Nuove famiglie, i diritti dimenticati nei cassetti

DALLA REPUBBLICA.IT

Unioni finite, figli contesi, parità fra i sessi. Così le riforme che dovevano cambiare il volto sociale dell'Italia e riportare il Paese al passo con l'Europa sono diventate promesse mancate e ora rischiano di diventare carta straccia
SONO leggi che parlano di figli, di famiglia, di sentimenti, di parità tra i sessi, di cittadinanza. Di amori che finiscono e di nuovi matrimoni, di bambini contesi, di ragazzi "2G" italiani ma non italiani, di omosessualità. Riforme che toccano corde profonde, delicate, e finiscono invece legislatura dopo legislatura nel dimenticatoio della politica, nei cassetti delle commissioni parlamentari, nell'oblio dei provvedimenti "mai calendarizzati".
Dalla possibilità di dare ai figli il cognome della madre al divorzio breve, dall'omofobia di nuovo affossata pochi giorni fa da Lega, Pdl e Udc alla riforma dell'affido condiviso, dalla cittadinanza per i bambini immigrati al tribunale unico per la famiglia, anche la stagione del governo dei tecnici, con un Parlamento in tregua armata, si chiuderà senza che nessuna di queste leggi venga approvata. È il diritto di famiglia ad uscirne a pezzi, sepolto dalle urgenze economiche, da veti etici e religiosi, e forse dal disinteresse. Eppure sono leggi che riguardano milioni di persone, in gran parte bambini, e spesso servono a ratificare cambiamenti già presenti e profondi nella società e quasi in tutto il resto d'Europa.
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