Taranto, l’Ilva chiede il dissequestro dello stabilimento: “Altrimenti lo chiudiamo”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Se non saranno dissequestrati gli impianti, l’Ilva chiuderà lo stabilimento di Taranto. E’ scritto nell’istanza di dissequestro: “L’ ovvia insostenibilità economico-finanziaria delle condizioni di esercizio condurrebbe inevitabilmente alla definitiva cessazione dell’attività produttiva e alla chiusura del polo produttivo”.
Il dissequestro, per l’azienda, è funzionale all’attuazione di quanto l’Autorizzazione ambientale prescrive. Solo l’attività di impresa, dice l’Ilva, “può generare le risorse necessarie alla relativa ottemperanza” dell’Aia. L’Ilva fa altresì presente che l’assolvimento degli obblighi dell’Aia, che pone una serie di interventi ambientali e impiantistici, richiede necessariamente il ricorso al credito che “risulta impossibile in presenza di provvedimenti limitativi della proprietà e della gestione dello stabilimento”. Il vincolo sull’area a caldo “diviene, da subito, economicamente insostenibile”.
In ogni caso sarà negativo, secondo indiscrezioni, il parere della Procura della Repubblica di Taranto sull’istanza di dissequestro. Per questo motivo la decisione non sarà presa dalla Procura ma dal gip del Tribunale, al quale gli stessi pm “gireranno” l’istanza con il parere negativo motivato. Tutto questo dovrebbe avvenire domani, la decisione probabilmente in settimana.
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