Puliamo il mondo 2013: 4.000 siti liberati dai rifiuti in un weekend

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Legambiente: "Oltre 600mila persone in 1.700 comuni per ripulire 4.000 località dai rifiuti abbandonati: il bilancio dei tre giorni di volontariato ambientale in Italia. La Terra dei fuochi simbolo di questa XXI edizione per dire basta al traffico illecito dei rifiuti e iniziare un cammino di rinascita"
“L’Italia può farcela. La grande partecipazione che anche quest’anno ha avuto Puliamo il mondo ne è la prova - ha dichiarato questa mattina da Succivo Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - Gli oltre 600mila volontari ci hanno mostrato la parte più bella dell’Italia, quella di un Paese bello e responsabile che non vuole restare immobile, che vuole valorizzare il territorio e combattere i rifiuti, attraverso una seria raccolta differenziata ed uno stile di vita ecosostenibile. Il protagonismo e la partecipazione civica, i due punti di forza di Puliamo il Mondo, possono dar avvio a quel cambiamento che produce la bellezza dei luoghi e dei gesti come sta accadendo nella Terra dei Fuochi. Un territorio segnato dalla mano della criminalità organizzata e dove la politica miope degli ultimi anni non ha saputo individuare le priorità e i bisogni del territorio che ora rinasce grazie all’impegno dei suoi cittadini”.
Tra gli altri appuntamenti che hanno animato questo week-end ambientalista: in Piemonte, a Pinerolo (To), i volontari hanno invece ripulito le sponde del torrente Lemina.
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Riciclo pannolini: la tecnica per farlo presentata in Regione

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Pannolini, pannoloni e assorbenti (i PSA, prodotti sanitari assorbenti) non sono affatto una quota trascurabile dei rifiuti del “sacco nero” (trasparente a Milano) dell’indifferenziato. Legambiente calcola che nella sola Lombardia vengano consumati e smaltiti ben 150.000 tonnellate di PSA all'anno, cioè equivalente alla produzione annua di rifiuti urbani di 300.000 abitanti.
I PSA rappresentano infatti un rifiuto “speciale”, perché i componenti sono materie prime di alto standard qualitativo (costano infatti parecchio) che sarebbero suscettibili di ottima ricollocazione sul mercato, se solo venissero raccolte, lavate, sterilizzate e separate: si tratta infatti di cellulosa pura e di materie plastiche.
Il sistema per il recupero di materiali da pannolini è stato messo a punto da Fater, il principale produttore italiano nel settore, che ha sviluppato uno schema per la raccolta differenziata e il riciclo dei prodotti sanitari assorbenti (PSA) usati, in particolari i pannolini per bambini.
I test mostrano un tasso di recupero pressoché pari al 100% delle frazioni teoricamente valorizzabili e un tasso di impiego effettivo nel riciclo (dedotti gli scarti) pari all’84% .
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«Eradicare le armi nucleari »: all’Onu (come sempre) tutti d’accordo, ma pochi fatti

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, aprendo il primo high-level meeting dell’Assemblea generale delle Nazioni unite sul disarmo delle armi nucleari, ha detto che «E’ tempo che gli Stati membri dell’Onu prendano delle misure concrete per eradicare gli armamenti nucleari nel mondo. Il disarmo nucleare non deve restare un sogno. Gli sforzi della denuclearizzazione permetteranno di liberare delle risorse enormi per lo sviluppo economico e sociale, per la promozione della democrazia e la buona governance, così come per la protezione dell’ambiente.
Tra gli applausi anche dei delegati dei Paesi che producono e vendono più armi e che hanno arsenali pieni di bombe atomiche, Ashe si è congratulato con gli Stati membri dell’Onu perché si sono riuniti per la prima volta nel quadro di un meeting sul disarmo 67 anni dopo l’adozione della prima risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu, il 10 gennaio 1946 a Londra, che chiedeva l’eliminazione delle armi nucleari e di tutte le armi di distruzione di massa. Da Allora si sono prodotte tante armi nucleari da distruggere 5 pianeti come il nostro e le armi di distruzione di massa sono state accumulate fino a diventare nuovamente la regione per la prossima guerra annunciata in Siria.
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Aquila reale uccide un cervo: la prima foto al mondo

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Da decenni esistono prove circostanziali che dimostrano che esemplari di aquila reale attaccano davvero i grandi mammiferi come i cervi e persino i cuccioli di orso.

Le immagini sono state catturate da una trappola fotografica piazzata dai due ricercatori per studiare le tigri siberiane della Riserva naturale statale di Lazovskii, nel sud dell’Estremo Oriente russo. Ma il primo dicembre 2011 ha fotografato quella che potrebbe essere la prima sequenza e “documentazione” dell’attacco di un’aquila reale ad un grande mammifero.
«Non c’erano tracce di grandi carnivori nella neve e sembrava che il cervo avesse camminato e poi improvvisamente abbia smesso e sia morto. E’ stato solo dopo che siamo tornati al campo che ho controllato le immagini dalla fotocamera ed ho messo tutti i pezzi insieme. Non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo».
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Cellulari e tumori: stiamo sottovalutando il rischio? Cosa ne pensa l'uomo da marciapiede

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

A vent’anni dalla sua invenzione il telefono cellulare è entrato nella nostra quotidianità, modificando radicalmente la vita di relazione e l’accesso alle informazioni. Ma a quale prezzo?
L’esposizione ravvicinata alle onde elettromagnetiche delle radiofrequenze è un fattore di rischio per la salute poiché interviene sui tessuti cerebrali, aumentando la probabilità di contrarre patologie tumorali.
n parere al dottor Fiorenzo Marinelli, biologo, ricercatore presso l’istituto di Genetica Molecolare.del CNR di Bologna (leggi l’intervista), il quale non ha dubbi: “il telefonino è uno strumento altamente inquinante, va utilizzato solo per le emergenze”
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CLIMA: STrategia per ridurre impatto cambiamenti climatici non è un lusso ma opportunità di sviluppo

COMUNICATO STAMPA GREEN ITALIA

CLIMA; FRASSONI: DOPO RAPPORTO IPCC IRRESPONSABILE CHI NASCONDE LA TESTA SOTTO LA SABBIA
STRATEGIA PER RIDURRE IMPATTO CAMBIAMENTI CLIMATICI NON E’ UN LUSSO MA OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO

“Dopo la presentazione del  Quinto Rapporto di Valutazione dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), presentato a Stoccolma questa mattina è da sconsiderati continuare a tenere la testa sotto la sabbia e illudersi che discutere di come affrontare i cambiamenti climatici e di come ridurre il loro impatto sia un lusso in tempi di crisi economica. L'Europa e l'Italia possono invece trovare nella sfida del "governo" dei cambiamenti climatici una strada di riconversione economica verso sistemi più efficienti e meno inquinanti che, dall'energia all'industria alla gestione della città e i trasporti, rappresenta oggi l'opportunità più seria di nuovo sviluppo, di nuovi lavori e di reale prospettiva di uscita dalla crisi”.
Lo dichiara Monica Frassoni, Presidente del Partito verde europeo ed esponente di Green Italia, che continua - “Continuare a sottovalutare e a nascondere all'opinione pubblica che questo cambio epocale esiste e ci impone di guardare in faccia la realtà di una catastrofe possibile ma ancora evitabile, rappresenta oggi una scelta irresponsabile non solo dal punto di vista ecologico, ma anche politico, economico e sociale.Il Rapporto dell’IPCC è oggi la più dettagliata ed autorevole  risposta a chi continua a negare i cambiamenti climatici: basti pensare che tra il 1901 e il 2012 si è già registrato un aumento di temperatura pari a 0.89 gradi. Nello stesso periodo i mari si sono alzati di 19 centimetri. La UE e  i governi nazionali devono impegnarsi a favorire investimenti in tecnologie pulite e sostenibili attraverso un quadro legislativo forte e coerente”.
“Su questo tema l'UE deve tornare ad avere un ruolo di guida e avanguardia  anche a livello del negoziato internazionale sul clima. Anche su questo – conclude Frassoni - si dovranno misurare le forze politiche nelle prossime elezioni europee nel 2014”.

Clima: global warming, la colpa è umana al 95%

DAL SITO DEL CORRIERE.IT

La temperatura media globale crescerà in misura compresa tra 0,3 e 4,8 gradi (°C) entro il 2100 rispetto alla media 1986-2005 e questo riscaldamento è dovuto con una sicurezza del 95% a cause umane. Le ondate di calore saranno più frequenti e dureranno più a lungo, nelle regioni umide pioverà di più e quelle secche diventeranno più aride.
RIALZO DEI MARI - L'aumento entro la fine del XXI secolo sarà compreso tra 26 e 82 centimetri
REAZIONI - Ban Ki-moon «Questo nuovo rapporto sarà essenziale per i governi che lavoreranno per la realizzazione nel 2015 di un accordo ambizioso e legalmente vincolante sul clima», che andrà a sostituire il Protocollo di Kyoto scaduto nel 2012
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Nuov Grattacielo a Pinerolo: incontro con il Sindaco

COMUNICATO FORUM DEL PAESAGGIO

Forum  "salviamo il paesaggio"
​Pinerolo

Incontro pubblico sul futuro dell’area
​ ​
dei “Portici blu”
Venerdì 27 settembre ore 21
L’Amministrazione comunale di Pinerolo ha deciso, con una deliberazione del 2-3 luglio 2013, di alienare l’area dei “Portici blu”, via Chiappero angolo via Buniva a fianco del “Grattacielo”. Al suo posto potrebbe sorgere un “grattacielo bis” più piccolo di quello costruito:12 piani su via Chiappero e 7 su via Buniva e, al piano terra un centro commerciale (galleria) con piccolo spazio incontri. Lo scopo della vendita è incassare 1.688.000 €. necessari per il bilancio comunale.   
Si tratta di una  decisione che modifica il tessuto urbano del “centro storico” ottocentesco della nostra città e che può alterarne il paesaggio, oltre che la vita degli abitanti del quartiere. 
Per questo il  Forum “Salviamo il paesaggio” ha presentato  alcune osservazioni che elencano alcune criticità al progetto di variante urbanistica, che sono tutt’ora all’esame della Conferenza dei servizi, che, per legge, deve valutarla.  
Per favorire l’informazione e la discussione pubblica sul progetto, il Forum ha organizzato un incontro pubblico che si terrà venerdì 27 settembre alle ore 21, nella piazzetta dei “Portici blu”, cui parteciperà il Sindaco Eugenio Buttiero.  
In caso di maltempo l’incontro si terrà presso il Teatro del Lavoro, via Chiappero 12.

Puliamo il mondo 2013: le iniziative in Piemonte

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE

Legambiente chiama all’appello migliaia di volontari in tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta da venerdì 27 a domenica 29 settembre

 “In ventun anni Puliamo il Mondo ha restituito dignità a tante terre di nessuno ma resta ancora molto da fare”

“Negli anni Puliamo il Mondo ha contribuito in modo determinate ad accrescere la sensibilità dei cittadini non solo sulla piaga dell’abbandono dei rifiuti ma, più in generale, sulla necessità di una maggior tutela della bellezza del nostro straordinario patrimonio paesaggistico –ha dichiarato Francesca Galante, responsabile campagne di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. In questi ventun anni abbiamo ottenuto tanti importanti risultati, coinvolto migliaia di persone e cercato di diffondere l’importanza di uno stile di vita più ecosostenibile e di una corretta gestione dei rifiuti. Se però a tante terre di nessuno è stata restituita dignità, resta ancora molto da fare. I fiumi e i torrenti, ad esempio, continuano ad essere in moltissimi casi aree marginali infrequentabili, luogo prediletto per smaltire illegalmente rifiuti. Questo, oltre ad avere conseguenze dal punto di vista ambientale, costituisce anche un forte impoverimento del territorio dal punto di vista sociale ed economico, impedendo di fatto tutta una serie di attività che potrebbero avere un enorme valore dal punto di vista ricreativo e culturale”.

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ILVA: procedura di Infrazione Europea

COMUNICATO STAMPA

 Dichiarazione di Monica Frassoni, GREEN ITALIA, Presidente del Partito verde europeo

ILVA; FRASSONI:APERTURA DELLA PROCEDURA DI INFRAZIONE ATTO DOVUTO.
COMMISSIONE DIMOSTRA DI NON DARE CREDITO A DECISIONI GOVERNO ITALIANO

 “L'inizio della procedura d’infrazione sull'ILVA per violazione delle direttive sulla responsabilità ambientale e sulle Emissioni Industriali è un atto dovuto da parte della Commissione: l'istituzione "guardiana dei trattati" avrebbe già dovuto intervenire da tempo in quella che è una situazione di inaccettabile e continua di violazione delle più elementari norme di protezione della sicurezza e della salute dei cittadini e dei lavoratori”.
Lo dichiara Monica Frassoni, Presidente del Partito verde europeo ed esponente di Green Italia.

 “La Commissione - continua Frassoni - è giunta a questa decisione anche grazie al lavoro costante, preciso e instancabile, di vera e propria “contro-informazione” di Alessandro Marescotti di Peace Link, Fabio Matacchiera del Fondo Anti-Diossina e Antonia Battaglia, che ho avuto l’onore di assistere e accompagnare nei due incontri con la Commissione europea nel maggio e nel luglio scorsi.
La decisione della Commissione è sicuramente importante, perché dà forza e legittimità alla battaglia di quei cittadini, movimenti e partiti, ivi inclusi i Verdi, che da tempo denunciano che con la scusa della salvaguardia dell'occupazione non si è fatto neppure ciò che si doveva e poteva fare da parte della famiglia Riva, con la colpevole connivenza del governo”.

“Insomma, contrariamente a quanto dichiarato ieri dal ministro Orlando – aggiunge Frassoni - la decisione della Commissione è “contro” il Governo: l'assenza di azioni risolutive da parte di Roma che rende improbabile anche in futuro una adeguata gestione della situazione, sta alla base dell'azione della Commissione, di solito estremamente prudente prima di attaccare gli Stati membri.
La Commissione dimostra di non dare credito al fatto che le decisioni del governo, dai nuovi decreti che superano l'AIA, all'abolizione della figura del garante e al rinvio praticamente sine die dell'applicazione di una serie di importanti misure che erano già state decise e promesse, possano aiutare a migliorare la situazione.
Come nel caso dell'emergenza rifiuti in Campania, nel quale la Commissione intervenne con procedura d’infrazione e blocco dei fondi molto dopo lo scoppio della crisi, speriamo solo che questo intervento non giunga troppo tardi per avere un ruolo davvero determinante nella presa di coscienza della gravità della situazione e della necessità di cambiare decisamente strada”.

“ La procedura che inizia oggi – conclude Frassoni - segnala all’Italia che l’UE ha riscontrato una violazione delle norme comunitarie e prescrive al governo di rispondere e rimediare, pena il conferimento in Corte di Giustizia”.

Referendum ad Amburgo su ri-pubblicizzare l'energia.

DALL'ECO DALLE CITTA'

Berlino – Anche se con poco più di un punto percentuale, Amburgo ha detto “Sì” a un ritorno totale delle reti elettriche a gestione pubblica, con una diretta partecipazione dei cittadini.
Fuori i privati dunque – la tedesca E.on e la svedese Vattenfall – e dentro un’azienda cittadina che deve ancora essere creata. Il passaggio sarà in ogni caso lungo.
Tuttavia, l’esperienza in Germania in comuni più piccoli indica che l’amministrazione cittadina non si lascerebbe sottrarre l’incarico di gestire l’energia consumata dai cittadini e dalle industrie di Amburgo.
I cardini attorno ai quali è cresciuto il progetto sono, primo, fornire alla città energia pulita da un approvvigionamento decentralizzato e contribuire così alla lotta al cambiamento climatico, secondo, arrivare a una fornitura “sociale” del bene energia che tenga presente la condizione sociale dei fruitori, e, terzo, che approvvigionamento e fornitura siano resi più “democratici”, leggasi trasparenti.
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Il global warming sposta le “fasce” di pioggia e vento verso nord

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Mentre gli esseri umani continuano a riscaldare il pianeta, uno spostamento verso nord delle ‘cinture’ di vento e pioggia della Terra potrebbe rendere una vasta banda di regioni più secche anche in Medio Oriente, West americano e Amazzonia, rendendo inoltre l’Asia monsonica e l’Africa equatoriale più umide».
Il gradiente di temperatura tra i poli sembra aver spinto la cintura tropicale della pioggia ed il jet stream delle medie latitudini nord, ridistribuendo l’acqua in due bande intorno al pianeta. Attualmente, con il ghiaccio marino artico di nuovo in regresso e l’emisfero settentrionale in riscaldamento più veloce di quello meridionale, la storia potrebbe ripetersi.
Secondo il principale autore dello studio, il climatologo Wallace Broecker, «se i tipi di cambiamenti che abbiamo visto durante la deglaciazione dovessero verificarsi oggi, avrebbero un impatto molto grande»
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Ambiente: lo scarso senso dell’Italia per l’Unione Europea

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Su 106 procedure d'infrazione (a vari stadi) in atto, ben 29 sono in tema di tutela ambientale. Si può concludere che la gran parte dei nostri “problemi” con gli organi europei, quasi il 30%, verte sulla tutela del bene ambiente, inteso sia come complesso di fattori (aria; acqua; suolo ecc.), sia come elemento considerato in senso unitario (l’ecosistema) suscettibile di condizionare la vita dei cittadini
L’Italia ha dimostrato una “abilità” fuori dal comune nel contravvenire alle disposizioni in materia ambientale, soprattutto per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Lasciando da parte (ma solo rimandando a un nuovo post) le considerazioni sul sistema criminale che ha reso parte della Campania la tristemente famosa “terra dei fuochi”, è dunque il sistema ordinario di gestione del ciclo dei rifiuti a destare preoccupazione a livello comunitario. Infatti, dei citati 29 procedimenti, 9 riguardano specificamente lo smaltimento dei rifiuti, il più recente dei quali riguarda il trattamento dei rifiuti nel Lazio.
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Terra dei fuochi, la rabbia della gente e l'indifferenza delle istituzioni

DAL CORRIERE.IT

«Nessun allarmismo, per favore». Lo hanno ripetuto tutti i ministri che nella Terra dei fuochi sono andati in processione. Da Balduzzi ad Orlando. Altre persone, come le mamme di Acerra che seguivano processioni diverse - quelle dei loro figli al cimitero - insistevano: «Qui c'è qualcosa che non va in quello che mangiamo e che respiriamo». Ma la risposta è il solito refrain: «Allarmisti, fobici, irresponsabili, inutile propaganda, è tutto da dimostrare»
In appena quattro anni i codici 048, quelli per l'esenzione del ticket per malattie tumorali, nella sola area nord di Napoli sono passati da 61 a 236. Acerra, vertice del cosiddetto triangolo della morte, insieme a Nola e Marigliano, ha visto triplicare i casi di tumore. Polmone, colon retto, genitali. «In più si aggiunge il primato nazionale per sterilità maschile e aborti spontanei».
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La lungimiranza del Governo Letta: per “coprire” il taglio dell’Imu stop a 300 milioni di investimenti nelle ferrovie

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Il settore delle ferrovie locali, specialmente nel Sud Italia, è in uno stato di arretratezza tale da ricordare i servizi erogati nei paesi sottosviluppati.
L’abbandono di alcune tratte, altre senza manutenzione alla rete rotabile, stazioni serrate, hanno relegato alcune zone del Sud alla marginalità.
La conseguenza è stata quella di trasferire l’utenza dalle ferrovie alla gomma: nel migliore dei casi al trasporto collettivo (autobus), o addirittura a quello delle auto private.
Le cose purtroppo non stanno cambiando e anzi il Governo Letta pare voler mettere la ciliegina sulla torta. Tramite il famoso Decreto Legge “estivo” n °102 del 31 agosto 2013, noto per la cancellazione dell’Imu, sono stati tagliati 300 milioni di euro di investimenti per la manutenzione della rete ferroviaria, come misura di copertura finanziaria al provvedimento fortemente voluto da Berlusconi.
L’Associazione Anie/Assifer, che rappresenta l’industria ferroviaria nazionale, a cui aderiscono oltre 100 aziende di grandi, medie e piccole dimensioni, chiede con fermezza all’esecutivo di eliminare tale disposizione in sede di conversione del Decreto in Legge, ciò per garantire le necessarie attività di manutenzione alla rete ferroviaria e sostenere la ripresa del settore.
Un provvedimento che è diventato un vessillo politico (il taglio dell’Imu), visto che la coperta è corta, rischia di avere conseguenze ben più gravi dei vantaggi ottenuti.
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Etinomia: in Val di Susa non ci sono solo i No Tav

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Sono in molti a credere che il movimento No Tav sia un movimento affetto di sindrome di Nimby, e, come tale, sia concentrato solo ed unicamente nella lotta all’opera inutile.
In realtà il movimento non è affetto da alcuna sindrome e lo dimostra la nascita di Etinomia, creata da alcuni imprenditori che non si riconoscono nell’opera inutile.
Cos’è Etinomia? È un’associazione creata nella seconda metà del 2011 per opera di un centinaio di imprenditori non solo valsusini, associazione che ha per scopo (oggi fa tanto figo dire “mission”) la valorizzazione dell’attività umana nel territorio e nell’ambiente, sia per creare opportunità di lavoro che contrastino l’attuale crisi economica, sia per battersi contro la colonizzazione del territorio con opere invasive e devastanti, che nulla hanno della pubblica utilità.
Etinomia risulta così la sinesi di almeno tre concetti basilari dell’ambientalismo: il “piccolo è bello”, la bioregionalità ed il recupero della dignità dell’uomo. E da quando questa realtà è nata, tanti sono gli imprenditori che vi si sono riconosciuti ed espongono orgogliosamente il logo di Etinomia sulla loro attività.
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La TAV è uno splendido piumino

DALL'ECO DALLE CITTA'

A contatto con la pelle c'è l'intimo. Indumenti meno costosi che usiamo regolarmente, che devono essere confortevoli e ben curati. Se ci pensate, po' com'è la bicicletta, economica, efficace,di breve utilizzo e che tutti dovrebbero utilizzare. Si passa poi a pantaloni, camicie, maglioni. Capi sempre più costosi e più efficaci. Nel ragionamento sono il vero nodo del trasporto pubblico: bus, filobus, navette.
Le scarpe, solide e comode, il sistema di tram. Giacche e giacconi: la rete ferroviaria. Indumenti diversi, complessi e pesanti a seconda degli utilizzi.
E poi per condizioni estreme la TAV, costosissima e tecnologica, fiore all'occhiello del guardaroba, ma che inevitabilmente userete un paio di volte all'anno se va bene.
Ora, se avete capito il ragionamento vi faccio io una domanda sulla TAV: andreste in giro scalzi e col culo di fuori, ma con indosso uno splendido piumino?
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Legambiente partecipa alla spedizione in Nepal per combattere i cambiamenti climatici con l'innovazione italiana

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

L'Italia in Nepal per ripulire il tetto del mondo

Dichiarazione di Vittorio Cogliati Dezza

Come Legambiente abbiamo accolto con entusiasmo l'invito di Cobat e Ev-K2-CNR a partecipare alla spedizione che porter i pannelli solari e le batterie, tutte di produzione italiana, alla Piramide del CNR a 5.050 mt di quota, alla base dell'Everest. E' un'idea grandiosa che ha il merito di tenere insieme tre grandi questioni: la gravità del problema dei rifiuti in quelle "terre alte", il valore della ricerca italiana sugli effetti dei cambiamenti climatici sulla copertura glaciale e, soprattutto, il valore che le nuove tecnologie energetiche hanno in questi territori, dove evidentemente possibile contribuire allo sviluppo e al benessere evitando lenorme impatto legato alle grandi infrastrutture e alle mega centrali.
Questa la dichiarazione di Vittorio Cogliati Dezza, il presidente nazionale di Legambiente che partecipare alla spedizione in Nepal, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto che si tenuta oggi a Roma.
E poi che dire a tutti coloro che hanno sempre sostenuto che lo sviluppo delle rinnovabili non favoriva l'industria italiana! Qui ci troviamo di fronte a prodotti di aziende italiane di assoluta eccellenza, in grado di vincere le sfide della competizione globale ha aggiunto Cogliati Dezza -. Personalmente sono felice di potermi recare alla Piramide del CNR, perch questa spedizione manda un messaggio molto chiaro al nostro Paese sia sull'importanza di mettere in campo strategie serie per combattere i cambiamenti climatici, tanto pi a ridosso della presentazione del nuovo rapporto dell'IPCC (il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici), che sull'importanza che i territori di montagna debbono avere, non solo per il turismo, ma anche come fondamentali presidi per la sicurezza idrogeologica, per la conservazione della natura e biodiversit, cui bisogna poter offrire uno sviluppo diverso dal modello che si imposto nel secolo scorso, pi moderno ed ecosostenibile.

Campagna Puliamo il Mondo a Crissolo

CAMPAGNA LEGAMBIENTE PULIAMO IL MONDO

Comunicato stampa Legautonomie Piemonte sui tagli al trasporto pubblico

COMUNICATO STAMPA LEGAUTONOMIE PIEMONTE

OGGETTO: Conseguenze dei tagli al Trasporto pubblico locale effettuato dalla Regione Piemonte a partire dal 2012

A più di un anno dall’entrata in vigore dei pesanti tagli al trasporto pubblico locale su tutto il territorio regionale, la Regione Piemonte non ha ancora reso noti i dati relativi al monitoraggio che si era impegnata a fare, sulla situazione, i disagi, i disservizi derivanti dall’eliminazione di tratte ferroviarie e rimodulazione (= tagli) di corse e di servizi sia su ferro che su gomma.
Dal territorio ci giungono notizie preoccupanti di calo di numero di passeggeri, di insufficiente risposta al bisogno di trasporto pubblico per le scuole, con conseguente crescita dell’abbandono scolastico specie per i giovani che abitano nelle aree più disagiate e peggio servite.
Vorremmo avere notizie ufficiali, quelle che ci erano state promesse!
Se c’è stato un calo di passeggeri, su quali tratte, su quali fasce orarie, che interessano quali fasce di popolazione, quanto sono aumentate (o diminuite ???) la durata del percorso e la percorrenza in termini km verso il o i centri zona.
A fronte dei risultati, la Regione è disponibile a rivedere il suo piano?

Sono 168 milioni i bambini lavoratori nel mondo: in calo ma ancora troppi

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Nel suo nuovo rapporto “Marking progress against child labour”, l’International Labour Organization (Ilo) sostiene che «Il numero globale dei bambini lavoratori è diminuito di un terzo dal 2000, da 246 a 168 milioni. Ma anche l’ultimo migliore tasso di declino non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo di eliminare le peggiori forme di lavoro minorile entro il 2016, concordato dalla comunità internazionale attraverso l’Ilo».
Oltre la metà di questi 168 milioni di bambini ed adolescenti sottratti al gioco (il 10,6% della fascia di età tra i 5 e i 17 anni, 73 milioni dei quali con meno di 11 anni) è impiegata in lavori pericolosi, cioè che mettono in pericolo direttamente la loro salute, la sicurezza e lo sviluppo morale. Attualmente i bambini che fanno lavori pericolosi sono 85 milioni, in calo rispetto ai 171 milioni nel 2000. I lavori pericolosi sono spesso visti come l’anticamera delle peggiori forme di lavoro minorile.
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Referendum del Canton dei Grigioni: una vittoria contro il carbone che spazza via la centrale di Saline Ioniche

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Il risultato del referendum di ieri nel Canton dei Grigioni in Svizzera, che ha visto prevalere il “Sì all’energia pulita senza carbone”, indica una scelta chiara e inequivocabile in direzione di una definitiva rinuncia a investimenti sulla fonte fossile più inquinante.
Per Legambiente, WWF e Greenpeace, essa deve tradursi come primo atto nell’immediato ritiro del progetto di costruzione di una nuova centrale a carbone a Saline Ioniche, rifiutato nettamente da istituzioni e cittadini calabresi e, contrariamente a quanto affermato dai suoi sostenitori, ben lontano dall’essere autorizzato.
A parere di Legambiente, WWF e Greenpeace, dal piccolo cantone svizzero insieme a una testimonianza di civiltà e a una benefica ventata di energia pulita è venuta una lezione anche al governo italiano per lasciarsi alle spalle il retaggio del carbone, vecchio e inquinante, e sostenere con convinzione la rivoluzione energetica delle rinnovabili e dell’efficienza.
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Legambiente: “La nostra fame di bellezza contro l'abbuffata di cemento. Sosteniamo la protesta lanciata in Veneto da Don Bizzotto”

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

La staffetta del digiuno parte oggi da Padova, prosegue in Brianza contro la pedemontana lombarda, passa da Roma e dilaga in tutto il nord  
Ha cominciato in Veneto Don Albino Bizzotto, fondatore dei Beati i Costruttori di Pace, a denunciare con il proprio digiuno, la forma di lotta più pacifica ma anche più vibrante, la follia dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla pianura più fertile d'Europa. Dopo i capannoni vuoti che riempiono la pianura Padano-Veneta, è partita infatti la stagione delle autostrade.
Legambiente quindi lancia la staffetta di digiuno per la difesa del suolo, a partire dai propri attivisti e dirigenti, cominciando oggi da Padova, continuando nel week end in Lombardia in occasione della grande manifestazione lanciata in Brianza, a Desio, contro l'opera più costosa di tutte, la Pedemontana lombarda, per estendersi poi all’Emilia Romagna e al Piemonte e proseguire come mobilitazione nazionale anche nei giorni del tradizionale week end di 'Puliamo il Mondo', quando migliaia di volontari indosseranno guanti e ramazze per ripulire l'Italia da rifiuti, incuria ed ecomostri.
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Com'è finita la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Si è conclusa l'edizione 2013 della Settimana Europea della mobilità sostenibile promossa dalla Commissione Europea e oramai diventato appuntamento fondamentale per diffondere la cultura sostenibile.
Diminuendo e rendendo ecocompatibili le modalità di spostamento, le città europee possono migliorare il bilancio energetico e le prestazioni ambientali del sistema dei trasporti e allo stesso tempo rendere la vita dei cittadini più sana e sicura. Va rilevato, come i diversi comuni d'italia , da Milano a Roma fino a Bari abbiano presentato programmi ricchi di appuntamenti ed iniziative, come: conferenze, seminari di sensibilizzazione e pedalate in compagnia con le strade chiuse al traffico. Si spera pertanto che queste iniziative, rappresentino il risultato di una maggiore sensibilizzazione delle Istituzioni e dei cittadini alla tematiche ambientali
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A Venezia non servono grandi inchini

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nella sola giornata di sabato è previsto l’arrivo di 12 grandi navi, dalla stazza di oltre 40 mila tonnellate e tutte passeranno da là, come sempre, a prescindere da tutto e da tutti.
Ad attendere ci saranno centinaia di cittadine e cittadini del comitato “No grandi navi“, diversi tra loro per convinzioni politiche e condizioni sociali, ma unite dallo sdegno non solo contro le “grandi navi” in laguna, ma anche contro il cinismo e la indifferenza di chi continua ad anteporre gli interessi privati all’interesse generale.
Queste persone, da qualcuno descritte come facinorosi estremisti, hanno dimostrato e dimostrano un senso civico infinitamente superiore a chi avrebbe il dovere di individuare subito una alternativa di percorso e mettere fine a questi cortei non autorizzati delle sorelle della Concordia.
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‘Occupy Fori Street’, i ciclisti bloccano Roma: “Pedonalizzazione, ma davvero”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Centinaia di ciclisti si sono dati appuntamento nel centro di Roma per “una Capitale a misura di bicicletta”. “Vogliamo via dei Fori Imperiali realmente pedonale – dice Giuseppe Teano di Salvaciclisti – perchè quella del sindaco Marino è solo una chiusura al traffico ai veicoli privati”. “Da qui passano tutti: autobus, ncc, taxi, pullman turistici e auto blu. Oggi blocchiamo il traffico perchè vogliamo una pedonalizzazione vera e che interessi anche le periferie”. “Quello che deve cambiare è la mentalità. Roma è ingolfata da un numero mostruoso di auto: bisogna imparare ad andare a piedi, in bici e implementare il servizio di trasporto pubblico”
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Nel 1961 gli Usa a un passo dal disastro nucleare

DAL SITO DEL CORRIERE.IT

Nel 1961 gli Usa arrivarono a un soffio dall'olocausto nucleare in North Carolina: solo un interruttore a basso voltaggio impedì a un ordigno atomico Marc 39 a idrogeno sganciato per errore esplodesse nelle vicinanze del villaggio di Goldsboro.
Secondo la ricostruzione, il 23 gennaio 1961 un bombardiere B52 partito dalla base di Goldsboro si spezzò in volo e uno dei due ordigni che aveva a bordo funzionò esattamente come avrebbe dovuto una bomba a idrogeno in guerra: si aprì il paracadute e i meccanismi per dar via all'esplosione entrarono in funzione. Il disastro irrimediabile non ci fu solo perché un banale interruttore impedì la strage.
Freedom of Informaction Act, ha scoperto che almeno 700 incidenti «significativi» relativi a 1.250 armi nucleari furono registrati tra il 1950 e 1968.
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AMNESTY INTERNATIONAL: VIOLENZA SULLE DONNE NON E’ SOLO UN PROBLEMA DELLE DONNE a Torre Pellice 21 settembre

AMNESTY INTERNATIONAL


LA VIOLENZA SULLE DONNE
NON E’ SOLO
UN PROBLEMA
DELLE DONNE
SABATO 21 SETTEMBRE 2013
ORE 17,00
Civica Galleria d’Arte contemporanea
Filippo Scroppo
Torre Pellice (TO) via D’Azeglio, 10

Guarda il manifesto: AMNESTY INTERNATIONAL: VIOLENZA SULLE DONNE NON E’ SOLO UN PROBLEMA DELLE DONNE a Torre Pellice 21 settembre

Acqua Bene Comune troverà spazio in Parlamento?

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

L’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, ha presentato un primo report del lavoro fatto fino ad oggi.
I parlamentari dell’intergruppo devono lavorare affinché si giunga ad un testo condiviso in merito alla risoluzione con cui si impegna il Governo ad attuare gli esiti referendari attualmente in discussione presso la Commissione Ambiente della Camera.

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Shopper, quando l’Italia torna ad essere esempio e pure di green economy

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

All’indomani della definitiva, e tanto sospirata, entrata in vigore della norma che vieta nel nostro paese la commercializzazione di shopper che non siano biodegradabili e compostabili si è introdotta una modifica legislativa che da una parte accompagnava un cambiamento degli stili di vita dei cittadini che sempre più numerosi hanno ridotto l’abitudine all’ “usa e getta” (e infatti è diminuito l’utilizzo degli shopper) e dall’altra contribuiva a sostenere l’innovazione tecnologica spingendo sulla chimica verde che ci mette a disposizione manufatti provenienti da materie prime vegetali e rinnovabili e non più da fossili.
Una norma insomma di natura ambientale che tracciava una politica industriale.
Ha quindi fatto bene il Ministro dell’Ambiente Orlando a rivendicare alla fermezza della posizione italiana il merito di avere spostato equilibri e antichi convincimenti a livello europeo.
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Più aumenti e meno efficienza, le Ferrovie italiane perdono il confronto con l’Europa

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Costi pubblici elevati, biglietti sempre più costosi, performance mediocri quando non addirittura scarse.
Altro che liberalizzazioni e aumento di concorrenza: quello italiano è un mercato ferroviario in cui rimane difficile entrare, le ferrovie del Paese ristagnano a centro-classifica nei ranking di efficienza e costano molto alla collettività, perché i contribuenti pagano due volte per tenerle in vita.
I biglietti dei treni italiani sono tra i più economici dell’Ue, ma costano sempre di più.
In Italia la qualità del servizio precipita, secondo Pendolaria 2012, report di Legambiente sullo stato dei servizi offerti ai 2,9 milioni di pendolari italiani. Ne viene fuori il ritratto di un Paese a due marce: da un lato l’Alta Velocità, che garantisce buoni standard di qualità; dall’altro il trasporto locale: nel 2012 “sono molte le Regioni che hanno deciso di tagliare i servizi (corse e treni) e di aumentare il costo di biglietti ed abbonamenti”. Per saperne di più leggi l'articolo: Più aumenti e meno efficienza, le Ferrovie italiane perdono il confronto con l’Europa

Trasporti pubblici privatizzati: una soluzione o un ossimoro?

DALL'ECO DALLE CITTA'


In una situazione economicamente difficile come quella in cui versa la maggior parte dei comuni italiani, è possibile pensare di ricorrere ai privati per mandare avanti i trasporti pubblici?
Quando sono molto indebitati, anche i nobili vendono l’argenteria di famiglia. Aprire alla concorrenza è una verifica di efficienza. Se non si può privatizzare, almeno possiamo mettere in gara diversi gruppi di linee.
Fabio Dovana, Presidente di Legambiente Piemonte: In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo è ancora più necessario e strategico per la Città disporre di un servizio di trasporto pubblico efficiente e che garantisca a tutti il servizio, anche in quelle tratte e su quelle linee per cui non c'è un ritorno economico positivo.
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Dal 27 al 29 settembre torna "Puliamo il mondo". Focus sulla Terra dei Fuochi

DALL'ECO DALLE CITTA'


“Diventa protagonista! Diventa il custode del tuo territorio”. È l’invito di questa ventunesima edizione di Puliamo il mondo, la più grande iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente in collaborazione con la Rai ed in programma il 27, 28 e 29 settembre.
Luogo simbolo di questa ventunesima edizione sarà Terra dei fuochi, l’area compresa tra le province Napoli e Caserta per anni oggetto dei traffici illeciti di rifiuti. Oggi l’intera zona vuole riscattarsi e iniziare un cammino di rinascita in nome della legalità e della tutela del territorio e per questo Legambiente ha deciso di lanciare, in questa occasione, la petizione a sostegno di una direttiva per l’introduzione del delitto di ecocidio in Europa aderendo a “End ecocide in Europe”.
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Fiab: chi sceglie la bici merita un premio!

DALL'ECO DALLE CITTA'


"Chi sceglie la bici merita un premio!". Con questo slogan le associazioni Fiab di tutta l'Italia durante la giornata del 20 settembre, nell'ambito della Settimana della Mobilità Sostenibile, premieranno tutti i ciclisti che passeranno dai check point organizzati dai volontari in città.
Lo devono sapere anche gli Amministratori Pubblici - continua la Fiab - perché chi usa la bicicletta per gli spostamenti quotidiani, in alternativa all'auto, contribuisce a migliorare la vivibilità delle città e quindi va ringraziato: non inquina, occupa poco spazio, non fa rumore…
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I più attrezzati in campo ambientale? l'Italia, parola di Renzo Piano

DAL SITO DI GREENREPORT.IT


«Non esiste una nazione meglio attrezzata per affrontare un futuro di economia sostenibile. Siamo il paese più bello del mondo e la bellezza è oggi la merce più ricercata. Abbiamo immensi giacimenti culturali, una miscela unica di meraviglie naturali costruite nei secoli, una posizione centrale nel Mediterraneo ….eppure». Eppure non riusciamo a mettere a frutto questo ben di Dio.
Da anni ormai la tutela della natura, del paesaggio, del suolo fanno acqua e non metaforicamente. Eppure si è continuato da più parti a considerare l’ambiente un ostacolo, un impedimento tanto da giustificare abusivismo, condoni, consumo distruttivo del territorio con effetti perversi non soltanto su l’ambiente ma anche sulla sicurezza del paese e dei cittadini.
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Ilva, in arrivo la quarta norma ad hoc. I regali dei governi Monti-Letta ai Riva

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT


Prima la legge “salva Ilva”, poi la “salva ilva-bis” e infine un decreto che autorizza le discariche interne allo stabilimento. Una raffica di leggi ad aziendam in meno di 12 mesi. Eppure il governo italiano è capace di fare di più. Dopo aver restituito gli impianti inquinanti e l’acciaio prodotto illecitamente, dopo aver nominato commissario straordinario dell’Ilva l’ex amministratore delegato, Enrico Bondi, ora cerca una soluzione per restituire il tesoretto alla famiglia Riva, i padroni dell’acciaio italiano, indagati per associazione a delinquere per il disastro ambientale di Taranto. Un quarto provvedimento normativo, insomma, studiato su misura per scavalcare ancora la legge e annullare l’azione della magistratura ionica.
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FLASH MOB per salvare il tribunale di Pinerolo: GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2013 - ore 18.15 PINEROLO - PIAZZA FACTA

COMUNI DEL PINEROLESE


GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2013 - ore 18.15
PINEROLO - PIAZZA FACTA
(unitamente ai SEI DA SALVARE)
FLASH MOB "Memento ai Parlamentari"

Puliamo il Mondo 2013

CAMPAGNA LEGAMBIENTE NAZIONALE


Non puoi più vedere quell'angolo del parco vicino casa ridotto a un tappeto di cartacce, lattine, plastica? Mettiti in moto e fallo tornare il posto che ami. Dal 27 al 29 settembre partecipa a Puliamo il Mondo: migliaia di cittadini si uniranno per riqualificare zone degradate, per eliminare quelle piccole vergognose discariche dai cigli delle strade dove vengono abbandonati impunemente copertoni, reti e materassi, scarti edili e qualsiasi altra cosa di cui ci si voglia disfare. Senza nessuna consapevolezza del prezzo che paga l'ambiente, senza nessun rispetto dei beni comuni. Da 21 anni Puliamo il Mondo coinvolge cittadini di tutte le età, enti, scuole ed aziende, in progetti di cittadinanza attiva per valorizzare e tutelare il territorio, preservare gli ambienti naturali dall'abusivismo edilizio e dalla cementificazione, per promuovere uno stile di vita ecosostenibile.
“Puliamo il mondo – dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – nasce per rendere l’Italia un paese più pulito, libero dai rifiuti e dal degrado e consapevole della bellezza che possiede, tratto distintivo del Paese ma anche formula vincente per uscire dalla crisi economica. Una bellezza, quella dei luoghi e del patrimonio ambientale-storico-culturale, troppo spesso dimenticata e non tutelata a dovere.
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Torino: in 4 anni il traffico è calato del 10%

DALL'ECO DALLE CITTA'


La Settimana Europea della Mobilità si è aperta con un incontro pubblico a Palazzo civico con 5T, la società che gestisce la centrale operativa di monitoraggio del traffico nell'area metropolitana. Secondo le rilevazioni effettuate dalla partecipata, il traffico tra l’inizio del 2010 e settembre 2013 ha segnato una riduzione media del 10% e un calo degli accessi nella Ztl
Dati rilevati grazie ai sistemi per la gestione e il monitoraggio del traffico che contano 330 incroci controllati con regolazione dinamica dei semafori, oltre 3 mila sensori di traffico nell’asfalto, 25 sensori di traffico aerei a infrarossi, 71 telecamere di monitoraggio su 23 incroci, 2 autovelox, in corso Regina Margherita e quello recentemente installato in corso Unità d’Italia, 36 varchi di controllo della Ztl su cui sono stati attivati nei mesi scorsi altrettanti pannelli informativi.Per saperne di più leggi l'articolo: Torino: in 4 anni il traffico è calato del 10%

Centrale a carbone nel Sulcis? Italia contromano

DAL SITO DI GREENREPORT.IT


Secondo Greenpeace, Legambiente e Wwf, «Il sussidio per una centrale a carbone nel Sulcis prelevato dalla bolletta dei consumatori, così come previsto nelle bozze di decreto del Fare 2 che circolano con insistenza, sarebbe un vero e proprio abominio e un autogol per l’Italia».
Realizzando un impianto a carbone in quell’area si riuscirebbe, in un sol colpo, a coniugare la fonte più inquinante e maggiormente responsabile dei cambiamenti climatici, la miniera più antieconomica d’Europa, il sistema di sussidio ai fossili meno trasparente, nonché il più iniquo per i consumatori.
Gli ambientalisti ricordano che «Le voci in bolletta connesse alle fonti fossili sono già passate dal 31 al 57% del totale. Di contro, i soldi spesi per il sostegno degli impianti che producono energia rinnovabile rappresentano oggi un risparmio tra i 30 e i 76 miliardi di euro per la mancata importazione di fonti fossili.
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Costa Concordia: Legambiente: "Dopo 611 giorni una gran bella notizia".

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE


“Complimenti allo staff e ai lavoratori di Titan/Micoperi, con la Protezione Civile e l’Osservatorio per il recupero della Costa Concordia con la buona riuscita della difficile rotazione del relitto; grazie anche all’Arpat, all’Università e ai ricercatori che hanno tenuto sotto controllo fino a questo momento il rischio di inquinamento.
Ci auguriamo fortemente che la Concordia, con lo scafo così lesionato, sia condotta in un porto vicino in grado di garantire adeguatamente la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente – ha continuato Cogliati Dezza - e per questo respingiamo con forza l’ipotesi, tornata a circolare, di portarla fino in Turchia, dove, come dimostrano anche recenti incidenti, molti cantieri non sono adeguati alle nuove normative dell’Unione europea”.
“La Concordia non può più essere considerata una nave, ma è ormai un enorme rifiuto, auspicabilmente galleggiante – ha concluso Cogliati Dezza – e per questo motivo riteniamo che la scelta della destinazione finale non possa essere più affidata al privato coinvolto nell’incidente.

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E' partita la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile!: vd gli appuntamenti di Torino

DALL'ECO DALLE CITTA'


Dal 16 al 22 settembre le città di tutta Europa si riempiono di eventi e manifestazioni in difesa della mobilità dolce: a piedi o a pedali, il messaggio è uno: non inquinare. Ecco cosa succede nelle oltre cento città italiane che hanno aderito alla manifestazione
Centocinque città: quest'anno l'Italia ha fatto il botto di adesioni, superando il record dell'anno scorso (83 città) e quadruplicando il numero in appena tre anni. L'attenzione per la mobilità sostenibile cresce, complici grandi movimenti di massa critica come #Salvaciclisti, Mobilità Nuova e campagne comunicative appena nate ma di grande interesse come la Giornata del Camminare. 
 
Controlla: gli appuntamenti di Torino

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Il contadino nero che fermò il deserto ed il progetto nel Deserto della Mongolia

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT


Yacouba Sawadogo è un contadino povero che vive in un’area tra le più arretrate del mondo, in Burkina Faso. All’inizio degli anni Ottanta Sawadogo si accorge che il deserto continua ad avanzare e decide di fare qualche cosa per fermarlo. Inizia a scavare buche e a riempirle con sterco e pezzetti di legno e foglie. Quando piove l’acqua si accumula nella fenditura e penetra in profondità nel terreno. Nel giro di tre anni la vegetazione cresce, piante striscianti appositamente piantate escono dal buco e coprono il terreno tra un buco e l’altro. In questo modo si crea una protezione del suolo dal vento e dal sole, aumenta l’umidità, arrivano gli insetti, nascono altre piante, il vento ruba meno sostanze al terreno e anzi le foglie bloccano polvere e sabbia trasportata dal vento che arricchiscono il terreno… così si riforma l’humus
Passano gli anni e i contadini della zona si rendono conto che grazie al lavoro di Sawadogo centinaia di ettari sono tornati a essere produttivi e così si mettono anche loro a scavare buche. E il rigagnolo diventa un fiume…

L’Associazione svizzera Deserto Verde, a qualche centinaio di chilometri dal villaggio dove vive Yacouba Sawadogo, ha lanciato 10 anni fa un’iniziativa altrettanto eroica. Seguendo la stessa linea di pensiero i ragazzi dell’Associazione hanno deciso di rendere fertili 3.0000 ettari di deserto (30 milioni di mq).
Ora questi baldi svizzeri di Deserto Verde hanno iniziato un progetto analogo in Mongolia. Avete presente il Deserto Mongolo? Andate a vederlo adesso perché entro 10 anni non ci sarà più.
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Energie rinnovabili, chi l’ha detto che fanno crescere il costo delle bollette?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT


Dall’inizio del 2013 è stato sferrato un attacco pesantissimo alle rinnovabili da parte delle più grandi testate giornalistiche nazionali, ispirate ai comunicati delle lobby energetiche. Queste continuano a guardare di traverso e con insofferenza all’influenza ormai rilevantissima del solare, dell’eolico e del mini-idroelettrico, sulla struttura di produzione e di distribuzione elettrica nazionale.

Evidentemente Enel, Eni e Assoelettrica hanno fatto male i loro conti quando hanno investito sull’esclusiva predominanza dei fossili.

È vero che il costo elettrico cresce ”perché abbiamo molti incentivi sulle rinnovabili”? Certamente c’è un effetto, ma ci sono molti vantaggi. Ad esempio, lo studio di Althesys stima un “peak shaving” netto di 838 milioni di euro, grazie al fatto che con l’avvento delle rinnovabili il picco di prezzo non coincide più con la massima domanda di energia elettrica. Soprattutto, Ragazzi mette nell’oblio il problema della dipendenza del nostro paese dalle fonti fossili e la crescita continua dei loro prezzi. Negli ultimi dieci anni la bolletta media degli italiani è cresciuta nella voce “energia e approvvigionamento”, passando da 106 a 293 euro (+177% per famiglia). Per non parlare poi dei sussidi alle fonti fossili, gli oneri impropri, gli sconti ai grandi consumatori di energia elettrica, che ammontano a circa 6 milardi di euro (che il nostro mette in un unico mucchio con gli incentivi per Pv).
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Applausi, abbracci e lacrime alle 4 di mattina «Rotazione conclusa», Concordia raddrizzata

DAL SITO DEL CORRIERE.IT


«L'operazione di rotazione si è conclusa». L'annuncio di Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, arriva alle 4 del mattino. L'impresa che pareva impossibile, seguita in tutto il mondo con l'attenzione che merita un evento senza precedenti, si è conclusa.
Gli uomini della Protezione civile che da lunedì mattina hanno risollevato la Costa Concordia e, insieme, anche l'immagine di un Paese che era naufragata insieme alla nave sugli scogli del Giglio.
A questo punto può pensare a studiare le fasi successive, montando i cassoni per farla galleggiare, ma soltanto dopo aver valutato i danni. «Si tratta di un primo step importantissimo - ci tengono a sottolineare i tecnici -ma c'è ancora tanto lavoro» dato che il relitto va spostato.
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Quelli (come Panebianco) che "o i veleni dell'Ilva o niente sviluppo"

DALLO HUFFIGTON POST


La questione Ilva è drammatica. Per gli aspetti legati alla salute e all'ambiente innanzitutto, ma anche per il futuro industriale del nostro Paese. A oggi è impossibile dire se l'estremo tentativo in atto di dimostrare che in Italia si può produrre acciaio senza avvelenare territorio, cittadini e lavoratori (come si riesce a fare in mezzo mondo) avrà successo.
Angelo Panebianco che in un editoriale pubblicato qualche giorno fa sul Corriere della Sera ha esposto il seguente sillogismo: chi pretende che l'Ilva smetta di avvelenare impunemente la città di Taranto è un nemico del progresso e dello sviluppo e un sostenitore della "decrescita infelice".
Produrre acciaio, come ogni altro manufatto, infischiandosene delle leggi e della salute non è "moderno" e non è nemmeno "economico".
Non è moderno perché della modernità fa parte l'idea, sempre più diffusa e condivisa, che oggi il benessere non tolleri alcuno scambio tra lavoro e salute.
Lo scambio tra lavoro e salute è anche un'idea sostanzialmente anti-economica. Soprattutto per un Paese come l'Italia, dove produrre costa più che in buona parte del mondo, puntare per il futuro dell'industria sull'eccellenza tecnologico-ambientale e insieme sulla qualità e creatività tradizionali della manifattura italiana non è soltanto un obbligo imposto dalle leggi: è l'unica via realistica per difendere le nostre capacità competitive in campo industriale e con esse il lavoro di milioni di persone.
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Tutti in bici sul marciapiede. O no ? Non siamo ribelli, pedaliamo lì per non morire

DAL SITO DEL CORRIERE.IT


Noi saliamo sui marciapiedi per non morire; non per sfrontatezza, ribellismo generico, scarso rispetto dei pedoni
E non hanno scelta, nelle nostre città, spesso, i mezzi pubblici non aiutano; di certo non aiutano i ciclisti: Se si è dietro un bus che si ferma conviene salire sul marciapiede, piuttosto che superare e forse venire uccisi, oppure venire uccisi lentamente dallo scappamento. E forse, per sopportarci, i pedoni potrebbero fare due conti. Ogni ciclista in più è un motore inquinante in meno o un posto a sedere in più sui mezzi.
A Milano e Roma i ciclisti sono senza diritti e senza ciclabili. Si arrangiano per necessità e passione, però si incattiviscono.
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Inceneritore del Gerbido sotto esame in Regione

DALLO SPIFFERO.COM


Vertici di Trm, la società di gestione dell’impianto del Gerbido, e responsabili degli organismi di controllo spiegheranno in Commissione Ambiente di Palazzo Lascaris la ragione delle anomalie che hanno segnato finora l’attività
La popolazione interessata e le associazioni che si battono contro il termovalorizzatore al confine tra Torino, Grugliasco e Beinasco sono in allarme. Quattro stop nei primi quattro mesi di sperimentazione sono davvero tanti anche perché tutti avvenuti per motivazioni diverse. Il 2 maggio si è verificato un blackout dovuto alle infiltrazioni d’acqua. Tra il 10 e l’11 luglio l’incidente è stato causato da una valvola by-pass mal funzionante che ha permesso ai fumi nocivi di saltare il passaggio attraverso i filtri. Il 10 agosto si è verificato uno stop dell’impianto, subito rientrato, del quale però non sono state divulgate le cause. Due giorni più tardi il quarto incidente, dovuto al guasto della pompa che porta l’acqua necessaria a generare vapore durante la combustione.
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Caccia, il Tar impallina la Regione Piemonte

DALLO SPIFFERO.COM


L’ordinanza è stata emessa oggi e per il momento stoppa il via alle doppiette fissato per il prossimo 29 settembre: “La caccia è ferma in tutto il Piemonte e tutti i fucili dovranno restare appesi al chiodo” esultano gli esponenti della Lac - Lega per l’abolizione della caccia - e di Pro Natura. Alla base della decisione dei giudici amministrativi l’assenza del piano faunistico regionale, la mancata effettuazione della valutazione d’incidenza ambientale, il difetto di motivazione a superamento dei rilievi espressi dall’Ispra per la protezione di numerose specie.
Aldo Reschigna (PD): "...Ci sembra un modo schizofrenico di gestire la caccia, che meriterebbe da parte di Roberto Cota un atto forte, di fronte alla evidente inadeguatezza dell’assessore ad affrontare con equilibrio queste tematiche".
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Per controllare l'inquinamento serve la testa

DAL SITO DI EUROSALUS


Il ministro dell'ambiente, Orlando, ha convocato nei primi di settembre a Milano i rappresentanti istituzionali delle regioni del Nord per discutere l'applicazione del piano della qualità dell'aria.
Insieme, per affrontare l'inquinamento atmosferico nel bacino padano ed evitare la procedura di infrazione che l'Europa ha minacciato a fronte di ripetuti sforamenti dei limiti posti per il contenimento delle PM10 e di altri inquinanti.
Ci nasce infatti spontanea una domanda. È compatibile la realizzazione di una centrale a carbone a Porto Tolle, per la conversione di una vecchia centrale a olio combustibile dell'Enel, con la difesa dell'aria in Pianura Padana? Una centrale a carbone a Porto Tolle emetterebbe 2.800 tonnellate l'anno di ossidi di azoto, quanto 3,5 milioni di auto nuove, 3.700 tonnellate di ossidi di zolfo, 2,3 volte le emissioni annue del settore trasporti in Italia. Le emissioni di una centrale a carbone a Porto Tolle non si fermerebbero al confine del Veneto, interesserebbero tutta l'area padana e direttamente l'area e l'aria milanesi, vanificando così ogni limitazione del traffico su gomma esistente.
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La lezione della Costa Concordia: via i grattacieli del mare dalla laguna di Venezia

DAL SITO DEL HUFFIGTON POST

Una tragedia, una bella figura, un problema generale. Sono i tre volti del caso-Concordia, tutti e tre ben visibili e tutti e tre da tenere a mente.
Il secondo aspetto è quello oggi più attuale: fra una manciata di ore comincerà davanti all'isola del Giglio, sotto il controllo della Protezione Civile.

Si tratta, come ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, di un'operazione di enorme complessità tecnica e mai tentata prima. Non c'è dunque che da incrociare le dita, osservando come ancora una volta si dimostri che la Protezione Civile italiana, quando si occupa non di G8 o di mondiali di ciclismo ma dei suoi compiti istituzionali, è un fiore all'occhiello del nostro Paese.

Ecco il terzo volto del caso Concordia, che stabilisce un legame assai concreto tra quanto succede da quasi due anni davanti al Giglio e quanto accade più o meno tutti i giorni a Venezia. Nemmeno a questo è servita la catastrofe della Costa Concordia: a far decidere, come vuole il buonsenso e come chiedono in tanti, che una delle città più preziose e più delicate del mondo sia tenuta al riparo dall'assalto quotidiano - inquinante e pericoloso - di immensi "grattacieli del mare", alti più del doppio del Palazzo Ducale.
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Trasporti, i tagli di Cota approdano a Roma

DAL SITO DELLO SPIFFERO.IT

Interrogazione dei senatori democratici piemontesi per chiedere conto delle politiche regionali. 13 linee soppresse e aumenti di tariffe hanno provocato una situazione "devastante" per i pendolari. E restano poco chiari i termini del piano di rientro
Dopo i consiglieri regionali, anche i senatori piemontesi del Pd si scagliano contro i tagli indiscriminati al trasporto pubblico locale in Piemonte e puntano il dito verso la giunta di Roberto Cota, colpevole, a loro giudizio, di una situazione “devastante” visto anche il contemporaneo aumento delle tariffe per tutti i pendolari. Insomma, cornuti e mazziati, nonostante la possibilità offerta da Roma ladrona a Cota di utilizzare 150 milioni per pagare una parte dei 350 milioni di debiti pregressi accumulati, anziché destinarli a investimenti sulle infrastrutture come prevedrebbe la norma.
«Le condizioni del trasporto pubblico piemontese sono divenute ormai intollerabili. I tagli pesantissimi e reiterati di servizi, la completa soppressione di molti collegamenti ferroviari e l’incipiente abbandono delle infrastrutture ad essi collegate, l’obsolescenza del materiale rotabile, connotano le decisioni assunte nell’ultimo anno dalla Regione Piemonte» si legge nella nota sottoscritta dai senatori democratici.
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Educazione alimentare, nel nuovo decreto legge sulla scuola manca un pezzo

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

All’interno del Decreto legge sulla scuola pubblica, approvato nei giorni scorsi, è stata introdotta una norma che prevede nuove iniziative per favorire il consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli nelle scuole di tutta Italia.
obiettivo proprio quello di trasmettere ai nostri ragazzi l’importanza di una alimentazione equilibrata e di far assumere, fin dalla giovane età, abitudini e stili di vita sani.
Ritengo che sia di particolare importanza favorire un consumo consapevole di verdura e frutta, troppo spesso assenti o insufficienti nell’alimentazione di tutti i giorni dei ragazzi.
Meno proteine animali vengono consumate (e quindi prodotte) e minori ad esempio sono i consumi di acqua ed energia. Del resto dagli anni ‘50 dello scorso secolo ad oggi, l’Indice di massa corporea della popolazione globale è mediamente aumentato e addirittura negli ultimi trent’anni l’obesità è raddoppiata, con tutti i problemi di salute e di spesa sanitaria che ciò ha comportato.
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Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti 2013: aperte le iscrizioni

DALL'ECO DALLE CITTA'

Il Comitato promotore nazionale, (Ministero dell’Ambiente, Federambiente, Rifiuti 21 Network, Provincia di Torino, Provincia di Roma, Legambiente, AICA, E.R.I.C.A. Soc. Coop., Eco dalle Città), annuncia l’apertura delle iscrizioni alla quinta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 16 al 24 novembre 2013.


Obiettivo del Comitato italiano è stimolare quanti più soggetti possibile a mettere in piedi iniziative ed azioni volte alla riduzione dei rifiuti, a livello nazionale e locale, nei giorni dal 16 al 24 novembre 2013.
Per saperne di più leggi l'articolo: Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti 2013: aperte le iscrizioni

Settimana Europea della Mobilità Sostenibile 2013

DALL'ECO DALLE CITTA'

Promossa dalla Commissione Europea, la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, la cui edizione 2013 si svolgerà dal 16 al 22 settembre, è diventata negli anni un appuntamento internazionale che ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani.

Lo slogan scelto per il 2013, “Clean air! It’s your move”, in italiano “Aria pulita! Ora tocca a te”, mira a sensibilizzare la cittadinanza sul legame tra il traffico motorizzato e l'inquinamento atmosferico nelle aree urbane, evidenziando il ruolo attivo che ciascun cittadino può avere nel miglioramento della qualità dell'aria attraverso le proprie scelte di mobilità.
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Elezioni in Germania, il terreno di scontro è l’ambiente

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Da una parte la Germania, dall’altra tutta l’Europa, ed ha vinto la prima!!!
Il terreno di scontro è stato l’ambiente, ma con la differenza che la Germania si è tolta la casacca dell’intransigenza per indossare quella del lassismo, pur rimanendo fedele e coerente alla tutela dei propri interessi nazionali.
Dopo una faticosa trattativa, le istituzioni europee hanno trovato un accordo su una direttiva che impone la riduzione delle emissioni inquinanti delle auto, vietando dal 2020 quelle che sbuffano più di 95 grammi di Co2 per km percorso. Angela Merkel ha convinto la presidenza di turno dell’Unione (dal 1 luglio la Lituania) a stralciare questo testo dall’ordine del giorno.
Una attività di lobbing nata per non fare un torto alle grandi case automobilistiche tedesche Audi, Bmw e Mercedes che producono per lo più auto di grossa cilindrata più inquinanti rispetto alle utilitarie prodotte dai concorrenti italiani e francesi.
Oltre gli Stati sono proprio gli automobilisti a esser penalizzati dalla politica tedesca. Auto meno inquinanti infatti hanno bisogno di meno carburante per circolare e Comuni e Regioni inoltre verrebbero aiutati nella lotta all’inquinamento dispensandoli dal prendere misure che ne scoraggino l’uso. Vantaggi economici ma anche ambientali.
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L’Etiopia investe sul solare per portare energia alle comunità isolate

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

n tutta l’Africa ci sono ancora molte comunità che non hanno accesso all’energia perché non sono collegate alla rete elettrica e per molte di loro l’elettricità è un lusso costoso e inaccessibile. Però nel Continente la domanda di energia è in costante crescita.
In Etiopia, l’energia solare può contribuire alle comunità prive di accesso alla rete ed il ministero dell’acqua e dell’energia etiopico dice che in tutto il Paese sono già stati installati circa 13.200 sistemi fotovoltaici.
gli impianti «forniranno energia sufficiente per l’illuminazione, i telefoni cellulari, un computer e un frigorifero solare per ogni casa».
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Buone notizie dalla Città della Scienza

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Sta arrivando l’autunno e la Città della Scienza di Napoli riapre i battenti. Non è ancora iniziata la ricostruzione dello science centre andato in fumo nella notte del 4 marzo scorso. Ma ci sono buoni e tanti motivi di speranza.

Ma è l’intero palinsesto delle attività che è ripreso. Il 9 ottobre iniziano i tre giorni per la scuola, un appuntamento ormai tradizionale con i temi e le tecnologie dell’educazione. Il 9 novembre ci sarà Futuro Remoto, la mostra interattiva che è una sorta di vero e proprio festival scientifico. Con i suoi pannelli interattivi, ma anche con le sue conferenze, relazioni spettacolo e quant’altro. Quest’anno Futuro Remoto è dedicato al cervello.
Insomma, la vita è tornata normale.
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Venerdì 20 settembre, fiaccolata per il Valdese

COMITATO DIFESA OSPEDALE TORRE PELLICE



venerdì 20 settembre 2013 ore 19
in piazza Castello, a Torino


** GRANDE FIACCOLATA per il VALDESE! **


dimostriamo a tutti che la pausa estiva non ci ha fatto abbandonare la lotta
ricordiamo che la decisione del TAR va rispettata
continuiamo a chiedere che ci venga restituita UN'ECCELLENZA SANITARIA

Guarda il Volantino: Fukushima, la tragedia ambientale continua

Fukushima, la tragedia ambientale continua

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Ogni giorno vengono fatte scorrere 400 tonnellate di acqua, che nel suo flusso viene contaminata e non può essere riversata nell’ambiente circostante. Si tratta di una mole enorme di acqua da trattare. Ma le perdite di acqua radioattiva sono state continue in questi mesi nel suolo e nella porzione di mare davanti all’impianto e le radiazioni attorno alle cisterne che contengono l’acqua usata per il raffreddamento dei reattori hanno ora valori venti volte superiori a quelli iniziali.
Resta a mezz’aria la domanda: può davvero risultare credibile che una tecnologia in cui un semplice errore umano o la sottovalutazione di fattori endogeni (terremoti, vulcani, corsi d’acqua sotterranei) riprospetta la catastrofe per buona parte dell’umanità, sia ancora considerata come strumento valido ed efficace per la produzione energetica?
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Spreco alimentare, Fao: “Gettare via il cibo costa 750 miliardi di dollari”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Sprecare costa. E anche tanto. Il cibo buttato via inutilmente, nei vari passaggi dal campo alla tavola, ha un costo economico stimato in 750 miliardi di dollari, pari a 565 miliardi di euro. Il volume complessivo alimenti sprecati ammonta a 1,3 miliardi di tonnellate. Lo rivela uno studio della Fao dal titolo “Rapporto sulle conseguenze ambientali dello spreco di prodotti alimentari”
Gettare il cibo ha risvolti non solo economici, ma anche ambientali. Per produrre generi alimentari destinati a finire nella spazzatura si emettono 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, più del doppio delle emissioni Co2 causate dai trasporti su strada degli Stati Uniti. A risentire negativamente dello spreco di cibo sono anche il suolo, l’acqua e la biodiversità. L’agricoltura intensiva, per esempio, diminuisce la fertilità dei terreni e richiede, a lungo andare, il ricorso a fertilizzanti chimici, che provocano inquinamento e riducono l’estensione dei terreni coltivabili.
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Carbone, blitz di Legambiente a Vado Ligure: «Fermiamo le centrali più inquinanti d’Italia»

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Oggi Legambiente ha organizzato una giornata di protesta contro il carbone davanti alla centrale da 660 MW di Vado Ligure, alla quale si vorrebbe aggiungere un altro gruppo, sempre a carbone, da 460 MW. La giornata degli ambientalisti del Cigno Verde contro quella che definiscono «La fonte fossile più impattante per il clima» è cominciata con uno striscione per dire Stop alle centrali più inquinanti ed è proseguita con una conferenza stampa, un convegno e una festa a Savona con la Goletta Verde.

Non esiste alcuna ragione economica o ambientale per continuare a utilizzare il carbone in Italia. La crescita continua della produzione da fonti rinnovabili, infatti, permette oggi di poter finalmente chiudere o riconvertire le centrali elettriche più vecchie e inquinanti. Per questo chiediamo al Governo e alle Regioni un impegno chiaro in questa direzione, per continuare a investire nella generazione distribuita da fonti rinnovabili e nella riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. 
Ossia, chiediamo un vero segnale di cambiamento nell’interesse dei cittadini e delle imprese
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