La Strategia Energetica Nazionale vista da Legambiente

DAL SITO QUALENERGIA

“Decidere di presentare una proposta di Strategia energetica nazionale in una fase così delicata per la crisi economica, energetica e climatica che stiamo attraversando, ci sembra positiva e apprezzabile, ma in un momento di tale crisi serve un segnale più forte da parte del governo per innovare davvero un settore strategico per lo sviluppo economico e ambientale del Paese”.
“Il documento – continua Zanchini – è contraddittorio, a parole dichiara di voler promuovere rinnovabili ed efficienza energetica senza però dare strumenti certi e timing adeguati al loro effettivo sviluppo. Nei fatti, e con interventi precisi, però ne ostacola lo sviluppo e dà il via libera alle trivellazioni per estrarre petrolio e gas.
Manca una qualsiasi analisi della questione relativa ai sussidi alle fonti fossili, che invece è una precondizione di una politica che voglia sul serio puntare a rendere efficiente e pulito il sistema energetico, e ignora la Carbon Tax, che invece è fondamentale per affrontare sia il tema dell'efficienza energetica nei diversi settori industriali, che quella della fiscalità che incide sul settore e anche degli incentivi alle fonti rinnovabili. Il secondo tema su cui la SEN "sorvola" sono i costi per il sistema legati ai problemi che vivono gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti fossili.
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Il contributo dell’industria italiana del riciclo nella roadmap verso l’Europa 2050

DALL'ECO DALLE CITTA'

Riciclo, uso efficiente delle risorse, economia a basse emissioni di carbonio. Presentato a Bruxelles al Parlamento Europeo, lo studio "Il riciclo ecoefficiente. L’industria italiana del riciclo tra Globalizzazione e sfide della crisi". Con 33 milioni di tonnellate di materie recuperate, l’Italia si conferma leader del riciclo in Europa assieme alla Germania.
Alla presentazione dello studio, che ha confermato come nel nostro Paese, leader nel comparto del riciclo in Europa assieme alla Germania, la Green Economy si stia delineando come una delle misure fondamentali per il rilancio dell’economia e di un nuovo modello di sviluppo – anche a seguito dei significativi risultati conseguiti dall’industria italiana del riciclo in termini di uso efficiente delle risorse, di riduzione dei consumi energetici e di emissioni di gas ad effetto serra – è seguita un’interessante discussione, moderata da Sergio Andreis, Direttore del Kyoto Club con la partecipazione di alcuni tra i più autorevoli membri della commissione Industria, Ricerca ed Energia e della commissione Ambiente: Vittorio Prodi, Monica Frassoni, Erminia Mazzoni, Pier Antonio Panzeri e Salvatore Tatarella.
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C’è il decreto ‘ad Ilvam’: l’azienda respira, Taranto no

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il decreto ‘ad Ilvam’ ci sarà. Domani. Lo ha detto Mario Monti, lo ha deciso il governo. Perché l’acciaio è di fondamentale importanza per il manifatturiero di casa nostra; perché non si possono lasciare senza lavoro 20mila operai tra Taranto, Genova e le altre fabbriche collegate; perché con il blocco del siderurgico si infliggerebbe un colpo mortale anche ad altri settori del made in Italy, prima fra tutte l’industria automobilistica.
L’Ilva e ancor prima l’Italsider hanno avvelenato per decenni: le istituzioni lo sapevano benissimo, ma hanno preferito nascondere la polvere sotto al tappeto, facendo finta di nulla e lasciando in eredità la bomba siderurgica su chi sarebbe arrivato dopo.
E’ questione di Stato: tocca al governo dei professori sbrogliare la matassa. Miracolo tecnico e voilà il decreto. I ministri sono soddisfatti. La politica tutta è in festa. L’Ilva può riprendere la produzione. Il siderurgico può tornare a uccidere i tarantini. E sì, perché se è vero che l’Aia (divenuta legge per dl) impone i parametri per la bonifica, è altrettanto vero che i provvedimenti della Procura (uno su tutti: il blocco dell’acquisto di materie prime) avevano un effetto immediato sull’inquinamento.
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L'appello: "Cambiare si può! Noi ci siamo": per una presenza elettorale alternativa alle elezioni politiche del 2013

DAL SITO MEGA CHIP DEMOCRAZIA NELLA COMUNICAZIONE

Le differenze economiche e sociali crescono, le disonestà individuali o di gruppi sono diventate corruzione del sistema, la distanza tra stato e società e tra organi rappresentativi e cittadini non è mai stata così elevata. La possibilità di contare e di decidere sulla propria vita e sul proprio futuro è quotidianamente frustrata da decisioni verticistiche e incontrollabili. Così lo stesso desiderio di partecipazione politica si affievolisce, riducendosi a esplosioni di rabbia, alla fuga dal voto o all’adesione a proposte populiste (egualmente presenti dentro e fuori le forze politiche tradizionali). Prevale l’idea che non ci sia più nulla da fare perché ogni scelta è obbligata e «imposta dall'Europa» (cioè dai mercati).
L’attuale pensiero unico e il conseguente orizzonte politico sono modificabili. Esiste un'alternativa forte, sobria e convincente alla politica liberista che, in tutta Europa, sta distruggendo il tessuto sociale senza dare soluzione a una crisi che non accenna a diminuire nonostante le rassicurazioni di facciata.
È un’alternativa che si fonda sulle promesse di civiltà contenute nella nostra Carta fondamentale: la Costituzione stabilisce che tutti i cittadini hanno diritto al lavoro e, in quanto lavoratori, a una retribuzione sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa: noi vogliamo che questi principi siano attuati e posti a base delle politiche economiche e sociali. È un’alternativa che esprime una cultura politica nuova, che si prende cura degli altri e rifiuta il leaderismo, che parla il linguaggio della vita della persone e non quello degli apparati, che include nelle discussioni e decisioni pubbliche la cittadinanza attiva.
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Lettera di ex lavoratori ThyssenKrupp ai lavoratori dell'ILVA

DAL SITO MEGA CHIP DEMOCRAZIA NELLA COMUNICAZIONE

Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori di Taranto e delle altre fabbriche del gruppo, per i quali ci auguriamo il rafforzamento della loro lotta che leghi salvaguardia dell'ambiente, dignità del lavoro e occupazione. Salvaguardare ambiente e occupazione si può, anzi è necessario. Dopo decenni di devastazione ambientale occorre risanare l'area dai rifiuti tossici, creando così posti di lavoro utili (non a Riva ma ai tarantini che sono i veri proprietari della fabbrica) e riconvertendo la produzione a lavorazioni non nocive, utili alla società e rispettose di persone e ambiente.
Solo i lavoratori,con la lotta per il proprio posto di lavoro, legata alle altre lotte, possono costringere l'Amministrazione locale e il governo a prendere le misure necessarie per salvaguardare ambiente e posti di lavoro.
Gli operai dell'Ilva hanno i numeri, la forza e l'esperienza di lotta non solo per occupare lo stabilimento ma anche altri centri nodali come strade, aeroporto, porto e base militare; hanno la conoscenza e la capacità per gestire lo stabilimento senza le manovre e la sete di profitto di Riva & Co.; hanno l'abilità di sfruttare ogni ambito (trattative a vari livelli, mobilitazioni di piazza, occupazioni, ecc.) di lotta per portare a casa l'unico risultato utile: la ripresa dell'attività (anche riconvertita ad altre produzioni) e le dovute bonifiche. Solidarietà a chi lotta per la dignità del lavoro! La soluzione siamo noi lavoratori! Tutto dipende da noi!
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Bersani o Renzi, cosa pensano su energia e clima?

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Gli Ecologisti Democratici hanno fatto tredici domande ai candidati. Ecco le risposte pervenute
A parte la differenziazione degli argomenti messi al centro nelle loro risposte e il diverso peso dato ad alcune strategie rispetto ad altre, almeno possiamo affermare, e questo lo sappiamo anche al di là di quanto troverete scritto, che queste personalità della politica conoscono la materia per averla trattata nella loro esperienza politica e/o di governo. Resta il fatto che le strategie e le politiche indicate da loro non devono essere applicate come un qualcosa di slegato, a compartimenti stagni, rispetto alla normale azione politica, ma dovrebbero invece permeare tutta la pratica di governo. Solo allora potremmo dire di avere esponenti politici con una visione di ampio respiro capace di rimodellare il sistema di sviluppo economico della nostra società nella direzione della sostenibilità, concetto più che abusato ma qui indispensabile.
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Smog: se lo porta via la pioggia?

DALL'ECO DALLE CITTA'

Facciamo chiarezza: quando si dice che con l'arrivo della pioggia cala lo smog, che cosa vuol dire?
Le emissioni sono sempre le stesse, ovviamente. A variare sono le “condizioni del contenitore”, l'atmosfera: in presenza di turbolenze le concentrazioni degli inquinanti calano, perché il ricambio d'aria è maggiore. Di conseguenza anche la respirabilità dell'aria migliora notevolmente, pur a parità di quantità di emissioni.
Più che la pioggia, è la turbolenza a favorire il ricambio d'aria: più è forte la turbolenza più sarà efficace il dilavamento degli inquinanti. Un temporale ha un effetto molto diverso dalla pioggerellina leggera. Lo stesso accade con il vento.
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L'identikit degli stranieri più attenti alla raccolta differenziata di qualità

DALL'ECO DALLE CITTA'

Si è appena conclusa la terza edizione di “Raccolta 10+”, l’evento che CONAI organizza ogni anno per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata di qualità e del riciclo. Moltissimi gli esemplari di “Decalogo della Raccolta Differenziata di Qualità” distribuiti, quest’anno realizzato anche in cinese, arabo, inglese, spagnolo, russo così da rendere accessibile a tutti, stranieri inclusi, le informazioni su come svolgere una corretta separazione domestica dei rifiuti, contribuendo in tal modo a un miglior riciclo. Stiamo parlando di una comunità di oltre 4,5 milioni di persone cui si devono aggiungere i circa 500.000 senza permesso di soggiorno che risiedono nel nostro Paese.
Si stima che quasi 3 milioni di stranieri, infatti, abbiano piccole e grandi difficoltà nel fare la raccolta differenziata, a causa soprattutto dell’assenza di informazioni in lingua (30%) e della poca chiarezza delle regole (22%).
Ma tra gli stranieri, com’è la situazione in materia di raccolta differenziata? Oggi il 42% dichiara di farla sempre nel nostro Paese con picchi di eccellenza tra chi proviene dal Centro-Sud America (46%). C’è anche un 57%, pari a quasi 2 milioni di persone, che confida di non aver mai fatto la raccolta differenziata nel proprio paese di origine. Come a dire: l’integrazione passa anche attraverso l’acquisizione e l’attuazione di atteggiamenti eco-sostenibili e green.
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Ilva: legalizzare gli omicidi è l’unica idea del governo?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

I genitori sanno che si deve essere uniti davanti ai figli. La madre castiga? Il figlio fa capricci? Il papà conferma il castigo. Quando il figlio dormirà, cercheranno un accordo. Se invece uno dei due lo proteggerà, vanificando rimproveri e castighi, il bambino crescerà senza educazione e sicuro dell’impunità.
Parlamento e governo fanno le leggi e le fanno rispettare; la magistratura ne sanziona la violazione. Cosa succede se i cittadini violano le leggi e, quando i giudici li puniscono, governo o parlamento dicono che la sanzione non va applicata e che è meglio farsi promettere che, da ora in avanti, si comporteranno bene?
Succede che i cittadini continueranno a violare le leggi, tanto sanno che uno dei genitori, qualsiasi cosa facciano, li proteggerà sempre. Tutto questo sta avvenendo con l’Ilva.
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Assistenti sociali per i minori No Tav. Partecipazione fa rima con devianza?

DAL VOCI PROTESTANTI

La notizia della convocazione da parte dei Servizi Sociali di alcuni genitori di ragazzi che avevano partecipato a manifestazioni No Tav solleva, oltre a perplessità e allarmi, una serie di domande sul ruolo genitoriale, su quello dei servizi e degli organi deputati alla tutela dei minori, così come alcune riflessioni sull’idea che abbiamo di cittadino e prima ancora di persona.
Sembra assurdo, ma è questo il messaggio che un’azione come quella decisa dalla Procura presso il Tribunale dei minori di Torino rischia di veicolare; i presupposti per un’indagine sociale, così come ci sono stati raccontati dai giornali, restano oscuri e se il tutto si basa sulla partecipazione dei ragazzi ad alcune iniziative nell’ambito della protesta No Tav, francamente inquietanti.
Che di fronte allo sgretolamento del senso di comunità, di cittadinanza, di fronte al crescere di situazioni di individualismo esasperato, di isolamento e solitudine urbana, alcuni ragazzini abbiano deciso di impegnare una parte del loro tempo per una causa sentita come comune, che travalica il confine puramente personale, mi sembra una bella notizia, non certo un fattore di preoccupazione; che questi ragazzi siano arrivati alla partecipazione alle manifestazioni di protesta verosimilmente riflettendo e confrontandosi con i loro adulti di riferimento, in casa e fuori, a cena davanti ad un piatto di pasta, a scuola o ad un’assemblea; che abbiano discusso, ascoltato ed espresso opinioni rispetto ad una questione che è sentita come problema dalla maggioranza della comunità di appartenenza, è un fattore di protezione personale e sociale, non certo di rischio. Come genitore e come assistente sociale mi sembra più un’occasione di crescita che di pregiudizio.
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Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti: un primo bilancio dell'edizione 2012 con Roberto Cavallo

DALL'ECO DALLE CITTA'

Si è appena conclusa la quarta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (17-25 novembre 2012) ed Eco dalle Città ha tracciato un primo bilancio dell'iniziativa con Roberto Cavallo, presidente di AICA e della Cooperativa Erica: "In Europa la Settimana tiene, con un leggero incremento: alcuni Paesi hanno aumentato il numero di adesioni ed è aumentato anche il numero di nuovi Stati che partecipano alla SERR. E' quindi un dato da leggere positivamente".
In Italia quest'anno c'è stato un vero e proprio exploit. "Dietro l'exploit italiano c'è una doppia lettura - ha spiegato Roberto Cavallo -. Da un lato è aumentato il numero degli attori che partecipano alla Settimana: dai 600-700 project developer dell'anno scorso agli oltre 1.100 sviluppatori di progetto di quest'anno. In secondo luogo ogni attore ha condotto più azioni. E oltre all'aumento degli attori è aumentato il peso, la "gittata" comunicativa degli attori in campo: cito ad esempio l'adesione di Ferrovie dello Stato e del Gruppo Intesa Sanpaolo".
"E' aumentata inoltre - ha continuato il presidente di AICA ed Erica - la capillarità delle azioni e la tipologia: si tratta di azioni destinate a durare nel tempo. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti non è stata quindi solo un momento promozionale ma un'opportunità che ha generato progetti di lunga durata con una varietà di attori coinvolti. Cito ad esempio l'evento di chiusura della SERR a cui ho partecipato domenica 25 novembre: a Torre Pellice, in provincia di Torino, tre assessori, dieci associazioni, la società di gestione dei rifiuti e cittadini uniti per la realizzazione e l'inaugurazione del nuovo Centro del Riuso".
"A questo punto - ha concluso Roberto Cavallo - lancio un invito al Ministero dell'Ambiente: non ha che da prendere le 5.000 azioni di quest'anno per elaborare il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti. All'interno ci sono enti locali, associazioni, imprese e scuole. Il Ministero dell'Ambiente chiami il Comitato nazionale promotore della SERR che risponderà prontamente all'invito".
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Siamo tutti parte offesa”, la campagna di informazione promossa da No al Carbone, Medicina Democratica e Salute Pubblica.

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Motivo di questa campagna è sensibilizzare e invitare tutti i cittadini a costituirsi anch’essi parte civile nel processo del 12 Dicembre 2012 contro dirigenti e dipendenti dell’Enel (tredici in tutto) e due imprenditori, chiamati dal Tribunale di Brindisi a rispondere di reati connessi alla dispersione di polveri di carbone dal carbonile scoperto e dal nastro trasportatore della centrale Federico II a Cerano.
L’appuntamento è all’Exfadda, un’imponente costruzione del secolo scorso retta da solidi mattoni in carparo con intorno alti pini che oltre a ombreggiare i viali e i parcheggi tagliano i decibel che risuonano all’interno. Questo vecchio capannone riportato alla modernità è anche un po’ il simbolo di ciò che sta accadendo al sud e i ragazzi che lo gestiscono sul loro sito lo presentano così: «Per noi, l’ExFadda è soprattutto una comunità di persone: lavoratori quotidiani, collaboratori e volontari che condividono il sogno di far rivivere gli spazi dell’ex stabilimento enologico “Dentice di Frasso” e trasformarli in un contenitore culturale al servizio del territorio.».
Dopo una visita nei laboratori capisco di trovarmi in un luogo in cui vengono progettate speranze e non è un caso se gli amici di NAC hanno scelto proprio questa location per organizzare una Dance Hall che intende riempire la sala di giovani carichi di energie sane. Finalmente una serata in cui l’energia vitale della musica vincerà l’energia sporca del carbone, spingendoci a ballare come tarantati per trasformare il veleno del carbone in benedetto sudore.
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Sei minorenne? sei contrario alla Tav? subito ai Servizi Sociali

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Segnali sempre più inquietanti ci giungono dallo Stato. In Val di Susa, un ragazzo quattordicenne “reo” di aver effettuato a settembre un volantinaggio davanti alla Banca Intesa San Paolo di Susa volto a dimostrare l’interesse della banca stessa per la realizzazione della Tav Torino – Lione, è stato convocato per domani dai servizi sociali insieme ai genitori, a seguito di segnalazione ai servizi stessi da parte della Procura della Repubblica di Torino. Stessa sorte è capitata ad altri due ragazzi minorenni, identificati in identica circostanza.
È logico che la Procura debba segnalare ai servizi sociali un minorenne che non ha precedenti di alcun tipo, che vive in una famiglia normale, solo perché volantinava contro la Tav? è forse il volantinaggio contro la Tav da considerare un segnale di disagio? Probabilmente, anzi, certamente la risposta è sì. Ma se è sì, il fatto, permettetemi, è di estrema gravità, ed in qualche modo ricorda un fatto altrettanto grave, ma che non stupisce, accaduto ad ottobre nella lontana Shangai, in cui preti e suore della città, che contestavano la Chiesa Patriottica cinese, sono stati costretti a seguire tre giorni alla settimana per dodici ore al giorno e per alcune settimane, un corso di rieducazione che prevedeva anche un esame finale da superare.
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La Germania costruisce le auto, l’Italia le autostrade

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

“Attacca il nemico quando è debole” questo è uno dei grandi insegnamenti di Sun Tzu e sembra essere la migliore chiave di lettura per interpretare l’annuncio di Volkswagen di voler varare un piano di investimenti triennale da ben 50 miliardi di euro per lo sviluppo di nuovi modelli e l’apertura di nuovi impianti produttivi principalmente al di fuori dell’Europa.
I vertici della casa di Wolfsburg con questo colossale investimento hanno compiuto una mossa decisiva per sopravvivere alla crisi in corso, cercando di erodere quote di mercato dei diretti competitor che, così, rischiano di ritrovarsi fuori dai giochi.
In Italia invece le decisioni dei vertici Fiat vanno nell’esatta opposta direzione, non solo per la scelta di ridurre gli investimenti, ma addirittura di eliminare o ridurre lo storico e glorioso marchio “Lancia”.
Nonostante la crisi sempre più nera dell’industria automobilistica nazionale, però, nel nostro paese si continua a investire con decisione nella rete autostradale, al punto che il viceministro alle infrastrutture, Mario Caccia, ha annunciato che “si sta dando avvio a qualcosa come 900 chilometri di nuove autostrade, pari al 15% dell’intera rete“ con un costo a carico dello stato di circa 50 miliardi di euro.
E' possibile che la nuova rete autostradale sia stata costruita unicamente per permettere agli operai del Baden-Württemberg di continuare per i prossimi anni a visitare il bel paese a bordo della loro VW Passat nuova di pacca?
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Aperta conferenza Onu sul clima a Doha.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

A Doha si chiude una fase storica dei negoziati sul clima. Quella in cui ci si era illusi che per superare la crisi climatica fosse sufficiente l’impegno legalmente vincolante di riduzione delle emissioni da parte dei soli paesi industrializzati.
“In questo contesto è fondamentale approvare a Doha il rinnovo degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto, in scadenza alla fine di quest’anno – ha dichiarato Mauro Albrizio, responsabile Politiche Europee di Legambiente -. Sino ad ora, tra i paesi industrializzati, hanno garantito la sottoscrizione l’Unione europea, la Svizzera e la Norvegia. Mentre USA, Canada, Giappone e Russia si sono già detti contrari. Australia e Nuova Zelanda invece devono ancora assumere una decisione finale. Nonostante ciò il “Kyoto 2” è uno strumento indispensabile a garantire la transizione verso il nuovo accordo globale; è l’architrave del nuovo accordo e garantisce la continuità degli impegni di riduzione legalmente vincolanti per il periodo di transizione 2013-2020”.
Altra decisione fondamentale per il buon esito di Doha riguarda gli aiuti ai paesi poveri per sostenere i loro impegni di riduzione e di adattamento a cambiamenti climatici in corso nel periodo di transizione 2013-2015 con un sostegno finanziario annuo di almeno 10-15 miliardi di dollari.
“Serve, infine – ha concluso Albrizio -, un segnale forte che dimostri concretamente la volontà politica di lavorare per davvero verso un nuovo accordo ambizioso e giusto. L’eliminazione entro il 2020 dei sussidi ai combustibili fossili è senza dubbio una decisione che va in questa direzione. Si tratta di circa 800 miliardi di dollari l’anno che potrebbero essere invece destinati a sostenere azioni di mitigazione e adattamento, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. In questi paesi l’Agenzia internazionale per l’energia stima in ben 630 miliardi di dollari l’ammontare dei sussidi ai combustibili fossili, la cui eliminazione consentirebbe una riduzione delle emissioni del 5.8% entro il 2020. Oltre 110 paesi – non solo in via di sviluppo ma anche Stati Uniti e Unione europea – si sono già espressi a favore. Decisione ormai non più rinviabile”.
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Taranto, l'Ilva chiude per ritorsione

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Chiusura. Per il Gruppo Riva non ci sono alternative dopo il provvedimento di sequestro emesso oggi dal Gip di Taranto. Una decisione che comporterà “in modo immediato e ineluttabile l’impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonchè la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto”. In pratica, una ritorsione.
La società: “A Taranto nessun rischio per la salute”.
Infine la provocazione diretta ai magistrati, con la messa a disposizione da parte dell’Ilva delle consulenze attestanti la conformità dello stabilimento alle leggi anti-inquinamento. “Per chiunque fosse interessato – hanno comunicato i vertici dell’azienda – Ilva mette a disposizione sul proprio sito le consulenze, redatte da i maggiori esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, le quali attestano la piena conformità delle emissioni dello stabilimento di Taranto ai limiti e alle prescrizioni di legge, ai regolamenti e alle autorizzazioni ministeriali, nonché l’assenza di un pericolo per la salute pubblica.
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Parigi-Amsterdam: un tunnel ferroviario ad energia solare

DAL SITO TUTTO GREEN

Se da un lato l’impatto dell’intera opera può suscitare qualche perplessità (basta dare un’occhiata al video sotto per rendersi conto della sua imponenza) dall’altro l’idea di fondo è decisamente positiva: cercare di sfruttare al meglio tutte le superfici disponibili senza modificare ulteriormente la morfologia dell’ambiente naturale in cui ci si trova ad operare.
Mentre in Italia continuano le polemiche sullaTAV e sulla scelta delle risorse energetiche post nucleare, i Belgi segnano l’ennesimo punto a favore della sostenibilità energetica inaugurando la prima tratta ferroviaria in grado di produrre energia direttamente dal sole: un tunnel ferroviario lungo poco più di 3km sul tratto dell’alta velocità che collega Parigi ad Amsterdam.
Inizialmente pensato per proteggere gli alberi della secolare foresta che circonda la città belga di Anversa, in Belgio il tunnel è stato ricoperto di pannelli fotovoltaici e ha acquistato così un’ulteriore importanza dal punto di vista ambientale.
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Inchiesta di Repubblica: Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

DALLA REPUBBLICA.IT

Uomini del sud, senza cultura e pazzi: di cose false, quando si parla di violenza di genere, se ne dicono tante. I luoghi comuni si sprecano. Il fenomeno riguarda tutte le classi sociali: impiegati, professionisti, ricchi e poveri. L'ignoranza non c'entra, così come i fattori economici. Una situazione che, anzi, si riscontra più frequentemente nelle famiglie in cui la donna è emancipata o cerca di emanciparsi.
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Perrero su centrale Idroelettrica: lettera del comune di Massello alla Provincia

DAL COMUNE DI MASSELLO

Il Comune di Massello è una piccola realtà montana con meno di 100 abitanti ed un territorio caratterizzato da micro attività agricole e produttive che devono far fronte alla concorrenza delle produzioni intensive della pianura.
Al tradizionale settore agricolo ed artigianale si affianca una crescente offerta di turismo a contatto con la natura che si basa sul presupposto di un territorio paesaggisticamente ed ambientalmente integro e diversificato.
Dal 1999 il Comune di Massello è membro della Rete di Comuni alpini “Alleanza nelle Alpi”, una rete costruita su iniziativa della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) con lo scopo di promuovere lo scambio di esperienze tra i comuni alpini e di favorire un processo di sviluppo sostenibile e di rivitalizzazione dei propri territori....
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ETERNIT FREE 2010-2012 Presentati i risultati della campagna

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE

Il Piemonte protagonista della campagna con 27.500 mq
di coperture in eternit sostituite con pannelli fotovoltaici.
3.500 kWp di potenza complessiva che hanno portato ad un risparmio di oltre 2800 t/CO2.

E' stata presentata pochi giorni fa a Rimini Fiera la pubblicazione che racconta i risultati della campagna “Eternit Free” a due anni dal lancio.
Ideata da AzzeroCO2, in collaborazione con Legambiente, la campagna Eternit Free nasce nel 2010 con l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato col DM del 19 febbraio 2007 e confermati nei provvedimenti successivi.
A due anni dal suo lancio e con tre conti energia alle spalle, la campagna Eternit Free ha raggiunto un grande traguardo in tutta Italia nella lotta contro l’amianto: oltre 100.000 mq di coperture in eternit bonificati e sostituiti da impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 11 MWp connessi alla rete nazionale.
La diffusione sul territorio è stata capillare, raccogliendo le adesioni di 32 province, 5 regioni, 15 Enti e oltre 800 imprese.
La Regione Piemonte ha avuto un ruolo da assoluta protagonista nella campagna, infatti circa il 25% degli interventi e dei risultati sono stati ottenuti nelle province di Alessandria, Torino, Vercelli che hanno aderito alla campagna.
Sono stati bonificati 27.500 Mq di coperture in eternit e sono stati installati oltre 3500 kWp di potenza complessiva che hanno portato ad un risparmio di oltre 2800 t/CO2.
“Un progetto di grande concretezza e di straordinaria importanza, considerato il legame virtuoso che viene a crearsi tra la bonifica dell’amianto ancora così tanto presente sulle coperture degli edifici e il contemporaneo sostegno alle energie rinnovabili a basso impatto ambientale – dichiara Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – Proprio il Piemonte, pesantemente colpito dai danni provocati dall'amianto, ha dimostrato di saper cogliere con entusiasmo la proposta di Legambiente e AzzeroCO2, ancora troppe però sono le coperture di amianto presenti sui tetti degli edifici e il lavoro da fare non si ferma qua”.
Il dossier completo a questo link: www.azzeroco2.com/detail.asp?c=12&p=3&id=75

Villar Pellice: il RIUSO dei piccoli

LEGAMBIENTE VALPELLICE

Iere, domenica 25 novembre, il comune di Torre Pellice, assieme al circolo Legambiente Valpellice e a 10 associazioni di volontariato sociale, hanno lanciato il progetto "Riuso - dai una seconda vita alle cose".
Qualche giorno prima, martedi e mercoledì 20 e 21 novembre, grazie al progetto delle maestre delle Scuole dell'Istituto Rodari di Torre Pellice che hanno anche loro aderito alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, è stato organizzato, con il contributo del nostro circolo, un "Riuso dei piccoli"
Abbiamo chiesto ai ragazzi di portare un oggetto, un giocattolo, ma non solo, che non utilizzavano più per metterlo a disposizione di altri bimbi. Uno scambio che ha funzionato benissimo VISTO NELL’OTTICA di ALLUNGARE la VITA GLI OGGETTI.

E' stata un'esperienza interessantissima e molto riuscita. Bisogna sempre ricordare che il punto di vista di un bambino è assolutamente diverso da quello dell'adulto. Oggetti che per noi erano improponibili sono stati scelti, mentre bellissime magliette non sono piaciute.

L’agricoltura biologica che vogliamo nel 2020, secondo Legambiente

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

"Si dice sempre che il biologico costa di più. Nulla di più sbagliato. Basta considerare quanto l'agricoltura biologica fa risparmiare al paese garantendo un miglior bilancio ambientale: meno consumi idrici e migliore qualità dell'acqua restituita al sistema, riduzione dei consumi di fonti fossili e azzeramento dei pesticidi, maggior peso della filiera corta, maggior contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e riduzione delle multe previste dagli accordi internazionali (basti pensare che il biologico raggiunge una cattura di CO2 tra cinque e sei volte superiore all'agricoltura convenzionale). Nel prossimo periodo il biologico potrà dare ulteriori contributi su altri fronti: nell'utilizzo e produzione di energie rinnovabili, nella riduzione degli imballaggi e nell’attività di prevenzione del rischio idrogeologico, privilegiando la filiera corta nell’ottica di rilanciare anche la produzione biologica nazionale e locale”.
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Cambiamento climatico: interviene la Banca Mondiale

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

L’estate del 2012 è stata veramente un punto di svolta nel dibattito sul cambiamento climatico. Abbiamo visto il susseguirsi di eventi clamorosi e preoccupanti: la fusione del ghiaccio dell’Oceano Artico, la siccità negli Stati Uniti e in molte altre regioni del mondo, gli incendi in Siberia e, per finire, l’uragano Sandy che ha colpito New York. Tutti questi eventi hanno dato una spinta drammatica alla percezione della necessità di fare qualcosa per fermare il riscaldamento e i suoi effetti collaterali prima che sia troppo tardi.
Intervento in questo senso è arrivato dalla Banca Mondiale che ha pubblicato “Abbassare il termostato; le ragioni della necessità di evitare un mondo più caldo di 4° C.”.
4 gradi di riscaldamento in più non sono qualcosa che può essere “mitigato”. Sono un disastro senza precedenti nella storia umana: ondate di calore che renderebbero molte zone tropicali inabitabili, inondazioni nelle città costiere, scarsità di acqua, uragani violentissimi, per non parlare del disastro che causerebbe all’agricoltura e – di conseguenza – alla produzione alimentare. Eppure, siamo sulla strada per arrivare a qualcosa del genere.
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La soluzione alla crisi è la decrescita. Ecco perché

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

I tentativi di rilanciare la crescita economica effettuati sinora non hanno dato i risultati sperati. Secondo la visione ottimistica della signora Merkel, per superare la crisi ne occorreranno almeno altrettanti. Il fatto è che la domanda è sostenuta in maniera determinante dal debito, per cui le misure di politica economica finalizzate a ridurlo deprimono la domanda e aggravano la crisi, mentre le misure finalizzate a rilanciare la domanda attraverso la crescita dei consumi lo accrescono.
Il rilancio del consumismo a debito, che comporta un aggravamento della crisi ambientale, non è l’unica alternativa all’austerità, che comporta un aumento della disoccupazione, privando del futuro le giovani generazioni e causando peggioramenti alle condizioni di vita delle classi sociali più deboli. L’austerità non è l’unica alternativa all’aumento del debito pubblico. La scelta strategica per uscire dalla crisi aprendo una fase più avanzata nella storia dell’umanità è lo sviluppo delle tecnologie che riducono gli sprechi delle risorse naturali aumentando l’efficienza con cui si usano.
Una politica economica finalizzata alla decrescita selettiva della produzione di merci e del consumo di energia e materia mediante la riduzione degli sprechi, può essere promossa solo da forze politiche non condizionate dai vincoli dell’ideologia della crescita e può essere realizzata solo da piccole aziende, professionisti e artigiani radicati nei territori in cui operano, in grado di effettuare una serie di interventi puntuali, anche di portata limitata. Per saperne di più leggi l'articolo: La soluzione alla crisi è la decrescita. Ecco perché

Ilva, la procura non cede al ricatto, intanto cominciano gli arresti. Coinvolti politici e famiglia Riva

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Procura di Taranto ha espresso parere negativo sull’istanza di dissequestro avanzata dall’Ilva per gli impianti dell’area a caldo, sotto sigilli dal 26 luglio scorso. Il parere motivato è stato depositato alla cancelleria del gip Patrizia Todisco. E’ a lei che spetta ora la decisione, che potrebbe arrivare in settimana.
Gravi e inaccettabili le dichiarazioni dell’Ilva sulla possibile chiusura dello stabilimento di Taranto. E’ urgente la convocazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, dicono le segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil
Il nucleo operativo della Guardia di finanza di Taranto ha dato il via alle 6 di questa mattina all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale ionico nell’ambito dell’indagine denominata “Ambiente svenduto”. Nel mirino delle fiamme gialle, guidate dal capitano Giuseppe Di Noi, è finito il “sistema Archinà”, ex consulente dell’Ilva, e i suoi contatti con le istituzioni locali e nazionali per garantire immunità allo stabilimento siderurgico ionico e “tenere tutto sotto coperta”. Sarebbero circa dieci persone destinatarie di misure personali tra arresti in carcere, detenzioni cautelari e interdizioni. Tanti gli indagati a piede libero tra i quali anche le autorità politiche di ogni livello che in questi anni non avrebbero controllato i danni arrecati dall’inquinamento prodotto dalla fabbrica tarantina. Per saperne di più leggi l'articolo: Ilva, la procura non cede al ricatto dell’azienda: ‘No a dissequestro impianti’ Per saperne di più leggi l'articolo: Ilva, arresti e sequestri in corso a Taranto. Coinvolti politici e famiglia Riva

Sei idee originali "made in Italy" dalla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2012

DAL ECO DALLE CITTA'

"Take away and take again" - Comune di Napoli
L'azione "Take away and take again" promossa dal Comune di Napoli focalizza l'attenzione sul cartone della pizza. L'azione prevede che durante la Settimana coloro che, piuttosto che gettarli via, riporteranno alle pizzerie i contenitori, otterranno una pizza omaggio. La selezione delle pizzerie che potranno partecipare è stata un ulteriore elemento premiante: verranno escluse tutte quelle che non utilizzano i contenitori da asporto riutilizzabili.
"Progetto Lazzaro 2012" - Istituto di Istruzione Superiore "B. Castelli" “Progetto Lazzaro”, giunto quest'anno alla settima edizione, recupera computer obsoleti, dismessi dal Settore Informatica del Comune di Brescia. I PC invece di diventare rifiuti sono stati ricondizionati dagli allievi dell'ITIS “B. Castelli” (indirizzi Elettronica-Telecomunicazioni e Informatica) e collegati in rete tramite un server LINUX (sistema operativo gratuito) configurato in modo da poter distribuire la propria potenza di calcolo a tutte le macchine, consentendo così, a chi le usi, di lavorare come su calcolatori moderni. I PC, infine, vengono donati ad una scuola elementare o media per realizzazre un laboratorio di informatica. Quest’anno sono stati realizzati tre laboratori recuperando complessivamente 48 PC.
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Rifiuti in Valle d'Aosta: le prime mosse dopo il referendum

DAL ECO DALLE CITTA'

Dopo l'esito del referendum che ha bocciato il piro-gassificatore, la maggioranza regionale chiede una commissione consigliare speciale per ''rideterminare gli indirizzi programmatici del sistema di gestione dei rifiuti''. E Valle Virtuosa, l'Associazione promotrice del referendum, chiede un tavolo tecnico con la Regione per risolvere la questione rifiuti
"Un tavolo tecnico con la Regione per risolvere il problema rifiuti". A chiederlo è Valle Virtuosa, l'Associazione promotrice del referendum propositivo, approvato domenica scorsa. "Non basta dire no, bisogna contribuire a risolvere i problemi", spiega Fabrizio Roscio, leader di Valle Virtuosa. "Non si può aspettare la prossima legislatura, bisogna agire subito", aggiunge. Il fronte che ha sostenuto il sì alla consultazione di domenica scorsa, offre la propria ricetta per il piano B cioè l'alternativa alla gassificazione che non si farà più.
"Il primo passo potrebbe essere la raccolta dei rifiuti organici - sostiene Roscio - con centri di compostaggio in ogni comune. Già in questo modo si potrebbe fare un notevole passo in avanti.
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Violenza sulle donne, fermiamo la strage in tutta Italia decine di manifestazioni

DALLA REPUBBLICA.IT

Sono mogli, madri, compagne, fidanzate uccise dagli uomini che stavano loro accanto, mariti, padri, fidanzati, ex compagni per sopraffazione, possesso, per un modo sbagliato di vivere il rapporto con l'altra, per incultura generale, quella che ancora domina nel nostro Paese le relazioni uomo-donna. Sono centotredici le donne uccise in Italia solo nel 2012 (e 73 dal proprio partner), da gennaio a oggi: una strage, una violazione perpetrata dei diritti umani che "deve essere affrontata in modo politico, come una piaga sociale", non come episodi di cronaca nera. Lo chiedono con forza le associazioni femminili che per domani, mai come quest'anno, hanno organizzato iniziative e appelli in tutta Italia. Il 25 novembre è infatti la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall'Onu nel '99 in ricordo di tre sorelle uccise nel 1960 nella Repubblica Dominicana per motivi politici.
Mentre al Teatro Litta in serata viene presentato il documentario di Francesca Archibugi Giulia ha picchiato Filippo con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca che alle 15.30 verrà mandato in onda da Rai Uno all'interno di Domenica in. E anche questo è il segno di un cambiamento dei tempi.
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Referendum Lavoro: iniziativa del 28 novembre a Torre Pellice

DAL SITO REFERENDUM LAVORO.IT

Contro il black-out informativo sulla raccolta di firme per i referendum sul lavoro, il Comitato promotore ha organizzato ieri un flash-mob davanti all'ingresso della sede Rai di viale Mazzini 14, a Roma, dal titolo: 'Par condicio al lavoro'. Molti cittadini hanno presidiato il luogo-simbolo della radiotelevisione pubblica con striscioni e cartelli di protesta. Hanno denunciato, insieme ai rappresentanti del Comitato promotore (Idv, Sel, Prc, Pdci, Verdi, Fiom, Lavoro Società Cgil, La Cgil che vogliamo, Alba, Articolo 21), il sistematico bavaglio imposto alla campagna referendaria per abrogare l'articolo 8 della manovra economica dell'agosto 2011 dell'esecutivo Berlusconi e le modifiche all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, volute dal governo Monti. Sono intervenuti, tra gli altri: il presidente dell'IdV, Antonio Di Pietro, il segretario del Prc, Paolo Ferrero, i dirigenti nazionali di Sel, Pdci e Verdi Dino Tibaldi, Manuela Palermi e Nando Bonessio, l'on. Vincenzo Vita del Pd, Massimo Torelli di Alba, oltre a numerosi esponenti della Cgil e di varie associazioni.
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In difesa delle ferrovie locali

DA YOU TUBE

Viaggio tra le politiche regionali sulla vita dei piemontesi
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In Italia 1 donna su 3 è vittima di violenza. Non tacere, denuncia e scegli di vivere.

GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre si celebra la donna, in tutta la sua bellezza, in tutta la sua forza, la donna che non si arrende mai, la donna che lotta e la donna che non tace, che dice NO alla violenza: il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, promossa dall'ONU.
Si celebrano anche le tante, tantissime donne che ogni anno perdono la vita vittime di violenze, molto spesso domestiche, si celebra il loro ricordo, affinché sia da monito per chiunque che l'omertà non è la strada da seguire, che l'unica via di fuga è non tacere, ma denunciare e vivere.
In Italia 1 donna su 3 è vittima di molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o di tentativi, questi i dati allarmanti dell'Istat.
Affinché una donna non venga mai privata del suo sorriso, della sua bellezza, della sua vita, affinché la politica si schieri con forza e con efficacia, garantendo una migliore tutela legislativa alle donne vittime di violenza o minacciate, celebriamo il 25 novembre la forza della donna con le numerose iniziative che da città a città portano in piazza il coraggio e la solidarietà.
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Legambiente Valpellice: Assemblea Ordinaria 26 novembre 2012



ASSEMBLEA ORDINARIA:
Lunedì 26 novembre ore 21 - sede Legambiente
Torre Pellice - via Repubblica, 3 (adiacente al Municipio)

O.d.g:
  1. Tesseramento 2013: come promuovere il circolo.
  2. Passaggio consegne commissione Edilizia da Andrea a Renato.
  3. Fiumi: nuove aggressioni, come fare.
  4. Commenti sulle iniziative della settimana: partecipazione alla SERR, alla festa dell’Albero.
  5. Varie:
    1. Cittadinanza Onoraria agli stranieri nati in Italia, come coinvolgere i comuni
    2. Promozione circolo
    3. Biomassa e Centro Commerciale a Luserna

Nuove famiglie, i diritti dimenticati nei cassetti

DALLA REPUBBLICA.IT

Unioni finite, figli contesi, parità fra i sessi. Così le riforme che dovevano cambiare il volto sociale dell'Italia e riportare il Paese al passo con l'Europa sono diventate promesse mancate e ora rischiano di diventare carta straccia
SONO leggi che parlano di figli, di famiglia, di sentimenti, di parità tra i sessi, di cittadinanza. Di amori che finiscono e di nuovi matrimoni, di bambini contesi, di ragazzi "2G" italiani ma non italiani, di omosessualità. Riforme che toccano corde profonde, delicate, e finiscono invece legislatura dopo legislatura nel dimenticatoio della politica, nei cassetti delle commissioni parlamentari, nell'oblio dei provvedimenti "mai calendarizzati".
Dalla possibilità di dare ai figli il cognome della madre al divorzio breve, dall'omofobia di nuovo affossata pochi giorni fa da Lega, Pdl e Udc alla riforma dell'affido condiviso, dalla cittadinanza per i bambini immigrati al tribunale unico per la famiglia, anche la stagione del governo dei tecnici, con un Parlamento in tregua armata, si chiuderà senza che nessuna di queste leggi venga approvata. È il diritto di famiglia ad uscirne a pezzi, sepolto dalle urgenze economiche, da veti etici e religiosi, e forse dal disinteresse. Eppure sono leggi che riguardano milioni di persone, in gran parte bambini, e spesso servono a ratificare cambiamenti già presenti e profondi nella società e quasi in tutto il resto d'Europa.
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Ilva, la procura dice no al dissequestro

DALLA REPUBBLICA.IT

La Procura di Taranto ha espresso parere negativo sull'istanza di dissequestro avanzata dall'Ilva per gli impianti dell'area a caldo.
Due giorni fa il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, e uno degli avvocati dell'azienda, Marco De Luca, avevano affermato che la revoca dei «sigilli» è fondamentale per attuare le prescrizioni impiantistiche e ambientali fissate dall'Aia (Autorizzazione integrata ambientale) rilasciata dal ministero dell'Ambiente.
L'azienda ha anche allegato all'istanza una controperizia redatta da un pool di esperti in cui ridimensiona e smentisce i dati dei periti incaricati dal gip sull'impatto dell'inquinamento dell'Ilva sulla popolazione tarantina: «Non vi è un'emergenza ambientale e l'eccesso di neoplasie a Taranto deve essere ricercato in cause diverse dall'inquinamento ambientale», avevano dichiarato.
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Rifiuti, rivoluzione per 400 mila milanesi Da lunedì scatta la raccolta dell'«umido»

DALLA REPUBBLICA.IT

178 mila famiglie (circa 400 mila cittadini), da lunedì dovranno cimentarsi nell'esercizio quotidiano di alleggerire il vecchio sacco nero (trasparente dallo scorso febbraio), separando in un apposito contenitore l'organico (scarti di cucina, avanzi di cibo, fondi di caffè, filtri di tè, fazzoletti e tovaglioli di carta, fiori appassiti...). Il tempo delle sperimentazioni è finito e la raccolta dell'umido è un processo irreversibile.
L'obiettivo di mettere a regime l'intera metropoli entro il 2014. In aiuto ai milanesi, Amsa distribuirà porta a porta una piccola guida per la raccolta differenziata e un divertente prontuario (Dove lo butto?) per evitare errori nello smaltimento dei rifiuti. L'obiettivo del 65% di raccolta differenziata, che per legge nazionale doveva essere raggiunto entro fine anno.
I rifiuti umidi, infatti, rappresentano in peso circa un terzo dei rifiuti di casa e recuperarli consente di non sprecare risorse preziose: l'umido sarà inviato ad un impianto di trattamento, per diventare biogas e fertilizzante naturale per le colture.
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Torre Pellice: Progetto Riuso domenica 25 novembre, finalmente si parte

LEGAMBIENTE VALPELLICE


domenica 25 novembre alle 16.30, con il patrocinio del Comune di Torre Pellice, Circolo Legambiente Val Pellice e Acea, presso la sala consigliare del Comune di Torre Pellice, verrà presentato il progetto
RIUSO - “diamo una seconda vita alle cose”.
E’ un appuntamento molto importante dove più di 10 associazioni del territorio firmeranno tutte insieme una carta di intenti. In un periodo di crisi, le difficoltà si possono superare solamente con la condivisione. Il mondo è cambiato e bisogna sperimentare nuovi modelli che non sono più figli dell’io, ma del noi. Il Riuso segue questo nuovo modello.

Anche la data di lancio dell’iniziativa non è stata scelta a caso ma cade in occasione della “Settimana europea   per la riduzione dei rifiuti”, per sottolineare che l’iniziativa vuole avere una valenza non solo sociale ma anche, e soprattutto, di educazione ambientale dove lo scopo principale è promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.

Special guest della serata ROBERTO CAVALLO, divulgatore scientifico e autore del libro “Meno 100 chili – ricette per la dieta della nostra pattumiera”.
Per riferimenti: www.meno100kg.it e www.assaica.org

Se ritieni che sia una bella iniziativa coinvolgi i tuoi amici ed inoltra questo messaggio

Per il circolo Legambiente Valpellice - Davide Claudio Gay

Festa dell'Albero alla Materna di Luserna, com'è andata?

LEGAMBIENTE VALPELLICE


Bellissima giornata nella quale Legambiente Valpellice e la Forestale hanno partecipato alla festa dell'Albero "Carletto" nel giardino della materna di Pralafera a Luserna San Giovanni


Carletto, è un ciliegio, ed è il beniamino della scuola materna. Ha bisogno di tanto affetto perchè è da poco in Valpellice ed ha bisogno di amici. Adesso è un po' triste perchè ha perso tutte le foglie, ma i bambini gli hanno spiegato che a primavera gli ricresceranno di nuove e più verdi che mai


Il 23, 24 e 25 novembre torna il week-end di “Ridurre si può”, la campagna di Legambiente per la Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Dal 2000 al 2009 produzione dei rifiuti urbani in Italia +6%, in Germania -9%. Legambiente: “Le buone pratiche locali sono fondamentali ma non sufficienti.Che fine ha fatto il Programma nazionale di prevenzione del Ministero dell’Ambiente?” Presentato il decalogo del Cigno Verde per promuovere la riduzione dei rifiuti nei Comuni italiani.
“Da Nord a Sud le esperienze locali sulla prevenzione sono sempre più numerose - ha dichiarato Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente - e vanno replicate il più possibile in tutta Italia. Ma la diffusione delle buone pratiche locali da sola non basta. E’ necessario promuovere iniziative strutturali di carattere nazionale, come richiesto anche dalla nuova direttiva europea sui rifiuti che prevede entro il 12 dicembre 2013 la redazione di un Programma nazionale di prevenzione per ogni Stato membro. L’Italia ha deciso di anticipare di un anno questa scadenza ma ad oggi, a poco più di un mese dalla fine del 2012, non ci risulta sia stato prodotto un granché da parte del ministero dell’Ambiente.
I dieci consigli che l’associazione rivolge alle amministrazioni comunali sono: 1- Diffondere prima la raccolta domiciliare e poi la tariffazione puntuale, 2- Fermare la diffusione dei sacchetti non compostabili, 3- Diffondere la pratica del compostaggio domestico, 4- Promuovere il consumo di acqua di rubinetto, 5- Promuovere il consumo di acqua di rubinetto, 6- Fare acquisti verdi per le spese comunali, 7- Trasformare le sagre in ecofeste, 8- Definire accordi con catene di distribuzione e commercianti per promuovere la legge del ‘Buon Samaritano, 9- Promuovere il riuso, 10 -Promozione della riduzione rifiuti e raccolta differenziata presso i grandi produttori.
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Esempio positivo: Mirabello Monferrato, cittadinanza attiva e territorio

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Mirabello Monferrato (AL)- Luca Gioanola, sindaco dal 2009. Prima di essere un sindaco, Luca, è un entusiasta. Di quelli contagiosi. Una persona mite, dicevamo, ma non per questo meno forte, determinata, coraggiosa di tante altre sbraitanti e rabbiose. Una di quelle persone che se si mettono in testa una cosa sta pur sicuro che prima o dopo riescono a metterla in pratica. Senza calpestare niente e nessuno, però. Con la lentezza e sicurezza tipiche di chi sa esattamente da che parte andare, e stare.
In questi tre anni di amministrazione ha messo in fila con la sua giunta tanti di quei progetti e raggiunto tanti di quei risultati che ti sembra impossibile saperlo sindaco ’solo’ di un comune di poche migliaia di abitanti… Dai rifiuti al risparmio energetico, dai beni comuni alla partecipazione attiva dei cittadini, sono tanti i cantieri del buonsenso avviati a Mirabello.
Il Comune non spende niente, e il paese intero ci guadagna perché si riempie di colori e bellezza, in una simpatica sfida di comunità.
Il progetto è stato a sua volta premiato dal concorso nazionale Comuni Fioriti con una targa di riconoscimento per le numerose ed esemplari, si legge nella motivazione, iniziative ambientali messe in campo.
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Decreto sviluppo bis: un altro grosso favore ai costruttori

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

L’art. 33 di detto decreto legge (che quindi attende la conversione in legge), che si intitola “Disposizioni per incentivare la realizzazione di nuove infrastrutture”
In pratica, il privato (costruttore) che inizia a realizzare una grande opera pubblica, la cui progettazione definitiva avvenga entro la fine del 2015, qualora, nel corso dell’opera, si renda conto che l’opera non rende dal punto di vista finanziario, potrà chiedere ed ottenere un credito d’imposta pari al 50% del valore dell’opera stessa.
Appare chiaro che una norma di tal genere sia fatta apposta affinché le aziende costruttrici inizino comunque le grandi opere e poi ne facciano ricadere i costi in buona parte sullo Stato, che rinuncerà ad un grosso introito economico.
L’operazione varata col decreto sviluppo bis (che c’è da scommettere non verrà modificato sul punto in sede di conversione in legge) non potrà che portare:
1) un incremento del consumo di territorio;
2) un incremento della già precaria fragilità idrogeologica;
3) una rinuncia a sicure entrate pubbliche.
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Fotovoltaico a concentrazione, in futuro sempre più conveniente

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Moduli di nuova generazione che hanno un efficienza del 34,2% rispetto al 16-20% dei moduli tradizionali.
Lo studio prevede infatti che il costo dei sistemi da qui al 2016 diminuisca del 16% l'anno. In parallelo arriveranno evoluzioni tecnologiche che miglioreranno efficienza e funzionalità degli impianti rendendo attraente il CPV anche per nuovi mercati tanto da far prevedere un mercato che al 2016 raggiungerà gli 1,6 GW annui, che vanno confrontati con i circa 90 MW che saranno installati in questo 2012.
Beninteso: il costo di un impianto CPV, che oltre a moduli ad alta efficienza comprende sistemi di ingrandimento e inseguitori, rimarrà sempre più alto rispetto al fotovoltaico convenzionale. Ma, con l'aumentare delle prestazioni, il costo di produzione dell'elettricità (LCOE) del fotovoltaico a concentrazione diverrà sempre più competitivo nelle zone adatte a questa tecnologia (con irradiazione di almeno 6 kWh/m2/giorno).
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34.148 siti da bonificare, oltre 2 mila vittime ogni anno: a vent’anni dalla sua messa al bando l’amianto continua a colpire.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

A 20 anni dalla sua messa al bando l’amianto continua a causare oltre 2mila vittime all’anno; 34.148 sono i siti ancora da bonificare per oltre 32 milioni di tonnellate di amianto sparso in tutto il Paese con cave di materiali contenenti la pericolosa fibra ancora attive.
Sono tantissime le morti causate dall’esposizione all’amianto nel nostro Paese ogni anno, oltre 900 proprio per mesotelioma pleurico e l’emergenza sanitaria continua a crescere, visto il lungo periodo di latenza della malattia (fino a 40 anni), tanto che gli epidemiologi prevedono alcune decine di migliaia di casi nei prossimi anni. È evidente quindi l’importanza di un’efficace sorveglianza sanitaria ed epidemiologica per gli esposti, insieme alla ricerca clinica e il risarcimento garantito per le vittime, ma occorre intervenire anche in termini di prevenzione.
L’amianto inoltre è stato diffuso capillarmente su tutto il territorio, a causa dei molteplici impieghi in cui è stato utilizzato. Dopo 20 anni dalla sua messa al bando e dall’istituzione dei Piani regionali amianto (legge 257 del 1992), ancora non si sa quanto ce n’è. Le stime ufficiali del CNR parlano di 32 milioni di tonnellate, relative ai 2,5 miliardi di mq di coperture di eternit, e di diverse tonnellate di amianto friabile.
LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE: Prevenzione. Risanamento ambientale, bonifica e smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla pericolosa fibra. Per far questo è necessario: intervenire tanto sui grandi siti industriali inseriti nel Programma nazionale di bonifica, quanto sulle emergenze locali riguardanti la presenza di amianto in edifici e le strutture pubbliche e private; completare il censimento che ancora oggi procede a macchia di leopardo; prevedere adeguate risorse economiche per co-finanziare la rimozione e la bonifica delle strutture contaminate, prorogando l’extra-incentivo di 5 centesimi a kwh, previsto dal IV conto energia per la sostituzione di coperture in eternit con pannelli fotovoltaici e/o prevedendo forme simili di incentivazione a scala nazionale; attuare un’adeguata pianificazione per la realizzazione di una impiantistica di trattamento e smaltimento a supporto delle operazioni di bonifica.
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Taranto, l’Ilva chiede il dissequestro dello stabilimento: “Altrimenti lo chiudiamo”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Se non saranno dissequestrati gli impianti, l’Ilva chiuderà lo stabilimento di Taranto. E’ scritto nell’istanza di dissequestro: “L’ ovvia insostenibilità economico-finanziaria delle condizioni di esercizio condurrebbe inevitabilmente alla definitiva cessazione dell’attività produttiva e alla chiusura del polo produttivo”.
Il dissequestro, per l’azienda, è funzionale all’attuazione di quanto l’Autorizzazione ambientale prescrive. Solo l’attività di impresa, dice l’Ilva, “può generare le risorse necessarie alla relativa ottemperanza” dell’Aia. L’Ilva fa altresì presente che l’assolvimento degli obblighi dell’Aia, che pone una serie di interventi ambientali e impiantistici, richiede necessariamente il ricorso al credito che “risulta impossibile in presenza di provvedimenti limitativi della proprietà e della gestione dello stabilimento”. Il vincolo sull’area a caldo “diviene, da subito, economicamente insostenibile”.
In ogni caso sarà negativo, secondo indiscrezioni, il parere della Procura della Repubblica di Taranto sull’istanza di dissequestro. Per questo motivo la decisione non sarà presa dalla Procura ma dal gip del Tribunale, al quale gli stessi pm “gireranno” l’istanza con il parere negativo motivato. Tutto questo dovrebbe avvenire domani, la decisione probabilmente in settimana.
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L’ecosostenibilità: dal legno alla casa

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il signor Giacometti è un ingegnere meccanico che nel 2005, per motivi di lavoro, si è trasferito da Bologna a Prato Carnico (Ud) sulle Dolomiti Pesarine e ha progettato una casa interamente di legno. La casa è costruita con un metodo certificato, illustrato durante i lavori di Rio+20, come esempio di reale sostenibilità ambientale, sociale ed economica. L’esperienza ha tratto origine dall’impiego meticolosamente documentato da 43 legno-pianta dei boschi gestiti dall’Amministrazione Frazionale di Pesariis.
Il fatturato generato fra le imprese e gli artigiani protagonisti dell’intera filiera di trasformazione del legno da pianta a casa è stato pari a 90.000 euro, arredamento compreso. Tutti questi operatori vivono e operano fra la Val Pesarina e il Comune di Sauris (UD) in un anello di soli 12 km. La buona riuscita dell’impresa, valutata nell’ambito dell’intero Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment), è stata certificata e premiata come caso esemplare sulla base di dati quantitativi, confrontati con quelli di altre abitazioni similari secondo un approccio rigorosamente scientifico certificato dall’Enea. Un successo, quello della casa di Sauris, riconducibile all’origine locale del legname utilizzato per la costruzione e all’assenza di trattamenti chimici applicati su di esso.
Le conclusioni di questo esame sono interessanti: un oggetto non si può definire “ecosostenibile” solo perché fatto di legno. Occorre sapere da dove viene, in che periodo della sua vita è avvenuto l’abbattimento della pianta di origine e che tipo di trattamenti chimici sono stati adottati.
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Emergerà il sesto continente (fatto di rifiuti)

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il sesto continente è una drammatica realtà, quella dell’oceano trasformato nella discarica più grande del mondo. È definito il sesto continente perché parliamo di 2500 Km di diametro e 100.000 tonnellate di rifiuti, suddiviso in due “isole” che si concentrano nei pressi del Giappone e a ovest delle Hawaii, formando un vero e proprio continente delle dimensioni del Canada. E’ il più grave atto d’inquinamento che la storia marina e forse umana abbia generato.
Ma come si è creato questo “Continente” chiamato anche Pacific Trash Vortex? Il tutto nasce dalla presenza in quella zona di una corrente oceanica a spirale, la North Pacific Subtropical Gyre, che risucchia rifiuti e rottami dalle coste e dai fondali accumulandoli al centro del vortice. Fisicamente il fenomeno si produce perché in quella zona di oceano l’acqua circola più lentamente per l’assenza di vento che, unitamente ad una pressione atmosferica molto alta, blocca il tutto come un enorme tappo.
Dobbiamo chiedere ai governi è ancora più importante quello che possiamo fare noi, ogni giorno: ridurre al minimo gli imballaggi, riutilizzare riciclare. La cosiddetta strategia delle “3R”, i cui principi fondamentali sono contenuti nella direttiva europea sull’imballaggio e sui rifiuti da imballaggio (Dir 94/62/CE) appunto: R come Risparmio, R come Riuso, R come Riutilizzo.
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Cosa frena l'efficienza energetica nell'industria italiana?

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Quasi tutte le tecnologie per l’efficientamento energetico nell'industria sono economicamente sostenibili anche senza incentivi ed entro il 2020, con l'efficienza, si potrebbero dimezzare i consumi dell'industria italiana. Ma restano da superare gli ostacoli di una normativa inadeguata e di una cultura del risparmio energetico ancora poco diffusa.
Il costo dell'energia, del 25% superiore rispetto alla media europea soprattutto a causa del mix energetico fortemente dipendente dall'estero del nostro Paese, è uno dei principali handicap dell'industria italiana. Ad aggravare la situazione il fatto che l'efficienza energetica delle attività produttive italiane anziché migliorare in questi ultimi anni è leggermente peggiorata.
Perché allora l'efficienza energetica nei processi industriali non sta esprimendo il suo potenziale? Le ragioni – spiega il report - sono fondamentalmente due: la prima è il quadro normativo che nel nostro Paese sconta un “ritardo” significativo rispetto per esempio al benchmark europeo; la seconda è che manca una vera “cultura” dell’efficienza energetica – negli operatori industriali, ma anche nelle banche e negli istituti di credito.
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Rifiuti, referendum Valle d'Aosta: la “strategia rifiuti zero” avranno in Valle d'Aosta un significativo campo di sperimentazione

DALL'ECO DALLE CITTA'

Quali scenari possono aprirsi per la gestione dei rifiuti in Val D'Aosta dopo il risultato del referendum?
Si aprono tre scenari: il primo, si fa finta di nulla e si continuano a cercare altre discariche (opzione che però va contro le indicazione date dall'Unione Europea). La seconda è una soluzione altrettanto non auspicabile: si esportano i rifiuti fuori dall'Italia o fuori regione rispondendo alla logica “non mi interessa come si smaltiscono i rifiuti, l'importante che non sia a casa mia”. La terza soluzione, che rappresenta la vera sfida, è che chi ha pensato legittimamente di dire no al pirogassificatore si metta in gioco per trovare una modalità alternativa di trattare in loco le quantità di rifiuti. In questo senso le soluzioni locali e politiche che propongono la cosiddetta “strategia rifiuti zero” credo che avranno un campo di sperimentazione significativo.
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Campagna Legambiente: la Festa dell’Albero 2012

DAL SITO DI LEGAMBIENTE

Per cambiare aria in città pianta un albero! Il 21 novembre festeggiamo gli alberi e il loro indispensabile contributo alla vita sul Pianeta. Più di 500 eventi lungo la penisola, ti aspettiamo.
Piantare un albero è un gesto d’amore e di fiducia nel futuro. Un’azione generosa che porterà benefici a tutti. Cicerone amava scrivere: “i vecchi piantano alberi che gioveranno in un altro tempo”. Quel tempo è quello delle nuove generazioni, lasciare loro un albero significa contribuire ad un futuro più ecosostenibile e verde. Gli alberi sono i polmoni del Pianeta, producono ossigeno e assorbono anidride carbonica, il loro ciclo vitale è indispensabile per la sopravvivenza di tutte le specie.
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I vestiti? “Contengono sostanze tossiche e nocive”. Greenpeace analizza 20 marchi

DAL FATTO QUOTIDIANO

Siamo ormai in un mondo di “fashion victim”? Decisamente sì, e non solo nel senso di persone che seguono acriticamente le mode del momento. Secondo l’ultimo rapporto di Greenpeace, Toxic threads – The fashion big stitch-up, l’industria tessile provoca infatti danni gravissimi all’ambiente, ma anche alla salute. Lo rivelano le analisi chimiche eseguite su decine di prodotti dei marchi più importanti del pianeta. Due terzi dei quali, in base ai risultati, contengono sostanze tossiche e nocive.
Nel mirino della campagna Detox avviata lo scorso anno, però, oggi c’è in particolare Zara: leader internazionale nella rivendita di capi d’abbigliamento, secondo l’associazione ecologista “fa parte del problema”, ed è responsabile di devastazioni ambientali in tutto il mondo. Soprattutto in Cina, dove oggi, non a caso, Greenpeace ha lanciato con una “sfilata choc” la sua campagna a livello internazionale.
Oltre alla tossicità dei prodotti, “una delle cose che è emersa è anche la scarsa trasparenza che regna in questo settore”, denuncia a ilfattoquotidiano.it Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia: “Di 25 prodotti analizzati su 141 non siamo assolutamente riusciti a capire l’origine: sono quasi uno su sei”. “Può sembrare poco, viste le ridotte dimensioni del campione, ma pensiamo a cosa significa se si considerano gli 80 miliardi di capi di abbigliamento fabbricati nel mondo ogni anno”. “Altro problema – aggiunge Giannì – è che ad oggi non esistono informazioni sui possibili problemi sanitari per chi indossa questi prodotti.
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Greenpeace sfida la politica del FOSSILE: io non voto

DAL FATTO QUOTIDIANO

L’iniziativa lanciata da Greenpeace sul proprio sito contro la ‘politica fossile’ (raggiugibile anche dall’url www.iononvoto.org) non ha lasciato indifferenti i candidati alle primarie del centrosinistra. La campagna “Io non vi voto” parte da un semplice assunto: chi vuole meritarsi il voto deve impegnarsi a garantire agli italiani un futuro energetico pulito. L’attacco è rivolto, in particolare, a petrolio e carbone, simboli, secondo Greenpeace, della ‘vecchia’ energia, dannosa per l’ambiente e sostenuta solo in nome di logiche commerciali favorevoli alle multinazionali del settore.
Su Twitter è arrriva la risposta di Nichi Vendola. Il leader di Sel ha ribatito la necessità di “diffondere le energie rinnovabili per liberare l’Italia dal ricatto di carbone e delle energie fossili”, sposando in toto l’appello degli ambientalisti.
Anche Laura Puppato è intervenuta sull’argomento: “Ho visto con piacere la campagna nazionale lanciata da Greenpeace che chiede ai politici scelte precise in materia di ambiente e di energia pulita, invitando a non andare a votare coloro che non si esprimono con chiarezza su questi temi”.

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20 novembre: giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

DAL SITO DELL'UNICEF

La legge che in Italia disciplina l’acquisto della cittadinanza è la Legge 91 del 1992. Questa legge indica il principio dello ius sanguinis come unico mezzo di acquisto della cittadinanza a seguito della nascita. Se i genitori stranieri sono diventati cittadini italiani, anche il figlio minorenne con essi convivente lo diventa.
Se il minorenne nasce in Italia da genitori non cittadini, ma regolarmente residenti, non acquista automaticamente la cittadinanza ma risulta “straniero” all’anagrafe e sarà semplicemente titolare di un permesso di soggiorno temporaneo che, rinnovato dai familiari, gli garantisce i diritti sociali (all’istruzione, alla salute, ecc.) e la libera circolazione in area Schengen, ma non gli permette, ad es., di viaggiare all’estero nella fase di rilascio e rinnovo, così come non gli permette di iscriversi a sport agonistici.
Inoltre i minorenni nati in Italia da genitori stranieri se desiderano richiedere la cittadinanza italiana devono farlo al compimento dei 18 anni, ma hanno solo un anno di tempo per provvedere e in ogni caso devono dimostrare di aver vissuto sempre sul territorio italiano.
La permanenza sul territorio italiano del minorenne di origine straniera non in possesso della cittadinanza può essere inoltre compromessa e interrotta in qualunque momento dalla perdita del lavoro dei genitori, dalla diminuzione del reddito o dalla risoluzione di un contratto di affitto, poiché al verificarsi di tali condizioni i genitori debbono rientrare al Paese di origine.
In ogni caso il mancato possesso della cittadinanza italiana compromette il diritto della persona di vivere una vita piena; tra le tante restrizioni, non può, una volta maggiorenne, iscriversi agli albi professionali per lo svolgimento di determinate professioni.
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Torre Pellice: presentazione ufficiale del progetto Riuso



 

In occasione della “Settimana europea   per la riduzione dei rifiuti”, con il patrocinio del Comune di Torre Pellice Circolo Legambiente Val Pellice e Acea



Domenica 25 novembre 2012
alle ore 16,30

presso la sala consigliare del Comune di Torre Pellice verrà presentato il progetto

IL RIUSO
“diamo una seconda vita alle cose”

ed in tale occasione verrà firmata da parte di tutte le associazioni aderenti alla iniziativa la “Carta d'intenti”

Sarà nostro ospite Roberto Cavallo divulgatore scientifico e autore del libro “Meno 100 chili – ricette per la dieta della nostra pattumiera”

PARTECIPATE NUMEROSI!!!

Conferenza nazionale efficienza energetica: tutto pronto a Roma

DALL'ECO DALLE CITTA'

Percorrere la strada dell'efficienza energetica come soluzione al grave periodo di crisi economica che stiamo attraversando.
L’intento principale è quello di sgomberare il campo da qualsiasi confusione fra l’abbassamento dei consumi dovuto alla crisi economica, sintomo di disagio e anticamera di povertà, e il risparmio di risorse dovuto alla cultura, all’innovazione tecnologica, all’evoluzione dei processi industriali e alla qualità dei prodotti.Verranno inoltre esposti, da parte dei promotori, i motivi per cui una politica di promozione dell’efficienza energetica potrebbe avere effetti immediati sulla crisi, grazie all’ottima influenza sulla produttività delle imprese, migliorando così la competitività economica e, di conseguenza, il benessere di famiglie e cittadini.
La Strategia Energetica Nazionale (SEN) ha già esposto diverse volte questa teoria ma ora è arrivato il momento di giungere ai fatti. Per saperne di più leggi l'articolo: Conferenza nazionale efficienza energetica: tutto pronto a Roma

Il picco del petrolio è arrivato e non ce ne siamo accorti?

DAL FATTO QUOTIDIANO

Ha fatto molto rumore la pubblicazione del rapporto del 2012 dell’ International Energy Agency (IEA) sul petrolio e il gas. Sembra che qualcuno si sia alquanto ‘gasato’ su queste cose: si parla di una rivoluzione produttiva, degli Stati Uniti come la ‘nuova Arabia Saudita’ e che ritornano ad essere auto-sufficienti e addirittura esportatori di petrolio dopo oltre mezzo secolo di declino produttivo. Insomma, prospettive non solo rosee, ma addirittura entusiasmanti.
Se guardiamo i dati, in effetti, ci accorgiamo che c’è ben poco da gioire. La produzione mondiale di petrolio greggio è in declino dal 2008; l’anno che possiamo prendere come quello del ‘picco del petrolio‘. L’industria petrolifera riesce per il momento a compensare con altre sorgenti, quelle cosiddette ‘non convenzionali’: sabbie, scisti e biocombustibili, come pure il cosiddetto ‘shale gas’. Ma la produzione mondiale non cresce in modo significativo da almeno cinque anni e i costi di estrazione continuano ad aumentare. Fra i paesi produttori, ce n’è soltanto uno che mostra una tendenza opposta: gli Stati Uniti, dove negli ultimi 3-4 anni si è vista ripartire la crescita della produzione sia di petrolio che di gas, invertendo il declino che durava ormai dagli anni 1970. E’ su questo punto che si basa molto dell’ottimismo attuale.
E' necessario convincere gli investitori che le risorse sono abbondanti. E’ normale: lo sappiamo tutti che la pubblicità è l’anima del commercio. Il problema è che il mercato del petrolio e del gas somiglia sempre di più a una bolla finanziaria come quella dell’edilizia, Si sa che, purtroppo, le bolle tendono a esplodere e quando qualcosa esplode c’è sempre qualcuno che si fa male. Speriamo bene.
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Legambiente sull'esito del Referendum in Valle d'Aosta

Rifiuti, referendum Valle d’Aosta, cittadini dicono no al trattamento a caldo
Soddisfatta Legambiente:
“I cittadini rifiutano una spesa inutile, la soluzione è la prevenzione e il riciclaggio”

“I valdostani si sono opposti in modo netto a una decisione priva di senso, una spesa decisamente folle per la costruzione di un impianto a dir poco sovradimensionato e inutile a risolvere i problemi del ciclo dei rifiuti. Ora la Regione si attivi per contrastare in modo efficace lo smaltimento in discarica, che riguarda ancora oltre il 50% dei rifiuti urbani regionali, con una seria politica di prevenzione e di diffusione della raccolta differenziata domiciliare anche dell’umido domestico”. Così il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani esprime la soddisfazione dell’associazione per l’esito del referendum di ieri in Valle d’Aosta, un no alla costruzione sul territorio regionale di un pirogassificatore, un impianto di trattamento a caldo dei rifiuti.
I costi stimati per la realizzazione dell’impianto si attestano infatti sui 225 milioni di euro, a fronte di una produzione di rifiuti di 80mila tonnellate all’anno e di una percentuale di raccolta differenziata che non supera il 45%.
“In Valle d’Aosta ha vinto la ragione - dichiarano Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Alessandra Piccioni, presidente del circolo valdostano di Legambiente -. Gli oltre 50.000 cittadini che sono andati a votare hanno dimostrato di avere a cuore il futuro del loro territorio e, grazie a una campagna referendaria basata sull’informazione, sullo studio e sulle competenze non siamo solo in grado di dire no al pirogassificatore, ma sappiamo indicare la via per una gestione dei rifiuti più sostenibile per l’ambiente e la comunità, basata sulla riduzione e su una buona raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio, come già praticato con successo in diverse aree del nord Italia. Legambiente è disponibile fin d’ora, così come lo è stata in passato, al confronto e a dare il proprio contributo per la buona riuscita di un nuovo ciclo dei rifiuti; ora si attivi subito un tavolo tecnico”.