La lungimiranza del Governo Letta: per “coprire” il taglio dell’Imu stop a 300 milioni di investimenti nelle ferrovie

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Il settore delle ferrovie locali, specialmente nel Sud Italia, è in uno stato di arretratezza tale da ricordare i servizi erogati nei paesi sottosviluppati.
L’abbandono di alcune tratte, altre senza manutenzione alla rete rotabile, stazioni serrate, hanno relegato alcune zone del Sud alla marginalità.
La conseguenza è stata quella di trasferire l’utenza dalle ferrovie alla gomma: nel migliore dei casi al trasporto collettivo (autobus), o addirittura a quello delle auto private.
Le cose purtroppo non stanno cambiando e anzi il Governo Letta pare voler mettere la ciliegina sulla torta. Tramite il famoso Decreto Legge “estivo” n °102 del 31 agosto 2013, noto per la cancellazione dell’Imu, sono stati tagliati 300 milioni di euro di investimenti per la manutenzione della rete ferroviaria, come misura di copertura finanziaria al provvedimento fortemente voluto da Berlusconi.
L’Associazione Anie/Assifer, che rappresenta l’industria ferroviaria nazionale, a cui aderiscono oltre 100 aziende di grandi, medie e piccole dimensioni, chiede con fermezza all’esecutivo di eliminare tale disposizione in sede di conversione del Decreto in Legge, ciò per garantire le necessarie attività di manutenzione alla rete ferroviaria e sostenere la ripresa del settore.
Un provvedimento che è diventato un vessillo politico (il taglio dell’Imu), visto che la coperta è corta, rischia di avere conseguenze ben più gravi dei vantaggi ottenuti.
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1 commento:

  1. Il taglio dell'IMU è una disgrazia. La tanto vituperata ICI è stata l'unica vera tassa federale tolta da un governo che voleva il federalismo

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