Caserta come Chernobyl e Fukushima: è morta Biancaneve

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Arsenico, cadmio, idrocarburi pesanti, stagno ed altre sostanze altamente nocive in Campania si usano come fertilizzanti: concimi da spalmare sui terreni agricoli per “aiutare” il raccolto di bietole, insalate, cavoli, pomodori, frutta, mais, colture di serra e tanti altri prodotti che finiscono sulla nostra tavola ed entrano nella catena alimentare.
Chernobyl e Fukushima sono lontane geograficamente, ma non tanto. Recenti studi e ricerche epidemiologiche e su neoplasie sanciscono che la Campania ha valori medi d’inquinamento pari ai territori contaminati dalle radiazioni nucleari.
La realtà è ancora più tragica di quello che sembra e può apparire. Secondo i Pm i rifiuti tossici, che dovevano essere trattati nell’impianto di compostaggio gestito da una società, intestata al figlio di Roma, finivano, invece, direttamente nei terreni agricoli del Casertano, individuati anche grazie alla collaborazione con il clan dei Casalesi.
Mangi una mela e ti ritrovi come la favola di Biancaneve: avvelenato senza saperlo, esposto a malattie terribili, con un cancro che ti divora.
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