Elezioni in Germania, il terreno di scontro è l’ambiente

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Da una parte la Germania, dall’altra tutta l’Europa, ed ha vinto la prima!!!
Il terreno di scontro è stato l’ambiente, ma con la differenza che la Germania si è tolta la casacca dell’intransigenza per indossare quella del lassismo, pur rimanendo fedele e coerente alla tutela dei propri interessi nazionali.
Dopo una faticosa trattativa, le istituzioni europee hanno trovato un accordo su una direttiva che impone la riduzione delle emissioni inquinanti delle auto, vietando dal 2020 quelle che sbuffano più di 95 grammi di Co2 per km percorso. Angela Merkel ha convinto la presidenza di turno dell’Unione (dal 1 luglio la Lituania) a stralciare questo testo dall’ordine del giorno.
Una attività di lobbing nata per non fare un torto alle grandi case automobilistiche tedesche Audi, Bmw e Mercedes che producono per lo più auto di grossa cilindrata più inquinanti rispetto alle utilitarie prodotte dai concorrenti italiani e francesi.
Oltre gli Stati sono proprio gli automobilisti a esser penalizzati dalla politica tedesca. Auto meno inquinanti infatti hanno bisogno di meno carburante per circolare e Comuni e Regioni inoltre verrebbero aiutati nella lotta all’inquinamento dispensandoli dal prendere misure che ne scoraggino l’uso. Vantaggi economici ma anche ambientali.
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