Rifiuti,
referendum Valle d’Aosta, cittadini dicono no al trattamento a
caldo
Soddisfatta
Legambiente:
“I cittadini
rifiutano una spesa inutile, la soluzione è la prevenzione e il
riciclaggio”
“I valdostani si sono opposti in
modo netto a una decisione priva di senso, una spesa decisamente folle per la
costruzione di un impianto a dir poco sovradimensionato e inutile a risolvere i
problemi del ciclo dei rifiuti. Ora la Regione si attivi per contrastare in modo
efficace lo smaltimento in discarica, che riguarda ancora oltre il 50% dei
rifiuti urbani regionali, con una seria politica di prevenzione e di diffusione
della raccolta differenziata domiciliare anche dell’umido domestico”. Così il
vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani esprime la soddisfazione
dell’associazione per l’esito del referendum di ieri in Valle d’Aosta, un no
alla costruzione sul territorio regionale di un pirogassificatore, un impianto di
trattamento a caldo dei rifiuti.
I costi stimati per la
realizzazione dell’impianto si attestano infatti sui 225 milioni di euro, a
fronte di una produzione di rifiuti di 80mila tonnellate all’anno e di una
percentuale di raccolta differenziata che non supera il 45%.
“In Valle d’Aosta ha vinto la
ragione - dichiarano Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle
d’Aosta e Alessandra Piccioni, presidente del circolo valdostano di Legambiente
-. Gli oltre 50.000 cittadini che sono andati a votare hanno dimostrato di avere
a cuore il futuro del loro territorio e, grazie a una campagna referendaria
basata sull’informazione, sullo studio e sulle competenze non siamo solo in
grado di dire no al pirogassificatore, ma sappiamo indicare la via per una
gestione dei rifiuti più sostenibile per l’ambiente e la comunità, basata sulla
riduzione e su una buona raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio, come
già praticato con successo in diverse aree del nord Italia. Legambiente è
disponibile fin d’ora, così come lo è stata in passato, al confronto e a dare il
proprio contributo per la buona riuscita di un nuovo ciclo dei rifiuti; ora si
attivi subito un tavolo tecnico”.
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