"Crisi economica e climatica vanno affrontate insieme"

DAL SITO QUALENERGIA.IT

Un articolo di Connie Hedegaard, Commissaria europea responsabile dell’Azione per il Clima, spiega come l'inazione sul terreno della riduzione delle emissioni di gas serra stia diventando molto costosa per la comunità mondiale. Il rischio è che la crisi economica segni una battuta d'arresto della protezione internazionale del clima.
I cambiamenti climatici e le condizioni metereologiche estreme non appartengono a un futuro lontano. Episodi metereologici eccezionali, un tempo assai rari, sembrano adesso diventare la norma; il fenomeno estremo in metereologia non sembra più tanto estremo: ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi boschivi sono le nuove realtà dovute al costante riscaldamento del globo terrestre.
Il collasso climatico mondiale si avvicina più rapidamente di quanto avesse previsto la maggior parte degli esperti del settore. I cambiamenti climatici sono una realtà che acuisce tutta una serie di altri problemi globali, aggiungendo ulteriore instabilità a un mondo già instabile.
Ma, si chiede qualcuno, non è troppo costoso investire in un mondo a basse emissioni di CO2? Certo, è costoso, ma anche continuare come se niente fosse costa caro. È un errore pensare che continuare a non far nulla sia l'opzione più economica, è vero il contrario: costa assai caro. Per citare solo un esempio: all'inizio di questo mese la Banca mondiale ha lanciato un allarme a livello mondiale sulla fame in seguito alla drammatica siccità negli Stati Uniti, in Russia e in Ucraina che ha fatto impennare i prezzi delle derrate alimentari a un livello record. Secondo la Banca mondiale, i prezzi del granturco e del sorgo sono aumentati rispettivamente del 113% e del 200% in alcuni mercati del Mozambico e del Sudan. Questo tipo di costo spesso viene passato sotto silenzio.
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