Taranto, l'Ilva chiude per ritorsione

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Chiusura. Per il Gruppo Riva non ci sono alternative dopo il provvedimento di sequestro emesso oggi dal Gip di Taranto. Una decisione che comporterà “in modo immediato e ineluttabile l’impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonchè la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto”. In pratica, una ritorsione.
La società: “A Taranto nessun rischio per la salute”.
Infine la provocazione diretta ai magistrati, con la messa a disposizione da parte dell’Ilva delle consulenze attestanti la conformità dello stabilimento alle leggi anti-inquinamento. “Per chiunque fosse interessato – hanno comunicato i vertici dell’azienda – Ilva mette a disposizione sul proprio sito le consulenze, redatte da i maggiori esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, le quali attestano la piena conformità delle emissioni dello stabilimento di Taranto ai limiti e alle prescrizioni di legge, ai regolamenti e alle autorizzazioni ministeriali, nonché l’assenza di un pericolo per la salute pubblica.
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