Commissione Ambiente Mobilità: la maggioranza sostiene la Giunta milanese su Area C

DALL'ECO DALLE CITTA'

I Consiglieri di maggioranza Ghezzi, Rizzo e D’Amico hanno invece ribadito il sostegno innanzitutto politico alla nuova strategia di lotta al traffico e allo smog inaugurata con Area C dando mandato alla Giunta per rinforzare il provvedimento sui punti contestati dal CdS e ad intervenire con un provvedimento efficace già da settembre e che superi il carattere sperimentale di Area C, ritenendo rischiosissimo per la salute della città aspettare i lunghi tempi della nuova udienza al TAR fissata per metà novembre.
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Alla scoperta di Mr. PET

DALL'ECO DALLE CITTA'

Conferire in modo differenziato bottiglie di PET ed ottenere buoni sconti da spendere all'ipermercato. A Collegno (Torino) questo è possibile grazie a Mr. PET.
Presso il punto vendita Carrefour di Collegno (all'interno del centro commerciale La Certosa) è presente una macchina che permette di conferire bottiglie e flaconi in PET in cambio di punti per l'ottenimento di buoni sconto da spendere presso l'ipermercato. Ad ogni bottiglia consegnata corrisponde un punto che viene caricato su una card. Ogni 200 punti vengono assegnati 3 euro di buono sconto.
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Goletta Verde di Legambiente presenta il dossier “Trivella selvaggia”

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Sui mari italiani incombe la minaccia di 70 nuove piattaforme petrolifere. 30.000 km2 di mare, una superficie più grande della Sardegna, ipotecati dal rischio di nuove estrazioni di petrolio . In gioco quantità risibili di petrolio sottomarino che consumeremmo in 7 settimaneLegambiente: “Il ministro Passera è un pirata del mare per aver riaperto tutti i procedimenti autorizzatori per la prospezione, ricerca ed estrazione petrolifera bloccati due anni fa”
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Un patto per la programmazione sostenibile dei Comuni

DAL SITO QUALENERGIA.IT

È la stessa Commissione Europea a sottolineare il carattere singolare del Patto dei Sindaci, «essendo l’unico movimento di questo genere a mobilizzare gli attori locali e regionali ai fini del perseguimento degli obiettivi europei, il Patto dei Sindaci è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello».
Con la firma del Patto, i Comuni si impegnano a preparare un Inventario di base delle emissioni di CO2 nel proprio territorio e consegnare entro un anno un Piano d’azione per l’energia sostenibile che delinea le azioni concrete in grado non solo di ridurre il consumo energetico e aumentare la produzione locale di energia: «Al di là del risparmio energetico» scrive la Commissione «i risultati delle azioni dei firmatari sono molteplici: la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati non subordinati alla delocalizzazione; un ambiente e una qualità della vita più sani; un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica».
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Istat, peggiora l’inquinamento delle città. Soglie Pm10 allarmanti al Nord

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

N.D.L: E' anni che Legambiente denuncia questo fatto con il Dossier Mal'Aria.
Confronta il Blog: http://legambientevalpellice.blogspot.it/2012/01/mallaria.html

E’ il dato peggiore degli ultimi 4 anni. I capoluoghi del Nord sono passati da 55,8 giorni del 2010 ai 75,2 attuali. Torino (158 nella centralina con i dati peggiori N.D.L.) è la città più inquinata d’Italia, seguita da Siracusa e da Milano.
Nel 2011 i giorni di superamento dei limiti, per il Pm10 sono aumentati anche in quasi tutti grandi comuni a eccezione di Venezia, Catania, Bari, Firenze e Napoli. In particolare Verona, Milano, Trieste, Roma e Torino hanno fatto registrare incrementi che vanno dai 27 ai 60 giorni in più di superamento dei limiti durante l’anno. Gli unici grandi comuni che rimangono al di sotto delle 35 giornate di superamento del limite per il Pm10 sono Genova, Catania e Bari.
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Siamo in crisi o in trasformazione?

DAL SITO COMUNI VIRTUOSI.IT

È evidente che per chi vive di potere, di soldi e della vendita di qualsiasi cosa: siamo in crisi poiché per tenere in piedi un sistema simile c’è bisogno di un potere d’acquisto crescente all’infinito e anche questo è evidentemente impossibile.
Il mondo nuovo che sta nascendo ha bisogno di molte menti, braccia ed energia e queste forze non devono svendersi o prestarsi ad un sistema che non poteva che entrare in crisi irreversibile e che mai supporterà un miglioramento effettivo della salute del pianeta e nostra.
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Perrero: Quella centrale in una valle fragile

DALL'ECO DEL CHISONE

Incontro a Perrero
Il progetto della centrale idroelettrica di Perrero presentato dall’Enel preoccupa molto gli attivisti di Legambiente: «È un’opera imponente in una valle fragilissima. In una zona con alto rischio di frane come si può pensare di scavare ancora gallerie?». All'incontro che si è svolto a Perrero venerdì 20 sono stati snocciolati dati e valutazioni sull'impatto del futuro impianto, nel caso in cui venga realizzato.
Centomila metri cubi di materiale estratto, che corrispondono a circa 6.700 camion. Numeri insostenibili, secondo l'associazione, che ha presentato alla Provincia di Torino le sue osservazioni, riguardanti anche la qualità dell'ecosistema fluviale.
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Sai quanto Co2 e-metti nel carrello della spesa?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

“Il consumatore vota ogni volta che va a fare la spesa” è uno dei motti più conosciuti di Ralph Nader, storico fondatore del movimento consumerista negli Stati Uniti.
Da qualche settimana, sul sito di Coopambiente è disponibile un calcolatore per misurare quanto pesa la spesa che facciamo in termini di emissioni di CO2, o, per dirla più scientificamente, qual è il suo Carbon footprint.
A differenza di molti altri calcolatori da tempo disponibili (i più noti certamente sono quelli del WWF e quello del network ufficiale del Carbon Footprint), questo calcolatore non restituisce un numero nudo e crudo, ma è correlato e rapportato ai principi di una corretta ed equilibrata dieta mediterranea.
Un esempio tipico è la carne, che ha un peso molto superiore alla verdura o alla pasta come emissioni di CO2 legate al ciclo di vita del prodotto, ma, se consumato all’interno di una dieta equilibrata (secondo le linee guida va consumata 3-4 volte la settimana), produce un impatto sull’ambiente assolutamente sostenibile.
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Taranto: la diossina e la disoccupazione uccidono

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Credo che non ci sia situazione più tragica di quella di dover scegliere tra la salute e il lavoro.
Tra dar da mangiare oggi ai figli e il rischio di vederli ammalati domani.
Terribile.
Indegno di una società civile che migliaia di famiglie siano sottoposte col ricatto a questa scelta mostruosa: lavoro in cambio di anni di vita.
Segno dell’inciviltà dei tempi.
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Per una maggiore trasparenza delle bollette elettriche

DAL SITO QUALENERGIA.IT

È davvero colpa delle rinnovabili se aumentano le bollette elettriche in Italia? In questi mesi l'attacco contro gli incentivi alle fonti pulite è stato costante, ma i dati forniti spesso poco trasparenti. Un contributo alla comprensione lo può fornire un rapporto di Legambiente, già presentato sul nostro sito, e due grafici.


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Il consumo del suolo del ministro Catania visto dal WWF

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Oggi la lotta al consumo del suolo e alla cementificazione è entrata nel “Palazzo”. Il ministro delle Politiche agricole e forestali, Mario Catania, ha incontrato diverse associazioni ambientaliste, tra cui il Wwf Italia, per un confronto sul cosiddetto disegno di Legge ‘blocca-cemento’ che Catania ha presentato martedì scorso a Roma definendolo appunto una ‘bozza-aperta’.
Tra la proposte avanzate nel testo sono tre in particolare i punti strategici:
la norma che stabilisce un tetto massimo alla superficie agricola edificabile;
l’abrogazione della disposizione che consente ai Comuni di coprire le spese correnti con le entrate derivanti dal pagamento degli oneri di urbanizzazione;
il vincolo decennale di destinazione d’uso per i terreni agricoli, che abbiano ricevuto aiuti comunitari e statali.
Mobilitazione dal basso, processo decisionale partecipato e proposte concrete: se tutti questi passi finora compiuti fossero sempre applicati, insieme alla vigilanza sulle regole già esistenti, ci troveremmo davanti ad un caso esemplare di partecipazione democratica.
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Una città tarantolata (e avvelenata)

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Onore al giudice (il gip di Taranto dott.sa Patrizia Todisco) che ha avuto il coraggio, l’indipendenza ed il rigore di firmare provvedimenti granitici a tutela della popolazione di una città, che mi dicono essere molto bella, eretta in un pregevolissimo contesto ambientale.
Il profitto nonostante tutto, in spregio delle centinaia e migliaia di morti e di invalidi sparsi silenziosamente. Logica sostenuta con l’ipocrisia della “tutela del lavoro”.
Chi si occupa di ambiente conosce bene queste dinamiche, le ha criticate e tenta di cambiarle perché sa bene che salute e ambiente (quando s’incrociano, inscindibili) sono beni non bilanciabili con il lavoro. Neppure costituzionalmente, ovviamente. E’ però molto complesso spezzare l’assioma tra il mantenimento del sito pericoloso e la tutela del lavoro “sempre e comunque”.
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Uranio impoverito, marò malato: “Lasciati soli. Io e i miei compagni moriremo tutti”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Salvo Cannizzo, 36 anni, ha un tumore al cervello e nessun dubbio: "Mi sono ammalato a Djakoviza". Secondo i medici gli restano pochi mesi di vita, che ha deciso di dedicare per denunciare "la condizione di duemila militari in Italia, abbandonati dallo Stato, ammalati senza che gli venga riconosciuto lo stato di servizio".
Diciassette anni di servizio nell’esercito, in congedo definitivo da settembre del 2011, gli ultimi cinque passati da impiegato civile a causa del tumore, da cui pensava di essere guarito. Dal 1999 al 2001 in Kosovo è stato quattro volte, ricevendo in premio una medaglia, una croce di ferro, il grado di sergente e tanti soldi.
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Tutti in coda per i beagle, in 3000 per l'affidamento

DAL CORRIERE DELLA SERA.IT

Circa 150 persone sono in attesa da questa mattina davanti al cancello del Corpo Forestale di Brescia: è il primo gruppo di affidatari che prenderanno in consegna i beagle dell’allevamento Green Hill, messo sotto sequestro una settimana fa dalla magistratura.
Le operazioni di consegna sono gestite da Legambiente e Lav, le due associazioni che hanno ottenuto prima lo stop all’attività di Green Hill e poi l’affidamento dei cani. L’atmosfera all’esterno del Corpo Forestale è festosa: per gli animalisti infatti questo è il vero giorno della vittoria, poiché coincide con la liberazione fisica dei beagle.
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Legge per la tutela dei suoli . Legambiente: “Bene Catania, ma il territorio agricolo rischia di essere mortificato"

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

L'iniziativa del Ministro Catania di farsi promotore di una proposta legislativa per fermare il consumo di suolo legato all'abbandono di pratiche agricole e alla cementificazione rappresenta una riforma epocale, necessaria e urgente: il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali incontra il sostegno di Legambiente, ribadito nell'incontro odierno con le associazioni ambientaliste, su un percorso riformatore che ponga alcuni punti fermi su cui l'associazione si rende disponibile a fornire le proprie competenze e quelle del Centro promosso insieme all'INU per promuovere la ricerca sul consumo di suolo. Bene fa dunque il ministro a raccogliere una istanza di tutela del suolo su cui sempre più numerose sono le voci che si levano per chiedere un cambiamento di rotta, come testimoniato dalle crescenti adesioni al forum nazionale 'Salviamo il Paesaggio', che tiene in rete oltre 700 associazioni, dalle grandi sigle nazionali a una miriadi di gruppi locali.

"Il suolo è la risorsa naturale più strategica e il fattore produttivo più importante per il nostro Paese, non solo per ragioni ambientali ma anche per l'ottima collocazione delle produzioni agroalimentari italiane nel mercato globale - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente – eppure, il suolo continua ad essere cementificato impunemente, perché non esiste un quadro legislativo di tutela: abbiamo buone norme a tutela di acqua e aria, ma assolutamente nulla che protegga il suolo, che deve essere riconosciuto come un irrinunciabile bene comune della nazione da preservare in tutta la sua superficie e fertilità".

Centrale, nella valutazione di Legambiente, la soppressione dell'assurda norma finanziaria che concede ai comuni di 'fare cassa' con il cemento, snaturando lo stesso concetto di oneri di urbanizzazione: contributi che devono essere versati esclusivamente per assicurare i servizi essenziali di nuovi insediamenti residenziali e produttivi, non certo per far quadrare i conti dei bilanci comunali.

Legambiente però mette in guardia dal rischio Tela di Penelope che si avrebbe nel contemplare contemporaneamente la direzione di marcia proposta da Catania, e i provvedimenti che incoraggiano la speculazione immobiliare, come la proposta di legge sugli stadi, o iniziative per spingere l'acceleratore su infrastrutture autostradali spesso ridondanti, come la Brebemi in Lombardia o la nuova Tirrenica tra Lazio e Toscana: opere che non solo devastano paesaggi agrari, ma che appostano rendite di posizione su aree agicole in attesa di operatori speculativi pronti a 'valorizzarle' immettendole sul mercato immobiliare.

"Noi saremo al fianco del Ministro - avverte Damiano Di Simine, responsabile consumo di suolo di Legambiente – perché la conservazione del suolo non è una tematica esclusiva del settore agricolo, ma un interesse generale della nostra comunità nazionale, e non è possibile vincere questa sfida epocale se essa non viene assunta anche da chi si occupa di città, di infrastrutture di mobilità, di ambiente, di sviluppo economico e di fiscalità. E' possibile conservare il suolo e il paesaggio rurale solo se questa diventa una strategia nazionale prioritaria, trasversale alle politiche e ambiziosa quanto basta per modificare i meccanismi finanziari e fiscali che fino ad oggi hanno premiato chi ha consumato suolo, penalizzando la riqualificazione urbana e il recupero di aree industriali dismesse".

Sequestro Ilva . Legambiente: “È il risultato di anni di politiche irresponsabili. Esprimiamo profonda preoccupazione”

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“Il sequestro è il risultato di anni di politiche, soprattutto industriali, davvero irresponsabili. Esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare a Taranto. Agli annosi e drammatici problemi ambientali e sanitari ora si aggiunge quello occupazionale. Si  è finiti in un vicolo cieco da cui si rischia di uscire con soluzioni frettolose che non risolverebbero i problemi che hanno portato a questo sequestro”.

Si esprime così Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente a commento della decisione di chiudere l’impianto a caldo dell’Ilva, senza facoltà d’uso, da parte del giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco, a conclusione delle indagini della Procura per disastro ambientale a carico dei vertici dell’azienda siderurgica.

“Quanto sta accadendo a Taranto - aggiungono Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e di Legambiente Taranto - richiama alla mente il sequestro dell’impianto petrolchimico di Gela avvenuto 10 anni fa, risolto poi con un intervento normativo che, come un colpo di spugna, cancellò una serie di situazioni irrisolte lasciando che le cose rimanessero come erano prima del Decreto dell’allora ministro Altero Matteoli. Non vorremmo che accadesse la stessa cosa in Puglia”.

Legambiente auspica ancora che il Ministero dell’ambiente proceda velocemente al rilascio della nuova Aia, che deve essere molto più rigorosa e stringente della precedente, anche per rispondere, a questo punto, alle contestazioni alla base del sequestro dell’impianto. E l’azienda deve procedere velocemente, senza ulteriori arroganti contestazioni e insopportabili predite di tempo, alla messa in pratica degli interventi per far ripartire le produzioni in modo compatibile con l’ambiente e la salute dei cittadini e dei lavoratori.

“Quello al lavoro è un diritto imprescindibile - concludono Tarantini e Franco -  che non va scisso dal diritto alla salute. Entrambi devono muoversi su unico fil rouge basato sulla tutela dell’ambiente”.

Area C a Milano è un grande successo. Assurdo fermarlo

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

“Siamo fiduciosi sull'esito della sentenza definitiva. Saremo in prima fila per difendere una scelta voluta dai cittadini, nell’interesse di tutti”

Scorrendo i dati sui primi sei mesi di vita di “Area C”, il provvedimento di congenstion charge di Milano, non si riesce a credere che il provvedimento possa essere sospeso: riduzione delle emissioni di CO2 del 40% in centro città, 1000 kg di polveri sottili non immesse nell'aria, riduzione del 26% delle emissioni di ossido d'azoto, riduzione del traffico in centro per ben 46 mila ingressi in meno rispetto all'anno precedente, con effetti benefici anche sul resto della città dove il traffico complessivo è diminuito del 7%. Due soli gli aumenti: 1400 auto “ecologiche” in più (a gas o elettriche) e una maggior velocità dei mezzi pubblici. Tutti i dati dei primi mesi di applicazione indicano che l'Area C è un provvedimento esemplare di governo della mobilità urbana, un modello da replicare anche in altre grandi città.


“Area C è stato finora il più efficace e meglio riuscito tra gli esperimenti di governo della mobilità in Italia, con risultati perfino migliori di quelli conseguiti in altre grandi capitali europee. Impossibile non accorgersene, come cittadini ma anche come semplici visitatori di Milano - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente –. Saremo al fianco dell'amministrazione cittadina in tutte le sedi, nel difendere un provvedimento che ha portato benefici a tutti i cittadini di Milano e siamo convinti che il giudice amministrativo riconoscerà il fondamentale interesse pubblico sotteso alla congestion charge. Ci auguriamo – ha concluso Cogliati Dezza – che in attesa della sentenza, il Comune prenda immediate iniziative per evitare l'effetto devastante di un 'liberi tutti' che potrebbe vanificare gli effetti benefici ottenuti fino ad oggi con l’Area C”.

Quanto amianto c’è nelle nostre case?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

La legge impone da anni l’obbligo di censimento dei manufatti in amianto, l’obbligo di nomina per ogni sito (condomini compresi…) di una figura che sia responsabile delle informazioni date sulle condizioni di integrità dei manufatti in amianto e sulle proposte operative circa eventuali bonifiche.
Eppure chiedetevi quanti di Voi, hanno censito o fatto censire il proprio stabile, il proprio palazzo, la propria villetta. Chiedetevi se quelle tubazioni bianche rivestite di gesso nelle vostre cantine e nei sottotetti sono state certificate libere da amianto. Per farlo occorrono analisi chimiche specifiche. Per farlo, purtroppo, occorrono soldi.
E se il vicino ha un tetto in eternit cosa possiamo fare per stare tranquilli?.
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Taranto tra disastro ambientale e sociale

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Dopo i sigilli agli impianti della più grande fabbrica d'acciaio d'Europa, ottomila operai marciano sul capoluogo ionico e paralizzano la circolazione. In cinquemila rischiano di restare senza lavoro .
E’ successo quello che era prevedibile nelle ultime settimane, impensabile fino a qualche anno fa. Emilio Riva, l’ottantaseienne re italiano dell’acciaio, suo figlio Nicola e una schiera di dirigenti, manager e responsabili dell’Ilva sono agli arresti domiciliari. Sei aree vitali per la produzione dell’acciaio sotto sequestro. Ferme, bloccate, non utilizzabili. “Non può essere consentita una politica imprenditoriale che punta alla massimizzazione del risparmio sulle spese per le performance ambientali del siderurgico”, scrive il gip Patrizia Todisco nel suo provvedimento.
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Colpo (del Consiglio) di Stato: sospesa Area C a Milano

DALL'ECO DALLE CITTA'

L'ultimo grado del processo amministrativo rovescia il giudizio del Tar e "sospende cautelativamente" il pedaggio, il provvedimento del Comune di Milano adottato dopo referendum consultivo. Così il provvedimento va in vacanza con qualche giorno di anticipo rispetto alla programmata pausa di agosto.
LEGAMBIENTE
Siamo sconcertati dalla decisione del Consiglio di Stato, che affossa tutti i precedenti pronunciamenti del Tar Lombardia», è il commento di Legambiente. «Ci pare paradossale e inaudito - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - che con una sentenza venga fatto prevalere l'interesse di un singolo operatore su quello di una intera città: ora ci auguriamo che vengano trovate soluzioni per impedire che la sentenza cancelli i risultati della congestion charge, perché ciò determinerebbe un gravissimo arretramento sul fronte del governo della mobilità urbana. Di una cosa siamo certi: non vogliamo tornare ad essere ostaggi di traffico e smog».
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Lo smog, i diesel, le multe e le nuove direttive europee: intervista al Commissario all'Ambiente Janez Potocnik

DALL'ECO DALLE CITTA'

La consapevolezza delle conseguenze dell’inquinamento atmosferico sulla salute dell’uomo oggi è più forte di come era quattro anni fa, quando gli Stati Membri recepirono la Direttiva sulla qualità dell’aria.
Questa crescente evidenza è stata sottolineata una volta ancora proprio lo scorso mese, il 12 giugno 2012, quando l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha reso note le sue ultime scoperte sulle conseguenze delle emissioni dei diesel sulla salute dell’uomo.
Tuttavia l’evidenza sanitaria è spesso abbastanza difficile da provare. Per quanto la pericolosità dell’inquinamento atmosferico sia universalmente riconosciuta, ancora non esistono ufficialmente "morti per smog".
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UE, l’uscita dal nucleare e il ruolo strategico delle rinnovabili

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

A poco più di un anno dall’incidente nucleare di Fukushima si inzia a comprendere il suo impatto sulle scelte energetiche adottate dai Paesi europei. Sta iniziando un sommovimento nel settore energetico europeo che coinvolge le strategie dei gruppi elettrici. E tutto ciò avviene mentre in Europa cresce il ruolo delle rinnovabili.
La Francia, con il 75% di produzione elettrica dall’atomo, ha deciso di abbassare la produzione a quota 50% al 2025, anno entro il quale il Belgio si è dato l’obiettivo di uscire completamente dal nucleare, da cui attualmente deriva il 51% della sua produzione elettrica. Anche la Germania vuole uscire completamente dal nucleare entro il 2022. La Svizzera, con il 40% di produzione elettrica da nucleare, vuole abbandonare l’atomo, puntando alle rinnovabili e dimostrando, con uno studio, che il fotovoltaico potrebbe coprire la metà dell’attuale quota nucleare.
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Operazione SOS Green Hill: da venerdì prossimo via agli affidi dei beagle presso il Corpo Forestale dello Stato di Brescia

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Circa 2400 beagle in cerca di una casa e di una famiglia pronta a prendersi cura di loro. Sono i cani dell’allevamento di Green Hill, la nota azienda di Montichiari (Brescia) sequestrata la scorsa settimana dal Corpo Forestale dello Stato e che allevava cani beagle per i laboratori di vivisezione.
L’obiettivo è quello far star bene tutti i beagle (cuccioli, cani adulti, fattrici gravide) che fino a qualche giorno fa vivevano all’interno dell’allevamento di Montichiari, un vero lager dove gli animali erano destinati alla vivisezione.
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Al via il raduno dei giovani di Libera nel Villaggio della Legalità

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

I ragazzi, oltre 300 da tutt’Italia, da questa mattina hanno riempito dei loro colori gli spazi dell’ex California Village, le sue strutture illegali da centinaia di migliaia di euro e i suoi quattro ettari di piazzole. Il campeggio che ospita il raduno, affidato a Libera dal commissario prefettizio di Latina Guido Nardone nel 2011, è stato sequestrato per abusivismo edilizio a due ‘presunti nullatenenti’. Nulla di quello che si presenta al visitatore è stato costruito secondo le regole, né la grande tensostruttura centrale, con il cinema e il bar, né i campetti da calcio, con gli spogliatoi e le docce. Eppure il luogo ospitava le feste di paese e alcune campagne elettorali.
I ragazzi incontreranno don Luigi Ciotti, presidente di Libera, i magistrati Gian Carlo Caselli, Antonio Ingroia e Alfonso Sabella, e i giornalisti Attilio Bolzoni e Nando dalla Chiesa.
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Consumo di suolo: la buona legge (finalmente)

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

E' soprattutto la cementificazione, o meglio l’impermeabilizzazione, dei suoli a destare preoccupazione, poiché si tratta di un fenomeno irreversibile.
Il primo è l’idea di determinare l’estensione massima nazionale di superficie agricola edificabile, con lo scopo di porre un tetto massimo non superabile al consumo di suolo.
Il secondo elemento, a complemento del primo, è il congelamento del cambio di destinazione d’uso per i terreni agricoli che hanno ricevuto un aiuto comunitario: se prendi i soldi della Pac, per 10 anni non puoi rendere edificabili quei terreni.
Il terzo punto (forse il più importante) è l’abrogazione della normativa che consente ai Comuni di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente.
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Caccia: Il Tar del Piemonte ha respinto il ricorso dei referendari

DALLO SPIFFERO.IT

Non sono bastati 25 anni di battaglie. Il Tar del Piemonte ha bocciato il ricorso contro l’abrogazione della legge regionale 70/96, l'atto attraverso il quale il governatore Roberto Cota ha fatto decadere il referendum anti-caccia. Si sarebbe dovuto svolgere il 3 giugno, ma la Regione, l’11 maggio scorso, ha abrogato il dispositivo cui faceva riferimento la consultazione, provocandone l'annullamento.
Il referendum contro la caccia in Piemonte, dunque, sembra destinato a dover ancora attendere per vedere la luce, mentre la nuova legge regionale ristagna in commissione.
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Perché un pomodoro non sa più di pomodoro?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

La verdura non sa più di verdura, come anche la frutta del resto. Al cattivo gusto si aggiunge anche la delusione di aver mangiato qualcosa che genera il sospetto di non essere abbastanza nutriente. Cosa è successo alle verdure? Perché un pomodoro non sa più di pomodoro?
Purtroppo ci si è concentrati maggiormente sugli aspetti commerciali che sulle questioni legate alla qualità.
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Fermiamo i treni di scorie nucleari per ragionare

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

I trasporti ferroviari di barre di combustibile nucleare verso la Francia sono frutto di un accordo siglato nel 2006 in base al quale una parte delle nostre barre di combustibile irraggiato viene inviata in Francia dove viene trattata in un procedimento chiamato “re processing” (riprocessamento), che consente di sperare elementi ancora utili, come uranio e plutonio, dal resto del materiale radioattivo, che viene alla fine inglobato in una matrice di vetro borosilicato per formare le vere e proprie “scorie”, che verranno restituite all’Italia.
Si può dimostrare come in caso di fermata prolungata imprevista la popolazione risulta esposta a dosi da radiazioni ionizzanti che possono superare il limite stabilito dalla legislazione italiana.
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SOS GREEN HILL

SOS GREEN HILL. LA PROCURA AFFIDA LA CUSTODIA GIUDIZIARIA PER I CANI CHE USCIRANNO DALL’ALLEVAMENTO.

I BEAGLE AFFIDABILI A FAMIGLIE DAI PROSSIMI GIORNI
I 2500 beagle dell’allevamento di Green Hill potranno essere affidati dai prossimi giorni. La Procura della Repubblica di Brescia ha dato alle associazioni denuncianti LAV e Legambiente la custodia giudiziaria dei cani che man mano potranno uscire dall’allevamento per la vivisezione. Il Corpo Forestale dello Stato è stato incaricato della redazione dei verbali di affidamento con i microchip dei singoli animali che saranno consegnati.

Per affrontare questa emergenza – l’Autorità Giudiziaria ha posto sotto sequestro anche il mangime, disponibile per soli 60 giorni – e sostenere il più grande atto giudiziario in tema di diritti degli animali in Italia, le Associazioni hanno intenzione di coinvolgere tutto il mondo animalista e ambientalista e già da oggi riuniranno a Roma il Coordinamento Fermare Green Hill con “Vita da cani”, Occupy Green Hill, il Comitato Montichiari contro Green Hilll e le sigle della Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente (Enpa, Leidaa, Lega nazionale difesa del cane, Oipa).

Sui siti e nelle sedi nazionali delle Associazioni e dei Comitati elencati sarà quindi possibile ora e ufficialmente candidarsi ad adottare un beagle liberato da Green Hill: cuccioli, fattrici, cani adulti e i cani che erano già pronti e in partenza per essere oggetto di sperimentazione.

L’operazione ribattezzata “SOS Green Hill” è molto gravosa: la Procura ha dato l’affidamento a titolo gratuito, e costerà alle Associazioni e ai Comitati che conteranno sul sostegno di iscritti, sostenitori e cittadini.

La Procura della Repubblica di Brescia mantiene il sequestro probatorio dell’allevamento e dei cani nella struttura affidato per le responsabilità giuridiche a Comune di Montichiari, Asl, e società Green Hill.

Per descrivere le caratteristiche dell’operazione “SOS Green Hill” e l’affidamento dei cani beagle è indetta una conferenza stampa a Roma mercoledì 25 luglio alle ore 11:00. in luogo ancora da definire.


23.07.2012
Ufficio stampa LAV            06.4461325 – www.lav.it
Ufficio stampa Legambiente    06.86268376/353 – www.legambiente.it

VERGOGNA: Trenitalia utilizza il treno verde per i trasporti nucleari

DALLA REPUBBLICA.IT

Il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato da oltre 23 anni attraverso l'Italia promuovendo stilii di vita sostenibili, città moderne e più vivibili, un uso efficiente dell'energia, trasporti sicuri e meno inquinanti. E' visitato da centinaia di migliaia di cittadini, bambini con i loro insegnanti, amministratori pubblici. Sul sito Repubblica.it è stata pubblicata una fotografia, ripresa da diversi siti web e blog che mostra l'utilizzo di una carrozza del Treno Verde, con chiaramente visibili i loghi di Legambiente, Ministero dell'Ambiente e delle Ferrovie dello Stato, su un treno utilizzato per il trasporto delle scorie nucleari radiottive. Chiediamo di avere conferma di quanto accaduto e di sapere come sia stato possibile un errore di questa portata per i danni rilevanti arrecati all'immagine e alla credibilità del Treno Verde e della nostra associazione.
Ciò mi sembra puro buon senso.
Per saperne di più leggi l'articolo: Vergogna Trenitalia!!!

la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali

Dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
COMUNICATO STAMPA

Grande vittoria dei movimenti, la Corte Costituzionale fa saltare le privatizzazioni di acqua e servizi pubblici locali

Oggi, 20 Luglio, la Corte Costituzionale restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese.
Lo fa dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l'articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e rintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l'articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi violava l'articolo 75 della Costituzione. Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini.

La sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni. Dopo la straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.

Si scrive acqua, si legge democrazia! 
   

Bandiera Nera della Carovana delle Alpi alla Regione Piemonte

Bandiera Nera alla Regione Piemonte per cattiva gestione politiche sulla montagna

Motivazione:
per l'assenza di politiche volte alla tutela, regolamentazione e valorizzazione della montagna.

Descrizione:
Il contesto alpino piemontese è un ecosistema splendido, ma particolarmente fragile e delicato a cui bisogna prestare particolare attenzione; è uno scrigno di ricchezze che vanno tutelate e valorizzate. La mancanza di una rigorosa e lungimirante politica della montagna da parte della Regione Piemonte mette a rischio queste ricchezze che possono essere irrimediabilmente compromesse. La trascuratezza o per meglio dire l'inesistenza di politiche strategiche innovative abbraccia numerosi ambiti, tutti determinanti per la sostenibilità del sistema montagna.
FIUMI La mancanza di linee guida per la realizzazione di nuovi impianti idroelettrici mette a rischio i fiumi alpini, già ora in sofferenza per il mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale e minacciati dalle centinaia di progetti per la realizzazione di nuovi impianti.
SENTIERI Mancano adeguati provvedimenti legislativi volti a vietare la circolazione dei mezzi motorizzati di qualsivoglia tipo per fini ludici, ricreativi e sportivi sui sentieri, sulle mulattiere e sui tratturi in ogni periodo dell’anno, con la conseguenza che la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade a fondo naturale impatta profondamente sull’ambiente naturale e sull’ecosistema. La convivenza di pedoni, ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere e tratturi è difficilmente praticabile, se non impossibile, con la conseguenza che laddove fosse permessa la circolazione dei mezzi motorizzati, i sentieri sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo danno economico per le aree montane.
ELISKI Manca una regolamentazione sulla pratica dell'eliski che sembra attrarre gli interessi di privati che, a scapito dell'ambiente e della fauna alpina, offrono voli turistici per raggiungere le vette più alte. Contemporaneamente è però sempre più vasta e pressante la richiesta da parte dei cittadini di frequentare, con modalità non invasive, luoghi non compromessi da fenomeni di urbanizzazione, emissioni, rumori; luoghi che possono diventare attrattiva e fonte di reddito per le popolazioni residenti, se sapranno conservarle e valorizzarle. Ad oggi è stata presentata una sola proposta di legge regionale che lascia però massima libertà ai Comuni enunciando solo dei principi generali con l'effetto quindi di non regolamentare efficacemente questa pratica.
PARCHI La difficile situazione in cui versano i parchi regionali a seguito delle modifiche al testo unico sulle aree protette è ancor più evidente nel contesto alpino laddove ambiente incontaminato e particolarità territoriali andrebbero valorizzate e salvaguardate proprio tramite le azioni delle aree protette. Purtroppo gli Enti parco, oggi in ginocchio, rischiano di non poter più attuare la loro importante missione.
TIPICA FAUNA ALPINA La fauna che caratterizza le nostre montagne (tra cui il fagiano di monte, la coturnice, la pernice bianca e la lepre variabile) è in forte declino a causa delle svariate attività antropiche che hanno trasformato la montagna, nonostante questo continua ad essere oggetto di caccia e nel nuovo calendario venatorio è previsto addirittura un aumento di carniere per queste specie.

Bandiera Verde Carovana delle Alpi al Comitato Treno Vivo Valpellice

Piemonte
Bandiera Verde
Comitato Treno Vivo Valpellice

Motivazione:
per le molteplici attività a salvaguardia della mobilità sostenibile e per le proposte per realizzare un modello di mobilità da esportare in ambiente alpino.

Descrizione:
Con la scusa dell'efficienza e del risparmio l’assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte ha deciso di cancellare 12 linee ferroviarie a partire dallo scorso giugno. Sotto la scure dei tagli sono finiti i cosiddetti “rami secchi” della rete piemontese, linee che, secondo i calcoli della Regione, garantirebbero meno dell'8% della copertura dei costi con i proventi derivanti dalla vendita di biglietti e abbonamenti, contro un valore atteso pari ad almeno il 35%. In tutta la regione è tuttora in corso una strenua opposizione al provvedimento da parte dei comitati pendolari, delle associazioni ambientaliste, dei sindacati e degli amministratori locali. Una delle tratte colpite è la linea ferroviaria tra Torre Pellice e Torino che, entrata in servizio nel lontano 1882, ha da sempre rappresentato il mezzo principale di collegamento tra la Valpellice e il capoluogo.
Qui il Comitato Treno Vivo ha messo in atto diverse iniziative per difendere il treno locale dimostrandosi un bellissimo esempio di democrazia partecipata a cui hanno preso parte i pendolari, le associazioni, gli amministratori (tutti i paesi da Pinerolo a Torre Pellice sono rappresentati), ma anche tanti comuni cittadini della Valpellice spinti dalla consapevolezza che il treno sia una risorsa imprescindibile per un territorio montano che vede di anno in anno i propri servizi spostarsi verso le aree metropolitane.
Aperitivi sul treno, camminate per i sentieri e i viottoli lungo i binari, oltre che manifesti per ricordare i vantaggi dello spostarsi a basse emissioni sono alcune delle azioni che hanno animato le settimane di mobilitazione. Dal punto di vista tecnico l’obiettivo del Comitato è stato quello di dimostrare che in un ambiente alpino i parametri adottati dalla Regione per giustificare la soppressione della linea ferroviaria non sono applicabili: sulla Torre Pellice–Pinerolo il rapporto tra la copertura dei costi con i proventi derivanti dalla vendita di biglietti si attesterebbe poco sotto il fatidico 8% (7,4%). Raggiungere il 35% vorrebbe dire moltiplicare per 4 il numero di viaggiatori attuali cioè occorrerebbero almeno 4000 viaggiatori al giorno, ma gli abitanti della Valle sono appena 23.000, e di questi si spostano per lavoro fuori dal comune poco più 4000 unità, conteggiando anche coloro che raggiungono i comuni nelle immediate vicinanze. Difficile quindi ipotizzare di averli tutti sulla linea ferroviaria. Il Comitato Treno Vivo ha inoltre redatto un dossier, presentato alla Provincia di Torino e alle opposizioni regionali, con diverse proposte per il rilancio del servizio ferroviario. Il Piemonte possiede una rete ferroviaria diffusa e a copertura quasi totale della regione. Una delle migliori in Italia, da più di mezzo secolo predisposta per essere colonna vertebrale per il sistema-trasporto regionale e nazionale/internazionale. La difesa di tutti i suoi segmenti è il presupposto indispensabile per una futura reale mobilità sostenibile. In un territorio dove il cambio di destinazione d'uso dei terreni può avvenire con metodi piuttosto repentini, la cancellazione di alcune tratte ferroviarie costituisce una falla irreversibile, e irrecuperabile se non si interviene in tempi brevi. La lotta di comitati come Il treno vivo Val Pellice oggi costituisce uno dei pochi argini che si frappongono alla devastazione in atto.

Fotovoltaico: con il V conto energia conviene autoconsumare

DAL SITO QUALENERGIA

Il quinto conto energia per il fotovoltaico è legge da ormai due settimane. Come sappiamo, per i privati partirà dal 27 di agosto (per gli impianti della pubblica amministrazione il 1° gennaio 2013) e durerà fino a 30 giorni dopo il superamento del tetto di spesa cumulativo per gli incentivi al fotovoltaico pari a 6,7 miliardi l'anno.
Con il quinto conto energia e un impianto fotovoltaico da 20 kW, consumare il 70 anziché il 30% dell'energia prodotta può voler dire fino a 30mila euro di guadagno in più su 25 anni. Evitare il registro accettando una tariffa ridotta del 20% può essere una scelta sostenibile economicamente. Qualche ipotesi di investimento e risultati.
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Non si arresta la crescita delle emissioni mondiali

DAL SITO QUALENERGIA

Anche nel 2011, nonostante la crisi economica, le emissioni mondiali di CO2 hanno continuato a crescere. Dopo una diminuzione nel 2008 e un aumento del 5% nel 2010 sono salite di un ulteriore 2,7%, raggiungendo il record di 34 miliardi di tonnellate.
Dal 2000 le varie attività umane, de


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Cina pronta a entrare nel nucleare britannico. “Conseguenze gravi”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Secondo fonti governative, ormai mancano solo gli ultimi dettagli dell’accordo. Secondo le associazioni che si battono per l’ambiente come Greenpeace e altri gruppi, sarebbe solamente un “insulto” al Regno Unito. La Cina è pronta infatti a entrare nel settore del nucleare britannico, costruendo cinque nuovi reattori nucleari per una commessa di oltre 35 miliardi di sterline, oltre 42 miliardi e 500 milioni di euro.
Per la stampa inglese si tratta di un ingresso pericoloso perché potrebbe portare a un’ingerenza e un'influenza sempre più forti del gigante asiatico sulle sorti del Paese.
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Ilva o Taranto? Ma a scegliere non sono mai i tarantini

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Taranto, la città dei due mari. E delle verità parallele. Quindi inconciliabili per definizione: salvaguardia del lavoro e tutela ambientale qui non possono coniugarsi. Succede perché per anni chi ha gestito l’occupazione non ha guardato in faccia all’inquinamento e alla morte che ha causato.
In nome del profitto, che ora è privato, ma fino al ’95 era di Stato. E così oggi il capoluogo ionico si trova a essere la città più inquinata d’Europa.
91 morti all’anno dal 2004 al 2010 solo nel quartiere Tamburi, quello vicino all’impianto che dà lavoro a 15mila persone. Di queste, quasi 5mila rischiano il posto: dipenderà da cosa deciderà il giudice. Sullo sfondo, una popolazione divisa. Da una parte gli ambientalisti, che sperano nella chiusura della fabbrica del Gruppo Riva; dall’altra chi in quella fabbrica ci lavora e vede nel fermo dell’acciaio la fine di tutto.
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Uniamo l’Europa contro il Tav

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Le grandi opere non hanno avvenire. Ciò vale in particolare per le linee ferroviarie ad alta velocità. Dopo il Portogallo e la Spagna, anche la Francia di Hollande ci ripensa. Inutilmente i patetici galoppini di un progetto nato bollito, che porterebbe solo disagi e disastri ambientali senza alcuna utilità effettiva, come il Tav, stanno tentando di sminuire l’importanza della presa di posizione del governo francese.
Il governo francese, che sta attuando una spending review non necessariamente ispirata alla macellazione della società, ha deciso di rivedere le sue priorità, ivi compresi i progetti di alta velocità. Secondo la dichiarazione del ministro dei trasporti Bernard Cuvilier, ciò comporta la necessità di rivedere gli accordi internazionali relativi al Tav.
Ciò mi sembra puro buon senso.
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TUTTI AL MARE

Da oggi anche il BLOG và in vacanza
CI VEDIAMO il 24 luglio

MI RACCOMANDO, TUTTI PRESENTI.

(diavolo di una tastiera francese)!!!!!!!

Spostare la priorità dalla crescita del PIL alla crescita dell’occupazione in lavori utili: una proposta concreta

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

In tempi normali è sufficiente gestire l’ordinaria amministrazione con accortezza perché tutto proceda bene. Il governo può condurre la sua politica industriale mediando fra gli interessi di ognuna delle parti coinvolte nei processi economici, cercando di trovare punti di incontro per la difesa degli interessi generali. Ma quando, come ora, si vivono grandi cambiamenti epocali, dove masse sempre più grandi di persone soffrono per mancanza di lavoro, Occorre rimettere in discussione idee consolidate, in particolare il dogma della crescita continua del Prodotto Interno Lordo. Vediamo con apprensione che si parla di “Project Bond per realizzare grandi opere infrastrutturali. Si tratta in pratica di fare ancora altri debiti per realizzare di grandi opere finalizzate, più che alla reale utilità, al far ripartire la crescita, come se questa fosse la soluzione ad ogni male.
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Dopo i siti industriali, ecco il condono per “l’inquinamento in divisa”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Ai detrattori del principio “chi inquina paga” non è bastata la norma del cosiddetto Decreto Legge “Salva-Italia” che ha di fatto ‘condonato’ le bonifiche per i siti industriali inquinati (in tutto sono 57 i Siti di Interesse Nazionale, quelli in cui cioè sono particolarmente urgenti gli interventi di bonifica), ora con un blitz del Governo all’ultimo momento del Decreto Sviluppo arriva anche la sanatoria per “l’inquinamento in divisa”, ovvero per una norma (comma 2 dell’articolo 35 del D.L. Sviluppo) che comprometterebbe la bonifica dei siti militari inquinati e che è in discussione in queste ore in Parlamento.
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L'Amiat e le atre battaglie dei signori Rossi

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Non è stata una battaglia personale, ma quella dei cittadini, che hanno scelto di presidiare ed esercitare “controllo sociale” intorno a un ente pubblico che opera su un bene comune, l’ambiente.
“Il lato positivo è che la vicenda (Amiat, Raphael Rossi) ha suscitato notevole partecipazione a livello di cittadinanza, con la costituzione della rete dei Signori Rossi, che hanno creato sensibilizzazione dal basso su un tema poco conosciuto.
La prescrizione non fermerà la nostra battaglia, perché come anticipato la lotta alla corruzione è stata collettiva. Venerdì 6 luglio alle 8 del mattino per la performance MI MANIFESTO!, guidata dal coreografo Mauro Lizzi, c’erano quasi un centinaio di persone, tutti “Signori Rossi” nello spirito, nel cuore e nel pensiero. Cioè persone corrette, oneste, trasparenti, informate, consapevoli, indignate, attive, impegnate, disposte a presidiare i beni comuni e le istituzioni per una gestione etica e lungimirante, oltre che, naturalmente, partecipata.
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12enne in una conferenza ONU sull'ambiente

DAL SITO DI YOU TUBE

Nel 1992, un gruppo di giovani fondatori dell'ECO "organizzazione di ragazzi per l'ambiente" è stata invitata ad esprimersi davanti alle nazioni unite.
una giovane ragazza di 12 anni, Severn Cullis-Suzuki, dà una forte testimonianza della situazione umanitaria ed ecologica del mondo.
Il tutto è ancora molto attuale.
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Chi se ne frega dell'ambiente...

DAL SITO FACEBOOK DI LEGAMBIENTE

Proponiamo a tutti i nostri sindaci di aderire alla Campagna Puliamo il mondo di Legambiente.
Legambiente nazionale ogni anno organizza la campagna “Puliamo il Mondo”, che altro non è che l'edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo che coinvolge, ogni anno, circa 3 milioni di persone.
Nel 2012 i temi della campagna sono stati la PARTECIPAZIONE e il CAMBIAMENTO.
Partecipazione per sottolineare e ricordare a tutti che Legambiente è una comunità di donne e uomini che con il loro contributo cercano di costruire un mondo migliore, e in un periodo in cui il senso collettivo e il bene comune sembrano principi dimenticati, diventa ancora più prezioso che i singoli circoli di territorio si possano fare promotori di trasmettere la voglia e di far capire l’importanza di contribuire in prima persona alla difesa del proprio territorio.
Cambiamento perché noi di Legambiente vogliamo trasformare questo Pianeta: renderlo più pulito, più sicuro, più giusto e tutto questo lo facciamo iniziando dai territori in cui abitiamo.
Gioca con noi: Chi se ne frega dell'ambiente...

Ancora Big Jump su Repubblica

DALLA REPUBBLICA.IT

Il Big Jump, giunto alla sesta edizione, conta quest’anno più di 170 tuffi in tutta Europa, di cui 11 in Italia. La manifestazione in Piemonte è sttata organizzata nel Po a Torino, a Villafranca Piemonte, in Valchiusella, nell’omonimo torrente, e nel lago di Viverone dove ha fatto tappa la Goletta dei Laghi, campagna itinerante di Legambiente per il monitoraggio scientifico e naturalistico delle acque lacustri.
Fabio Dovana: “L'iniziativa conferma una crescente presa di coscienza della necessità di tutelare la risorsa acqua a tutti i livelli, all’interno di un ciclo che va dal prelievo fino alla restituzione all’ambiente. Il successo dei referendum di un anno fa ha mostrato la volontà diffusa di difendere senza compromessi questo bene comune ed è sempre più urgente che le istituzioni locali mettano in campo politiche per risolvere le criticità ancora aperte, a partire dal deficit di depurazione fino al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva comunitaria 2000/60, senza dimenticare, in molti casi, il mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale che riduce a rigagnoli o mette completamente in secca i corsi d'acqua durante la stagione estiva. La diminuzione delle portate per eccesso di derivazioni è una delle cause maggiori del peggioramento della qualità delle acque superficiali. Rimane poi tuttora irrisolta la revisione dei sistemi tariffari e gestionali e mancano politiche efficaci per la riduzione dei consumi”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Quinto conto energia fotovoltaico, le novità del testo 'definitivo'

Il picco del petrolio e il ritorno degli abbondantisti

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Dal tempo della prima grande crisi del petrolio, cominciata nel 1973, la percezione del problema della disponibilità di petrolio ha un andamento ciclico. Ottimismo e pessimismo sembrano dipendere più che altro dai prezzi, non tanto dal loro valore assoluto quanto dalla loro tendenza al rialzo o al ribasso: quando i prezzi sono in salita si sente di più la voce dei “catastrofisti”; il contrario accade quando scendono, con gli “abbondantisti” che si fanno sentire maggiormente.
Il problema non è la loro fine, ma il fatto che costano sempre più energia per essere estratte e dunque costano sempre più care, al netto dei singulti speculativi sui mercati delle commodities. Inoltre l’impiego di tecnologie sempre più raffinate e complesse, necessarie per superare le crescenti difficoltà che si incontrano nello sfruttamento dei pozzi, aumenta la tensione del sistema. Quando risulterà impossibile andare oltre, non potrà che determinarsi un crollo rovinoso dei quantitativi estratti.
La diversa visione del mondo che noi abbiamo rispetto agli abbondantisti si riassume in due frasi diverse e allo stesso tempo simili: per gli ottimisti “c’è ancora molto petrolio e dunque non ci sono problemi”; per noi “c’è ancora molto petrolio, ma ci sono dei problemi”.
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Quinto conto energia fotovoltaico, le novità del testo 'definitivo'

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Queste le novità: registro sopra i 12 kW o sopra ai 20 se si accettano decurtazioni della tariffa; entrata in vigore prevedibile ai primi di settembre. Aumenta la soglia di spesa e scendono le tariffe. Vantaggi per gli impianti integrati, a concentrazione e per le pubbliche amministrazioni.
Veniamo alla questione più spinosa: la soglia di potenza oltre la quale scatta l'obbligo di iscriversi al famigerato registro. Ignorata la richiesta, “imprescindibile” come le altre, delle Regioni, che chiedevano di portare da 12 kW a 100 kW il valore limite di potenza. Secondo la versione finale potranno infatti accedere agli incentivi senza passare per il registro gli impianti sotto i 12 kWp, quelli tra 12 e 20 kW che accettino di ricevere una tariffa incentivante decurtata del 20% e quelli fino 50 kW realizzati in sostituzione dell'eternit.
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Uranio impoverito, marcia indietro del governo: “I fondi restano intatti”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

“Marcia indietro” del governo sull’annunciato dimezzamento del Fondo per le vittime da uranio impoverito e sul comma 2 dell’Art. 35 del decreto sulla “spending review”, che poneva in capo al governo la definizione dei livelli di inquinamento nei poligoni militari. Dopo le dure polemiche da parte della associazioni dei familiari delle vittime, del Wwf, Legambiente, del Comitato Gettiamo le Basi, riferendo ieri sera di fronte alla Commissione uranio impoverito, riunita in seduta straordinaria, il sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri ha garantito “la riallocazione dei fondi per gli indennizzi previste le vittime”.
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Goletta dei Laghi di Legambiente partecipa al big jump per chiedere fiumi e laghi più puliti



Legambiente: “Siamo in ritardo rispetto agli obiettivi della Comunità Europea, è necessario accelerare i tempi per raggiungere un buono strato di qualità delle acque entro il 2015”

Un tuffo per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua e i bacini lacustri. Anche l’equipaggio della Goletta dei Laghi di Legambiente partecipa al Big Jump, la campagna europea di European Rivers Network (ERN) coordinata in Italia da Legambiente. Obiettivo della giornata, anche quest’anno, è lanciare un messaggio forte alle istituzioni locali ed internazionali affinché adottino tutte le politiche necessarie al ripristino, entro il 2015, del buono stato ecologico dei diversi ambienti acquatici.
Tuffo nel lago di Viverone oggi per l’equipaggio della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale per il monitoraggio dei maggiori bacini lacustri realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati), che torna anche quest’anno per accendere i riflettori su scarichi abusivi e chiedere interventi di adeguamento dei sistemi di depurazione.

“Ci siamo ritrovati oggi per un grande tuffo collettivo – commenta Gianna Le Donne, responsabile della Goletta dei Laghi -, per riportare l’attenzione sul problema dell’inquinamento e della scarsa depurazione delle acque dei nostri bacini idrografici. Molti problemi restano ancora irrisolti, a partire dal deficit di depurazione che ancora oggi lascia scoperto il 25% del carico inquinate prodotto a livello nazionale, e il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva comunitaria 2000/60. Fiumi e laghi in Italia subiscono ancora oggi le gravi conseguenze derivanti dalla presenza di scarichi inquinanti, depuratori spesso mal funzionanti e di una artificializzazione sempre più intensa. Interventi che oltre ad aggravare il rischio idrogeologico del territorio italiano hanno anche gravi ripercussioni in termini di qualità dei fiumi e delle acque”.

La Commissione Europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti di quei comuni italiani che continuano a scaricare reflui urbani non depurati nei fiumi e nei laghi. Entro il 2015 tutti i corpi idrici italiani dovranno raggiungere un buono stato di qualità ma i dati pubblicati dall’Ispra indicano che l’obiettivo è stato raggiunto soltanto dal 46% dei fiumi e dal 37% dei laghi.

Perché la direttiva europea venga rispettata e soprattutto per consentire all’acqua di continuare a svolgere la sua funzione naturale, la tutela della qualità dell’acqua deve andare di pari passo con l’attenzione all’ecosistema nel suo insieme – aggiunge Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta -. Occorre quindi puntare sull’integrazione di misure per ridurre i carichi inquinanti, siano essi di origine fognaria o derivanti dal settore agricolo/zootecnico per ridurre l’eutrofizzazione del lago dovuta all’eccesso di nutrienti. Lo Stato Ambientale del lago di Viverone negli ultimi anni è risultato pessimo o scadente, ben lontano dal buono che si dovrebbe raggiungere entro il 2015”.

Gli appuntamenti della Goletta dei Laghi di Legambiente in Piemonte:

Domani, lunedì 9 luglio, alle ore 15,30 l’equipaggio della Goletta dei Laghi attraccherà a Belgirate dove ad attendere ci saranno amministratori e cittadini accompagnati dalla banda del comune. Subito dopo, si terrà un incontro in comune per approfondire il tema del patto dei sindaci e la gestione sostenibile dell’intero bacino lacustre.

Martedì 10 luglio, dalle ore 17,30, si terrà un incontro a Piverone con gli amministratori locali per parlare delle buone pratiche sul lago. Nell’occasione sarà presentato il progetto Living Lakes. Sala conferenze del Museo La Steiva, via Giovanni Flecchia n.99


I risultati del monitoraggio scientifico della Goletta dei Laghi di Legambiente saranno presentati in conferenza stampa, venerdì 13 luglio, alle ore 11.30 presso la sede del circolo Circolo ARCI – Legambiente in Via Libertà, 30  Baveno (VB). A seguire inaugurazione della prima edizione di Festambiente sul lago Maggiore

Boats4people, dall’Italia alla Tunisia per un Mediterraneo solidale e sostenibile a bordo di una Goletta Verde Legambiente

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Legambiente partecipa attivamente a Boats4People, il viaggio di solidarietà della coalizione internazionale di organizzazioni della regione Mediterranea, dell’Africa e dell’Europa, creata per porre fine alle morti alle frontiere marittime e per difendere i diritti dei migranti in mare.
“Il vento del cambiamento che arriva dal Nordafrica offre un’occasione nuova, forse irripetibile, per stabilire e consolidare le relazioni di cooperazione tra le ONG del Mediterraneo aprendo inedite prospettive sui temi dell’ambiente e dello sviluppo. E i popoli del Mare Nostrum devono essere gli attori principali di questo nuovo scenario, che offra risposte ai bisogni di lavoro, democrazia, rispetto dei beni comuni e delle risorse naturali.
Per saperne di più leggi l'articolo: Boats4people, dall’Italia alla Tunisia per un Mediterraneo solidale e sostenibile a bordo di una Goletta Verde Legambiente

Ricostruzione a L’Aquila. Le termografie bocciano il 43% degli edifici

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Legambiente analizza le abitazioni post terremoto e denuncia i casi di inefficienza. “Occasione sprecata. Servono regole e controlli per garantire qualità della vita e risparmio alle famiglie”.
Nello specifico, la presenza di zone più calde e più fredde nelle foto termografiche, evidenzia un isolamento non omogeneo delle superfici, con conseguente dispersione di calore. Problema significativo in inverno con temperature esterne rigide ma anche d'estate, con uno scarso comfort all'interno delle abitazioni.
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Italia: nessuna legge regola l’utilizzo del fracking nelle esplorazioni ed estrazioni di gas e petrolio

DAL SITO DEL MOVIMENTO DELLA DECRESCITA FELICE

Nelle ultime settimane l’Italia è venuta a conoscenza, con qualche anno di ritardo rispetto agli Stati Uniti, della questione shale gas e fracking. O hydraulic fracturing, che dir si voglia. L’argomento è uscito fuori in correlazione con il sisma in Emilia Romagna, dando origine a quella che in molti hanno definito una “bufala del web”.
A dire il vero gli studi non mancano, anche se al momento dimostrano solo una correlazione tra fracking e sismi di bassa magnitudo, e la tecnica è stata già usata in Italia. Seppur a Ribolla, in Toscana, e non in Emilia Romagna. In ogni caso una cosa sola è certa al momento: in Italia non vi è alcuna legge che regoli l’utilizzo del fracking nelle esplorazioni ed estrazioni di petrolio.
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Proposta di politica energetica del Movimento Decrescita Felice

DAL SITO DEL MOVIMENTO DELLA DECRESCITA FELICE

Nell’ottica della decrescita la politica energetica va indirizzata prioritariamente verso la riduzione dei consumi, che per più del 50 per cento sono costituiti da sprechi e usi inefficienti. La diffusione delle tecnologie che consentono di ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza è il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Ecco alcune proposte per realizzare una politica energetica finalizzata a dimezzare la domanda e a sostituire progressivamente l’offerta di fonti fossili con fonti rinnovabili:
1. Incentivazione finanziaria e fiscale delle ristrutturazioni energetiche finalizzate a ridurre gli sprechi e le inefficienze.
2. Incentivazione finanziaria e fiscale di costruzioni ad alta efficienza energetica.
3. Certificazione energetica degli edifici, da inserire come clausola vincolante negli atti notarili di compravendita e nei contratti d’affitto. Istituzione di un organismo indipendente di certificazione e controllo.
......
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Caccia in Piemonte, la ghiandaia e l’allodola cosa han fatto di male?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Bene, i nostri governanti, non contenti di avere sottratto ai cittadini piemontesi il diritto di andare al voto procedendo all’abrogazione in fretta e furia della legge regionale, poi, approfittando del fatto che quella nazionale è più permissiva e consente la caccia pressoché a tutto quello che si muove in cielo e in terra.
Viene da chiedersi perché prima queste specie i nostri governanti le ritenevano non cacciabili e ora lo sono diventate. Cos’è successo. Improvvisamente sono aumentate smisuratamente di numero tanto da costituire un pericolo o un disturbo per le attività umane? Ovviamente, la mia è una boutade: i nostri politici non sapranno darvi alcuna spiegazione. Semplicemente, essa non esiste.
Il mio sogno è che certi politici diventino proprio come quelle specie animali di cui – a causa loro – ci sono meno esemplari: specie in via di estinzione. Ma sogno anche che per loro, i politici, non ci sia alcuna salvaguardia.
Per saperne di più leggi l'articolo: Caccia in Piemonte, la ghiandaia e l’allodola cosa han fatto di male?

Big Jump 2012: un tuffo per la qualità dei fiumi e dei laghi del Piemonte




Appuntamenti a Torino, Villafranca Piemonte, in Valchiusella
e sul lago di Viverone

Domenica 8 luglio alle 15:00 decine di migliaia di persone si tufferanno simultaneamente nei fiumi e nei laghi di tutta Europa. Il Big Jump, campagna europea di European Rivers Network (ERN) per rivendicare la balneabilità di tutti i corsi d’acqua, coordinata in Italia da Legambiente, lancia anche quest’anno un messaggio forte alle istituzioni locali ed internazionali affinché adottino tutte le politiche necessarie al ripristinino, entro il 2015, del buono stato ecologico dei diversi ambienti acquatici. Il messaggio verrà lanciato anche in Piemonte dove sono in programma 4 Big Jump organizzati dai circoli territoriali di Legambiente.

“L'iniziativa conferma una crescente presa di coscienza della necessità di tutelare la risorsa acqua a tutti i livelli, all’interno di un ciclo che va dal prelievo fino alla restituzione all’ambiente - dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta. Il successo dei referendum di un anno fa ha mostrato la volontà diffusa di difendere senza compromessi questo bene comune ed è sempre più urgente che le istituzioni locali mettano in campo politiche per risolvere le criticità ancora aperte, a partire dal deficit di depurazione fino al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva comunitaria 2000/60, senza dimenticare, in molti casi, il mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale che riduce a rigagnoli o mette completamente in secca i corsi d'acqua durante la stagione estiva. La diminuzione delle portate per eccesso di derivazioni è una delle cause maggiori del peggioramento della qualità delle acque superficiali. Rimane poi tuttora irrisolta la revisione dei sistemi tariffari e gestionali e mancano politiche efficaci per la riduzione dei consumi”.

Nel 2015 tutti i principali corpi idrici italiani dovranno raggiungere un buono stato di qualità. Ma i dati pubblicati dall’Ispra indicano che l’obiettivo è stato raggiunto soltanto da meno della metà dei fiumi e dei laghi. Gli ecosistemi acquatici continuano a subire le gravi conseguenze derivanti dalla presenza di scarichi inquinanti, depuratori spesso mal funzionanti e di una artificializzazione sempre più intensa. Interventi che oltre ad aggravare il rischio idrogeologico del territorio italiano hanno anche gravi ripercussioni in termini di qualità dei fiumi e delle acque.

Le Regioni si sono dotate di piani di tutela delle acque, con contenuti e indirizzi condivisibili in linea generale -dichiara Marco Baltieri, responsabile Acqua/Difesa suolo di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta-. Il problema è però che l’atteggiamento delle amministrazioni mostra poca convinzione, debolezza di fronte alle pressioni delle lobby, tendenza a rimandarne l’attuazione attraverso continue deroghe e, addirittura, pratiche e delibere in netto contrasto con questi documenti che, di conseguenza, rischiano di restare meri libri dei sogni. Così facendo si avvicina sempre di più il momento in cui, non avendo attuato questi indirizzi pianificatori, ci troveremo in difetto rispetto alle direttive europee (in particolare la 2000/60), con conseguenti sanzioni da pagare e danni al territorio e all’ambiente. Un esempio di questo ritardo, che è anche di tipo culturale, è la scarsa diffusione sul territorio italiano dei contratti di fiume previsti dalle leggi nazionali e regionali, che, in quanto strumento di partecipazione democratica e di condivisione dei problemi, potrebbero contribuire in misura notevole al miglioramento della gestione dei corsi d’acqua e dei bacini lacustri”.

Perché l’acqua continui a svolgere la sua funzione “naturale”, la tutela della qualità deve andare di pari passo con quella della quantità della risorsa. Per sottolinere questa necessità Legambiente, nell'ambito di Carovana delle Alpi, lancia la campagna "Fiumi senz'acqua 2012. L'obiettivo è quello di raccogliere segnalazioni di tutti quei casi in cui ai fiumi e ai torrenti viene sottratta tutta o quasi tutta l’acqua che costituisce per loro fonte di vita. La sottrazione d’acqua, causata soprattutto dai canali irrigui o dalle centrali idroelettriche, provoca infatti la distruzione degli ecosistemi fluviali e il peggioramento netto della qualità delle risorse idriche, impedisce gli usi sociali, ricreativi e culturali dei fiumi e dei torrrenti, privatizza una risorsa a fini di profitto, scaricando sulla collettività i danni ambientali. E questo avviene nonostante le leggi prescrivano il rilascio di un certo quantitativo d’acqua (DMV - Deflusso Minimo Vitale) a valle delle derivazioni irrigue o idroelettriche.

Il Big Jump, giunto alla sesta edizione, conta quest’anno più di 170 tuffi in tutta Europa, di cui 11 in Italia. In Piemonte sono in programma 4 Big Jump organizzati dai circoli  di Legambiente, a partire dal tuffo nel Po a Torino, dove fino a 50 anni fa era normale cercar refrigerio durante l’estate. Sempre nel Po, ma più a monte, è in programma un tuffo a Villafranca Piemonte. Gli altri due Big Jump sono in programma in Valchiusella, nell’omonimo torrente, e nel lago di Viverone dove, proprio domenica, farà tappa la Goletta dei Laghi, la campagna itinerante di Legambiente per il monitoraggio scientifico e naturalistico delle acque lacustri.


Il Big Jump è una campagna europea di European Rivers Network (ERN) e dei suoi partners, coordinata in Italia da Legambiente. Per maggiori informazioni sul Big Jump in Italia: http://www.legambientepiemonte.it/bigjump.htm - www.facebook.com/BigJumpItalia


Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta:
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Quei chilowattora sporchi e il loro prezzo in vite umane

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Il mondo ha bisogno di energia. Soprattutto se vogliamo sradicare la povertà a livello globale, come le Nazioni Unite si sono nuovamente impegnate a fare, in occasione della Conferenza sullo sviluppo sostenibile tenutasi il mese scorso a Rio de Janeiro. Ma aumentare la produzione di energia ha effetti che, se non si elabora un giusto e bilanciato mix energetico, possono diventare un costo gravoso a livello sociale e sanitario.
A partire dai dati sulle emissioni, si può fare un ulteriore passo per calcolare i costi reali delle fonti energetiche. In altri termini si può cercare di valutare il danno, ovvero, brutalmente, contare i morti. Alcuni lo chiamano deathprint ed è il prezzo, in termini di vite umane, della produzione di energia.
I risultati coincidono con quelli che si ottengono quando si misura l'impronta ecologica: il killer numero uno è il carbone. Per ogni mille miliardi di chilowattora prodotti, il carbone, da cui si produce il 50% dell'elettricità del mondo, fa 170.000 morti (28.000 in Cina, contro 15.000 in America, soprattuto come risultato della regolamentazione delle emissioni introdotta dal Clean Air Act), il petrolio ne fa 36.000, mentre biofuel e biomasse si attestano a 24.000.
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Cina, protesta ambientalista blocca costruzione di fabbrica da 1,3 miliardi

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Un Paese con fabbriche che non rispettano gli standard di sicurezza minimi in materia di ambiente e salute di lavoratori e cittadini. Questa è la fama della Cina.
Ma i tre giorni di violente proteste nella città di Shifang rappresentano qualcosa di diverso. Perché la mobilitazione ha avuto successo nel bloccare il progetto per uno stabilimento per la produzione di rame. Una vittoria di quella che sembra essere la più grande protesta degli ultimi anni di un movimento ambientalista che va sempre più infoltendo le sue fila.
Nell’arco di tre giorni, decine di migliaia di persone sono scese in piazza e la polizia ha reagito con bastoni e lacrimogeni lasciandosi alle spalle un numero non verificabile di feriti, di arresti e, forse, un morto (negato dalle autorità). La protesta e le immagini della repressione sono presto circolate su internet. Così si è appreso che la mobilitazione era cominciata da una scuola superiore e da lì si era diffusa nelle altre scuole e poi tra i cittadini.
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La Champions League europea delle rinnovabili

DAL SITO QUALENERGIA

Alla gara hanno partecipato quest’anno i migliori comuni di 12 paesi europei - Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Italia, Polonia, Scozia, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Ungheria – selezionati in base ai risultati conseguiti in “competizioni nazionali” sulla diffusione delle tecnologie pulite e sulle politiche energetiche locali.
Buona la performance dei Comuni italiani: Padova al primo posto tra le grandi città, Grosseto al secondo posto tra i comuni medi. Alla gara hanno partecipato i migliori comuni di 12 paesi europei.
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Ciampino, i comitati: “Troppi aerei, danni alla salute e moria di alberi”

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Ciampino come Malpensa. Quello milanese non è l’unico scalo il cui traffico aereo produce un inquinamento di vaste proporzioni. Da oltre dieci anni, da quando cioè è stato riaperto ai voli di linea – nel ’61 tutto il traffico commerciale venne trasferito sul nuovo scalo di Fiumicino, lasciando a Ciampino soltanto voli di Stato e charter – il secondo aeroporto romano è letteralmente preso d’assalto dalle compagnie low-cost. Un traffico che causa danni alla salute della popolazione locale, come già accertato dalla regione Lazio. E conseguenze negative sull’ambiente, almeno secondo le denunce di ambientalisti e comitati che reputano a rischio i due parchi confinanti.
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L’odissea del sistema di tracciabilità dei rifiuti

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Sistri (Sistema di controllo informatico della tracciabilità dei rifiuti) un complicatissimo sistema, che avrebbe garantito ai nostri servizi di intelligence di controllare, mediante rilevatori satellitari e apparati vari, gli spostamenti dei rifiuti speciali, anche tossico nocivi, dal produttore alla discarica o all’impianto di recupero.
Peccato non abbia mai funzionato. Peccato che il sistema era così complesso e tecnologicamente lacunoso da arenarsi di fronte alle mille variabili testate. Una volta tanto le rimostranze delle imprese sono state fondate e concrete.
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Decreto Sviluppo, inserita norma che vanifica impegni presi per bonifica aree militari.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Legambiente: “Provvedimento scandaloso."
"Impensabile non bonificare il poligono di Quirra”.
Per la Sardegna e per il Poligono di Quirra in particolare - aggiunge il presidente di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana - si tratta di una norma offensiva perché attraverso questo ‘trucco’ si elude l’impegno assunto dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle basi militari, che aveva quantificato in 100milioni di euro una prima valutazione dei costi delle bonifiche delle aree.
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Centrale di Perrero: Legambiente: 18mila camion e grande impatto ambientale

DALL'ECO DEL CHISONE

Marco Baltieri, responsabile del settore Acqua e Difesa del suolo di Legambiente Piemonte, solleva alcune osservazioni critiche sul progetto presentato da Enel Energia per una grande centrale idroelettrica in Val Germanasca, con prese sui due rami del torrente, sul rio Balma e sul rio Crosetto.
Un progetto che, rispetto a quello già presentato nel 1989, «è cambiato pochissimo. Il progetto stesso dice che sono stati migliorati alcuni aspetti estetici, non le opere e l'impatto».
Per saperne di più leggi l'articolo: Legambiente: 18mila camion e grande impatto ambientale Per saperne di più leggi l'articolo: Centrale Enel, pro e contro

Treno: Bonino ribadisce: «Troviamo insieme proposte per la Pinerolo-Torre»

DALL'ECO DEL CHISONE

«Vogliamo condividere con utenti e sindaci, grazie allo strumento del Quadrante, le proposte per una possibile apertura al mercato della linea ferroviaria Torre Pellice-Pinerolo». L'assessore regionale ai Trasporti, Barbara Bonino, è tornata ieri a parlare della linea della Val Pellice, al momento servita solo da autobus: «Il nostro obiettivo è avviare un percorso condiviso con gli amministratori locali e gli utenti per migliorare il servizio».
Bonino ha riconosciuto che «sindaci e pendolari ritengono che la Pinerolo-Torre Pellice, così come altri cosiddetti "rami secchi", abbia grandi potenzialità e che sia stata finora sottoutilizzata. Questo è il momento per trovare insieme delle proposte interessanti per eventuali gestori».
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