Rientro dei cervelli e “brain circulation”: strategie vincenti (e perdenti) nei Paesi Ue

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

La Germania offre centomila euro ai cervelli accademici fuggiti all’estero per favorire il loro ritorno in patria. Uno strumento per contrastare la carenza di personale altamente qualificato di cui il Paese ha forte bisogno, che tuttavia sarà utile a riportare a casa un numero esiguo di docenti e ricercatori. E in Europa cosa fanno? Nei Paesi avanzati dell’Ue sanno che per crescere non devono soltanto far rientrare i loro highly skilled workers. Gli Stati che, al contrario, cercano di favorire solo il rientro dei talenti fuggiti sono quelli alle prese con la crisi (Belgio, Portogallo, Irlanda) o quelli più arretrati: Albania, Romania, Ungheria, Polonia. L’Italia fa parte di questo secondo gruppo 


SVIZZERA - Confina con l’Italia, ma è un altro pianeta. Secondo uno studio dei Politecnici di Milano e Torino e del National Bureau of Economic Research, gli atenei elvetici ha la quota più alta al mondo di ricercatori stranieri: il 56,7%. Questo grazie agli investimenti: nel solo 2012 il Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica “ha autorizzato oltre 3500 progetti di ricerca – si legge sul suo sito – per un ammontare di 755 milioni di franchi (613 milioni di euro, ndr)”.
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1 commento:

  1. L'Italia al confronto con gli altri paesi che investono nella conoscenza!!!
    Ma se siamo tutti più ignoranti è più facile governarci...

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