Bandiera Nera alla Regione Piemonte
per cattiva gestione politiche sulla
montagna
Motivazione:
per l'assenza di politiche volte alla tutela, regolamentazione e valorizzazione della montagna.
Descrizione:
Il contesto alpino piemontese è un ecosistema splendido, ma particolarmente fragile e delicato a cui bisogna prestare particolare attenzione; è uno scrigno di ricchezze che vanno tutelate e valorizzate. La mancanza di una rigorosa e lungimirante politica della montagna da parte della Regione Piemonte mette a rischio queste ricchezze che possono essere irrimediabilmente compromesse. La trascuratezza o per meglio dire l'inesistenza di politiche strategiche innovative abbraccia numerosi ambiti, tutti determinanti per la sostenibilità del sistema montagna.
▫ FIUMI La mancanza di linee guida per la realizzazione di nuovi impianti idroelettrici mette a rischio i fiumi alpini, già ora in sofferenza per il mancato rispetto del Deflusso Minimo Vitale e minacciati dalle centinaia di progetti per la realizzazione di nuovi impianti.
▫ SENTIERI Mancano adeguati provvedimenti legislativi volti a vietare la circolazione dei mezzi motorizzati di qualsivoglia tipo per fini ludici, ricreativi e sportivi sui sentieri, sulle mulattiere e sui tratturi in ogni periodo dell’anno, con la conseguenza che la circolazione dei mezzi motorizzati sulle strade a fondo naturale impatta profondamente sull’ambiente naturale e sull’ecosistema. La convivenza di pedoni, ciclisti e motociclisti su sentieri, mulattiere e tratturi è difficilmente praticabile, se non impossibile, con la conseguenza che laddove fosse permessa la circolazione dei mezzi motorizzati, i sentieri sarebbero abbandonati dai pedoni e dai ciclisti con il rischio di un gravissimo danno economico per le aree montane.
▫ ELISKI Manca una regolamentazione sulla pratica dell'eliski che sembra attrarre gli interessi di privati che, a scapito dell'ambiente e della fauna alpina, offrono voli turistici per raggiungere le vette più alte. Contemporaneamente è però sempre più vasta e pressante la richiesta da parte dei cittadini di frequentare, con modalità non invasive, luoghi non compromessi da fenomeni di urbanizzazione, emissioni, rumori; luoghi che possono diventare attrattiva e fonte di reddito per le popolazioni residenti, se sapranno conservarle e valorizzarle. Ad oggi è stata presentata una sola proposta di legge regionale che lascia però massima libertà ai Comuni enunciando solo dei principi generali con l'effetto quindi di non regolamentare efficacemente questa pratica.
▫ PARCHI La difficile situazione in cui versano i parchi regionali a seguito delle modifiche al testo unico sulle aree protette è ancor più evidente nel contesto alpino laddove ambiente incontaminato e particolarità territoriali andrebbero valorizzate e salvaguardate proprio tramite le azioni delle aree protette. Purtroppo gli Enti parco, oggi in ginocchio, rischiano di non poter più attuare la loro importante missione.
▫ TIPICA FAUNA ALPINA La fauna che caratterizza le nostre montagne (tra cui il fagiano di monte, la coturnice, la pernice bianca e la lepre variabile) è in forte declino a causa delle svariate attività antropiche che hanno trasformato la montagna, nonostante questo continua ad essere oggetto di caccia e nel nuovo calendario venatorio è previsto addirittura un aumento di carniere per queste specie.
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