Alluvioni nel Belpaese: pianti e onorati i morti è necessario trarre un insegnamento.

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Territorio fragile quello italiano, reso poco resiliente dal consumo di suolo agricolo, dall’urbanizzazione, dall’abbandono delle buone pratiche agro-forestali, dall’incapacità di indirizzare le risorse economiche ai fini della prevenzione e che quindi soccombe ai primi alluvioni. Il tutto reso più evidente dalla “tropicalizzazione del clima” con temperature di 25 gradi a fine ottobre, accompagnate da fenomeni atmosferici violenti e ricorrenti, che è impossibile non collegare a manifestazioni locali di modifiche climatiche globali.


Andrea Orlando «Sono ancora aperte le ferite, sul territorio e nel cuore di ognuno di noi, dell’alluvione che trascinò con sé cose e persone in val di Vara, nelle Cinqueterre, in Lunigiana, e dopo poco in città a Genova. Il nostro primo dovere, e voglio farlo a nome del Governo, è quello di onorare i morti. Di stringerci nel dolore ai parenti delle 13 vittime».
Onorare quei morti significa cambiare approccio al problema, dato che in vent’anni sono stati investiti per la prevenzione del rischio idrogeologico solo 8 miliardi. «Il fabbisogno complessivo dei Piani di assetto idrogeologico ammonta a circa 40 miliardi di euro, di cui 11 miliardi attengono alle misure più urgenti.
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1 commento:

  1. Prevenzione e non più emergenza questo è ciò che bisogna chiedere al Ministro Orlando (che per altro si sta dimostrando decisamente disponibile rispetto ai suoi predecessori!!!)

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