Ilva, la procura non cede al ricatto, intanto cominciano gli arresti. Coinvolti politici e famiglia Riva

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Procura di Taranto ha espresso parere negativo sull’istanza di dissequestro avanzata dall’Ilva per gli impianti dell’area a caldo, sotto sigilli dal 26 luglio scorso. Il parere motivato è stato depositato alla cancelleria del gip Patrizia Todisco. E’ a lei che spetta ora la decisione, che potrebbe arrivare in settimana.
Gravi e inaccettabili le dichiarazioni dell’Ilva sulla possibile chiusura dello stabilimento di Taranto. E’ urgente la convocazione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri”, dicono le segreterie nazionali dei sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil
Il nucleo operativo della Guardia di finanza di Taranto ha dato il via alle 6 di questa mattina all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale ionico nell’ambito dell’indagine denominata “Ambiente svenduto”. Nel mirino delle fiamme gialle, guidate dal capitano Giuseppe Di Noi, è finito il “sistema Archinà”, ex consulente dell’Ilva, e i suoi contatti con le istituzioni locali e nazionali per garantire immunità allo stabilimento siderurgico ionico e “tenere tutto sotto coperta”. Sarebbero circa dieci persone destinatarie di misure personali tra arresti in carcere, detenzioni cautelari e interdizioni. Tanti gli indagati a piede libero tra i quali anche le autorità politiche di ogni livello che in questi anni non avrebbero controllato i danni arrecati dall’inquinamento prodotto dalla fabbrica tarantina. Per saperne di più leggi l'articolo: Ilva, la procura non cede al ricatto dell’azienda: ‘No a dissequestro impianti’ Per saperne di più leggi l'articolo: Ilva, arresti e sequestri in corso a Taranto. Coinvolti politici e famiglia Riva

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