Lo sviluppo delle piste ciclabili ha un impatto globale sulla società.

DAL FATTO QUOTIDIANO

La politica corrotta è il frutto di un albero. Se vogliamo fermare la corruzione una legge più severa non basta. Bisogna cambiare la qualità del terreno dove l’albero cresce.
Servono nuovi comportamenti che producano idee e emozioni diverse.
Viviamo nella cultura dell’auto. Che non è solo un mezzo di trasporto, è anche un feticcio. L’auto è una bolla privata, un simbolo di libertà e potere. Pinzuti racconta che l’italiano spende mediamente 6mila euro all’anno per l’auto, l’assicurazione, la benzina… una cifra enorme rapportata a un reddito medio. L’auto quindi è una scelta che ha un impatto fondamentale sull’economia familiare. L’auto si porta dietro comportamenti come la spesa all’ipermercato e il turismo di massa (con i centri turistici ingorgati come le città). Inoltre l’industria automobilistica è la prima acquirente di pubblicità, quindi gode di grande considerazione nei media. E influenzando i media le case automobilistiche hanno grande peso politico. E la corruzione ha grufolato negli appalti per costruire le autostrade.
In Italia la lobby della Fiat ha determinato scelte strategiche: costruire autostrade invece di ferrovie, lasciar languire il trasporto fluviale e marittimo. E c’è pure un danno derivato dai costi di un sistema trasporti basato sulle autostrade. Spedire, in Italia, costa un’enormità proprio per questo. Il sistema auto comporta pure immensi costi umani e sanitari visto che l’auto rende l’aria irrespirabile. Anni fa Rubbia colcolò che per ogni litro di combustibile bruciato in città si provocavano spese sanitarie per 1.600 lire. E gli incidenti d’auto costano 30 miliardi di euro all’anno.
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