Taranto tra disastro ambientale e sociale

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Dopo i sigilli agli impianti della più grande fabbrica d'acciaio d'Europa, ottomila operai marciano sul capoluogo ionico e paralizzano la circolazione. In cinquemila rischiano di restare senza lavoro .
E’ successo quello che era prevedibile nelle ultime settimane, impensabile fino a qualche anno fa. Emilio Riva, l’ottantaseienne re italiano dell’acciaio, suo figlio Nicola e una schiera di dirigenti, manager e responsabili dell’Ilva sono agli arresti domiciliari. Sei aree vitali per la produzione dell’acciaio sotto sequestro. Ferme, bloccate, non utilizzabili. “Non può essere consentita una politica imprenditoriale che punta alla massimizzazione del risparmio sulle spese per le performance ambientali del siderurgico”, scrive il gip Patrizia Todisco nel suo provvedimento.
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