"Insieme in Comune", l'idea di 7 associazioni della Valpellice per le prossime elezioni amministrative comunali

COMUNICATO STAMPA: INSIEME IN COMUNE
Gruppo Donne Valpellice, SPI CGIL, Legambiente Valpellice, Associazione Genitori Valpellice, Auser, La Bottega del Possibile e Mondo di Donne

Sette associazioni della Valpellice, impegnate in ambiti molto diversi fra loro, hanno deciso di mettere in gioco le proprie competenze per aiutare chi sarà eletto alle prossime amministrative del 2014 a svolgere al meglio il proprio compito istituzionale.

Sette associazioni che ritengono fondamentale il rispetto dei ruoli istituzionali ma che credono, alla luce anche del futuro drastico ridimensionamento dei consiglieri e degli assessori che diminuisce di fatto le potenziali rappresentanze da parte dei cittadini, che devono essere creati nuovi spazi per la partecipazione pubblica al fine di aumentare la qualità delle decisioni intraprese e, aspetto di non minor importanza, riavvicinare il cittadino alla politica (intesa come ricerca del bene comune), cosa della quale, come cittadini italiani, abbiamo un enorme bisogno.


A tal scopo le seguenti associazioni, Gruppo Donne, SPI CGIL, Legambiente, Associazione Genitori, Auser, La Bottega del Possibile e Mondo di Donne, operanti in Val Pellice hanno formulato dei documenti contenenti idee, valori, proposte che rappresentano il loro contributo al dibattito per la formazione dei programmi delle liste che saranno presenti nella consultazione amministrativa del 2014. 

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Australia, ritrovato un mondo perduto

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Una spedizione scientifica della James Cook University e di National Geographic nella penisola di Cape York, ha trovato in Australia, nel misterioso nord-est, tre “nuove” specie di vertebrati, un geco con la coda a foglia, uno scinco dorato ed una rana “boulder-dwelling”, che sono rimaste isolate per milioni di anni in quello che sembra un “mondo perduto”. 



Trovare tre nuovi vertebrati, ovviamente distinti, sarebbe già abbastanza sorprendente in qualche parte poco esplorata come la Nuova Guinea, figuriamoci in Australia, un paese che pensiamo di aver esplorato abbastanza bene. Queste specie sono limitate alla foresta pluviale di montagna ed ai campi di massi di Cape Melville. Sono rimati isolati lì per millenni, evolvendosi in specie distinte nel loro ambiente roccioso unico.
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Con l’efficienza energetica l’Italia avrebbe la scossa per ripartire. Parola di Enel

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Efficienza energetica, questa sconosciuta: eppure lavorando su questo fronte si potrebbe generare un impatto sul sistema economico nazionale pari al 2% del Pil (contando in un aumento occupazionale fino alle 460mila unità annue) e un risparmio compreso tra 50 e 72 milioni di tonnellate di CO2 al 2020. A ciò si aggiungerebbe un aumento degli occupati fino al 2% a fronte di una riduzione dei consumi totali di energia compresi tra il 12 e il 18%.


Questi dati emergono dallo studio “Stato e prospettive dell’efficienza energetica in Italia” realizzato dalla non sospetta fonte della Fondazione Centro Studi Enel.
«L’efficienza energetica offre oggi al nostro Paese un’irripetibile opportunità di sviluppo– ha sottolineato Fulvio Conti, Amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Enel e presidente della Fondazione Centro Studi Enel- Occorre però lavorare anche sul fronte normativo per abbattere le barriere che ne frenano la diffusione.
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No Tav, Caselli e l’eversione

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Procura si dimostra molto solerte nei confronti degli attivisti appartenenti al Movimento, inquisendo addirittura per procurato allarme chi si permette di collaborare con la giustizia depositando un esposto (Fabio Dovana - Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta)


Se il progetto dell’opera si fosse accompagnato ad un reale coinvolgimento della popolazione, se davvero si fossero analizzati i dati forniti dagli esperti super partes, il cunicolo di Chiomonte non si sarebbe nemmeno mai aperto e la faccenda finiva lì. Se, una volta deciso di realizzare il cunicolo esplorativo, lo Stato non avesse usato la mano dura militarizzando la valle, forse gli animi non si sarebbero inaspriti. Se l’informazione dei mass media in questi anni non fosse stata tutta smaccatamente, spudoratamente, a favore dell’opera, il Movimento si sarebbe sentito ascoltato e non escluso e la cittadinanza italiana avrebbe una visione oggettiva dell’opera. Se infine tutta la violenza fosse stata perseguita con lo stesso zelo, il Movimento non si sarebbe sentito “ghettizzato” e criminalizzato come oggi ingiustamente accade.
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Aumentano i pasti bio nelle scuole, ma anche i rifiuti usa e getta

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Bio in crescita nella scuola: le mense sostenibili in 5 anni sono aumentate del 50% e sono oggi circa 1200, concentrate soprattutto nelle regioni settentrionali del Paese. Sono quasi 1,2 milioni i pasti bio consumati annualmente. Segno negativo, però, sul fronte rifiuti: troppo usa e getta per piatti, coltelli e forchette e ogni alunno produce giornalmente 50 grammi di rifiuti. 


La scuola, luogo privilegiato dove si costruisce il futuro, sta diventando il contesto più idoneo dove attivare azioni concrete per la sostenibilità: 
- 38% delle amministrazioni attiva procedure di rilevazione degli avanzi; 
- 74% delle amministrazioni richiede alla ditta appaltatrice di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti;
- i menu scolastici propongono prodotti biologici (81%), a denominazione di origine protetta (67%), tipici del territorio (40%), equo-solidali (33%);
- 69% delle mense scolastiche usa l’acqua del rubinetto.
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Tutto pronto per gli Stati generali della Green Economy 2013

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Gli “Stati generali della Green Economy 2013″, durante i quali sarà presentato un “decalogo” delle misure necessarie per lanciare un “Green New Deal” che aiuti il Paese ad uscire dalla crisi economica, ecologica ed occupazionale.
Il percorso per mettere a punto la “Roadmap per la green economy’ composta da 79 proposte, è stato altamente partecipato. Il Consiglio nazionale si è avvalso di 10 Gruppi di lavoro (a cui hanno partecipato oltre 500 esperti) nei 10 settori strategici. 


Il Consiglio nazionale della Green economy ha selezionato, dalla Roadmap, 10 priorità da mettere in pratica nel più breve tempo possibile. Una sintesi che comprende: una riforma fiscale in chiave ‘eco’; strumenti finanziari innovativi; investimenti in infrastrutture verdi, difesa del suolo e risorse idriche; riciclo dei rifiuti; efficienza e risparmio energetico; fonti energetiche rinnovabili; filiere agricole di qualità ecologica; rigenerazione urbana e consumo del suolo; mobilità sostenibile e occupazione giovanile green.
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Il Pil crolla, la povertà aumenta e l’ambiente non sta bene: dateci una prospettiva

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Cala il Pil anche nel terzo semestre attestandosi sul -1,8% ma, al di là delle previsioni di fine anno che vorrebbero una ripresina, il dato duro fornito oggi dall’Istat è che la recessione ha determinato ”gravi conseguenze” sull’intensità del disagio economico (come conferma l’indagine Acri-Ipsos): dal 2007 al 2012 il numero di individui in povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Sempre più poveri e sempre meno lavoro. Oppure sempre meno lavoro e per questo sempre più poveri. Ma non ci sono solo loro, la zona grigia, come qualcuno l’ha già chiamata, è molto più ampia e si tratta di coloro che stanno camminando sul bordo del burrone. Basta un colpo di vento – una malattia, un infortunio, una spesa improvvisa – per farli cadere nelle fila dei disgraziati. 


Ci hanno fatto ingoiare di tutto in questi anni dalle bugie sulla crisi che non avrebbe toccato l’Italia, alla prossima uscita dal tunnel annunciata infinite volte, alla necessità di tirare la cinghia e poi ancora e ancora. Una richiesta costante, ma in cambio di cosa? Questo è l’aspetto a cui deve dare una risposta chi governa questo paese e questa la risposta che deve dare chi vorrà governarlo.
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Ecosistema urbano 2013: la débâcle delle città

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

E’ stata presentata a Bologna la XX edizione del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulle eco-performance dei capoluoghi di provincia italiani.

«Nel complesso – dicono a Legambiente – l’ecosistema urbano 2013 evidenzia con chiarezza la situazione di impasse in cui versa l’Italia delle città. L’inquinamento atmosferico, ad esempio, resta ancora a livelli di emergenza. Se scendono leggermente le media delle concentrazioni di Pm10 e di NO2, nell’insieme dei centri urbani sono invece in aumento i giorni di superamento dei limiti per l’O3 e il numero delle città che non rispettano i limiti per la protezione della salute umana fissati per l’ozono. Le città continuano a disperdere in media più di un terzo dell’acqua potabile immessa in rete (il 32%) e l’efficienza della depurazione migliora di uno “zero virgola” alla volta (oggi viene trattato l’89,6% dei reflui fognari, l’1 ,6% in più di un anno fa). Cala la produzione di rifiuti solidi urbani, soprattutto a causa della contrazione dei consumi, e restano praticamente stabili le quote della raccolta differenziata, che passa dal 38% al 39,3%.


Le tre città peggiori sono tutte in Sicilia: Catania, per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole.
E’ in queste cifre che si può leggere la crisi politica, economica ed ambientale ed il fallimento della classe dirigente di una regione che è lo specchio del Mezzogiorno e di un bel pezzo (forse maggioritario) dell’Italia del ventennio berlusconiano che rischia di diventare il Paese pigro e immobile delle grandi intese che non possono affrontare i grandi problemi.
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Che cos’è il benessere? L’economia alla ricerca della felicità

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Il concetto secondo cui il benessere debba essere misurato non soltanto attraverso il reddito, ma anche considerando altre dimensioni, non soltanto è una questione di buon senso, ma è anche un risultato riconosciuto dalla comunità scientifica. E già applicato pure dai governi, se si pensa che l’ISTAT ha lanciato lo scorso marzo il BES (Benessere Equo e Sostenibile) e molte città stanno cercando di declinare questo approccio all’interno della propria realtà locale.


Sviluppare una metrica della felicità, da affiancare al PIL per informare lo Stato e le politiche che hanno un impatto sui cittadini, è un compito che possiamo, dunque, e dobbiamo affrontare.
Tentando una metafora piuttosto ardita, l’analogia è la stessa che passa tra meteorologia e clima.
Per usare la parola clima, servono 30 anni di osservazioni. La meteorologia, invece, ha bisogno solo di un paio di settimane di osservazioni ed è più volatile, esattamente come lo è il mood rispetto alla nostra natura più profonda.
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Verdi terzo partito in Alto Adige, ora occorre una forte presenza ecologista in tutta Italia

DAL SITO DI GREENITALIA

Il risultato ottenuto in Alto Adige dalla lista Verdi – Grüne – Verc – Sel, quasi il 9%, è un segnale importante. Gli ecologisti altoatesini si affermano come il terzo partito nella provincia, davanti a tutti i partiti ‘italiani’, compresi Pd e M5S. Questo risultato premia l’impegno e la credibilità dei Verdi dell’Alto Adige, ed è un segnale incoraggiante per chi, come Green Italia, è impegnato per costruire in tutto il Paese una forte presenza politica ecologista”. 

 “E’ tempo che anche in Italia, come già avviene in buona parte d’Europa, trovino rappresentanza i valori, i bisogni, gli interessi, di quella parte crescente di cittadini e di imprese convinti che l’ecologia, la difesa dei beni comuni, la legalità siano strumenti indispensabili per uscire dalla crisi attuale e scongiurare i rischi di un declino sociale ed economico irreversibile”.
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Rinnovabili,si sbircia il futuro: inutile rimanere aggrappati al passato

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Inevitabile declino per raffinazione e industria del petrolio, adesso occorre gestire problema occupazionale



La rivoluzione energetica è già in corso e una società fossil free non è più un’utopia, ma un orizzonte possibile e perseguibile.
Il consumo di petrolio diminuirà in questa parte del mondo: già residuale nel campo della generazione elettrica e del riscaldamento, continua a far la parte de leone nei trasporti, ma anche in quel settore il destino sembra segnato. Forme di mobilità nuova che vanno diffondendosi nelle nostre città , dal car sharing all’uso della bici non solo come svago ma come vero e proprio mezzo di trasporto, e in prospettiva il ricorso all’elettrico, anche in questo settore tracciano uno strada in cui l’utilizzo del petrolio e quindi la necessità di raffinarlo vanno inevitabilmente riducendosi.
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Alluvioni nel Belpaese: pianti e onorati i morti è necessario trarre un insegnamento.

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Territorio fragile quello italiano, reso poco resiliente dal consumo di suolo agricolo, dall’urbanizzazione, dall’abbandono delle buone pratiche agro-forestali, dall’incapacità di indirizzare le risorse economiche ai fini della prevenzione e che quindi soccombe ai primi alluvioni. Il tutto reso più evidente dalla “tropicalizzazione del clima” con temperature di 25 gradi a fine ottobre, accompagnate da fenomeni atmosferici violenti e ricorrenti, che è impossibile non collegare a manifestazioni locali di modifiche climatiche globali.


Andrea Orlando «Sono ancora aperte le ferite, sul territorio e nel cuore di ognuno di noi, dell’alluvione che trascinò con sé cose e persone in val di Vara, nelle Cinqueterre, in Lunigiana, e dopo poco in città a Genova. Il nostro primo dovere, e voglio farlo a nome del Governo, è quello di onorare i morti. Di stringerci nel dolore ai parenti delle 13 vittime».
Onorare quei morti significa cambiare approccio al problema, dato che in vent’anni sono stati investiti per la prevenzione del rischio idrogeologico solo 8 miliardi. «Il fabbisogno complessivo dei Piani di assetto idrogeologico ammonta a circa 40 miliardi di euro, di cui 11 miliardi attengono alle misure più urgenti.
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Centrali a biomasse: sicuri che servano?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Negli ultimi anni in Italia le centrali a biomassa sono sorte come funghi perché, oltre a produrre energia alternativa, crea business non alla comunità ma alla proprietà, grazie agli incentivi e a un uso speculativo del prodotto che le alimenta.
 
Sarebbe fondamentale un intervento del legislatore per censire il territorio, le reali necessità e la disponibilità del prodotto a chilometro zero. L’eccessivo numero di centrali rischia, come da denuncia di illustri scienziati, di danneggiare non solo le tasche ma anche la salute di chi vive in quel territorio. È stato stimato che per ogni centrale occorrono 5000 viaggi di camion all’anno, concentrati nel periodo estivo, per trasportare il materiale che serve ad alimentarle. 
 Solo nella provincia di Bologna ne sono state costruite 37.
L’agricoltura non è più in funzione dell’alimentazione umana ma delle centrali.
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Usa, è boom per i veicoli elettrici: il 2013 si annuncia un anno da record.

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Secondo un nuovo rapporto della Union of Concerned Scientists (Ucs), entro la fine di agosto negli Usa sono stati venduti 59.000 veicoli elettrici, più che durante tutto il 2012.

Negli ultimi 3 anni, gli americani hanno acquistato più di 140.000 veicoli elettrici (EV), che hanno fatto risparmiare 40 milioni di litri di carburante all’anno.
Accordo firmato da 8 Stati, che da soli rappresentano un quarto del mercato dei nuovi veicoli, per mettere 3,3 milioni di veicoli a emissioni zero sulle strade americane entro il 2025.
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Torna l'ora solare: ma quanto abbiamo risparmiato spostando gli orologi?

DALL'ECO DALLE CITTA'

Il risparmio energetico, infatti, è la ragione per cui già nel lontano 1784 Benjamin Franklin propose (allora senza successo) di mandare avanti le lancette nei mesi d'estate. 

Ma a quanto ammonta il beneficio, in termini di elettricità risparmiata e soldi "salvati"? Secondo le stime di Terna, nel 2013 l'ora legale ha permesso un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 543,8 milioni di kilowattora. In termini di spesa, considerando che un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,6 centesimi di euro al netto delle imposte, l’Italia ha evitato di spendere complessivamente circa 102 milioni di euro.
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Gerbido: “Basta menzogne sull’inceneritore”

DALLO SPIFFERO.IT

L’ultimo incidente è datato 20 ottobre 2013. L’ennesima anomalia, l’ennesimo blocco all’interno dell’inceneritore. Con questo fanno sette da quando la primavera scorsa il grande camino è entrato in funzione (si fa per dire). Contro le emissioni, ma soprattutto contro l’informazione parziale sui guasti e le ripercussioni tornano a sfilare i comitati No Inceneritore.


La paura aumenta in modo direttamente proporzionale alla mancanza di informazioni, all’indeterminatezza prodotta da azienda e istituzioni che «continuano a minimizzare senza fornire i dati
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“Italia Rinnovabile”. Un processo che non si può fermare

DAL SITO QUALENERGIA.IT

È in atto nel mondo una profonda trasformazione dei sistemi energetici che può essere rallentata ma non fermata. In Italia la politica dovrà favorire il cambiamento e non mettere ostacoli.


Si è avviata infatti una profonda trasformazione dei sistemi energetici, ad iniziare da quelli elettrici, motivata dalle politiche contro i cambiamenti climatici e favorita dall’emergere di nuove tecnologie verdi molto competitive, che può essere rallentata ma non fermata.
Ma la politica dovrà favorire il cambiamento e non mettere ostacoli. Per questo a Roma sarà una giornata di festa, ma anche di forte sollecitazione nei confronti del Governo.
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Sacchetti di plastica, “l'Italia diventa un esempio per l'Europa”

DAL SITO DEL CAMBIAMENTO.IT

Arriva dalla Commissione Europea una proposta di direttiva che prevede la possibilità di tassare o di mettere al bando gli shopper tradizionali come previsto nell’esperienza italiana, riconosciuta ora come un esempio virtuoso e ripetibile in tutti gli altri stati membri. 


Questa proposta – spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente - rappresenta un importante riconoscimento per l’Italia, che in questi anni si è impegnata concretamente per ridurre i sacchetti diventando in breve tempo leader nel mondo nella riduzione dell’uso dei sacchetti inquinanti usa e getta, nella lotta all’inquinamento marino da plastica e nella promozione di produzioni industriali innovative e rispettose dell’ambiente.
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Eccezionale in Iran: ricompare mamma ghepardo con 4 cuccioli

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

C’è speranza per il raro ghepardo asiatico (Acinonyx jubatus venaticus – noto anche come ghepardo iraniano), una sottospecie del più veloce animale terrestre: gli ambientalisti iraniani hanno avvistato un esemplare di femmina adulta con ben 4 cuccioli, che potrebbero rappresentare il nucleo per impedire che questo carnivoro si estingua.


«Non potevamo credere a quello che stavamo vedendo – ha detto al Guardia Delaram Ashayeri, project manager della Pwhaf – Abbiamo preso la macchina fotografica e li abbiamo ripresi». L’immagine dei 5 ghepardi ha subito fatto il giro dalla grande comunità online dell’Iran. «Più o meno un anno fa abbiamo attentamente monitorato Turan, non abbiamo mai individuato una famiglia, specialmente ghepardi di sesso femminile con i cuccioli – sottolinea Ashayeri – Questo dimostra che i ghepardi asiatici stanno sopravvivendo, l’allevamento dei cuccioli riesce a far continuare la loro vita. Si tratta di una buona notizia contro una raffica di cattive notizie su questi animali».
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Ma a chi serve la Torino – Lione? La risposta di Yves Crozet

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

“Per noi è molto chiaro che i governi da molti anni cercano di rimandare questo progetto senza mai osare dire la verità: cioè che andrebbe fermato. Sempre più persone sostengono che il progetto è troppo costoso e che soprattutto non corrisponde a una reale domanda e che se si realizza questo progetto il traffico e l’utilizzo sarà veramente basso. Quindi sarà un progetto con una grande capacità di traffico ma non sarà utilizzato. Tutti i deputati, la corte dei conti, spiegano che questo progetto non è assolutamente prioritario, oltre ad essere molto costoso“. Sapete chi afferma queste cose riguardo alla Torino – Lione, ossia all’opera inutile? Alberto Perino? Un anarco-insurrezionalista? Un antagonista? Un black block? No, nessuno di costoro. È Yves Crozet, un economista francese esperto di trasporti che così risponde ad una delle domande postegli da Le Iene, il programma di Italia 1.


Se i massimi esperti in materia di trasporti affermano, dati alla mano, che essa è inutile, a cosa, e a chi serve la Torino – Lione?
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Smog, in Pianura Padana le polveri sottili fanno perdere fino a tre anni di vita

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Ogni cittadino dell’Unione europea perde in media 8,6 mesi di vita a causa dello smog, in particolare delle polveri sottili. E la maglia nera va alla Pianura Padana, dove si arriva anche a 2-3 anni di vita.
E sono 800mila i morti a causa dell’inquinamento ogni anno. Se si considera anche quello all’interno delle abitazioni, si arriva a 1,3 milioni. Queste cifre, fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono state al centro del convegno RespiraMi, organizzato dalla Fondazione Policlinico di Milano.

I bambini sono tra i soggetti più suscettibili agli effetti dei veleni atmosferici, perché hanno polmoni non ancora completamente sviluppati e perché respirando a una frequenza maggiore introducono nell’organismo anche una quantità più elevata di polveri e veleni.
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L’autoproduzione da fonti rinnovabili funziona per cittadini e ambiente

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Legambiente vuole liberare l’autoproduzione da fonti rinnovabili, contro le lobby del carbone e del petrolio, che vogliono fermare un cambiamento e dice che «L’autoproduzione da fonti rinnovabili non è un’utopia ma un fatto concreto. Dove si è potuto realizzare un sistema combinato di autoproduzione e di distribuzione di energia da fonti rinnovabili si vive meglio, si crea sviluppo, si risparmia».

L’esempio che fanno gli ambientalisti è quello di Prato allo Stelvio (Bolzano), «Dove grazie ad una vecchia legge è consentito a una cooperativa di cittadini (che coinvolge anche il comune e altre realtà locali), di gestire la produzione e la vendita ai soci dell’energia realizzata grazie a un mix di fonti rinnovabili, con un risparmio per le famiglie pari al 30% per l’elettricità e al 50% per il riscaldamento, l’azzeramento delle emissioni climalteranti, l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico e il reperimento di fondi da investire in innovazione e ricerca.
E’ un caso, ma che si potrebbe ripetere nelle case e nei condomini delle città italiane o al servizio di piccole e medie imprese».
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Torino: negozio che vai, differenziata che trovi. A Vanchiglia, campo d'azione delle Sentinelle dei Rifiuti

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

C’è Maurizio che si impegna per differenziare il più possibile. “Sento tutti lamentarsi del fatto che c’è immondizia ovunque – inizia –. Io devo dire che, dal mio punto di vista, si è già fatto un grosso passo avanti rispetto al passato. Soprattutto grazie al servizio Cartesio: da me vengono due settimane a prendere la carta, io differenzio fino all’ultimo foglio”. La tabaccheria produce anche parecchia plastica: “In questo caso non c’è il servizio porta a porta. Ma ciò non rappresenta un grosso problema. Durante il giorno riempio il mio sacco con la plastica, poi vado a svuotarlo nel bidone che si trova a un isolato da qua”.
C’è Gabriele, che con la moglie gestisce un negozio di cornici e stoffe in via Santa Giulia 21bis. I due coniugi sono a conoscenza del “bollino nero” del quartiere Vanchiglia in fatto di differenziata. Ma così è, che ci possono fare loro? “Noi differenziamo il vetro che produciamo. Ma per il resto, plastica e indumenti usati, non abbiamo alcun bidone vicino. Non c’è, e non andiamo certo a cercarlo. Abbiamo anche da pensare al nostro lavoro.
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Bicicletta: dall'ecologia all'economia

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Recentemente molti giornali hanno rilanciato un comunicato stampa del Centro Studi Continental che lamentando il calo di vendite di automobili ne attribuiva la colpa a ZTL e piste ciclabili.
Quasi contemporaneamente un’altra ricerca dell'ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ci diceva che oltretutto questa piccola demotorizzazione ha comportato un miglioramento della qualità dell'aria in molte città italiane.

Significa evidentemente un risparmio nelle tasche dei cittadini perché l'inquinamento, oltre ad essere pericoloso per la salute, è un costo. Un costo che va ad incidere sulle tasche di chi si ammala di più, per lo stato che garantisce la sanità pubblica e che, prima o poi, dovrà pagare le multe per infrazione alle norme europee e per imprese che perdono in produttività.ria in molte città italiane.
Un’ottima occasione per scoprire, dalla voce degli esperti, che la bicicletta è ormai più economia che ecologia.

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Bollette, politica energetica e legge di stabilità

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nel 2013 i consumi elettrici registreranno il secondo anno consecutivo di calo. La stima corrente è di una domanda inferiore ai 320 miliardi di chilowattora (TWh) a fine anno, riportandoci all’anno 2002. Non c’è solo la crisi. C’è anche un nuovo orientamento a ridurre i consumi e a ricorrere all’autoproduzione in piccoli impianti diffusi con un crescente utilizzo di fonti rinnovabili. Questo dovrebbe suggerire una politica industriale ed energetica che il Governo non ha minimamente in testa, avendo di fatto riconfermato il consenso alla Strategia Energetica Nazionale improvvisata da Monti.
Anzi, la tendenza a superare il modello dell’energia fossile è ostacolata maliziosamente attraverso i messaggi diffusi a piene mani dai media sul costo dell’elettricità.
Ma non sarebbe ormai il caso di sostenere la generazione distribuita con regole che consentano a chiunque di vendere la produzione del proprio tetto fotovoltaico al vicino senza passare dalla rete, visto che oggi il fotovoltaico produce a 150 euro al MWh, mentre il prezzo finale via rete è di 193 euro?
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Rientro dei cervelli e “brain circulation”: strategie vincenti (e perdenti) nei Paesi Ue

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Germania offre centomila euro ai cervelli accademici fuggiti all’estero per favorire il loro ritorno in patria. Uno strumento per contrastare la carenza di personale altamente qualificato di cui il Paese ha forte bisogno, che tuttavia sarà utile a riportare a casa un numero esiguo di docenti e ricercatori. E in Europa cosa fanno? Nei Paesi avanzati dell’Ue sanno che per crescere non devono soltanto far rientrare i loro highly skilled workers. Gli Stati che, al contrario, cercano di favorire solo il rientro dei talenti fuggiti sono quelli alle prese con la crisi (Belgio, Portogallo, Irlanda) o quelli più arretrati: Albania, Romania, Ungheria, Polonia. L’Italia fa parte di questo secondo gruppo 


SVIZZERA - Confina con l’Italia, ma è un altro pianeta. Secondo uno studio dei Politecnici di Milano e Torino e del National Bureau of Economic Research, gli atenei elvetici ha la quota più alta al mondo di ricercatori stranieri: il 56,7%. Questo grazie agli investimenti: nel solo 2012 il Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica “ha autorizzato oltre 3500 progetti di ricerca – si legge sul suo sito – per un ammontare di 755 milioni di franchi (613 milioni di euro, ndr)”.
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Car sharing e car pooling in Italia: ecco dove ci si può muovere risparmiando

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Tra bollo, assicurazione e carburante, possedere un’auto è un peso economico che in un periodo di crisi si fa sentire ancora di più. Lo spiraglio per trovare una soluzione è il car sharing, che però in Italia è allo stato embrionale rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi nordeuropei.


A Torino la modalità è la stessa di Roma e di GuidaMi. La flotta di auto proviene tutta dal gruppo Fiat, e i prezzi partono dai 120 euro di attivazione, più 2,45 euro l’ora e 72 centesimi al km. All’ombra della Mole, però, arriverà un nuovo servizio, annunciato dal Comune, con una flotta di Fiat 500 elettriche. Per gli spostamenti da città a città, invece, sta prendendo piede il car pooling, che ha iniziato la concorrenza a Trenitalia. Attraverso siti come Carpooling.it e Blablacar.it, chi ha un’auto la mette a disposizione di chi cerca un passaggio, a una tariffa prestabilita. Il prezzo medio per andare da Milano a Roma, ad esempio, è di 30 euro. Per il biglietto del Frecciarossa ne servono 86.
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Ambienti acquatici: il Piemonte attui la legge!

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE

A sei anni dall'entrata in vigore la legge regionale 37 resta lettera morta. La Regione smetta di inchinarsi alle pressioni di piccole lobby e si impegni in modo concreto a favore dell'ambiente e della biodiversità! 


“Il fatto davvero grave –sottolinea Marco Baltieri, responsabile Acqua e Difesa del suolo di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta- sta però ancora a monte di queste abrogazioni così scorrette e preoccupanti nel metodo e nei contenuti: a sei anni dall'entrata in vigore della legge 37 il Piano Ittico Regionale non è stato ancora approvato, pur avendo superato tutte le tappe dell'iter attuativo, compresa la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (che ha comportato, oltretutto, impegno di tempo e di risorse da parte dell'Ente pubblico). 
I motivi di questa mancata attuazione di una parte fondamentale della legge sono, attualmente, esclusivamente politici. La sua approvazione non sarebbe altro che un atto dovuto da parte della Giunta regionale, in quanto si tratta di un documento che dà attuazione a una legge, che ha superato tutte le fasi di esame e di modifica previste dalla normativa e che è necessario per garantire una corretta tutela e gestione degli ecosistemi acquatici e della biodiversità. Non farlo dimostra ancora una volta l'inazione dell'attuale Governo regionale e il suo inchinarsi alle pressioni di piccole lobby che hanno più cari i propri interessi privati o localistici che non i grandi temi dell'ambiente e della biodiversità”.
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Pechino: città chiusa per smog

DAL SITO DEL CORRIERE.IT

Harbin, nella provincia nordorientale dello Heilongjiang, è una città chiusa. Per la nebbia sporca. I suoi 11 milioni di abitanti si sono svegliati in una mattinata che per le previsioni del tempo pubblicate dai giornali cinesi (piuttosto precise) presentava il sole, 15 gradi di massima e 5 di minima notturna. Invece i numeri della giornata sono stati questi: visibilità media 50 metri; livello di PM 2,5, oltre 500, con punte in alcuni quartieri di 1.000. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale per la sanità, oltre 20 c’è inquinamento, oltre 300 i rischi per la salute sono molto gravi. Gli stranieri che vivono in Cina hanno battezzato il fenomeno dell’aria irrespirabile «Airpocalypse».



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Genitori Antismog: "Dopo l'annuncio dello IARC non si può più rimandare: lo smog provoca il cancro"

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

“Giovedì 17 ottobre l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), ha dichiarato che il particolato che inquina l’aria è sicuramente cancerogeno per gli esseri umani” dichiara Anna Gerometta – Presidente di Genitori Antismog. “Questa notizia è particolarmente preoccupante per l’Italia e soprattutto per gli abitanti della Pianura Padana.

La decisione dello IARC deve essere un campanello d’allarme per i nostri governanti. Non si può più rimandare: servono misure strutturali e a breve termine che proteggano la popolazione dai veleni dell’aria.”
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Autobus ad idrogeno: i primi tre in servizio a Milano sulla linea 84

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Risale al 2009 la delibera della Regione Lombardia che decideva l’adesione di Milano al progetto europeo CHIC (Clean Hydrogen in European Cities) e i primi autobus “H” avrebbero dovuto entrare in funzione nel 2011. Ci sono voluti ancora 2 anni, ma sembra che Milano sia riuscita comunque a fare partire la sperimentazione prima di Londra e Oslo. Uno dei problemi del progetto era allestire il rifornimento ad idrogeno: alcune città hanno scelto le bombole, mentre Milano ha attivato una vera stazione di rifornimento, nel cortile del deposito ATM vicino al terminal della M3 di San Donato.


Le celle a combustibile producono l'energia elettrica che fa muovere i motori e l'emissione sarà solo di vapore acqueo.
Al momento il costo di un autobus a idrogeno è ancora alto, circa 1 milione di euro, mentre un diesel di nuova generazione costa cinque volte meno.
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Mais Ogm in Friuli, i ministri dialogano ma la coltivazione va avanti

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Continua il dialogo tra ministeri in merito alla vicenda della coltivazioni di mais Ogm nella Regione Friuli Venezia Giulia, da cui sembrano tutti (o quasi) prendere le distanze, ma nel frattempo – di fatto – la coltivazione di mais transgenico MON 810 va avanti e il rischio di contaminazione si fa più elevato.

Al riguardo- scrive Orlando- si evidenzia che la normativa nazionale già esistente, oggi arricchita anche dal predetto decreto recante il divieto di coltivazione delle varietà di mais MON 810, mi risulta già essere assistita da un apparato sanzionatorio previsto, con riferimento a fattispecie diversificate nei presupposti, dagli artt. 35 e 36 del decreto legislativo n. 224/2003 e dal decreto n. 70/2005.
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Quando le scimmie sono meglio degli uomini: rispettano il turno nella “conversazione”

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Un esempio da seguire per il talk show in Tv: le regole non scritte del galateo colloquiale delle scimmie.

«La cooperazione è centrale per la comunicazione umana. Il fondamento della comunicazione cooperativa verbale è nel parlare a turno. Data l’universalità del “turn-taking”, è naturale chiedersi come si sia evoluto».

Il capo del team dei ricercatori della Princeton University, Daniel Takahashi ha registrato gli uistitì che si chiamavano tra loro dagli angoli opposti di una stanza, separati da una tenda, in modo che potevano sentirsi, ma non vedersi. Le registrazioni hanno rivelato che per rispondere gli uistitì aspettano per circa cinque secondi dopo che l’altro ha finito di “parlare” apparentemente secondo «Regole non scritte del galateo colloquiale».
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Un pensiero di Roberto Cavallo per i fratelli di Lampedusa che non ce l’hanno fatta

DAL SITO DI ROBERTO CAVALLO

Blu Lampedusa

Blu.
Bianco, a pezzi, quando c’è vento, da sud, come me, come noi.
Blu.
Verde, lontano, forse è solo il cielo, mescolato al mare, forse è terra, di speranza.
Blu.
Giallo, il sole, che ci asciuga, che illumina, ma non sappiamo fino a quando.
Blu.
Rosso, la coperta, che ci strappiamo di dosso, che bruciamo per scaldarci, che brucia tutto intorno, rosso, il corpo che prende fuoco.
Blu.
Blu, la notte, il mare, la carena che ci inghiotte.

L’inquinamento dell’aria provoca il cancro

DAL CORRIERE.IT

L’inquinamento dell’aria può provocare il cancro. Lo dice la massima autorità oncologica mondiale, lo IARC (International Agency for Research on Cancer) di Lione, l’Agenzia che per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità analizza e classifica agenti e sostanze per la loro capacità di provocare il cancro. L’inquinamento da polveri e sostanze assortite che affligge le nostre città è stato classificato nel gruppo 1, cioè sicuramente cancerogeno per l’uomo: come il cloruro di vinile, la formaldeide, l’amianto, il benzene, le radiazioni ionizzanti. 


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Ecco la nuova politica infrastrutturale dell’Ue. Rimane la Tav Torino-Lione

DAL SITO DI GREENREPORT

«È la riforma più radicale della politica infrastrutturale mai realizzata dai suoi esordi negli anni ‘80». Così la Commissione europea definisce le nuove cartografie pubblicate oggi con i 9 nove corridoi principali che formeranno le arterie dei trasporti nel mercato unico europeo e rivoluzioneranno le connessioni tra est e ovest.



Corridoio Mediterraneo collega la Penisola iberica con il confine ungro-ucraino costeggiando il litorale mediterraneo della Spagna e della Francia per poi attraversare le Alpi nell’Italia settentrionale in direzione est, quindi passando per la contestatissima Tav Torino-Lione, toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, e proseguire verso l’Ungheria. A parte il fiume Po e qualche altro canale nel Nord Italia, il corridoio è essenzialmente stradale e ferroviario. La Commissione ribadisce che «I principali progetti ferroviari lungo questo corridoio sono i collegamenti Lione-Torino e la sezione Venezia-Lubiana».
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Green Hill: adozione definitiva per i primi 300 beagle

DAL SITO DI GREENREPORT

Legambiente: «Grande soddisfazione per l’esito felice di questa brutta storia»


Rossella Muroni, la direttrice di Legambiente è molto soddisfatta: «Questa è una bellissima notizia per le trecento famiglie che da oggi possono allontanare ogni residua preoccupazione per il loro amatissimo beagle e un grande incoraggiamento per le altre famiglie affidatarie che, appena espletate le procedure, potranno vivere la stessa soddisfazione. Ed è una bellissima notizia anche per Legambiente. La battaglia contro il maltrattamento degli animali, che è punito dalla legge, è una conquista sentita e condivisa dalla società che ci spinge ad attivare una concreta attenzione verso le altre specie animali. Facciamo i migliori auguri agli affidatari che hanno condiviso con noi questa battaglia di civiltà e che ora hanno potuto adottare i primi 300 cani, in attesa che anche tutti gli altri, seguendo le procedure indicate dai custodi giudiziari (Legambiente e Lav) possano festeggiare la “liberazione” definitiva del loro amico a quattro zampe».
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Chernobyl: situazione ancora gravissima intorno alla centrale

DAL SITO DI GREENREPORT

Secondo Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, «La situazione nelle zone contaminate intorno all’area di Chernobyl è ad oggi ancora gravissima, con 5 milioni di persone (tra Russia, Bielorussia e Ucraina) che continuano a vivere in aree contaminate, mangiando e bevendo cibo e acqua radioattivi che provocano loro un abbassamento delle difese immunitarie e varie patologie tumorali, soprattutto nei bambini che sono i soggetti più vulnerabili e che hanno più bisogno di essere tutelati.


Non c’è più tempo da perdere: serve un intervento immediato della Comunità Europea per cercare di spostare almeno i bambini, vittime innocenti di una strage senza fine».
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Cibo, dal ministero dell’Ambiente nasce il team anti-spreco

DAL SITO DI GREENREPORT

Durante la Giornata mondiale dell’alimentazione, che commemora proprio l’anniversario della fondazione della FAO nel 1945, a questi dati s’è affiancato quello ancor più allarmante che vede 842 milioni di persone che ancora oggi sono cronicamente sottoalimentate. Tra i risultati emersi durante la giornata, appare particolarmente interessante quello che evidenzia com e circa il 54 per cento dello spreco di cibo avvenga durante la fase di produzione, lavorazione post-raccolto e stoccaggio, mentre il 46 per cento occorra nelle fasi di lavorazione, distribuzione e consumo.

Ogni anno lo spreco domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro. Uno spreco che, ha spiegato Orlando, sfamerebbe milioni di persone e che invece crea un grosso problema anche nella raccolta rifiuti.
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Miseria ladra, come la povertà ci ruba i diritti

DAL SITO DI GREENREPORT

Don Ciotti: «Un impoverimento materiale che va di pari passo con quello culturale» 



Promossa da Libera e Gruppo Abele, ricordando che «Nove milioni e mezzo di italiani vivono con meno di 506 euro al mese. La povertà dovrebbe essere dichiarata illegale».
A questi si sommano 4 milioni e 814 mila persone che si trovano addirittura in povertà assoluta, nell’indigenza. Inoltre il 7% dei minorenni italiani vive in condizione di povertà assoluta. Sono 723 mila ragazzi le cui percorsi sono stati ingiustamente interrotti, per i quali le istituzioni non offrono speranze. Un dato drammatico che colloca l’Italia al primo posto in Europa per ciò che riguarda la povertà minorile. Ma c’è anche la povertà culturale: con 6 milioni di persone analfabete, con l’Italia agli ultimi posti in Europa per abbandono scolastico. 6 famiglie su 10, in seguito alle difficoltà economiche, hanno ridotto la quantità e la qualità del carrello della spesa alimentare. Il picco si registra ancora una volta al sud, con quasi il 73%.
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Ambientalismo, questo sconosciuto: un salto alle origini

DAL SITO DI GREENREPORT

la parola “ecologia” si afferma nel suo significato di problematica ambientale soltanto nel corso del 1970.

Per “moderno ambientalismo” io intendo sostanzialmente la presenza contemporanea di quattro elementi:
1. un atteggiamento di apprezzamento positivo nei confronti della natura in quanto tale e l’inclinazione a preservarla o a preservarne alcuni aspetti specifici;
2. un sistema di argomentazioni razionali destinato a legittimare questo atteggiamento;
3. una serie di concreti obiettivi di azione, che possono anche organizzarsi in programmi complessi e di vasto respiro;
4. la volontà e la capacità di organizzarsi collettivamente e pubblicamente per perseguire il raggiungimento di tali obiettivi.
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La Tares si trasforma in Trise. Federambiente: "Di nuovo negato il principio Chi inquina paga"

DAL SITO DELL'ECO DALLE CITTA'

Esattamente come l’inapplicabile (e per questo mai decollata) Tares, la nuova tassa (TRISE) torna a mettere insieme i rifiuti e una serie di servizi comunali che nulla hanno a che vedere con l’igiene ambientale, come la polizia locale o l’illuminazione stradale. Ed esattamente come nella Tares, anche nella Trise la tariffa puntuale, quella cioè che commisura la tassa all’effettiva quantità e qualità dei rifiuti conferiti dal cittadino, ha un ruolo del tutto marginale e residuale, con buona pace del principio europeo “chi inquina paga” e nonostante i ripetuti richiami in questo senso da parte del Ministero dell’Ambiente.


Una replica al volo quella del Ministro Andrea Orlando, che in risposta alle contestazioni ha dichiarato all'Ansa: "Una quota della tariffa della service tax, la nuova Trise, terrà conto anche di chi fa la raccolta differenziata: la famiglia che fa la differenziata pagherà meno. Credo di doverlo sottolineare".
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Russia, respinto il ricorso dell’attivista italiano Greenpeace: resterà in carcere

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il tribunale regionale di Murmansk, nell’estremo Nord della Russia, ha respinto il ricorso dell’attivista italiano di Greenpeace Christian D’Alessandro. Resterà in carcere fino al 24 novembre. Lo riferisce via Twitter dall’aula Greenpeace Russia. Gli avvocati dell’associazione ambientalista, si legge in una nota, “hanno chiesto la scarcerazione su cauzione” per Cristian “come per gli altri 27 attivisti e i 2 giornalisti free lance. Ricorso respinto per tutti. Rimane l’accusa di pirateria, secondo l’articolo 227 del Codice penale russo. Gli attivisti di Greenpeace rischiano fino a 15 anni di detenzione“. 

Greenpeace ricorda che “sono quasi 1 milione e 400 mila le firme per chiedere alle autorità russe il rilascio degli attivisti. Le diplomazie di vari Paesi si stanno muovendo, anche la presidente del Brasile, Dilma Rouseff, ha assicurato il suo interessamento. Al Quirinale sono giunte le oltre 100 mila firme di sostegno all’appello della madre di Cristian perché l’Italia intervenga”.
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Aria inquinata in Europa, Legambiente: «Interventi immediati per città e Pianura Padana»

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

«I dati diffusi oggi dall’Eea confermano quello che Legambiente sostiene da anni: l’inquinamento dell’aria resta uno dei principali problemi per la salute delle persone e per la salvaguardia dell’ambiente. Una vera e propria emergenza che colpisce anche e soprattutto il nostro Paese. I dati relativi allo scorso anno di “Mal’aria” confermano la stessa situazione critica: su 95 città italiane monitorate da Legambiente, 51 hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento stabilito dalla legge per il PM10. L’area della Pianura Padana, come risulta anche dal report dell’Agenzia europea dell’ambiente, si conferma come una delle più critiche».

«Le cause dell’inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo. Sono il trasporto su strada, i processi industriali e di produzione di energia e i riscaldamenti domestici. Per arginare l’emergenza smog serve una nuova strategia che intervenga sui settori più inquinanti, a partire da quello dei trasporti.
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Milano, nel palazzo dei tumori. A venti metri il traliccio dell’elettrodotto

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

Benvenuti in via Sottocorno, confine geografico tra Milano e il comune di Sesto San Giovanni. Benvenuti nei palazzi dei tumori: 36 casi accertati distribuiti tra circa 150 famiglie. Cifre da brivido. “Due anni fa ho avuto un cancro alla gola – racconta il signor Giorgio, ex tassista – , in molti qui sono morti. Sopra di me due colleghi: tumore al cervello”. Il calcolo è diviso tra due civici ben precisi. In uno la contabilità delle malattie conta 23 persone. Di queste sette si sono ammalate di tumore al cervello, altre nove, invece, di cancro al pancreas. E po ci sino i casi di leucemia. E i sintomi quotidiani: mal di testa e stanchezza.

Ad oggi nessuno studio epidemiologico ha messo in diretta correlazione la presenza dell’elettrodotto e le malattie. I tecnici dell’Arpa, ad esempio, sono andati sul posto. Ma solo per constatare che i limiti spaziali dei tralicci sono rispettati. Mentre l’Asl non è mai uscita, sostenendo che sulla carta sono troppe le ipotetiche cause dei tumori. Questo, infatti, per decenni è stato un importante sito industriale.
Insomma, sembra una classica storia all’italiana, dove nessuno vuole prendersi le proprie responsabilità.
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Qualità dell'ambiente urbano: meno smog ma troppo cemento

DAL SITO DEL CAMBIAMENTO.IT

Sebbene lo smog risulti in calo, permangono nel nostro Paese molte criticità. Il “Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano” dell'Ispra.

Secondo il rapporto, nelle 60 aree urbane oggetto di studio, tra il 2000 e il 2010, le polveri sottili sono diminuite del 37%, anche a causa del calo delle attività industriali e della recessione degli ultimi anni.
Tuttavia, in tutte le città considerate tranne Livorno, nel 2011, le concentrazioni medie di pm10 sono state superiori al valore soglia consigliato dall'Oms e in sei centri abitati del bacino padano, i valori hanno superato la soglia annuale prevista dalla normativa.
 Roma risulta la prima tra le città inquinate d'Italia, seguita da Taranto, Milano, Napoli e Torino, a causa della grande circolazione di auto e mezzi di trasporto su gomma.
Tra i principali problemi del nostro Paese risulta poi la cementificazione. Napoli e Milano hanno consumato negli anni oltre il 60% del territorio, Torino e Pescara il 50% e via via tutte le altre. Le città italiane, nel complesso, hanno consumato 220 mila ettari di territorio, 35mila solo a Roma; Messina, Venezia e Cagliari sono le città con le quote più alte di territorio protetto, mentre Trento è la città con la superficie maggiore di aree a parco pubblico.
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Impronta ambientale dei prodotti alimentari. Al via il modello di “green economy”

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Il progetto ha lo scopo di promuovere l’adozione di un modello di sviluppo sostenibile come driver per l’innovazione e la competitività per le aziende della filiera dell’agroalimentare provinciale, attraverso l’implementazione di un programma che punti alla riduzione progressiva delle emissioni di Co2 di prodotti e processi. 


Il modello presentato è stato realizzato grazie alla collaborazione di alcune aziende rappresentative della filiera del pomodoro che hanno aderito volontariamente al progetto. Il progetto ha consentito di definire delle linee guida utili alle imprese anche di altri comparti, interessati alla realizzazione della carbon footprint di prodotto.
In Inghilterra sono già 25 mila i prodotti con il marchio Carbon Footprint (CFP), letteralmente impronta di carbonio. Negli ultimi anni sta crescendo esponenzialmente anche il numero dei prodotti italiani, soprattutto quelli alimentari, affinché i criteri di scelta dei consumatori non comprendano più solo qualità e convenienza, ma anche impatto ambientale di ciò che si acquista.
“Sono sempre più numerosi i cittadini che presterebbero attenzione ad un indicatore sintetico, un voto, un giudizio sulle conseguenze ambientali delle proprie scelte di consumo e della fruizione di servizi
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Crisi nucleare in Francia? Il governo vuole prolungare di 10 anni la vita dei vecchi reattori

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Il governo della Francia avrebbe già deciso di prorogare di 10 anni la durata di vita dei suoi 58 reattori nucleari nelle sue 19 centrali, portandola da 40 a 50 anni in contraddizione con le molteplici dichiarazioni dell’Autorité de Sûreté Nucleaire che indicano che Edf non poteva contare su una durata di vita dei suoi reattori superiore ai 40 anni.

Alcune parti dei reattori, come le coperture, gli stoccaggi ed i cavi inaccessibili, invecchiano e non possono essere sostituiti, sono state già osservate fessurazioni nelle coperture delle centrali più vecchie e l’Institut de Radioprotection et de Sûreté Nucléaire ha messo in guardia sulla loro possibile ritura dopi i 35 – 40 anni di funzionamento. Anche le operazioni di manutenzione diventeranno sempre più costose e pericolose, esponendo i lavoratori a dosi sempre più altre di radioattività e comunque non impediranno l’invecchiamento di strutture obsolete.
Sortir du Nucléaire chiede ironicamente: «Hollande, che passa oltre questa realtà, vuole quindi essere il presidente dell’incidente?»
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