Contro la crisi, riqualificazione energetica e sismica dell'edilizia

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Mentre il governo Monti e in particolare il Ministro Ciaccia, guardano con entusiasmo alle grandi opere, senza dire poi chi le pagherà (anche se i contribuenti già lo sanno per acquisita esperienza) e soprattutto se serviranno, siamo sempre più consapevoli che occorre rivedere le vecchie logiche del Novecento e le priorità in base a quello di cui ha bisogno il nostro Paese. All'Italia e alle imprese oggi duramente colpite dalla crisi servono certamente tante cose ma tra queste "un grande piano di piccole opere" a partire dalla riqualificazione dell'edilziia e del terriorio, così come per la manutenzione del patrimonio artistico-culturale. "dobbiamo rendere più vivibili le città, ammodernare l’edilizia esistente usufruendo delle nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita e la sicurezza delle persone che ci abitano e ci lavorano, diminuire le spese di gestione delle case; possiamo rendere più belli e funzionali i quartieri recuperando l’esistente creando così nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati". Serve una gestione strategica dell’intero processo di recupero e rinnovamento del patrimonio edilizio attraverso l’applicazione di un mix di soluzioni progettuali tecnologiche e impiantistiche sostenibili che servano anche a metterlo in sicurezza. Si tratta di 11 milioni di edifici a uso residenziale per 28 milioni di abitazioni, ma con caratteristiche diverse e priorità di intervento per i rischi sismici e idrogeologici, per il degrado edilizio e anche sociale, distribuiti in modo differente in ogni parte del Paese. Per saperne di più leggi l'articolo: Contro la crisi, riqualificazione energetica e sismica dell'edilizia

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