Risparmiare riducendo i rifiuti: intervista a Raphael Rossi

DALL'ECO DALLE CITTA'

Le amministrazioni locali possono adottare politiche a minor scala con mezzi amministrativi minori rispetto a quanto possa fare lo stato. Tali azioni però coniugano spesso produzione locale, filiera corta, qualità e risparmio. Faccio un esempio estendibile a molti altri settori: i distributori di latte crudo alla spina. Questo tipo di pratica riesce a ridurre la produzione di rifiuti, valorizzare un prodotto locale e allo stesso tempo (qui il valore interessante a livello economico) riesce a far incontrare produttore e consumatore tagliando i costi degli intermediari.
In Germania dal 2006 c’è l’obbligo di deposito cauzionale sulle bevande, e tale obbligo è stato imposto applicando una tassa significativa sulle bottiglie e lattine usa e getta. Oggi se si va in Germania al supermercato si trovano solo più imballaggi per liquidi a rendere con comodi sistemi di restituzione. Dal punto di vista complessivo questo sistema permette di far diminuire i costi dello smaltimento e/o i costi della raccolta rifiuti.
E’ però certo che i sistemi di tariffazione puntuali, quelli che permettono ai cittadini di pagare esattamente sulla base dei rifiuti prodotti, sono quelli che permettono di fare più raccolta differenziata ma anche di premiare i cittadini virtuosi facendoli risparmiare e quindi portandoli a produrre ancora meno rifiuti. Il comune di Capannori sta facendo una trasformazione del genere.
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Ci siamo, arriva l'auto ad aria 7000 euro e 100 km con 1 euro

DALLA REPUBBLICA.IT

Tutto pronto: entro la metà del prossimo anno sarà in vendita l'attesissima auto ad aria, una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa, il sogno di tutti in un periodo di caro-carburante.
Si sa che costerà appena 7000 euro e che il primo modello ad arrivare sarà una city car, seguito poi da una gamma infinita di modelli, dalla berlina da famiglia alla piccola, dalla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container. Non manca nulla, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza.
Nessuna concessionaria, ma officine: produciamo là dove vendiamo. Con vantaggi infiniti, economici, sociali. Pensi solo al fatto che un costruttore normale deve farsi carico di una logistica enorme perché produce in un solo posto e poi è costretto a spedire in tutto il mondo. Noi no. Da noi chi produce vende. Non paghiamo commissione al concessionario perché è la stessa fabbrica che vende la macchina, e questo abbassa enormemente i costi".
Vantaggi sociali:produrre un certo numero di auto in una sola officina o in 50 fabbriche sparse per tutta Europa. Nel secondo caso facciamo del bene perché serve il 30% di forza lavoro in più. Sembra uno svantaggio, ma è una grande vantaggio perché si entra nel tessuto sociale delle città, si dà forza alle famiglie. E poi non dimentichi che per fare ecologia, oggi, non basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. Proprio quello che facciamo noi. In più non trasportiamo macchine finite qua e là per l'Europa. Le produciamo in loco, questo riduce ulteriormente le emissioni (e i costi) del ciclo produttivo".
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La Toscana crede nella bicicletta: 9 milioni di euro per 5 nuovi itinerari

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Cinque grandi itinerari ciclabili e nove milioni di euro in tre anni per fare in modo che la Toscana sia sempre più una 'terra di ciclisti'. Questo il progetto della Regione per una grande rete regionale della mobilità ciclabile, che attraversi in più direzioni tutto il territorio toscano. "E' arrivato il momento di fare un salto di qualità gettando le basi per una vera rete regionale di piste ciclabili- ha datto l'assessore regionale alle infrastrutture ed ai trasporti della Regione Toscana Luca Ceccobao
9 milioni di euro in tre anni, partendo dall'ambizioso progetto di una ciclopista dell'Arno che segua il corso del fiume dalla sorgente alla foce. Faremo questo investimento perché crediamo nell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano. E crediamo anche nel cicloturismo come mezzo per incentivare il turismo sostenibile.
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La vita è meravigliosa! un esempio che viene dall'Afghanistan

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Laila Haidari, una donna molto, molto coraggiosa. 34enne, di origine iraniana, sposa a 12 anni, madre a 13, circa un anno fa si reca in Afghanistan per partecipare un festival cinematografico. Vede un gruppo di tossicodipendenti, ragazzi e ragazze abbandonati a se stessi, denutriti e alcuni gravemente malati, Laila Haidari non riesce ad abbassare lo sguardo e tirare dritto, così fonda l’associazione “Life is beautiful”, la vita è meravigliosa, e apre un centro dove offre assistenza a 300-400 ragazzi.
Recentemente, con 26mila dollari raccolti tra parenti e amici, Laila ha inaugurato il Taj Begum, un ristorante aperto al pubblico. Vi lavoreranno, ricostruendosi una vita, i ragazzi del centro di riabilitazione. “Ho 34 anni e anche chi è più grande di me ha iniziato a chiamarmi ‘mamma’. Per loro rappresento un rifugio sicuro e l’alternativa a un destino segnato. Certo, è una grossa responsabilità. Ma che cosa c’è di più bello al mondo?”
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Campagna di Legambiente: Pesticidi nel Piatto 2012.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Il risultato complessivo di Pesticidi nel piatto 2012, il rapporto annuale di Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici regionali competenti), ad una prima lettura, offre un quadro abbastanza rassicurante
Purtroppo però, insieme all’aumento in percentuale dei campioni in regola, aumenta pure – in molti casi - il numero delle diverse sostanze chimiche presenti contemporaneamente su uno stesso campione, per il quale le analisi di ogni molecola presa singolarmente hanno stabilito la regolarità.
“Una lettura più attenta dei risultati delle analisi condotte dai laboratori regionali ed elaborati da Legambiente in questo studio – ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – mostra una situazione tutt’altro che rassicurante, con numerosi casi di prodotti ortofrutticoli e derivati contaminati da 7, 8 e addirittura 9 principi attivi differenti, in un composto che nessuno ha mai studiato e analizzato e che potenzialmente potrebbe essere molto dannoso per la salute dei consumatori e per l’ambiente”.
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Settimana europea della riduzione dei rifiuti: 17-25 novembre

ECO DALLE CITTA E LEGAMBIENTE

L’edizione 2012 della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (European Waste Week Reduction), che si terrà dal 17 al 25 novembre 2012, consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale, che coinvolge tutti livelli nazionali e locali degli Stati Membri aderenti.
Lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.
Le azioni che potranno svolgersi durante la “Settimana” saranno ispirate a cinque tematiche principali:
1. troppi rifiuti;
2. produzione eco-compatibile;
3. consumi attenti e responsabili;
4. vita più lunga dei prodotti;
5. meno rifiuti gettati via.
Gli scopi della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti possono essere così sintetizzati:
· promuovere azioni per una riduzione dei rifiuti in tutta Europa;
· accrescere la consapevolezza sulle possibili strategie di riduzione e sulle politiche europee e nazionali in materia ambientale;
· porre in evidenza esempi virtuosi di riduzione dei rifiuti;
· sottolineare le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici.
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Caserta come Chernobyl e Fukushima: è morta Biancaneve

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Arsenico, cadmio, idrocarburi pesanti, stagno ed altre sostanze altamente nocive in Campania si usano come fertilizzanti: concimi da spalmare sui terreni agricoli per “aiutare” il raccolto di bietole, insalate, cavoli, pomodori, frutta, mais, colture di serra e tanti altri prodotti che finiscono sulla nostra tavola ed entrano nella catena alimentare.
Chernobyl e Fukushima sono lontane geograficamente, ma non tanto. Recenti studi e ricerche epidemiologiche e su neoplasie sanciscono che la Campania ha valori medi d’inquinamento pari ai territori contaminati dalle radiazioni nucleari.
La realtà è ancora più tragica di quello che sembra e può apparire. Secondo i Pm i rifiuti tossici, che dovevano essere trattati nell’impianto di compostaggio gestito da una società, intestata al figlio di Roma, finivano, invece, direttamente nei terreni agricoli del Casertano, individuati anche grazie alla collaborazione con il clan dei Casalesi.
Mangi una mela e ti ritrovi come la favola di Biancaneve: avvelenato senza saperlo, esposto a malattie terribili, con un cancro che ti divora.
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Gli italiani ricominciano a zappare la terra

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

L’agricoltura in Europa sta invecchiando, per questa ragione viene lanciata la campagna europea per rilanciare i giovani agricoltori.
I dati non sono rassicuranti: il 6% degli agricoltori hanno meno di 35, 1/3 hanno piu’ di 65, 1/2 ha piu’ di 55 anni. Le politiche agricole negli ultimi 10 anni non hanno saputo fermare l’emorragia della perdita di aziende agricole.
In Italia la terra però non è così bassa e, nonostante la crisi, il settore agricolo ritorna ad essere quello più ambito. Gli italiani si dimostrano poco “choosy” e riprendono a zappare la terra. Tra i 16 e i 25 anni si va a lavorare in campagna, studenti-lavoratori che per arrotondare scelgono di fare un lavoro comunque faticoso, dimostrandosi meno schizzinosi di quanto si dica dei giovani di oggi. Il grande risultato che può vantare l’Italia oggi è che nonostante continuino a chiudere le aziende, con cifre da capogiro ( si parla di 400.000 in un periodo che va dal 2000 al 2009), il numero di assunti regolari nel settore primario, secondo la ricerca da poco pubblicata di Coldiretti/SWG, mette a segno un bel 10% in barba a quello che si dice.
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Legambiente: nuovo condono edilizio in discussione al Senato.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“Stop ai furbi, il ddl Nitto Palma sana abusi in zone vincolate, sulle coste e in aree a rischio”
“Questo disegno di legge può fare quello che fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di proporre: sanare tutto il cemento illegale anche nei luoghi più belli e delicati d’Italia cancellando anche le sentenze di demolizione già passate in giudicato e inaugurando una nuova colata di cemento, favorita dalla riapertura dei termini del condono – ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza -. Come se non bastassero gli scempi consumati finora, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato dall’abusivismo edilizio, gli affari sporchi consumati dalle ecomafie o le oltre 258mila abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro”.
Legambiente ha lanciato quindi un appello che è possibile firmare sul sito dell’associazione (http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/senato-si-discute-un-nuovo-...) e seguire tramite twitter (#nocondonoedilizio) per fermare il disegno di Legge"
Il nostro Paese ha bisogno di interventi di messa in sicurezza del territorio, di risanamento ambientale, di riqualificazione del patrimonio edilizio – ha concluso Cogliati Dezza -. L’esatto contrario della politica dei condoni, che ogni volta produce nuovo abusivismo, moltiplica i cantieri illegali, saccheggia ed espone a nuovi rischi i territori.
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Ddl Consumo Suolo, trovato accordo tra Ministero e Regioni

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Trovato l’accordo tra Stato e Regioni, sbloccato il testo del disegno di legge contro il consumo di suolo. Un testo che, alla prima lettura delle bozze circolate, appare molto modificato rispetto alla versione licenziata dal Consiglio dei Ministri il mese scorso. E i miglioramenti, secondo Legambiente, sono molto positivi, a partire dalla definizione di suolo, dichiarato bene comune e come tale tutelato nel suo stato di fatto.
“I tavoli tecnici della Conferenza Unificata tra Stato e Regioni hanno prodotto un testo sensibilmente migliorato, che ci permette di esprimere un primo giudizio molto positivo sul ddl - dichiara Damiano Di Simine, responsabile suolo di Legambiente - ci sono ancora margini di miglioramento, che non mancheremo di segnalare nel corso dell’istruttoria parlamentare”.
Ci auguriamo che la responsabilità finora dimostrata dagli esecutivi di Stato e Regioni non venga frustrata da ostacoli e lungaggini nell’iter parlamentare. " Per saperne di più leggi l'articolo: Ddl Consumo Suolo, trovato accordo tra Ministero e Regioni

Rifiuti, anche la Valle d’Aosta è pur sempre Italia

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il presidente Rollandin scrive al ministro Clini: “Ci pare rilevante sottoporre alla Sua attenzione il fatto che se il referendum dovesse avere esito positivo per i proponenti, si affermerebbe il principio che a livello regionale su iniziativa referendaria si può arrivare a bandire una modalità di trattamento dei rifiuti rispetto ad altre, con un effetto domino le cui conseguenze nazionali sicuramente non Le sfuggiranno. Siamo per questo a chiederLe un incontro urgente al fine di valutare congiuntamente le possibili precauzioni da intraprendere”.
Si assiste così ad una “triangolazione” tra il presidente regionale autonomista, il ministro dell’Ambiente del governo centralista e le imprese che difendono i loro appalti. Tutti uniti contro il diritto di voto dei cittadini.
Ma da chi è composto il Comitato per il SI al Referendum contro il Pirogassificatore? Ne fanno parte 25 Associazioni (da Legambiente al Movimento per la Decrescita Felice, da Attac all’Arci), con l’appoggio convinto della Cgil. E ci sono dentro tutti i partiti e movimenti politici, tutti tranne coloro che governano la Regione, cioè la grande “Lega locale” Union Valdotain e il minuscolo Pdl .
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Effetto serra: attenzione alle biomasse!

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

È valutazione comune che il ricorso alle biomasse (coltivazioni, alberi ad alto fusto, palme, barbabietole da zucchero, etc.) contribuisca a ridurre l’emissione di CO2. Così, di fronte ad un caminetto scoppiettante o al rabbocco con biocombustibile al nostro autoveicolo, ci sentiamo in pace con il clima che cambia. Ma uno studio appena pubblicato dal JRC, il centro comune di ricerche della UE che ha sede ad Ispra, ammonisce sulla possibilità che le attuali politiche bioenergetiche dell’UE aumentino le emissioni di gas a effetto serra nel breve termine.
La combustione di un albero per produrre bioenergia – ad esempio in forma di pellet, legno o trucioli – rilascia tutto il carbonio che l’albero ha assorbito nella sua vita ma, contemporaneamente, riduce anche il deposito vegetale in grado di assorbire nuovo carbonio nella vita futura. Di conseguenza, si crea un “debito di carbonio” con un bilancio di emissioni sfavorevole rispetto alla produzione distruttiva e una tantum di bioenergia.
Nella Commissione europea cresce la convinzione che, come minimo, dovranno essere emanate indicazioni per permettere l’uso della biomassa solo a saldo di emissioni positive (calcolando quindi il ciclo vegetale, il ciclo del trasporto, la distruzione del territorio, oltre a tener conto della sottrazione di terreno alla salubrità o all’alimentazione). Questo fa pensare che i biocarburanti di prima generazione non saranno “il futuro dell’Europa”, dato che, pur apparendo amici del clima e ottenendo sovvenzioni, possono essere considerati addirittura peggio dei combustibili fossili che vanno a sostituire.
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Crossodromo di Orbassano: non è un film, succede davvero

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Immaginiamo che viviate in una tranquilla borgata di campagna.
Immaginiamo altresì che un giorno, a circa duecento, trecento metri da casa vostra, nei campi, in zona definita “agricola” dal Piano Regolatore del vostro Comune, iniziassero dei lavori per il rifacimento di un acquedotto.
Immaginiamo che, finiti i lavori, il Comune adottasse una delibera in base alla quale proprio dove c’è stata la movimentazione della terra si autorizza un circuito turistico per moto.>
Immaginiamo a questo punto però che, anziché un tranquillo percorso turistico, lì ci venga poi realizzato un crossodromo, con tanto di reti di recinzione, salti, buche, ingresso a pagamento e moto rigorosamente senza targa che scorazzano a tutta velocità, facendo un rumore della madonna e sollevando un polverone che dio solo lo sa.
Siete sempre più incazzati e cominciate a non stare granché bene di salute. I fine settimana iniziate a trascorrerli lontano da casa. Extrema ratio, vi rivolgete a un giudice civile con un ricorso di urgenza. Ma il giudice ve lo respinge perché non è dimostrato a sufficienza che state male, e poi chi lo dice che voi non stavate male già prima che cominciassero a rombare i motori?
Il pronunciamento di rigetto viene letto in Consiglio Comunale, così tutti i Consiglieri e non solo loro vengono a sapere che voi non state bene di salute. Oltre il danno, la beffa!
Succede davvero: frazione Tetti Valfré, Comune Orbassano, Provincia di Torino, Regione Piemonte, Italia.
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Il terremoto a L’Aquila visto dagli stranieri

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Durante lo svolgimento del processo nell’ultimo anno, è emerso un quadro più complesso. I Pubblici Ministeri non hanno accusato i membri della commissione di non aver predetto il terremoto, ma di aver effettuato una rapida e superficiale valutazione dei rischi, presentando al pubblico dei risultati incompleti ed erroneamente rassicuranti. I Pm hanno sostenuto in tribunale che le molte scosse avvertite a L’Aquila nei mesi precedenti davano quantomeno un’idea di un aumentato rischio.
Nel frattempo, una conversazione telefonica registrata e resa pubblica durante il processo ha suggerito che la commissione si era riunita con lo scopo preciso di rassicurare il pubblico. Questo ha sollevato il dubbio sul fatto gli scienziati fossero stati usati, o abbiano permesso di farsi usare, per calmare una città in agitazione.
Bernardo De Bernardinis, allora vice-capo del DPC e ingegnere idraulico, aveva dichiarato che le scosse “non costituiscono un pericolo” e che “la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole.” Le continue scosse aiutavano a scaricare l’energia della faglia, spiegò De Bernardinis. Al processo i testimoni hanno detto che ciò fu particolarmente rassicurante, perché suggeriva che il pericolo diminuiva con ogni scossa. Quando l’intervistatore suggerì che la popolazione si poteva rilassare con un “buon bicchiere di vino”, De Bernardinis rispose “assolutamente” e raccomandò un buon Montepulciano.
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Ripartiamo dalla scuola e dall’università

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Oggi, una nuova ondata di assemblee, autogestioni e occupazioni ha invaso le scuole e le università italiane, sospendendo l’ordinario svolgersi delle lezioni e lanciando un campanello d’allarme che fa eco alle piazze studentesche del 12 ottobre: ripubblicizziamo scuole e università, liberiamo i saperi dalle logiche mercantilistiche dell’austerity europea.
Nuovi provvedimenti, dalla legge Aprea – di cui si chiede il ritiro immediato - all’aumento vertiginoso delle tasse per il diritto allo studio universitario, fino ai 420 milioni di fondi destinati alle scuole private dal ddl stabilità, minacciano infatti quel che resta della formazione in Italia.
Al centro della tre giorni di mobilitazione, iniziata oggi con le autogestioni in decine e decine di scuole e con le assemblee nei principali atenei del Paese, c’è un testo che vuole essere una sfida, un Manifesto per la Liberazione dei Saperi che si pone l’obiettivo di aprire nel paese un dibattito sul ruolo dei saperi per rimettere in discussione i dogmi neoliberisti che impongono un sapere assoggettato al mercato. Le università vogliono bloccare la deriva aziendalistica e privatistica che le sta investendo.
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Disabili gravi, sospeso lo sciopero della fame

DAL CORRIERE.IT

I 60 disabili gravi e gravissimi aderenti al Comitato 16 Novembre Onlus, prevalentemente malati di sclerosi laterale amiotrofica (sla), e i loro parenti hanno annunciato sabato sera l'interruzione dello sciopero della fame dopo una settimana.
Con l'ultima Spending Review il fondo era invece rientrato nella disponibilità della presidenza del Consiglio per finanziare, più genericamente, il sociale, diminuendo l'intervento a favore della categoria interessata. Da qui la decisione dello sciopero, che si è protratto per sei giorni.
«Perseguiamo un unico scopo: vivere con dignità malati e famiglia, e per fare questo il governo deve intervenire in maniera incisiva»
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Fotovoltaico integrato in edilizia, verso un boom nei prossimi 3 anni

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Il fotovoltaico integrato in edilizia va verso un boom nei prossimi 3 anni.
Come conferma il report di NanoMarkets, infatti, quella dell'integrazione in ediliza è una delle strade più interessanti per questa fonte che ha il grosso vantaggio di poter produrre proprio laddove si vive e si consuma.
A trainare sarà soprattutto l'Europa che ha intrapreso una politica per arrivare a edifici a emissioni quasi zero e molti di questi materiali, il 63%, andranno nelle nuove costruzioni.
I vetri, si prevede, al 2015 avranno un mercato di 4,2 miliardi, anche se questa cifra sarà costituita per la maggior parte dai costosi vetri architettonici che dovranno stare sotto ai moduli FV e solo 385 milioni di dollari saranno spesi per i vetri fotovoltaici trasparenti veri e propri. Le superfici fotovoltaiche verticali da applicare alle pareti invece varranno 830 milioni, ma il 62% della cifra sarà costituito da tecnologie convenzionali adattate in modo da poter essere applicate ai muri, e prodotti innovativi come le vernici fotovoltaiche avranno bisogno di più tempo per diffondersi massicciamente.
Il mercato delle coperture con FV integrato infine si moltiplicherà per 4 nei prossimi 3 anni, arrivando a 2,5 miliardi di dollari. Sarà qui che la trasformazione sarà più netta. Mentre attualmente l'80% del mercato delle coperture con FV integrato è costituito da tecnologie convenzionali applicate in maniera particolare, già nel 2015 i prodotti dedicati innovativi andranno per la maggiore: coppi e tegole fotovoltaici peseranno per il 60% del mercato.
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Laura Puppato: perbene, dunque invisibile

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Montebelluna era, se non ricordo male, l’unico comune trevigiano non governato da un sindaco leghista. Una specie di villaggio di Asterix del centrosinistra in una provincia militarmente controllata dalle camicie verdi. O meglio: i leghisti di Montebelluna votavano Lega (la peggiore: quella di Gentilini) alle politiche, alle regionali, alle provinciali, ma alle comunali votavano Laura: non perché era di sinistra, e nemmeno perché era donna; semplicemente perché era un buon sindaco, competente e perbene, apprezzata da tutti.
A Montebelluna s’era fatta conoscere con la sua battaglia (vinta) contro il solito inceneritore altamente inquinante. Nel 2002 si candidò a sindaco con una lista civica sostenuta dall’Ulivo e vinse. Fu rieletta cinque anni dopo perché aveva governato bene. Nel 2009 si candidò alle Europee e sfiorò l’elezione, con un mare di preferenze (60 mila). Nel 2010 era il candidato naturale per la presidenza della Regione, infatti il Pd le preferì il solito industriale: per il partito fu un disastro, ma non per lei che nella sua provincia raccolse la bellezza di 26.230 preferenze (su 70.754 voti al Pd) e fu eletta come la seconda consigliera più votata di tutto il Veneto. Ora, capogruppo del Pd in Regione, corre alle primarie del Pd. Unica donna, unica indipendente, unica candidata mai chiacchierata né sfiorata da scandali.
Parla di problemi concreti: lavoro, legalità, ambiente. Non fa polemiche, non dà spettacolo, non ha sponsorizzato scalate bancarie, non si circonda di finanzieri domiciliati alle Cayman, non è nemmeno inquisita
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Tav, file polizia: “Oltre 4000 i lacrimogeni usati contro manifestanti il 3 luglio 2011″

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Oltre quattromila lacrimogeni lanciati dalla polizia sui manifestanti contrari alla realizzazione dell’alta velocità Torino-Lione riuniti al cantiere di Chiomonte del 3 luglio 2011. E’ questo il dato che emerge da una nota interna della polizia di cui oggi si trova traccia in rete dopo un attacco informatico di Anonymous al server (leggi). Più precisamente si tratta di 4.357 lacrimogeni lanciati dagli agenti per “respingere” gli attacchi alle recinzioni o disperdere i dimostranti più aggressivi.
Nel file si legge che “i lacrimogeni, seppure in uso così massiccio, si sono rilevati inefficaci nell’allontanamento dei manifestanti”, e che ebbero “effetti nefasti” sul personale perché i filtri delle maschere antigas furono “messi a dura dalla lunghezza dell’esposizione (sei ore di scontri pressoché continuativi). Frequentissimi gli episodi di vomito, irritazione cutanea, intossicazione, stato confusionale transitorio”. Al contrario, sempre secondo il documento, i militanti respinti, “ritornavano sull’area rapidamente, vuoi perché attrezzati con maschere antigas, farmaci nonché secchi d’acqua in cui spegnere i lacrimogeni e guantoni per rilanciarli all’indirizzo del personale operante
Insomma, il testo mette in evidenza una totale debacle per la polizia di fronte ai manifestanti No tav.
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Privatizzazioni: Patrimonio dello Stato da vendere. Ma neanche il Governo sa quanto vale

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nel 2011 già pareva incredibile che – a 150 anni dall’unità d’Italia – nessuno sapesse esattamente il valore del patrimonio pubblico nazionale. Oggi, con i tecnici al governo e un anno in più a disposizione, questa situazione appare ancora più paradossale. “Come si può arrivare al 2012 – chiede ad esempio Amedeo Ciccanti (Udc) – con Agenzia del territorio e Agenzia del demanio interamente informatizzate e digitalizzate, a non conoscere la consistenza del proprio patrimonio? La responsabilità di non avere un catasto di questo patrimonio è di queste Agenzie o della sua Direzione generale?”.
Svendere più che vendere. Questo è il rischio di lanciare operazioni di cartolarizzazione alla cieca, senza sapere qual è il patrimonio disponibile, se le amministrazioni locali lo stanno usando per fini istituzionali, per servizi come asili nido, ospedali e scuole e quanta parte è messa a reddito. E tuttavia si vuole procedere, dismettere il cedibile. Come se il padre di famiglia, rincorso dai creditori, vendesse una parte della casa senza sapere quanti locali ha e quanti glie ne servono, in che condizioni sono, se sono liberi e a cosa sono adibiti. Un’incertezza che, ammettono anche i tecnici del Tesoro, rischia di creare problemi di coordinamento nella fase operativa della vendita tra i diversi soggetti coinvolti, con lo Stato che chiede di lasciare gli immobili e le amministrazioni proprietarie che li rivendicano.
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Legambiente sul Terremoto nel Pollino

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“Prevenzione e monitoraggio del patrimonio edilizio unica via contro rischio sismico”
“La vera opera di prevenzione di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno per fronteggiare il rischio simico passa da una valutazione seria della condizione del nostro patrimonio edilizio. Più che pretendere dalla comunità scientifica un ruolo da indovini per prevedere l’impossibile, definendo quando e dove arriverà una forte scossa di terremoto, è più urgente e sensato avviare le necessarie verifiche della tenuta statica degli edifici, a partire dalle strutture pubbliche sensibili come gli ospedali e le scuole. Pensare di evacuare preventivamente territori e intere città è ipocrita: il vero problema sono gli edifici fragili e mal costruiti”.
Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola, infatti, oltre il 60% del patrimonio edilizio scolastico è precedente al 1974, anno di entrata in vigore delle norme sulle edificazioni nelle zone a rischio sismico, il 36,5% degli edifici necessita di manutenzione urgente, solo il 10% è costruito con criteri antisismici e solo il 54% possiede il certificato di agibilità.
“La conoscenza e la consapevolezza della fragilità del nostro patrimonio edilizio e il conseguente risanamento delle situazioni più a rischio costituiscono l’unico modo per provvedere alla sicurezza dei cittadini – ha concluso Cogliati Dezza – con l’opportunità di contribuire pure al rilancio del comparto edilizio con una prospettiva e una mentalità nuove, che non punti più su ulteriori cementificazioni ma sul risanamento e la ristrutturazione di qualità dell’esistente”.
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Ripartiamo dalle idee: dieci idee veloci e giovani per ripartire

DAL SITO DEL CORRIERE

C'è talento, creatività ma anche metodo nei trenta progetti di «Ripartiamo dalle idee», l'iniziativa promossa da Corriere della Sera, Armando Testa, Sda Bocconi e Intesa Sanpaolo da cui oggi emergeranno i dieci vincitori. I progetti si dividono tra quelli che propongono nuovi modi per fare cose tradizionali e quelli che puntano sul prodotto-novità.
Alla prima categoria appartengono le idee di chi propone online la gestione delle case in affitto, i corsi di cucina per adolescenti, il baratto, le scommesse, l'istruzione e le aste di prodotti alimentari in scadenza. In quest'ultimo caso si segue una tendenza internazionale, alimentata dalla crisi economica, che vede anche il successo delle spese collettive.
Della seconda categoria fanno parte invece gli autori di singole invenzioni: ad esempio le suole speciali per ridurre l'affaticamento del piede, il kit antipioggia estraibile per ciclisti, la «bolla» rifugio antisismica, la panchina a scomparsa per giardini, il collare per cani o gatti munito di localizzatore Gps collegato allo smartphone e l'impianto fotovoltaico fai-da-te.
Le idee sono molto eterogenee: per età di chi le propone, per origine geografica, per grado di esperienza aziendale. C'è chi ha poco più di trent'anni ma ha già lavorato a lungo nei Paesi asiatici e chi invece ha accumulato «soltanto» esperienze universitarie e postuniversitarie.
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“Piemonte, una pattumiera radioattiva col 96% delle scorie d’Italia”

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO

Il Piemonte è ormai una pattumiera radioattiva. A denunciarlo è Pro Natura, attraverso la sede di Torino: in base all’ultimo Annuario dei dati ambientali dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), gli ambientalisti mettono in guardia sui rischi corsi da una regione che, da sola, ospita oltre il 96% dei rifiuti radioattivi italiani.
“Ci sono ben cinque nuovi depositi nucleari in progetto nella nostra regione”, scrive Rossana Vallino su Obiettivo Ambiente, il magazine di Pro Natura. Inoltre, sono ricominciati anche “gli inutili e pericolosi trasporti nucleari verso la Francia”. Un via vai di materiali di scarto radioattivi che, soprattutto in Val Susa, ha già sollevato molte proteste in passato, e che non si limita ai trasporti Oltralpe.
A Saluggia, in provincia di Vercelli, sono stoccati anche rifiuti radioattivi provenienti dal Canada e dall’Olanda. Come le lamine di Petten, ora destinate ad essere spedite negli Stati Uniti. Dopo avere attraversato in autostrada l’intero nord Italia. Rifiuti radioattivi giacenti, trasporti di materiali contaminati attraverso zone densamente popolate, scarichi di radioattività in aria e in acqua. Con il 72,3% in termini di attività ed il 96,42% dei materiali di scarto radioattivi, il Piemonte si aggiudica il poco invidiabile primato di regione più a rischio irradiazione d’Italia.
Per saperne di più leggi l'articolo: “Piemonte, una pattumiera radioattiva col 96% delle scorie d’Italia”

In bici non posso entrare, perché?

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO

A Roma, ma può valere per utta Italia, un gruppo eterogeno di persone chiede una cosa molto semplice: facilitare l’accesso delle bici sui mezzi pubblici. Il tema non è nuovo.
Un solo obiettivo: incentivare l’utilizzo della bici come mezzo di locomozione a Roma.E invece la città di Roma, Roma Capitale, continua a considerare la bici come mezzo per fare la scampagnata domenicale.
E infatti, le condizioni di trasporto prevedono che:
1- le bici pieghevoli non pagano e sono trasportabili in qualsiasi fascia oraria;
2- le bici non pieghevoli sono trasportate gratuitamente dai possessori di un abbonamento metrebus ma solo dopo le 20 o durante il sabato ed i festivi;
3- i non abbonati possessori di Bici non pieghevoli devono pagare un biglietto aggiuntivo come articolo ingombrante rispettando orari e giorni.
Ora, invece di spendere 650.000 euro per comprare 90 biciclette elettriche da far girare in due parchi della città, non sarebbe meglio pensare ad interventi molto più semplici, meno costosi e che potrebbero avere un impatto molto più concreto?
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Biodiversamente, festival dell'ecoscienza

DAL SITO del WWF

Biodiversamente quest'anno è dedicato all' acqua e alla più grande riserva idrica d'Europa, Le Alpi.
Nella sua terza edizione si conferma come appuntamento di rilievo in cui il WWF valorizza la RICERCA SCIENTIFICA come uno degli elementi chiave di una economia sana che si basi sulla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale.
In virtù della partnership con l’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) e la partecipazione attiva della rete WWF anche quest’anno sono tanti i Musei di Scienze Naturali, Orti Botanici, Acquari e Oasi WWF in tutta Italia che, il 27 e il 28 ottobre, daranno vita a iniziative speciali: laboratori interattivi, viaggi virtuali nel tempo e nello spazio sotto la guida di noti ricercatori e appassionati.
L'evento si estende alle Oasi WWF e alle aree di interesse naturalistico in tutta Italia, per scoprire i segreti della biodiversità insieme ai protagonisti della ricerca scientifica “made in Italy”.
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Kyoto: l'Europa supererà l'obiettivo, ma l'Italia no

DAL SITO QUALENERGIA

L'Europa supererà il target di riduzione delle emissioni cui si è impegnata con il protocollo di Kyoto, scendendo dell'8% rispetto ai livelli del 1990 entro fine anno, anche se alcuni Paesi, tra cui l'Italia, sono ancora in ritardo rispetto ai propri obiettivi nazionali e così dovranno pagare. Anche verso l'obiettivo comunitario – meno 20% al 2020 – la strada dell'Unione sembra relativamente in discesa: in uno scenario senza sforzi aggiuntivi per quell'anno, si arriverebbe a meno 19%. Si stima che metà degli Stati membri riuscirà a superare i propri obiettivi nazionali solamente con le riduzioni di CO2 attuate "in casa".
Dal 1990, a fronte di una crescita complessiva del Pil del 48%, le emissioni della UE a 27 si sono ridotte del 17,5% (aviazione internazionale esclusa). Quelle della UE a 15 (che ha firmato il Protocollo di Kyoto) sono scese del 13,5%.
In Italia le emissioni nell'ultimo anno sono diminuite del 2,2%, pari a 11 milioni di tonnellate di CO2eq, e dal 1990 sono scese del 5,6%, per 29 milioni di tonnellate. Siamo dunque indietro rispetto all'obiettivo nazionale per Kyoto: -6,5% rispetto al 1990 entro la fine del 2012
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Legambiente sul dissequestra da parte del tribunale del riesame di Brescia della strutture di Green Hill Il

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“Passo falso, ma nulla cambia per i cani liberati, i cani rimangono ai custodi giudiziari e alle famiglie affidatarie”
Un vero passo falso, a nostro avviso, quello del Tribunale del riesame di Brescia che con una sentenza relativa all’udienza del 23 ottobre ha concesso il dissequestro della struttura di Green Hill, per l’allevamento dei beagle per la sperimentazione.
“Nulla cambia però per i cani che sono stati liberati e affidati alle famiglie – ha dichiarato il responsabile Fauna di Legambiente Nino Morabito -. Il Tribunale è infatti intervenuto sul sequestro preventivo ma non sul sequestro probatorio che rimane in vigore”.
Difficile comprendere le motivazioni di questa sentenza, vista la mole di elementi raccolti a testimonianza dei maltrattamenti avvenuti nella struttura, come è difficile capire per quale motivo il Tribunale del riesame non abbia permesso ai nostri avvocati di presenziare all’udienza.
“L’importante però – ha concluso Morabito - è che questa sentenza non inficia il lavoro fatto sinora: i cani rimarranno felicemente presso le famiglie affidatarie e nulla cambia rispetto all’iter delle indagini che proseguiranno come previsto”.
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Legambiente sulla maxi multa all’Italia per discariche non a norma

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“La maxi multa di 56 milioni di euro inflitta all'Italia e il suo deferimento di fronte alla Corte di Giustizia, per l’attività e la mancata bonifica di centinaia di discariche non a norma presenti sul territorio, era del tutto prevedibile. Era impossibile che l’Unione Europea optasse per un condono nei confronti del nostro Paese. Ora si dovranno spendere i soldi dei cittadini per pagare una multa salatissima, invece di investirli nella diffusione del porta a porta in tutte le città italiane e nella costruzione di altri impianti di riciclaggio”, così Stefano Ciafani, vice-presidente nazionale di Legambiente, commenta il deferimento dell’Italia alla Corte Ue per la questione delle discariche non a norma.
“Sono anni – aggiunge Ciafani - che contestiamo l’assenza di una politica nazionale per ridurre lo smaltimento in discarica, che purtroppo rimane ancora oggi nel nostro Paese la principale opzione di gestione dei rifiuti. Abbiamo sempre sostenuto che la fondamentale leva da muovere sia quella economica. Da qui la richiesta di modificare la vecchia legge del ’95, che ha istituito l’ecotassa e che ancora oggi arriva a un tetto massimo di soli 25 euro a tonnellata. Solo togliendo quel tetto massimo avremmo potuto tartassare lo smaltimento in discarica. Il Parlamento in questo ultimo scorcio di legislatura approvi subito una legge che modifichi quella del 1995 ”.
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e-bike sharing un progetto che fa male alla bicicletta

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Si tratta di una flotta di 90 biciclette a pedalata assistita, le e-bike 0, equipaggiate con il penultimo ritrovato della scienza e della tecnica.
Le 90 bici sono state distribuite all’interno dei principali parchi della Capitale e saranno messe a disposizione del pubblico per la modica cifra di 2,5 euro per due ore. Al di là delle considerazioni sull’opportunità o meno di realizzare un programma di bike sharing a pedalata assistita all’interno del parchi pubblici invece che per le strade di una città che proverbialmente si sviluppa su colli (fatta quindi di salite e discese), quello che maggiormente colpisce del provvedimento è la cifra esborsata.
Le 90 biciclette installate sono costate la bellezza di 650 mila euro, ovvero oltre settemiladuecento euro per ogni bicicletta. Certo, al costo delle biciclette bisogna aggiungere i costi di gestione, degli stalli, del software di gestione, del personale e della manutenzione, ma 7 mila euro sono pur sempre una bella cifra.
Parigi, che ha lanciato Velib, il programma maggiormente di successo al mondo, Velib, il costo per bicicletta si aggira attorno ai 2.700 euro.
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Condono edilizio, il Pdl ci riprova. Il Pd: “Un regalo alle mafie”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Bisogna riconoscergli almeno il pregio della perseveranza. Al Pdl, s’intende. Lunedì infatti, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, è riuscito nella riunione dei capigruppo in Senato a far calendarizzare per la settimana prossima un ddl firmato dall’ ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma e da tutti i senatori campani del partito, compresi i transfughi De Gregorio e Villari. E cosa si ripropone questo testo così importante per il partito del Cavaliere? Facile: riaprire i termini di presentazione delle domande per il condono edilizio del 2003.
In realtà, il ddl Nitto Palma è anche peggiore rispetto al testo di nove anni fa: prevede infatti che il condono sia esteso pure agli abusi edificati in zone sottoposte a vincolo paesistico e architettonico, escluse dall’allora ministro Matteoli. Tutta la vicenda nasce dal fatto che il Pdl campano ha vinto le ultime regionali proprio promettendo un condono alle decine di migliaia di persone che in regione hanno ricevuto ordinanze esecutive di abbattimento
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Ricerca, cervelli in fuga addio. Nature: “Le nuove frontiere nei paesi emergenti”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Fuga dei cervelli addio: la geografia della ricerca sta vivendo un cambiamento profondo, con il passaggio dalla “fuga dei cervelli” alla “circolazione dei cervelli” a livello globale.
Il mondo della ricerca scientifica si muove in modo fluido, oltrepassa i confini nazionali e fiorisce anche nei Paesi emergenti. A fotografare il cambiamento è la prima mappa del movimento di persone e idee che cambieranno il modo di fare scienza. Il dominio della ricerca scientifica, che un tempo spettava esclusivamente a Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, vede affacciarsi nuovi Paesi protagonisti quali Cina, India, Singapore, Brasile e Corea del Sud.
“Sarà fondamentale per le grandi sfide nel campo della fisica, l’ambiente e la salute – aggiunge – il fatto di avere grandi squadre internazionali che favoriscono la rapida diffusione della conoscenza”. Secondo Suresh “le sfide che devono affrontare i responsabili delle decisioni globali diventano sempre più complesse e urgenti. I cambiamenti climatici, le pandemie, le catastrofi naturali e nucleari, la scarsità d’acqua e la malnutrizione non si fermano ai confini nazionali”.
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Erasmus, il programma per il 2012 è salvo. Poi dipenderà dal bilancio Ue

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Gli studenti che quest’anno si sono aggiudicati una borsa di studio all’estero possono fare a meno di disfare le valigie. Almeno per il 2012 il programma Erasmus è salvo. Poi si vedrà, tutto dipende dai serrati negoziati sul bilancio Ue 2013 che si stanno tenendo a Bruxelles tra istituzioni europee (Commissione e Parlamento) e Stati nazionali (rappresentati dal Consiglio).
l’attacco al programma Erasmus va letto nel contesto del braccio di ferro tra istituzioni Ue (Commissione e Parlamento) e Stati nazionali (rappresentati dal Consiglio) sul bilancio Ue 2013 e, più in generale, sul Programma di bilancio 2014-2020. Sostanzialmente il Consiglio si è opposto all’aumento del bilancio Ue 2013 del 6,8 per cento proposto dalla Commissione europea (circa 5 miliardi) chiedendo tagli per 1,9 miliardi di euro in nome della crisi che sta obbligando tutti i governi a tirare la cinghia. Questi tagli sono stati rifiutati dall’Ue in quanto, come ha detto più volte Lewandowski, gran parte del bilancio europeo torna negli Stati membri sotto forma di finanziamenti e programmi destinati allo sviluppo, particolarmente preziosi soprattutto in tempo di crisi.
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Rifiuti a Torino: il terzo trimestre 2012 conferma il calo di produzione e raccolta differenziata

DAL SITO ECO DALLE CITTA'

La produzione rifiuti e l'andamento della raccolta differenziata nel 2012 a Torino. In base ai dati forniti da Amiat abbiamo aggiornato il quadro della situazione a settembre 2012. Nei primi nove mesi di quest'anno la quantità di rifiuti (RSU più differenziati) raccolta da Amiat è stata di 319 mila tonnellate con un calo dello 5,05% (nei primi nove mesi del 2011 è stata di circa 336 mila tonnellate).
Quando c'è la crisi diminuisce la produzione di rifiuti e in parte anche la differenziazione di rifiuti. Nel periodo di recessione diminuiscono infatti i prodotti che più indicono sulla RD, quelli con più imballaggio.
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Rifiuti, dalla Ue multa di 56 milioni di euro per le discariche abusive

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

L’Italia è stata deferita per la seconda volta alla Corte di giustizia dell’Unione Europea sulle discariche illegali e incontrollate di rifiuti. Lo ha deciso la Commissione europea, che ha imposto anche un’ammenda forfettaria di 56 milioni di euro e una giornaliera di 256.819,20 euro. La Commissione europea, si legge in una nota diffusa a Bruxelles, impone urgentemente all’Italia di bonificare centinaia di discariche illegali e incontrollate di rifiuti.
Attualmente 255 discariche – 16 delle quali contenenti rifiuti pericolosi – devono ancora essere bonificate. Nonostante gli impegni assunti dalle autorità italiane nel 2007, solo 31 discariche problematiche saranno bonificate entro la fine del 2012. Un calendario completo per l’ultimazione dei lavori è stato programmato unicamente per 132 discariche su 255. Inoltre, la Commissione non dispone di informazioni da cui risulti che l’Italia abbia istituito un sistema di controllo adeguato per evitare l’apertura di nuove discariche illegali.
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Energitismo: il rinascimento dell’ecologia

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

In questo momento di profondo pessimismo per l’industria e per l’energia solare, un gruppo di piccole e medie imprese decide di cambiare radicalmente strategia e porta avanti una iniziativa che va assolutamente controcorrente. Si tratta di imprese che hanno deciso di scommettere sul binomio ”arte – energia“ rileggendo la tecnologia con la lente della bellezza per ornare ville, palazzi e alberghi di prestigio di tutto il mondo.
Il manifesto sostiene che le tecnologie possono diventare gioielli per le nostre case e che dobbiamo essere orgogliosi di esporle. E’ un messaggio positivo lanciato a tutte le PMI italiane, il motore del nostro paese, soffocato dalla mancanza di liquidità, dallo strapotere delle grandi imprese e da una burocrazia che soffoca ogni iniziativa.Le imprese italiane possono superare la crisi se fanno nuove creazioni che, con le radici culturali nel passato, siano proiettate nel futuro.
Potremmo definire Energitismo come il “Rinascimento dell’Energia“. L’idea del Rinascimento nasce proprio dalla considerazione che esso fu una “operazione di squadra”: artisti come Michelangelo, Brunelleschi o Palladio non erano soli, avevano collaboratori che sapevano supportarli e la loro creazione era frutto di un lavoro di gruppo. In questo modo sono state realizzate costruzioni inimitabili che sono ancora uno dei punti di forza del sistema turistico italiano e tutto il mondo ci invidia.
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Ilva, l’angoscia nei disegni dei bimbi "Quelle ciminiere sono tanti mostri"

DALLA REPUBBLICA.IT

"Cara Ilva, ora basta. Non inquinare più. Altrimenti chiamo il lupo nero", scrive. Il lupo nero: sarà questa la soluzione? Sorridono le maestre di Lello, che ieri, come già in altre occasioni, hanno chiesto al piccolo e ai suoi compagni di provare a raccontare con pensierini e disegni che cosa significhi essere bambini a due passi dal "mostro". Se già qualche anno fa, nelle scuole, si disegnava la paura e si reclamava il diritto alle nuvole bianche, oggi c'è ancora più consapevolezza del disastro in corso. A otto anni si dipinge l'altoforno numero 5, il "mostro dei mostri", come nemmeno al primo anno di Chimica. I bimbi alzano la voce: "Noi non ci meritiamo questa città" (Marco, Quarta A). "Ilva si!" (con le ciminiere) e "Ilva no!" (con gli alberelli) suggerisce invece Maraya, Quarta A). Qui non c'è bambino che, a differenza dei genitori - per troppi anni distratti o forse poco informati - non abbia ormai capito che cosa significhi vivere a Taranto. E tutti lo hanno capito sulla propria pelle. Ciascuno di loro ha avuto almeno un parente ammalato o morto per un tumore, ciascuno ha in famiglia un pezzo di quel record di ammalati che ha la città. "Qui è impossibile non parlare dei temi ambientali" dice Dolores Loiacono, preside della scuola media Pirandello nel quartiere Paolo VI, piena zona rossa. Le fa eco Fara Gianetto, direttrice delle scuole elementari Deledda e Vico nel quartiere Tamburi: "Questi bambini l'emergenza la vivono e la frequentano da quando sono nati"
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Provincia di Torino: si comincia a fermare gli Euro 3 diesel. Per ora quelli con più di 10 anni e dentro le ztl

DALL'ECO DALLE CITTA'

La qualità dell’aria nell’area metropolitana di Torino è da anni in costante miglioramento, ma permangono forti criticità sotto l’aspetto di alcuni inquinanti, come le polveri sottili, l’ozono e il biossido di azoto, che continuano a presentare frequenti superamenti dei valori limite. Ed è ormai assodato che la principale fonte di inquinamento è il trasporto su strada. Partendo dalla condivisione di questo quadro d’insieme, il Tavolo di coordinamento tra i Comuni e la Provincia di Torino sulla qualità dell’aria, che si è riunito oggi a Palazzo Cisterna, ha concordato sulla necessità di intervenire con provvedimenti il più possibile condivisi. Il piano di lavoro ha individuato tre livelli consequenziali di intervento, tendenti a uno scenario che è stato definito ambizioso, ma realistico:
-adeguamento di tutte le amministrazioni comunali presenti al tavolo al dettato della delibera regionale del 2006 che blocca gli euro 0 benzina e gli euro 2 diesel;
- blocco delle rimanenti motorizzazioni a euro 0 (GPL e metano) nella fascia oraria diurna e sull’intero territorio comunale;
- progressiva limitazione della circolazione agli euro 3 diesel non commerciali e agli euro 1 benzina, iniziando dai veicoli con più di 10 anni con applicazione del provvedimento all’interno di zone a traffico limitato.
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Porto Empedocle: presto abbattuto l'ecomostro della Scala dei Turchi

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

"Accogliamo con piacere la notizia che presto la spiaggia di Scala dei Turchi verrà liberata dal suo ecomostro. Lo scheletro di cemento armato che da oltre vent'anni accoglie centinaia di migliaia di visitatori che da tutto il mondo vengono a visitare l'incanto della Scala dei Turchi e si imbattono sbigottiti in questa vergogna. Speriamo che non si perda altro tempo, che il Comune agisca con rapidità e che i turisti d'ora in poi possano apprezzare questo luogo come merita".
Quello di Realmonte è un abuso edilizio contro il quale Legambiente ha cominciato a dare battaglia nel 1990 considerandolo uno dei casi simbolo del cemento illegale a livello nazionale, tanto che anche "Abbatti l'abuso", la nuova campagna nazionale dell’associazione per rilanciare le demolizioni degli immobili abusivi che devastano il Paese, ha posto gli ecomostri di Realmonte tra i casi più importanti su cui dare battaglia.
Solo ripristinando la legalità e i luoghi violati dall'avidità di pochi speculatori senza scrupoli potremo sostenere che questi luoghi meritano a pieno titolo il riconoscimento internazionale dell'Unesco".
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Ilva, Clini: “Con i nuovi dati serve un piano straordinario”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

“I dati sui tumori e la mortalità impongono un programma straordinario per la prevenzione dei rischi ambientali e la protezione salute della popolazione”. Ha commentato così il rapporto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità diffuso questa mattina il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. ”In linea generale, i dati trasmessi confermano – ha osservato il ministro – che l’inquinamento ambientale associato alle attività industriali e cantieristiche dei decenni passati ha un ruolo significativo negli eccessi di mortalità rilevati per alcune tipologie di tumori”.
Se il governo volesse davvero aumentare la qualità della tutela e insieme garantire i diritti del cittadino, non sarebbe meglio prima mettere l’amministrazione in grado di rispondere, e solo dopo pretendere che lo faccia?
“A questo proposito voglio rilevare – ha aggiunto – che i dati relativi al quartiere Tamburi hanno giustificato le misure severe e urgenti previste dall’Aia relative all’area a caldo ed al parco geominerario dello stabilimento Ilva. Il dato molto preoccupante relativo all’eccesso dei tumori infantili richiede indagini accurate sulle possibili cause ambientali e sui meccanismi patogeni. Come è noto, la popolazione infantile è altamente vulnerabile a fattori di rischio ambientale ed è necessario capire quali fonti di rischio, passate o ancora presenti, possono influenzare questo dato. In ogni caso i dati sui tumori infantili confermano e rafforzano l’urgenza di un programma straordinario per il monitoraggio e la protezione della salute della popolazione di Taranto. A questo proposito – conclude Clini – confermo il mio impegno a sostenere le iniziative della Regione e delle Autorità Locali, anche con la partecipazione di ISPRA e, d’intesa con il Ministro della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità e della Organizzazione Mondiale della Sanità”.
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Il governo dei tecnici del cemento

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il punto cruciale è la riforma del cosiddetto ‘silenzio inadempimento’. Oggi, quando un cittadino chiede di costruire in una zona sottoposta a vincolo, la soprintendenza ha 90 giorni per rispondere. Se non lo fa è inadempiente, e il cittadino può rivolgersi al Tar, e ottenere comunque una risposta seppure con una via più lunga.
La riforma, invece, dimezza il termine, decorso il quale a rispondere non sarà più la soprintendenza, che decade dal potere di farlo, ma lo sportello unico degli enti locali. Se (come è facile predire) quei poteri fin troppo vicini agli interessi locali diranno di sì, il cittadino intanto costruisce. Poi, semmai, la Soprintendenza ricorre, facendo dichiarare illegale la costruzione: ma da qui a farla abbattere, purtroppo, ce ne corre. Tra falle normative e complessità dei contenziosi, è facile immaginare che ci ritroveremo in una palude di carte bollate su cui svetteranno torri di cemento.
Se il governo volesse davvero aumentare la qualità della tutela e insieme garantire i diritti del cittadino, non sarebbe meglio prima mettere l’amministrazione in grado di rispondere, e solo dopo pretendere che lo faccia?
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Terremoto dell’Aquila, processo “Grandi rischi”: 6 anni a tutti gli imputati

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Sei anni di reclusione per tutti gli imputati. E’ questa la condanna inflitta dal giudice monocratico Marco Billi ai componenti della commissione grandi rischi, in carica nel 2009, che hanno rassicurato gli aquilani circa l’improbabilità di una forte scossa sismica che invece si verificò alle 3.32 del 6 aprile 2009 (qui il verbale integrale della riunione).
Il giudice Billi ha disposto anche una provvisionale di 7,8 milioni di euro in favore di 56 parti civili. Gli imputati erano imputati per omicidio colposo e lesioni per la morte di 29 persone ed il ferimento di altre quattro.
Resta aperto, invece, il filone d’indagine su Guido Bertolaso, ex numero uno del Dipartimento della Protezione civile, accusato di omicidio colposo, sempre dalla Procura dell’Aquila. L’attività d’indagine era stata avviata dalla polizia giudiziaria dopo la denuncia presentata nei confronti di Bertolaso dall’avvocato aquilano Antonio Valentini (che nel processo appena concluso assisteva numerose parti civili) dopo la diffusione di una telefonata intercettata tra Bertolaso e l’ex assessore della Regione Abruzzo, Daniela Stati.
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Grandi opere, purché siano...

DALL'ASSOCIAZIONE COMUNI VIRTUOSI

Il professore e grand’ufficiale Mario Ciaccia, magistrato della Corte dei Conti prima, banchiere poi, viceministro per le Infrastrutture infine, non vende fumo. Ci crede. Vuole ridarci prosperità inondando l’Italia di cemento costoso come l’oro, e riempiendo di debiti le prossime generazioni, mentre il governo dei tecnici scortica le famiglie italiane in nome della lotta al debito pubblico.
Il miracolo è così descritto. Investiamo sui porti, così le navi-container provenienti da Suez, anziché circumnavigare l’Europa per andare a Rotterdam e Amburgo, scaricheranno lungo la penisola, dove avremo costruito le ferrovie per portare i container al nord Europa. La fantasia del vice ministro non si ferma qui. Vuol catturare anche i container diretti agli scali del Nordafrica, senza spiegare perché un comandante dovrebbe attraccare a Napoli se la merce è diretta ad Algeri.
Nell’ultimo “decreto sviluppo” ha introdotto una geniale novità: chi costruisce un’infrastruttura avrà diritto a un credito d’imposta fino al 50 per cento del valore dell’opera (cioè il contribuente pagherà fino al 50 per cento del valore dell’opera) se sarà dimostrata “la non sostenibilità del piano economico finanziario”. E se non bastasse, interverrebbe un “contributo pubblico a fondo perduto”.
Nel sistema di Ciaccia, proponi di fare un’autostrada a tue spese che si ripaga con il traffico, ma se riesci a dimostrare che non ci passerà nessuno allora pagherà il governo, con i soldi dei nostri figli. Non è uno scherzo, c’è scritto proprio così nella legge.
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Caccia: il TAR del Piemonte sospende la caccia nei SIC ZPS

DAL SITO REFERENDUM CACCIA

Il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso di LAC, PRO NATURA e SOS GAIA per quanto riguarda la mancanza della Valutazione d’Incidenza nei Siti di Rete Natura 2000 e ha sospeso il Calendario Venatorio 2012/2013 (e quindi la caccia) in tutta la Rete Natura 2000 (ZPS e SIC) rinviando il giudizio di merito al 23 ottobre 2013. Ricordiamo che nei Siti Natura 2000, purché non sottoposti a tutela di altro tipo (ad esempio perché inseriti all’interno di Parchi o Riserve naturali) la caccia può essere permessa, purché sia scientificamente dimostrata la mancanza di effetti negativi sull’ecosistema o su alcune sue componenti di particolare pregio naturalistico. La sentenza del TAR dimostra ancora una volta la inadeguatezza della Giunta Regionale nella gestione di una materia così delicata come la tutela dell’ambiente naturale e della fauna selvatica. Il Presidente Cota e l’Assessore Sacchetto, infatti, non esitano a ignorare gli obblighi di legge pur di non scontentare la lobby dei cacciatori, sulla quale hanno costruito parte del loro consenso elettorale.
Anche per le aree percorse dal fuoco, vietate per 10 anni alla caccia, (e non tabellate) i cacciatori devono fare riferimento alla cartografia presente in ogni comune, ma nel caso di ZPS e SIC la violazione del divieto di caccia esporrà il cacciatore non ad una semplice sanzione amministrativa bensì ad una più grave sanzione a carattere penale.
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Libro Rosso della Ciclabilità e della Mobilità nuova

DAL SITO SALVA CICLISTI

L’Italia è il paese europeo con la più alta densità di automobili: 36 milioni di auto, il 17% dell’intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell’intero continente. Ciò significa che per ogni 100 abitanti in media in Italia ci sono 65 automobili. La differenza tra Italia ed Europa si nota anche nelle grandi città: ad Amsterdam e Parigi il rapporto è di 25 auto su 100 abitanti, mentre a Roma è 70 e a Torino 62 su 100.
Il traffico veicolare assorbe l’1% del PIL in inefficienza e il 2% se ne va per i costi dell’incidentalità. Gli scontri stradali mietono, ogni giorno, vittime e feriti. Il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato a Roma è 28 a 72, a Londra è 50,1 contro 49,9, a Parigi 63,6 contro 36,4, a Berlino 66 contro 34, a Barcellona 67 contro 32.
In Italia Irisbus, l’unica fabbrica di autobus, è stata recentemente chiusa, in totale controtendenza con il resto d’Europa.
Le spese legate al possesso di un’automobile sono circa un terzo del reddito medio famigliare, dato in crescita in presenza di un abbassamento costante e progressivo del potere d’acquisto.
Parallelamente si registra un costante aumento dei cittadini che si spostano in bicicletta e che chiedono maggior sicurezza; questa istanza è diventata tangibile il 28 aprile a Roma e il 3 giugno 2012 a Torino dove – su iniziativa del movimento spontaneo, popolare e orizzontale #salvaiciclisti – decine di migliaia di persone si sono concentrate per proporre con forza un concetto semplice: l’Italia cambi strada, a favore della bici.
E’ chiaro che il paese è pronto e maturo per un cambiamento epocale: è il momento di lavorare per una mobilità nuova.
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Milano conferma la tendenza: nei primi nove mesi del 2012 la produzione rifiuti è calata del 4,13%

DALL'ECO DALLE CITTA'

Milano conferma la tendenza che è stato registrata a Torino, dove nei primi sei mesi dell'anno la produzione rifiuti è diminuita del 4,2%. Nel capoluogo lombardo, secondo i dati forniti da Amsa ad Eco dalle Città, la produzione di rifiuti urbani a Milano nei primi nove mesi del 2012 (rispetto allo stesso periodo del 2011) è diminuita del 4,13%. Il calo maggiore si è registrato nella frazione indifferenziata.
Diversa la tendenza per quanto riguarda la raccolta differenziata. Mentre a Torino diminuisce (-0,6% nel primo semestre 2012) a Milano aumenta la percentuale di RD: 36,2% nei primi nove mesi del 2012 rispetto al 34,4% nei primi nove mesi del 2011. La crescita non è solo percentuale ma è anche aumentata in termini di peso (nonostante il calo della produzione): +0,88% rispetto allo stesso periodo del 2011. Crescono quasi tutte le frazioni differenziate (carta, plastica, vetro...) ad eccezione di legno e tessili.
L'introduzione del sacco trasparente a Milano, avvenuta a maggio 2012, è probabilmente un fattore che ha inciso sull'aumento della raccolta differenziata nel capoluogo lombardo.
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Taranto, quadruplicati i tumori nelle donne dal 2009

DAL SITO DEL CORRIERE

Dal 24 al 100 per cento. È spaventoso il dato sui tumori femminili nell'area dell'Ilva a Taranto, contenuto nell'aggiornamento del progetto "Sentieri" riferito al periodo 2003-2009 (IL DOSSIER). I casi di cancro nelle donne passano da +24% (rispetto al resto della provincia) del periodo 1998-2002 al +100%, ovvero quattro volte tanto, rispetto al periodo successivo, fino appunto al 2009.
In generale, a Taranto è aumentata del 14% la mortalità negli uomini e dell'8% la mortalità nelle donne per tutte le cause.
«Dai dati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto». Questo quadro viene ritenuto «coerente» con quanto emerso dai precedenti studi su mortalità e morbosità. In particolare, «i residenti nei quartieri Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e una morbosità più elevato rispetto alla popolazione di riferimento in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti possono costituire specifici fattori di rischio».
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Sempre più nonni baby sitter, ma troppi errori: dalla posizione in culla ai seggiolini in auto

DAL SITO DEL CORRIERE

Sono sempre di più i neonati affidati ai nonni. Questi ultimi però dovrebbero forse fare qualche corso di aggiornamento sulle ultime scoperte sulle cure neonatali, invece di affidarsi ai «rimedi di una volta».
Gli sbagli più comuni sono stati individuati con un questionario di 15 domande somministrato a un gruppo di nonni dell'Alabama. Alla domanda su quale sia la posizione migliore per dormire, ad esempio, solo meno della metà ha risposto «sulla schiena» che invece è quella raccomandata per diminuire il rischio di morte in culla. Per quanto riguarda l'uso di orsacchiotti e coperte nella culla, che secondo l'Academy of Pediatrics andrebbero evitati perchè causa possibile di soffocamento, il 49% del campione li ritiene accettabili, mentre addirittura il 74% è favorevole all'uso dei girelli, che invece sono indicati dagli esperti come una delle principali cause di infortunio e di rallentamento dello sviluppo motorio del bambino.
Secondo Mele da parte dei nonni non c'è nessuna "presunzione" sul fatto che le regole imparate anni fa siano ancora valide: «Quello che vediamo noi è una grande voglia di imparare e aggiornarsi - afferma l'esperto - anche perchè c'è consapevolezza di avere un ruolo sempre più importante».
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Incidenti di caccia: 13 morti in 35 giorni

DALL'ANSA.IT

In 35 giorni effettivi di caccia, dal 1 settembre al 20 ottobre, le armi dei cacciatori, hanno ucciso 13 persone, tra cui un bambino, e ne hanno ferite 33, tra cacciatori e non. E' quanto emerge dall'analisi dei dati dell'Associazione Vittime della caccia. Senza contare, ancora, precisa l'Associazione in una nota, ''gli innumerevoli fatti che hanno avuto un epilogo fortunato: sono i casi di minacce, prepotenze, spari andati a vuoto, intimidazioni ecc. da parte di "legali detentori di armi ad uso caccia" contro altre persone''.
''La questione non è più su caccia-sì/caccia-no, qui si tratta di fermare una vera strage. Le opinioni contano poco di fronte a questi fatti -precisa Daniela Casprini presidente dell'Associazione Vittime della caccia - Infatti c'è da aggiungere ben poco, se la morte di persone innocenti, di bambini sacrificati alla caccia....passano nell'indifferenza! Cosa hanno da dire le associazioni venatorie, che sono falsi questi dati? Non è forse un fenomeno allarmante questa escalation di vittime? "
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Torino: niente bimbi, disturbano la messa

DALLO SPIFFERO.IT

“In questa chiesa durante le celebrazioni liturgiche non sono ammessi bambini e infanti che disturbano”. Così si legge su un cartello affisso sul portone della Chiesa di San Filippo Neri, l’edificio religioso più imponente della città di Torino, in via Maria Vittoria. Essendo monumento di prestigio nazionale, è probabile che torme di visitatori distolgano i fedeli dalle pratiche pie e dalle loro preghiere, e che magari siano i mocciosi i più restii a rispettare il silenzio. Fatto sta che la decisione dei padri filippini di vietare l’ingresso ai più piccoli durante le funzioni non è piaciuta, né ai turisti occasionali e né agli abituali frequentatori delle messe in San Filippo.
Come la mettiamo con il monito di Luca – “Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo, perché Dio dà il suo regno a quelli che sono come loro. Io vi assicuro: chi non l’accoglie come farebbe un bambino non vi entrerà” – abbastanza esplicito sulla questione?, si chiede più d’uno, osservando perplesso il tazebao.
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La contabilizzazione del calore. Consigli per il consumatore

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Quando si pensa al risparmio energetico domestico viene spesso in mente la coibentazione, l'installazione di pannelli solari e l'acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Esiste però un'altra azione semplice ed efficace che ogni cittadino può fare per risparmiare energia e soldi in casa: la contabilizzazione individuale del calore.
Il sistema di contabilizzazione individuale del calore calcola la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e, utilizzando le valvole termostatiche, consente di regolare le temperature di ogni alloggio secondo le esigenze di ciascuna famiglia.
Il ripartitore elettronico dei costi del riscaldamento, detto anche “contacalorie” viene installato su ogni singolo radiatore dotato di una valvola termostatica, permettendo così di fissare in ogni stanza la temperatura desiderata.
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Contro la crisi, riqualificazione energetica e sismica dell'edilizia

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Mentre il governo Monti e in particolare il Ministro Ciaccia, guardano con entusiasmo alle grandi opere, senza dire poi chi le pagherà (anche se i contribuenti già lo sanno per acquisita esperienza) e soprattutto se serviranno, siamo sempre più consapevoli che occorre rivedere le vecchie logiche del Novecento e le priorità in base a quello di cui ha bisogno il nostro Paese. All'Italia e alle imprese oggi duramente colpite dalla crisi servono certamente tante cose ma tra queste "un grande piano di piccole opere" a partire dalla riqualificazione dell'edilziia e del terriorio, così come per la manutenzione del patrimonio artistico-culturale. "dobbiamo rendere più vivibili le città, ammodernare l’edilizia esistente usufruendo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la sicurezza delle persone che ci abitano e ci lavorano, diminuire le spese di gestione delle case; possiamo rendere più belli e funzionali i quartieri recuperando l’esistente creando così nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati". Serve una gestione strategica dell’intero processo di recupero e rinnovamento del patrimonio edilizio attraverso l’applicazione di un mix di soluzioni progettuali tecnologiche e impiantistiche sostenibili che servano anche a metterlo in sicurezza. Si tratta di 11 milioni di edifici a uso residenziale per 28 milioni di abitazioni, ma con caratteristiche diverse e priorità di intervento per i rischi sismici e idrogeologici, per il degrado edilizio e anche sociale, distribuiti in modo differente in ogni parte del Paese. Per saperne di più leggi l'articolo: Contro la crisi, riqualificazione energetica e sismica dell'edilizia

Caivano (Napoli), don Maurizio e la speranza di vivere oltre la

DAL FATTO QUOTIDIANO

Ho visto le ceneri dei roghi di rifiuti smaltiti illegalmente dovunque, ho visto i cumuli di copertoni pronti a bruciare anche di fronte alla chiesa, messi lì anche a mo’ di avvertimento. Ho respirato l’odore acre della diossina che la gente di Caivano e di decine di altri comuni è costretta a respirare ogni giorno. Ho visto don Maurizio passarsi un fazzoletto bianco sulla fronte sudata. Me lo ha mostrato subito dopo, era nero: “E guarda che oggi ho già fatto due volte la doccia”, ha tenuto a precisare sorridendo. Ma soprattutto ho visto la gente della sua parrocchia in fila per un pacco di pasta e qualche altro genere alimentare. Negli occhi di molti mi è sembrato di vedere piantata la secolare rassegnazione di questa gente di Sud. Rassegnazione che don Maurizio prova a smussare continuamente, senza proclami roboanti, ma solo con una carezza, una battuta di spirito e una parola di comprensione.
Di ciascuno di loro mi raccontava con discrezione la storia: “A volte non ho nemmeno il coraggio di guardarli in faccia – raccontava – nel Vangelo c’è scritto di dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati. Questo forse lo facciamo ancora, ma l’aria? Senza cibo si può resistere anche per giorni, ma senza aria si muore ogni minuto”. Ho avuto la netta impressione che quella gente abbia solo don Maurizio con cui parlare. Il resto è solo fumo nero di roghi e di assenza. Assenza di bellezza, di responsabilità, di Stato. Don Maurizio Patriciello è la voce pulita del quartiere “città verde” di Caivano, una zona in cui uno studio commissionato nel 2008 dalla marina militare degli Stati Uniti proibisce (non sconsiglia, proibisce!) ai cittadini americani di risiedere. Una voce che don Maurizio porta continuamente in giro perché non è possibile rassegnarsi a vivere in mezzo a una discarica abusiva a cielo aperto. Lo ha fatto anche ieri, in Prefettura, a Napoli. Ed è stato umiliato pubblicamente così dal prefetto di Napoli.
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Abusi edilizi, chi tace acconsente (in soli 45 giorni)

DAL FATTO QUOTIDIANO

il governo Monti ha varato la norma che introduce il silenzio-assenso per le richieste di edificare in aree vincolate.
Ambiente e legalità sono due facce della stessa medaglia. Nei Paesi dove più bassa è la cultura della legalità diffusa (e dove più deboli sono le leggi in materia), più gravi e frequenti sono le offese e i danni ai beni comuni: territorio, aria, acqua.
Però c’è un problema di fondo. Se, come scriveva Montesquieu, le leggi sono il prodotto (lo “spirito”) della cultura profonda dei popoli che le producono, smettiamola almeno di parlare di “governo tecnico”. Basta con questa neolingua orwelliana, che definisce Clini “Ministro dell’Ambiente” e Passera “Ministro dello Sviluppo”. Il primo difende l’Ilva di Taranto; il secondo prevede libertà di trivellazione nel Mediterraneo come nemmeno ai tempi di Enrico Mattei, alla faccia della green-economy.
Il governo Monti è, anche sotto il profilo ambientale, quanto di più tradizionalmente “politico” le classi dirigenti di questo Paese abbiano saputo esprimere fino ad oggi. Dai suoi indirizzi di politica ambientale, così come nelle scelte di politica economica, emerge una regola brutale: vince il più forte.
Da un lato, con i famosi tagli lineari, il “governo tecnico” riduce gli organici delle Soprintendenze già ridotti al lumicino; dall’altro, impone a questi striminziti organici tempi e ritmi di produttività che nemmeno in Germania possono permettersi (dove l’attesa media di risposta per una pratica edilizia è di circa 90 giorni), in mancanza dei quali l’impresa costruttrice potrà tranquillamente edificare all’interno di aree tutelate per legge. Davvero: nemmeno Berlusconi era arrivato a tanto.
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Cabrini, il mister delle donne del calcio: “Meno soldi e copertine, ma lavorano più degli uomini”

DAL FATTO QUOTIDIANO

“Le donne? Si allenano molto meglio degli uomini, sono bravissime, ma pochi lo sanno. Per colpa del solito maschilismo italiano”. Parola di Antonio Cabrini
“Rispetto a quello maschile le differenze sono minime. Le donne hanno qualcosa in meno in termini di fisicità, ma tecnicamente sono più che valide. In allenamento sono decisamente meglio degli uomini. Lavorano tantissimo, e sono più concentrate dei loro colleghi. ‘Tengono’ di più a livello mentale”.
Le giocatrici prendono uno stipendio?
“No, soldi quasi zero. Lavorano o studiano, e poi giocano a calcio, per passione. Solo tre giocano all’estero, e lì hanno un ingaggio. Ma fuori dell’Italia il calcio femminile ha un altro peso. Da noi abbiamo 7-8mila tesserate: in Francia sono 35mila e in Germania 73mila”.Per il solito maschilismo italiano esiste solo il calcio degli uomini. Eppure queste ragazze sanno giocare, eccome. Ma senza risorse e attenzione, è ovvio che sui campi se ne vedano poche. Eppure siamo stati uno dei primissimi paesi a istituire un campionato femminile (nel 1970, ndr)”.
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Come aiutare i nostri figli nell’era della solitudine amichevole internettina?

DAL FATTO QUOTIDIANO

La solitudine sul web c’è anche se non se ne parla, il bisogno di comunicare è un istinto primario, così come quello di essere apprezzati, seguiti, cliccati. Chi si scandalizza è ipocrita.
La seduzione via web è molto affascinante, lo è per molti adulti, figuriamoci per un’ adolescente che proietta sul suo interlocutore virtuale tutti i desideri e i sogni tipici di quella età. La seduzione è dunque un terreno misterioso, legato alla fantasia e al pensiero, è diverso dalla pornografia che è esposizione totale e senza erotismo dei corpi.
Immaginate quanto sia distruttivo per una ragazza di 15 anni vedere la stessa foto pubblicata. Vergogna, senso di colpa, perdita del gruppo di riferimento, di stima sociale, tutto questo induce facilmente alla depressione e all’ansia che spesso si associa ad essa.Per un adolescente essere tagliato fuori dal gruppo dei coetanei, perdere la stima sociale equivale al trauma di un bambino cui viene strappata la madre. Durante l’adolescenza il gruppo conta molto più dei genitori.
Allora cosa possiamo fare? Educazione sentimentale ed Educazione tecnologica: cerchiamo di entrare in questo mondo con loro e di non esserne esclusi. Creiamo complicità, ad escluderci durante l’adolescenza sono già bravissimi loro, non scimmiottiamoli ma facciamo sentire che siamo alleati senza spiarli.
Gli adolescenti sono barche che partono dal nostro porto che per loro è una base sicura, dobbiamo riuscire a convincerli, tramite il dialogo, il contenimento e l’ ascolto delle loro inquietudini, che questo porto rimarrà sempre certo, che saprà andare oltre ogni vergogna, che potrà sostenere ogni abiezione ed errore. Non facciamo sentire giudicati i nostri figli o non ci confesseranno mai i loro turbamenti o errori.
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Raccolta differenziata, a volte cala. Intervista a Paolo Foietta (presidente ATO-R)

DAL SITO ECO DALLE CITTA'

Andando ad analizzare i dati provinciali di Torino sulla raccolta differenziata consorzio per consorzio, si scopre che nel capoluogo piemontese la percentuale è scesa dal 42,66% di rifiuti raccolti separatamente tra gennaio e giugno 2011 al 42,02% dei primi sei mesi di quest'anno.
In provincia di Torino la raccolta perde inoltre terreno nei bacini Canavesano CCA (da 54,88% a 54,07%) e nel pinerolese ACEA, dove l'arretramento è di ben 3 punti percentuali (da 57,29% a 54,32%). Tuttavia se prendiamo l'intero territorio provinciale la RD è cresciuta lievemente (da 50,13% a 50,45%). Ma come mai è diminuita la percentuale di raccolta differenziata nei primi sei mesi dell'anno?
Bisogna mantenere alta l'attenzione. Laddove non viene mantenuta alta l'attenzione attraverso la comunicazione la percentuale di raccolta differenziata è destinata a calare.
Bisogna inventare un sistema premiante rispetto alla raccolta rifiuti laddove sia possibile. Questo diventa un percorso obbligato in parallelo alla diffusione del sistema di raccolta porta a porta. Allo stesso tempo bisogna puntare prima sull'aspetto motivazionale altrimenti in un attimo si rischiamo veder vanificati i risultati raggiunti.
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600 mila nuovi posti di lavoro puntando su riqualificazione energetica e messa in sicurezza

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Oltre 2 milioni di abitazioni risultano vuote; 6 milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio idrogeologico e 3 milioni di persone abitano in zone ad alto rischio sismico. Il patrimonio edilizio esistente è costituito in massima parte da case costruite male, nelle quali fa freddo d’inverno e caldo d’estate malgrado la spesa energetica delle famiglie sia cresciuta del 52% in 10 anni.
Contro la crisi, Fillea Cgil e Legambiente propongono un nuovo modello per il settore delle costruzioni e nel primo rapporto congiunto su Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro” espongono un’ampia analisi della situazione dell’edilizia sul territorio e degli strumenti che in molti casi Regioni, Province e Comuni, hanno messo in campo per introdurre nuovi criteri energetici e ambientali, andando spesso anche oltre la normativa in vigore.
“in questi anni in Italia sono spariti 500mila posti di lavoro nell’intero settore delle costruzioni, la metà direttamente nel comparto dell’edilizia. Una ecatombe figlia della tempesta perfetta scatenata dall’insieme di due fattori di crisi: uno congiunturale scatenato dalla bolla immobiliare del 2008, ed uno strutturale, cioè la crisi di un modello industriale vecchio ed obsoleto, che non ha saputo capitalizzare gli anni di crescita del settore per rafforzare la qualità delle imprese, sia in dimensione che in investimenti finalizzati alla ricerca ed innovazione dei materiali e delle filiere. Per questo la crisi delle costruzioni in Italia è più forte che in altri paesi. Chi ha saputo per tempo intervenire sui modelli industriali ed innovarli nella direzione della sostenibilità si è difeso meglio dalla crisi”.
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Legambiente Valpellice - Assemblea Ordinaria 22 ottobre

COMUNICATO LEGAMBIENTE VALPELLICE

ASSEMBLEA ORDINARIA:
Lunedì 22 ottobre ore 21 - sede Legambiente
Torre Pellice - via Repubblica, 3 (adiacente al Municipio)

O.d.g:
  1. Tesseramento 2013.
  2. Partecipazione di Legambiente al CA.TO:
  3. Coinvolgimento delle scuole
  4. Promozione del circolo:
  5. Biomassa e Centro Commerciale a Luserna
  6. Aggiornamenti vari:
    1. Treno.
    2. Lusernetta Strada delle Cave
    3. Barant
    4. Innovazione Tecnologica:
    5. Allargamento del SIC di Villar Pellice.

Piemonte: Regione tecnicamente fallita

DALLO SPIFFERO.IT

Dichiarazione choc nella seduta della quarta Commissione di Palazzo Lascaris. "Dobbiamo rendercene conto e agire di conseguenza", afferma il tecnico-assessore.
«Da tecnico assessore e non da assessore tecnico» Paolo Monferino ha annunciato durante i lavori della Commissione Sanità di Palazzo Lascaris, che «la Regione Piemonte è tecnicamente fallita» e che bisognerebbe rendersene conto e trarne tutti le conseguenze. Un’affermazione choc che arriva alla vigilia della conferenza stampa convocata domani alle ore 12 in cui assieme al presidente Roberto Cota intende sgombrare il campo da tutte le voci che si sono accavallate nelle ultime settimane sul reale stato delle finanze regionali. Finanze su cui il capitolo Sanità incide per quasi l’80%.
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Car sharing: quanto costa e quando conviene?

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Per la prima volta dal dopoguerra, nel 2011 in Italia si sono vendute più biciclette che auto. Al di là del ragionevole entusiasmo degli amanti delle due ruote, però, sarebbe troppo ottimistico pensare che gli italiani non hanno più bisogno di un mezzo col motore a scoppio.Sono milioni, soprattutto nelle grandi città, le persone che ogni giorno devono percorrere decine di chilometri per arrivare a lavoro e con trasporti pubblici locali poco affidabili. Tra questi, a causa della crisi economica, aumentano quelli che non possono più permettersi un'auto di proprietà.
Nelle maggiori città italiane esiste per loro la possibilità del car sharing, una modalità di noleggio temporaneo di un'auto, anche per poche ore, sostenuto da un abbonamento annuale. Spesso il car sharing è incentivato dalle stesse aziende pubbliche di trasporto locale, perché rientra in un programma di snellimento della mobilità cittadina, e di riduzione dei costi economici e ambientali delle autovetture.
Entrando nel dettaglio dei costi, la parte fissa è costituita dall’abbonamento annuale, che varia tra 100 e 120 euro a seconda della città. A questo spesso si aggiunge una cifra analoga da lasciare in deposito come cauzione. Va poi sommato il costo del vero e proprio noleggio che si aggira attorno ai 2 euro all’ora per un’utilitaria negli orari diurni e all’euro in quelli notturni. C’è un ulteriore costo aggiuntivo relativo ai km percorsi. A Roma si tratta di 34 centesimi a km fino a 150 km. Il costo della benzina è incluso nel noleggio, anche se in alcune città, come la capitale, è richiesto di lasciare la spia della benzina ad almeno un quarto del pieno.
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Aia per Ilva di Taranto. Legambiente: "Servono ultime modifiche all'AIA per voltare definitivamente pagina"

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

La chiusura dell’altoforno 5 non può essere rimandata di 20 mesi e manca la previsione di chiusura immediata di alcune batterie delle cokerie e di alcuni altiforni, in evidente e inaccettabile difformità con le prescrizioni della Magistratura. Tre anni per la copertura dei parchi minerali sono un tempo eccessivamente lungo, e la riduzione della produzione di acciaio è un imperativo necessario per limitare le emissioni inquinanti in atmosfera e nel mare. Serve quindi adeguare la nuova autorizzazione anche a tutte le prescrizioni che la magistratura ha imposto all'azienda con il sequestro dell'impianto di fine luglio, senza le quali l'Aia non sarebbe efficace per la riduzione delle rilevantissime emissioni in atmosfera.
“Il riesame – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani presente alla Conferenza dei Servizi – avrebbe dovuto tenere maggiormente conto dell’attuale contesto e quindi delle legittime aspettative dei cittadini esasperati dalla situazione sanitaria e ambientale. Seppure crediamo che questa nuova Aia presenti alcuni passi avanti importanti rispetto al passato, non possiamo accettare la sua incompletezza e quindi il rimandare a momenti successivi la definizione delle soluzioni relative al problema dei rifiuti, alla depurazione delle acque e alla gestione delle discariche”.
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“RI- SHIRT”, Rivisitazioni d’autore. Il riciclo creativo per realizzare da vecchie magliette tanti nuovi accessori.

COMUNICTO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Creatività, manualità e tante vecchie T-Shirt. Sono questi gli ingredienti di RI-SHIRT, il progetto di reinterpretazione di capi di abbigliamento, lanciato dal Bazar di Legambiente, che vuole coinvolgere tutti coloro che amano mettersi alla prova. La parola d’ordine è riutilizzare, perché tutto può essere di nuovo utile. Ecco allora che anche le vecchie magliette, realizzate per campagne e iniziative del passato, possono essere riutilizzare e trasformate in nuovi accessori originali e di tendenza come borse, vestiti, complementi di arredo o qualsiasi cosa suggerisca la creatività. L’obiettivo di RI-SHIRT è quello di educare al riuso intelligente e creativo nel pieno rispetto dell’ambiente seguendo uno stile di vita alternativo e sostenibile.
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