La lezione della Costa Concordia: via i grattacieli del mare dalla laguna di Venezia

DAL SITO DEL HUFFIGTON POST

Una tragedia, una bella figura, un problema generale. Sono i tre volti del caso-Concordia, tutti e tre ben visibili e tutti e tre da tenere a mente.
Il secondo aspetto è quello oggi più attuale: fra una manciata di ore comincerà davanti all'isola del Giglio, sotto il controllo della Protezione Civile.

Si tratta, come ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, di un'operazione di enorme complessità tecnica e mai tentata prima. Non c'è dunque che da incrociare le dita, osservando come ancora una volta si dimostri che la Protezione Civile italiana, quando si occupa non di G8 o di mondiali di ciclismo ma dei suoi compiti istituzionali, è un fiore all'occhiello del nostro Paese.

Ecco il terzo volto del caso Concordia, che stabilisce un legame assai concreto tra quanto succede da quasi due anni davanti al Giglio e quanto accade più o meno tutti i giorni a Venezia. Nemmeno a questo è servita la catastrofe della Costa Concordia: a far decidere, come vuole il buonsenso e come chiedono in tanti, che una delle città più preziose e più delicate del mondo sia tenuta al riparo dall'assalto quotidiano - inquinante e pericoloso - di immensi "grattacieli del mare", alti più del doppio del Palazzo Ducale.
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