Risultati del movimento della decrescita felice a Venezia 2012

DAL SITO MOVIMENTO PER LA DECRESCITA FELICE

È tempo di rompere con il neo-liberismo, la globalizzazione e le imposture di un capitalismo nella sua fase terminale. Il tutto, iniziando a ragionare “passando dall’io al noi”.Ma attenzione, avvertono i ‘decrescisti’, la strada è ancora lunga: “Del quadro che si vuole dipingere, il lavoro fatto finora equivale solo a due pennellate”
Principale accusata, a Venezia, è risultata la cultura consumistica: competitiva ed alienante, è stata ritenuta all’unanimità la vera origine delle crisi ambientali, sociali ed occupazionali che stiamo vivendo. Come sconfiggerla, dunque? Secondo l’economista Serge Latouche, è necessario innanzitutto “de-colonizzare l’immaginario, magari incominciando a buttare la tv, vero strumento di colonizzazione”. “La riconversione delle attività tossiche – ha ribadito il professore parigino – riguarda infatti anche quelle che lo sono a livello spirituale, come la pubblicità e il marketing”, il cui scopo è l’omologazione sui modelli occidentali di consumo, che “generano solo frustrazione”.
Nel mondo globalizzato “avere molte differenze e sviluppare la dimensione locale non è ritenuto efficiente, né un bene per il profitto”, afferma l’eco-attivista Helena Norberg-Hodge: “Ma è una grande menzogna. Se tutti ad esempio mangiassero prodotti locali, le multinazionali ridurrebbero i loro profitti, ma letteralmente milioni di persone ne potrebbero trarre vantaggi anche in termini economici”.
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Taranto Futura si rivolge al tribunale internazionale: «Ilva, è un genocidio»

DAL CORRIERE DELLA SERA

Il Comitato Taranto Futura, così come annunciato nel luglio scorso, ha presentato una denuncia al procuratore del Tribunale penale internazionale dell'Aja per chiedere l'apertura di un'inchiesta nei confronti della classe dirigente tarantina, regionale e nazionale, in concorso con i vertici dell'Ilva, per la violazione degli articoli 5, 6 e 7 dello statuto della Corte penale internazionale per i reati di genocidio e crimini contro l'umanità in relazione all'inquinamento prodotto dallo stabilimento siderurgico e ai mancati controlli da parte delle istituzioni.
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Puliamo il mondo in Valpellice: l'iniziative con i cittadini

COMUNICATO LEGAMBIENTE VALPELLICE

Domenica 30 settembre si è tenuta la seconda delle due giornate della campagna "Puliamo il mondo" organizzata dal locale circolo di Legambiente insieme all’assessorato all’ambiente del comune di Torre Pellice.
Questa iniziativa, in collaborazione anche con il Comitato Treno Vivo della Valpellice, ha avuto come teatro la stazione di Torre Pellice. Simbolicamente e praticamente, si è voluto ricordare che la comunità, in questo caso la valle, si sta ancora impegnando in prima persona per la salvaguardia di questo bene, nonostante la linea ferroviaria sia sospesa.
Lo spirito di Puliamo il Mondo è infatti quello di sollecitare la società civile ad essere protagonista di un impegno condiviso per difendere il territorio dal degrado e di permettere ad ognuno di noi di fare un piccolo gesto per riappropriarsi di un angolo del nostro Paese e di comprendere meglio che il primo passo da fare, per evitare il degrado ambientale, è non sporcare.
SE VI CAPITA, ANDATE A VEDERE IL NOSTRO LAVORO!!!

Ilva, per Ferrante “non è emergenza”. Ma in una scuola a Tamburi è allarme-gas

DAL FATTO QUOTIDIANO

”A Taranto non c’è nessuna emergenza sanitaria. E le perizie che presenteremo lo proveranno”. Il presidente del cda Ilva Bruno Ferrante continua la difesa mediatica del siderurgico di Taranto.
Però ha ammesso che “al quartiere Tamburi c’è questo spolverio ferroso, ma stiamo lavorando per eliminarlo”. Uno “spolverio ferroso” che, secondo i periti del gip Patrizia Todisco ammonterebbe a circa 700 tonnellate di polveri nocive che ogni anno raggiungono abitazioni, scuole, chiese e vite degli abitanti. E proprio nelle stesse ore in cui Ferrante faceva queste dichiarazioni, un una scuola elementare del quartiere Tamburi i bambini erano costretti a uscire dall’edificio a causa del forte odore di gas che faceva lacrimare gli occhi.
L’allerta è scattata ai tecnici dell’Arpa che hanno rilevato nella centralina di via Machiavelli, situata a pochi metri dalla scuola Deledda, un picco di valori relativi alla presenza di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) nell’aria. Secondo fonti interne, le emissioni potrebbero essere riconducibili alle lavorazioni effettuate nel reparto cokeria dell’Ilva.
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Lo sviluppo delle piste ciclabili ha un impatto globale sulla società.

DAL FATTO QUOTIDIANO

La politica corrotta è il frutto di un albero. Se vogliamo fermare la corruzione una legge più severa non basta. Bisogna cambiare la qualità del terreno dove l’albero cresce.
Servono nuovi comportamenti che producano idee e emozioni diverse.
Viviamo nella cultura dell’auto. Che non è solo un mezzo di trasporto, è anche un feticcio. L’auto è una bolla privata, un simbolo di libertà e potere. Pinzuti racconta che l’italiano spende mediamente 6mila euro all’anno per l’auto, l’assicurazione, la benzina… una cifra enorme rapportata a un reddito medio. L’auto quindi è una scelta che ha un impatto fondamentale sull’economia familiare. L’auto si porta dietro comportamenti come la spesa all’ipermercato e il turismo di massa (con i centri turistici ingorgati come le città). Inoltre l’industria automobilistica è la prima acquirente di pubblicità, quindi gode di grande considerazione nei media. E influenzando i media le case automobilistiche hanno grande peso politico. E la corruzione ha grufolato negli appalti per costruire le autostrade.
In Italia la lobby della Fiat ha determinato scelte strategiche: costruire autostrade invece di ferrovie, lasciar languire il trasporto fluviale e marittimo. E c’è pure un danno derivato dai costi di un sistema trasporti basato sulle autostrade. Spedire, in Italia, costa un’enormità proprio per questo. Il sistema auto comporta pure immensi costi umani e sanitari visto che l’auto rende l’aria irrespirabile. Anni fa Rubbia colcolò che per ogni litro di combustibile bruciato in città si provocavano spese sanitarie per 1.600 lire. E gli incidenti d’auto costano 30 miliardi di euro all’anno.
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Puliamo il mondo in Valpellice: l'iniziative con le scuole

COMUNICATO LEGAMBIENTE VALPELLICE

Venerdì 28 settembre si è tenuta la prima delle due giornate della campagna "Puliamo il mondo" organizzata dal locale circolo di Legambiente insieme all’assessorato all’ambiente del comune di Torre Pellice.
In questa iniziativa due classi delle scuole elementari Gianni Rodari e due classi del Mauriziano, per un totale di 70 bambini, sono state coinvolte in una giornata di pulizia e di educazione ambientale sui sentieri del paese.
Per un giorno il paese è stato invaso dai colori giallo e verde simbolo dell'associazione.
Un momento importante nel quale è stato spiegato ai bambini che la pulizia del proprio territorio è un piccolo gesto per riappropriarsi di un angolo di paese e per comprendere meglio che il primo passo da fare, per evitare il degrado ambientale, è non sporcare

Clini: "La nuova Aia sarà drastica" si ferma lo sciopero, rimossi i blocchi

DALLA REPUBBLICA.IT

Alt di Vendola: "Prima il danno sanitario". Ma gli operai sui camini non scendono: "Prima vogliamo vedere l'autorizzazione ambientale. Oggi è Legambiente a scendere in piazza.
il ministro Corrado Clini fa sapere che tutto è pronto per rivedere e correggere l'autorizzazione integrata ambientale (Aia) al siderurgico: "Sarà drastica la riduzione degli inquinanti". Il via libera dovrebbe materializzarsi l'11 ottobre. Ma il governatore Nichi Vendola avverte, minaccioso: "Non è vero che siamo a un millimetro dalla chiusura dell'Aia". Questo perché lo stesso Vendola pretende che tra le prescrizioni da imporre a Riva & C. figuri pure la valutazione del danno sanitario.
Un'operazione tutt'altro che facile da mettere in pratica e, soprattutto, costosa. Né, come sostengono i custodi giudiziari del tribunale, basterebbero quei 400 milioni per voltare pagina. Ce ne vorrebbero molti di più, di quattrini: tra i 2 e i 4 miliardi di euro. Ma il patron Emilio Riva, da luglio agli arresti domiciliari insieme con il figlio Nicola, vuole mettere mano al portafoglio? Se lo domandano un po' tutti, nel capoluogo ionico. E un po' tutti non si danno risposte rassicuranti: Ilva potrebbe, dopo diciassette anni, alzare bandiera bianca, come il colore del fumo denso che comunque non smette di alzarsi dalle ciminiere con le strisce rosse, e stabilire di cedere baracca e burattini, quasi dodicimila, al miglior offerente, verosimilmente straniero, coreano o cinese. Come stanno le cose, però, potrebbe essere vero anche il contrario. "La situazione è complicata" ammette Landini. E Vendola taglia corto: "Io sto dalla parte di operai e magistrati".
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Stati Generali della Bicicletta

DAL SITO ECO DALLE CITTA'

L’iniziativa, promossa da Legambiente, ANCI, Fiab e #salvaiciclisti, ha ricevuto l’adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Gli Stati Generali della Bicicletta, che intendono dare impulso alla mobilità dolce e sostenibile in alternativa a quella individuale e motorizzata, rappresentano un appuntamento imperdibile per affrontare alcune delle criticità principali dei nostri centri urbani. Chiamando a raccolta amministratori, esperti del settore, associazioni e cittadini, l’obiettivo cardine dell’incontro è quello di riportare la mobilità urbana, vero e proprio indicatore di civiltà e qualità della vita di una società, al centro del discorso generale della sostenibilità.
Valorizzando l’utilizzo delle due ruote a pedali, verranno proposte soluzioni che siano finalmente competitive rispetto all’uso/abuso dell’automobile e che favoriscano l’uso della bicicletta come “mezzo di trasporto quotidiano”, sicuro, sostenibile, accessibile e dinamico.
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Rifiuti: Emilia-Romagna verso il nuovo Piano regionale (senza discariche ed inceneritori)

DAL SITO ECO DALLE CITTA'

“Il Piano regionale – ha affermato l'assessore Freda - in linea con gli obiettivi fissati dall’Europa, punterà sulla prevenzione, il miglioramento anche qualitativo della raccolta differenziata e il recupero di materia, mentre lo smaltimento in discarica e negli inceneritori dovrà diventare un’opzione sempre più residuale”.
“Naturalmente si tratterrà di un percorso che richiederà tempo e che non potrà non coinvolgere l’intera società regionale, durante il quale andremo alla progressiva dismissione degli impianti più obsoleti, realizzando al loro posto una rete di centri per il riciclo e recupero di materia” ha spiegato Freda, che ha auspicato “un’alleanza con il sistema imprenditoriale per mettere il recupero, e non più lo smaltimento, al centro delle strategie di sviluppo”.
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Puliamo il Mondo 2012: sabato e domenica appuntamenti in tutta Italia con Legambiente per ripulire strade e giardini

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Problema dei rifiuti e degrado dei beni culturali al centro del grande weekend di volontariato
Sono cominciate oggi nelle scuole le iniziative di Puliamo il Mondo, la campagna di Legambiente per ripulire dai rifiuti abbandonati strade e giardini della Penisola. Ma è solo l’inizio, perché gli appuntamenti previsti per sabato 29 e domenica 30 settembre sono numerosissimi. Alla versione italiana di Clean Up the World - la più importante campagna internazionale di volontariato ambientale nata a Sidney, in Australia, nel 1989 e portata in Italia nel 1993 da Legambiente - hanno infatti dato la loro adesione 1700 comuni e si aspettano centinaia di migliaia di volontari pronti a combattere il degrado con guanti e ramazze e a restituire vivibilità, dignità e bellezza a tanti spazi comuni.
...In Piemonte, a Torre Pellice, i volontari puliranno i dintorni della stazione ferroviaria, puntando anche sull’importanza di trasporti puliti....
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Come ti trasformo l'auto a benzina in un'ibrida elettrica

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Trasformare la propria normalissima auto con motore a combustione in un moderno mezzo a motorizzazione ibrida o elettrica e risparmiare. Grazie a una tecnologia sviluppata da una spin-off del Politecnico di Milano è possibile. Una soluzione interessante ma con qualche ostacolo da superare.
Il concetto è intrigante, anche se non nuovissimo: realizzare kit di trasformazione per i modelli di auto più vendute, in grado di tramutarle in auto ibride. In questo modo non solo i proprietari “ringiovanirebbero” i loro mezzi, trasformandoli in auto a basso consumo ed emissioni, ma si eviterebbe anche l’inquinamento e lo spreco di materiali ed energia, connesso al rottamare mezzi ancora perfettamente in grado di viaggiare, per costruirne da capo di nuovi.
Ma converrà farlo? «In gran parte dipenderà dagli incentivi governativi messi a disposizione per le auto “ecologiche”. Il costo dei nostri kit, stimiamo, varierà da 7.000 a 11.000 euro, ma se l’incentivo da 5.000 euro, oggi previsto per l’acquisto di auto elettriche nuove, fosse esteso anche alla conversione, come speriamo avverrà, il costo scenderebbe così tanto che il prezzo del kit si recupererebbe, con il risparmio di carburante, in appena un paio di anni, percorrendo anche solo 10.000 chilometri ogni 12 mesi».
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"Crisi economica e climatica vanno affrontate insieme"

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Un articolo di Connie Hedegaard, Commissaria europea responsabile dell’Azione per il Clima, spiega come l'inazione sul terreno della riduzione delle emissioni di gas serra stia diventando molto costosa per la comunità mondiale. Il rischio è che la crisi economica segni una battuta d'arresto della protezione internazionale del clima.
I cambiamenti climatici e le condizioni metereologiche estreme non appartengono a un futuro lontano. Episodi metereologici eccezionali, un tempo assai rari, sembrano adesso diventare la norma; il fenomeno estremo in metereologia non sembra più tanto estremo: ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi boschivi sono le nuove realtà dovute al costante riscaldamento del globo terrestre.
Il collasso climatico mondiale si avvicina più rapidamente di quanto avesse previsto la maggior parte degli esperti del settore. I cambiamenti climatici sono una realtà che acuisce tutta una serie di altri problemi globali, aggiungendo ulteriore instabilità a un mondo già instabile.
Ma, si chiede qualcuno, non è troppo costoso investire in un mondo a basse emissioni di CO2? Certo, è costoso, ma anche continuare come se niente fosse costa caro. È un errore pensare che continuare a non far nulla sia l'opzione più economica, è vero il contrario: costa assai caro. Per citare solo un esempio: all'inizio di questo mese la Banca mondiale ha lanciato un allarme a livello mondiale sulla fame in seguito alla drammatica siccità negli Stati Uniti, in Russia e in Ucraina che ha fatto impennare i prezzi delle derrate alimentari a un livello record. Secondo la Banca mondiale, i prezzi del granturco e del sorgo sono aumentati rispettivamente del 113% e del 200% in alcuni mercati del Mozambico e del Sudan. Questo tipo di costo spesso viene passato sotto silenzio.
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Ilva, Ferrante: “Nessuna emergenza sanitaria”.

DAL FATTO QUOTIDIANO

Nei terreni vicini all’azienda sono stati individuate sostanze inquinanti come mercurio, nichel e cadmio e il sindaco ha vietato ai cittadini “l’accesso alle aree verdi non pavimentate del quartiere Tamburi”. Eppure secondo il presidente dell’Ilva, a Taranto non c’è nessuna emergenza sanitaria.
Il sindaco: “Sto dalla parte della ragionevolezza: investire per rispettare ambiente, salute e lavoro. Bisogna fare una sola cosa: ambientalizzare la fabbrica. Ancora l’Ilva non ha deciso di impegnare risorse per la tutela della salute e dell’ambiente”.
Legambiente: Abbattere l’inquinamento, bonificare, diversificare l’economia. Ma anche attuare interventi sanitari e garantire trasparenza. Sono queste le richieste di Legambiente Taranto. “L’annuncio della disponibilità Ilva ad investire 400 milioni non ha, giustamente e ovviamente a nostro avviso, convinto la Magistratura – ha scritto in una nota-. L’abbiamo detto e lo ripetiamo: per abbattere l’inquinamento Ilva deve stanziare risorse adeguate ed adottare un cronoprogramma stringente. E’ questa l’unica strada per tenere insieme salute, ambiente e lavoro”. Secondo l’associazione ambientalista è prioritario “abbattere drasticamente le emissioni inquinanti dell’Ilva e di tutti gli impianti industriali presenti nel territorio prevedendo limiti particolarmente severi anche in considerazione del carico complessivo di inquinamento che grava sulla città”.
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Il cibo ci aiuta a leggere la crisi e costruire il cambiamento

DAL FATTO QUOTIDIANO

Appartengo alla schiera, che mi sembra sempre più nutrita, di coloro i quali non credono alla ripresa nel 2013 o più in generale a un’uscita dalla crisi nel breve periodo.
Sono tra coloro i quali ritengono che da questa crisi non usciremo presto perché essa non è passeggera: si tratta invece di una profonda crisi del sistema che ha dominato per decenni l’economia, la cultura, la società, la politica, e che oggi ha esaurito la sua forza propulsiva perché i suoi fondamentali sono irrimediabilmente compromessi. A partire dall’idea che la crescita può essere infinita perché inesauribili sono le risorse a nostra disposizione. Solo un profondo cambiamento potrà farci uscire da questa crisi e farci conoscere una nuova stagione di benessere, anche se in forme diverse da quelle che ci siamo abituati a vivere negli ultimi decenni.
Sono anche un ottimista, convinto che sarà dura ma ce la faremo. La luce in fondo al tunnel c’è e la possiamo vedere tutti. Mangiamo 3 volte al giorno e con le nostre scelte alimentari quotidiane possiamo favorire il cambiamento, a partire dalla tavola.
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Puliamo il Mondo 2012: domani si comincia con le scuole

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

L’energia e l’entusiasmo dei giovani si unisce allo spirito olimpico di Puliamo il Mondo, la più famosa iniziativa di volontariato ambientale organizzata in Italia da Legambiente il 28-29-30 settembre. Una squadra di oltre 300.000 studenti, di ogni regione della Penisola, domani 28 settembre aprirà la prima giornata del lungo week-end di volontariato, per ripulire le città e le aree verdi dai rifiuti. La grande adesione delle scuole italiane dimostra anche quest’anno come le nuove generazioni condividano fortemente la ventennale campagna di Legambiente.
Un’iniziativa, che festeggia i suoi vent’anni d’impegno per il pianeta, rendendo omaggio alle Olimpiadi e lanciando un messaggio preciso: bisogna essere degli atleti non solo nello sport, ma soprattutto nella vita di tutti giorni rispettando, con semplici e agonistici gesti, l’ambiente. Ed i primi sportivi a scendere in campo per un mondo ecosostenibile e libero dai rifiuti sono proprio i giovani.
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Legambiente presenta osservazioni alla proposta di legge regionale sul volo alpino

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE

una legge che non regolamenta ma liberalizza soltanto”

Saranno presentate oggi alla seconda commissione del Consiglio Regionale del Piemonte le osservazioni di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta alla proposta di legge regionale n. 276 “Disciplina delle attività di volo alpino ai fini della tutela ambientale” (primo firmatario il cons. reg. Paolo Tiramano - Lega Nord).
Riteniamo la proposta di legge non adeguata ai fini della tutela dell'ambiente e della biodiversità – dichiara Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta – La pratica del volo alpino a fini turistici va regolamentata, vitandola non solo nei Parchi Nazionali, così come previsto dalla proposta di legge, ma anche in tutti i siti di interesse comunitario, valutando caso per caso le restanti aree. Ci auguriamo che la proposta sia nettamente rivista – continua Dovana -, noi ci rendiamo disponibili ad ulteriori confronti, dopo oggi, per arrivare ad una regolamentazione del volo alpino che possa davvero tutelare l'ambiente, la biodiversità e il turismo meno impattante delle nostre montagne”.
Il dibattito sull'eliski trae origine da alcuni avvenimenti che hanno suscitato ampio dibattito nel Verbano-Cusio-Ossola nella scorsa stagione sciistica, di fatto interrompendo un programma di eliski già organizzato, ma peraltro non autorizzato. Il circolo di Legambiente “Il Centro del Sole” aveva già espresso le preoccupazioni dell'associazione nel documento “No eliski nel futuro della montagna”, sostenuto poi da una petizione on line che ha raccolto le firme di numerose associazioni e appassionati di montagna preoccupati non solo dall'impatto del volo alpino sull'ambiente e la biodiversità, ma anche per le ricadute sulle attività escursionistico-sportive meno impattanti.
La discussione nata tra gli operatori turistici sulle entusiasmanti ricadute economiche dalla pratica dell’Eliski è di natura puramente teorica; i fautori dell’Eliski non hanno infatti portato a loro sostegno alcuno studio scientifico sull’argomento, ma soltanto affermazioni apodittiche senza valore, mentre è evidente e certo come la pratica dell’Eliski possa essere nociva per le attività turistiche tradizionali.
La proposta di legge sembra ignorare totalmente che le aree maggiormente ambite dai fruitori di Eliski siano all'interno di siti di interesse comunitario e che i beni ambientali da tutelare nei siti SIC e ZPS siano prioritariamente quelli naturalistici, regolati dalle Direttive Habitat e Uccelli, tant’è che la proposta di legge neppure le cita, preoccupata unicamente di dare una regolamentazione all’Eliski quanto più decentrata possibile – si lege nelle osservazioni - . Essa affida infatti l’incarico di autorizzazione ai voli, ai Comuni interessati geograficamente dai voli stessi, senza neppure porsi il problema delle procedure da adottare, da parte di enti per loro natura non sufficientemente strutturati, salvo che per la distribuzione degli incarichi tra le diverse ditte richiedenti, nella logica politica di padroni in casa nostra, che difficilmente è adattabile a problemi sovranazionali che attengono alla conservazione della biodiversità.
Per quanto riguarda la tutela ambientale, non se ne trova traccia tranne che per un unico cenno, relativo unicamente al rumore prodotto dai motori. Nessun riferimento è fatto alle norme specifiche e ai beni ambientali da tutelare, presenti nelle leggi istitutive dei Parchi o nelle Direttive Comunitarie che regolamentano le aree SIC e ZPS.
Il problema dei voli con l'elicotero sta assumendo dimensioni tali da spingerci ad affermare che questo mezzo dovrebbe essere utilizzato solo in situazioni strettamente necessarie – conclude Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente Nazionale -. L'esempio emblematico della Marmolada dove dal primo gennaio 2012 nessun elicottero è più atterrato dovrebbe indurre su tutto l'arco alpino una seria riflessione volta a riprogettare il vivere in montagna avendo come riferimento i principi dei protocolli delle alpi”.
Le osservazioni complete sono disponibili sul sito www.legambientepiemonte.it

Iniziative a Torino per la Giornata Nazionale del Camminare

DALL'ECO DALLE CITTA'

La Giornata Nazionale del Camminare del 14 ottobre sarà anticipata a Torino a domenica 7 ottobre, per farla coincidere con Portici di Carta e le passeggate letterarie già previste per la domenica mattina.
I dettagli sono ancora da definire, ma è prevista la presenza del presidente Fedetrek Paolo Piacentini, che presenterà la Giornata Nazionale del Camminare prevista, nel resto d'Italia, per la domenica successiva, il 14 ottobre.
Eco dalle Città cerca camminatori urbani per pubblicare in anticipo appuntamenti e itinerari pomeridiani e documentarli. A questo tema sarà dedicato l'aperitivo di Eco previsto giovedì 4 ottobre al centro sereno regis via Garibaldi 13.
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Rachel Carson, la cultura ecologica è un valore politico

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il 27 settembre del 1962 usciva nelle librerie americane “Silent Spring”, il libro sulle conseguenze dell’uso massiccio di Ddt nell’agricoltura estensiva con cui Rachel Carson fondò il movimento ambientalista degli Stati Uniti.
La Carson divenne una “citizen scientist” e avvicinò l’ecologia alla vita delle persone. Da quel giorno di settembre i cittadini americani si sentirono maggiormente coinvolti nelle scelte ambientali del proprio Paese e compresero che l’impegno personale e il senso di responsabilità verso il futuro e la comunità potevano fare la differenza.
A cinquanta anni di distanza da quell’autunno che accese di passione civile un pubblico fino a quel momento totalmente digiuno di ecologia, i movimenti dal basso sono diventati i protagonisti della presa di coscienza globale sul cambiamento climatico.
Il testamento della Carson ci ricorda che la cultura ecologica non deve essere un privilegio dell’Accademia, ma un valore collettivo, da condividere e da diffondere. Solo così dati, statistiche e grafici possono raggiungere il livello zero – la vita quotidiana – e trasformarsi in strategie di azione. Non è un caso che “conoscenza e consapevolezza” rientrino nel programma di adattamento al cambiamento climatico della Comunità Europea.
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Il debito pubblico delle grandi opere

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Negli ultimi anni, un’incidenza determinante sull’aumento dei debiti pubblici hanno avuto i costi delle grandi opere pubbliche, deliberate con sempre maggiore frequenza dalle amministrazioni statali centrali e periferiche non per rispondere a reali necessità, ma con la motivazione esplicita di rilanciare l’economia e creare occupazione. Le grandi opere hanno quasi sempre un impatto ambientale devastante e possono essere realizzate soltanto da grandi aziende che così suggellano la loro alleanza strategica col potere politico che le delibera.
Una indecenza che si ripete ogni volta in occasione di olimpiadi estive e invernali, campionati di calcio, di nuoto, di tennis, esposizioni universali, centenari, giubilei, conferenze internazionali. Le grandi opere che si realizzano in queste occasioni hanno costi altissimi, vengono usate per poche settimane per poi rimanere abbandonate al degrado e all’incuria, non ripagano nemmeno in minima parte le loro spese, riempiono le amministrazioni pubbliche di debiti per più generazioni , le obbligano a contrarre altri debiti per pagare gli interessi sui debiti contratti, le costringono a fare cassa cedendo la gestione dei servizi pubblici ad aziende multinazionali.
Il debito pubblico della Grecia, su cui si è scatenata la speculazione finanziaria, ha cominciato a impennarsi in conseguenza delle spese effettuate per le Olimpiadi di Atene del 2004. Se Torino è la città più indebitata d’Italia, lo deve alle spese in deficit sostenute per le Olimpiadi invernali del 2006.
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Saper spiegare bene perché conviene il fotovoltaico

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Il fotovoltaico è una straordinaria tecnologia per la produzione di energia pulita e rinnovabile. Ormai abbiamo superato quel falso mito che affermava che per produrre un pannello ci voleva più energia di quella che quel pannello avrebbe generato nel corso della sua vita. Non richiede costi di infrastruttura né ha costi nascosti come quella di altre tecnologie come la dismissione o l’impatto ambientale o una lunga filiera.
Il fotovoltaico produce dove c’è richiesta di energia, un’energia a km zero.
Oggi con i costi in forte ribasso sta diventando molto conveniente. L’unico problema è che produce nelle ore diurne. Chiederei dunque ai legislatori e alle istituzioni energetiche di affrontare questa problematica esaminando tutte le soluzioni per l’accumulo. Sarebbe importante poter considerare il fotovoltaico come la fonte mainstream per la produzione di elettricità visto il sole che abbiamo e, al tempo stesso, dedicarsi a trovare soluzioni per la modulazione della richiesta e dell’offerta dell’energia. Se dovessi chiedere qualcosa punterei al sostegno concreto del settore disciplinando al meglio lo scambio sul posto.
Agli operatori direi di avere fiducia e che c’è ancora un ampio spettro di utenze che possono trovare nel fotovoltaico una opportunità di risparmio. Serve un impegno da parte loro a recepire un nuovo modo di essere promotori attivi del fotovoltaico.
Serve un approccio diverso dal passato.
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Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti, tre mesi per l'adozione

DAL ECO DALLE CITTA'

La direttiva europea quadro sui rifiuti (la 2008/98/CE recepita dall'Italia nel dicembre 2010) introduce l’obbligo, per gli Stati membri, di elaborare programmi di prevenzione dei rifiuti incentrati sui principali impatti ambientali e basati sulla considerazione dell’intero ciclo di vita dei prodotti e dei materiali. La direttiva stabilisce che gli Stati membri adottino programmi di prevenzione dei rifiuti fissando specifici obiettivi. Lo scopo di tali obiettivi e misure è di dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti.
È fissato per la fine dell'anno il termine per l'adozione del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti da parte del Ministero dell'Ambiente.
Federambiente: “Il Piano si potrà realizzare se al tavolo si siederanno le industrie manifatturiere della produzione di merci e beni di consumo".
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Astonyshine, casa autosufficiente, low cost e low tecnology.

DALLA REPUBBLICA.IT

UNA CASA del tutto autosufficiente. È questa la sfida di un team italo-francese che ha pensato di costruire una struttura in grado di sfruttare il calore dei raggi del sole per produrre energia. Un impianto fotovoltaico sul tetto ricurvo provvede al rifornimento elettrico e termico. Ma non solo. La struttura è priva di qualsiasi sistema di riscaldamento e raffreddamento, sfrutta infatti il comportamento passivo della casa (anche se c'è comunque una pompa di calore che permette di raggiungere il confort anche in inverno) ed è fatta di materiali eco-sostenibili e naturali al 100%. Questo dato in particolare, oltre ad offrire notevoli vantaggi ambientali, permette anche di abbattere i costi di produzione, rendola una casa prefabbricata low cost, oltre che low tecnology.
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Montagna: cime conquistate, anzi acquistate

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Una volta i ricchi si facevano fotografare accanto al leone o all’elefante che avevano abbattuto, adesso con le bombole di ossigeno, nei duvet super-imbottiti, sull’Everest. Ma anche le altre montagne sono appetite. Purché l’altitudine abbia quell’otto davanti.
Mi domando quanta gente non conosce neppure il territorio dove vive, le piante che lo abbelliscono, gli animali che lo abitano, e, vittima di questa stramaledetta malattia che con il denaro tutto si acquista, vogliono far propria l’esperienza di un ottomila dall’altra parte del mondo.
Vittime del denaro e della vanità.
Come diceva Oscar Wilde: “Oggigiorno si conosce il prezzo di tutto, ma non si conosce il valore di niente.”
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Mettete le bici nei vostri cortili

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Nei regolamenti condominiali, nella stragrande maggioranza dei casi, non esiste un divieto assoluto e in mancanza di questo si applica una regola più generale per cui in uno spazio comune (il cortile condominiale) non si può lasciare un bene privato (la bici). Ovvero si fa divieto di parcheggiare le bici.
Per questo città come Milano e Torino, per incentivarne l’uso, hanno preso una posizione chiara, modificando il Regolamento Edilizio e il Regolamento di Igiene e Sanità in modo da riconoscere e tutelare il diritto al parcheggio delle bici negli spazi condominiali comuni.
Ma a Roma ( e non solo...) questo non si può fare e dopo averla incastrata dentro l’ascensore o avergli fatto salire qualche rampa di scala, la parcheggiano accanto al letto, sul balcone -quando c’è – in sala.
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Il calcio ha bisogno di stadi sicuri o di nuove speculazioni edilizie?

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

La cosiddetta Legge Stadi non ha nulla a vedere con lo sport”
“Chiamarla ‘legge stadi’ è una vera ipocrisia – ha continuato il presidente di Legambiente -. Il calcio e lo sport non c’entrano nulla con il testo approdato in Senato dopo un iter quanto mai discutibile. Ma questa fretta ha una ragione ben precisa: se approvato, il Disegno di Legge, consegnerebbe nelle mani di chi vuole realizzare speculazioni edilizie uno straordinario strumento per costruire in aree non edificabili in ogni Comune italiano. Si potranno rendere edificabili aree che oggi non lo sono per i piani vigenti. E in queste operazioni prevedere ‘attività residenziali, direzionali, turistico-ricettive e commerciali’. Niente a che vedere con lo sport e le squadre di calcio: si tratta invece di un provvedimento speciale in grado di rendere edificabili terreni agricoli e persino, con alcune forzature, aree vincolate”.
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Ue, Italia maglia nera per la qualità dell'aria.

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE NAZIONALE

Legambiente: “Servono misure concrete per far respirare le città”
“La maglia nera assegnata all’Italia per la qualità dell’aria conferma ciò che Legambiente segnala da tempo: nel Belpaese c’è una vera e propria emergenza smog, una malattia cronica che colpisce tantissime città italiane e che non accenna a placarsi. Le cause dell’inquinamento atmosferico sono chiare e conosciute da tempo, eppure si fa ancora troppo poco per arginare il problema. Solo nel 2011 sulle 82 città monitorate dall’associazione ambientalista, 55 hanno esaurito i 35 superamenti all’anno del limite di legge giornaliero per la protezione umana del PM10.
“Per porre un freno all’inquinamento atmosferico in città – aggiunge Zampetti – è indispensabile adottare misure più concrete, strutturali ed efficaci come l’incremento del trasporto pubblico locale e del servizio ferroviario per il trasporto pendolare, il pedaggio urbano, l’estensione delle zone 30 e delle aree pedonali, delle corsie preferenziali per i mezzi pubblici e favorire l’incremento degli spostamenti in bicicletta lungo le strade cittadine. La soluzione è dunque possibile, ma richiede più coraggio da parte degli amministratori, e più responsabilità da parte dei cittadini”.
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Picco del Petrolio e tutte le soluzioni inefficienti proposte

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Il Picco del Petrolio è un evento che si sta svolgendo su un arco di diversi anni, quindi non vediamo ancora il picco con chiarezza, ma credo che si possa dire che è stato nel 2008, circa.
Per convincervi di quello che vi sto dicendo potrei farvi vedere dei dati, ma credo che la cosa migliore sia invitarvi a riflettere su quanto si parla oggi dei sostituti del petrolio: biocombustibili, sabbie bituminose, olio da scisti e cose del genere. Avrete anche sentito parlare della ‘nuova era del petrolio’ e vi hanno detto che è una cosa buona. Ma le ‘nuove’ risorse non lo sono affatto, sono note perlomeno da decenni. E sono inefficienti e costose; anche di questo ve ne sarete accorti, se non altro dai prezzi della benzina. Siamo costretti a usarle solo perché abbiamo passato il picco; ci servono per mascherare il declino. Abbiamo fatto come una persona che cerca di mascherare la sua età tingendosi i capelli. Per un po’, ci può anche riuscire, ma non per sempre.
Ma il problema non è quanto a lungo potremo mascherare il picco: è che con queste risorse stiamo facendoci dei danni enormi. Siamo distruggendo aree immense, avvelenando le falde acquifere e stravolgendo l’agricoltura. E sta succedendo anche di peggio: usando risorse inefficienti stiamo generando più gas serra a parità di energia prodotta. Il cambiamento climatico sta accelerando, come avete visto da quello che è successo ai ghiacci del Polo Nord, questa estate.
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Quanto è bella l’Italia sotto coperta

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Quanto è bella questa Italia nascosta, sotto coperta, fatta di monumenti naturali e di borghi che prendono vita tra le macerie e diventano storia che sa farsi futuro, strade e scorci pieni di volti, gatti, vicoli e pertugi.
Quanto è viva questa Italia dove la politica passa attraverso le gambe gli occhi le scelte di donne e uomini che si fanno servitori dello Stato a tempo determinato, e che riempiono i giorni di azioni concrete, vere. Vive. Fatte di beni comuni, tutela del territorio, fonti rinnovabili, mobilità sostenibile.
Quanto è brava questa Italia che si produce più del doppio dell’energia di cui ha bisogno da fonti rinnovabili.
Quanta lungimiranza e coraggio passa nelle vittorie (merito di progetti mirabolanti) di Povegliano Veronese- VR (gestione del territorio), Lodi (mobilità sostenibile), San Vito di Leguzzano – VI (nuovi stili di vita), dove gli amministratori aprono le porte dei rispettivi municipi e costruiscono cantieri di democrazia partecipata.
Quanta speranza che dà questa Italia nascosta, sotto coperta, dove senza auto blu o portaborse donne e uomini che fanno politica come volontariato o poco più giungono da tutte le parti per contaminarsi, con il sorriso stampato sul volto, crescere e condividere insieme: idee, pensieri, progetti, intuizioni, pezzi di un altro modello di sviluppo.
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PULIAMO IL MONDO IN VALPELLICE

Organizzato dalla Legambiente Valpellice e il Comune di Torre Pellice

Le giornate di volontariato saranno due:
Venerdì 28 settembre verranno coinvolte le scuole elementari Gianni Rodari e Mauriziane di Torre Pellice in una giornata di pulizia e di educazione ambientale sui sentieri del paese.
Domencia 30 settembre, insieme al comitato Treno Vivo Valpellice, verrà ripulita la zona antistante la stazione.

Per tutti l’appuntamento è domenica 30 settembre alle ore 10, davanti alla stazione di Torre Pellice, armati di guanti e rastrelli. Questo sarà un momento simbolico molto importante, nel quale la comunità, in questo caso la valle, si impegna in prima persona per la salvaguardia di un bene comune a cui tiene ancora molto, nonostante in questo periodo la linea ferroviaria sia sospesa.