L'identikit degli stranieri più attenti alla raccolta differenziata di qualità

DALL'ECO DALLE CITTA'

Si è appena conclusa la terza edizione di “Raccolta 10+”, l’evento che CONAI organizza ogni anno per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata di qualità e del riciclo. Moltissimi gli esemplari di “Decalogo della Raccolta Differenziata di Qualità” distribuiti, quest’anno realizzato anche in cinese, arabo, inglese, spagnolo, russo così da rendere accessibile a tutti, stranieri inclusi, le informazioni su come svolgere una corretta separazione domestica dei rifiuti, contribuendo in tal modo a un miglior riciclo. Stiamo parlando di una comunità di oltre 4,5 milioni di persone cui si devono aggiungere i circa 500.000 senza permesso di soggiorno che risiedono nel nostro Paese.
Si stima che quasi 3 milioni di stranieri, infatti, abbiano piccole e grandi difficoltà nel fare la raccolta differenziata, a causa soprattutto dell’assenza di informazioni in lingua (30%) e della poca chiarezza delle regole (22%).
Ma tra gli stranieri, com’è la situazione in materia di raccolta differenziata? Oggi il 42% dichiara di farla sempre nel nostro Paese con picchi di eccellenza tra chi proviene dal Centro-Sud America (46%). C’è anche un 57%, pari a quasi 2 milioni di persone, che confida di non aver mai fatto la raccolta differenziata nel proprio paese di origine. Come a dire: l’integrazione passa anche attraverso l’acquisizione e l’attuazione di atteggiamenti eco-sostenibili e green.
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