Gli italiani ricominciano a zappare la terra

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

L’agricoltura in Europa sta invecchiando, per questa ragione viene lanciata la campagna europea per rilanciare i giovani agricoltori.
I dati non sono rassicuranti: il 6% degli agricoltori hanno meno di 35, 1/3 hanno piu’ di 65, 1/2 ha piu’ di 55 anni. Le politiche agricole negli ultimi 10 anni non hanno saputo fermare l’emorragia della perdita di aziende agricole.
In Italia la terra però non è così bassa e, nonostante la crisi, il settore agricolo ritorna ad essere quello più ambito. Gli italiani si dimostrano poco “choosy” e riprendono a zappare la terra. Tra i 16 e i 25 anni si va a lavorare in campagna, studenti-lavoratori che per arrotondare scelgono di fare un lavoro comunque faticoso, dimostrandosi meno schizzinosi di quanto si dica dei giovani di oggi. Il grande risultato che può vantare l’Italia oggi è che nonostante continuino a chiudere le aziende, con cifre da capogiro ( si parla di 400.000 in un periodo che va dal 2000 al 2009), il numero di assunti regolari nel settore primario, secondo la ricerca da poco pubblicata di Coldiretti/SWG, mette a segno un bel 10% in barba a quello che si dice.
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