No Tav, Caselli e l’eversione

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Procura si dimostra molto solerte nei confronti degli attivisti appartenenti al Movimento, inquisendo addirittura per procurato allarme chi si permette di collaborare con la giustizia depositando un esposto (Fabio Dovana - Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta)


Se il progetto dell’opera si fosse accompagnato ad un reale coinvolgimento della popolazione, se davvero si fossero analizzati i dati forniti dagli esperti super partes, il cunicolo di Chiomonte non si sarebbe nemmeno mai aperto e la faccenda finiva lì. Se, una volta deciso di realizzare il cunicolo esplorativo, lo Stato non avesse usato la mano dura militarizzando la valle, forse gli animi non si sarebbero inaspriti. Se l’informazione dei mass media in questi anni non fosse stata tutta smaccatamente, spudoratamente, a favore dell’opera, il Movimento si sarebbe sentito ascoltato e non escluso e la cittadinanza italiana avrebbe una visione oggettiva dell’opera. Se infine tutta la violenza fosse stata perseguita con lo stesso zelo, il Movimento non si sarebbe sentito “ghettizzato” e criminalizzato come oggi ingiustamente accade.
Per saperne di più leggi l'articolo: No Tav, Caselli e l’eversione

1 commento:

  1. Ormai le parti sono così distanti... il movimento è criminalizzato mentre lo stato da una parte vuole dimostrare la sua forza ma dall'altra no sa come uscirne...

    RispondiElimina