La vita è un Treno. Un viaggio sentimentale un atto di denuncia civile

DAL SITO DEL FATTO QUOTIDIANO.IT

E' un viaggio che illustra, attraverso la ruggine di alcune tratte ferroviarie dismesse, l'Italia in soffitta, lasciata alla memoria, ferita, abbandonata.
Il treno è l'unico vettore a essere connettore di comunità.
Attraversa vallate, buca le montagne, incontra i paesi come un lungo bruco che trascina persone e speranze, progetti e disgrazie.
Con gli anni è maturata l'idea che non fosse utile, opportuno, intelligente collegare le grandi metropoli ai piccoli borghi, la campagna alle città, il piccolo al grande.
Sono nati i treni super veloci, le tratte super moderne che hanno diviso l'Italia, sezionandone la capacità di spesa, il merito, e persino i bisogni.
Chi corre a trecento all'ora e chi rimane a piedi.
L'Italia è come un barcone affollato su un lato. Di qua piegato fino a imbarcare acqua, di là quasi deserto.
Il treno è costoso, le strade no. Il treno porta deficit, l'asfalto crea valore economico, distribuisce ricchezza.
Per una parte dell'Italia il treno è divenuta una spesa insostenibile. Meglio il bus.
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La Terra dei fuochi di casa nostra tra Barge e Revello

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE PIEMONTE

Condannati per aver interrato rifiuti speciali nel Cuneese
Legambiente, a cui è stato riconosciuto il danno morale, esprime soddisfazione per la sentenza: “Ora si proceda rapidamente con le bonifiche”

Sono stati condannati in primo grado nell’ambito del processo sull’interramento di car fluff a Barge e Revello (CN) Gian Bartolo Ambrogio, Alberto Michele Boeris e Maria Bainotti, rispettivamente alla pena di 3 anni e 50 mila euro di ammenda, 13 mesi e 6 mila euro di ammenda, 9 mesi e 4.500 euro di ammenda. Il processo ha riguardato l’interramento di rifiuti speciali provenienti dalla frantumazione di carcasse di autoveicoli in 4 nuovi siti che si vanno a sommare ai 12 del precedente procedimento che aveva già portato nel 2009 alla condanna definitiva di Gian Bartolo Ambrogio.

La condanna nei confronti di Ambrogio e di Boeris è per “aver realizzato e gestito, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ed in concorso tra di loro, più discariche non autorizzate di rifiuti speciali derivanti dalla frantumazione di carcasse di autoveicoli ed altri contenenti sostanze tossiche e nocive”; inoltre per Ambrogio e Bainotti per il “re-interramentro del car fluff già rinvenuto, estratto e sottoposto a sequestro nell’ambito del precedente procedimento penale”. La sentenza assolve invece gli imputati non con formula piena ma dubitativa dal reato di “avvelenamento di acque di falda idrica sotterranea destinate all’alimentazione umana”.

A Legambiente, assistita nel processo dall’avvocato Annalisa Baratto, e costituitasi insieme al Comune di Barge parte civile, viene riconosciuta la somma di 60.000 euro, che si vanno a sommare ai 75.000 euro già riconosciuti nel precedente processo (e mai corrisposti), per il “danno morale derivante dalla lesione del diritto della personalità dell'associazione al perseguimento del proprio scopo sociale di salvaguardia dell'ambiente”.

“Siamo soddisfatti per l’esito del processo che condanna i colpevoli dell’interramento illecito di rifiuti. Questa vicenda non fa altro che confermare le preoccupazioni che Legambiente ogni anno attraverso il rapporto Ecomafia denuncia relativamente ai reati ambientali nella nostra regione. Soltanto in Piemonte nel 2012 sono state accertate 213 infrazioni, 342 persone denunciate, 3 arresti e 52 sequestri -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Alla luce del dispositivo che assolve non con formula piena ma dubitativa gli imputati dal reato di avvelenamento della falda e in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, rimaniamo preoccupati per i valori emersi nel corso del processo relativi alla presenza di sostanze inquinanti (metalli pesanti) all'interno delle falde acquifere e alle possibili ripercussioni sulla salute dei cittadini. Inoltre auspichiamo e ci impegneremo affinché al più presto si avviino e arrivino a conclusione le bonifiche di tutti i terreni inquinati”.

Legambiente: Italia indietro sulle bonifiche, un business da 30 miliardi di euro

DAL SITO DI REPUBBLICA.IT

In Italia il business legato alle bonifiche del territorio vale 30 miliardi di euro; a sostenerlo è Legambiente. Secondo l'associazione ambientalista, infatti, sarebbero in attesa di 'riqualificazione' circa 100 mila ettari di territorio inquinato, in 39 siti di interesse nazionale (Sin) e 6mila aree di interesse regionale.

Legambiente presenta una decina di proposte come, ad esempio, garantire maggiore trasparenza sul Programma nazionale di bonifica, stabilizzare la normativa italiana, istituire un Fondo nazionale per le bonifiche dei siti. Ma anche sostenere l'epidemiologia ambientale, per una reale prevenzione, fermare i commissariamenti delle zone da bonificare e potenziare i controlli ambientali pubblici.


Per saperne di più leggi il Dossier Legambiente: Legambiente: Italia indietro sulle bonifiche, un business da 30 miliardi di euro

Insieme in Comune: la proposta della DIAPSI

COMUNICATO STAMPA: INSIEME IN COMUNE
Gruppo Donne Valpellice, SPI CGIL, Legambiente Valpellice, Associazione Genitori Valpellice, Auser, La Bottega del Possibile, Mondo di Donne, Diapsi e UISP








PER LE AMMINISTRAZIONI FUTURE

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COSA CHIEDIAMO ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI?

1.     Di non dimenticare che esistono anche i malati mentali a cui assicurare un’esistenza meno grama con la vicinanza e la presenza. Anche se non saranno mai produttivi e se non hanno la speranza di guarire, alleviare la tristezza della loro esistenza è un obiettivo che vorremmo condividere con gli amministratori di oggi e di domani.
2.     Di favorire l’inserimento, ove possibile ed auspicabile, di malati psichici nelle attività promosse per gli altri (attività ricreative, sportive, culturali, ecc.) dandoci disponibili ad accompagnarli per facilitarne l’approccio.
3.     Di prevedere spazi ove i malati psichici possano ritrovarsi, magari anche con altri (v. anziani, disabili, ecc.), ma aperti a tutti, onde evitare il ghetto e ove possano partecipare ad attività di animazione e coinvolgimento.
4.     Di concedere l’uso dei mezzi di trasporto per trasferte sul territorio allo scopo di permettere anche ai malati psichici di partecipare a feste, mostre, teatro, cinema.
5.     Di prevedere la riduzione dei costi per l’ingresso alle manifestazioni.
6.     Di favorire, ove possibile, l’accesso ad attività lavorative atte alla riabilitazione dei malati psichici.
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Aggressione ai fiume della Valpellice: le osservazioni di Legambiente Valpellice

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE VALPELLICE

Purtroppo continua a non essere una novità, piovono richieste su tutti i torrenti. 

Ricordiamo brevemente i quattro fattori principali di danno ai corsi d’acqua:
1.la sottrazione di una sempre maggiore quantità d’acqua da parte delle centrali idroelettriche e dei canali di irrigazione;
2.il progressivo peggioramento dei parametri di qualità, in quanto sempre nuove sostanze inquinanti arrivano nell’ambiente, senza riuscire ad essere “diluite” nella poca acqua rimasta;
3.la distruzione degli habitat adatti a far vivere pesci, anfibi, insetti e tutti gli altri organismi acquatici: i ricorrenti lavori nell’alveo dei fiumi, svolti in modo poco competente, hanno reso il Torrente Pellice, in particolare, un “deserto biologico”;
4.l’indicatore principale e più diretto della qualità ambientale di un corso d’acqua, la presenza di popolazioni ittiche ben strutturate e capaci di riprodursi, ci dice che, in Val Pellice, siamo vicini a un punto di non ritorno, siamo cioè quasi riusciti a provocare l’estinzione di alcune specie tipiche del nostro territorio.

Leggi le Osservazioni Legambiente: Liussa 
 
Leggi le Osservazioni Legambiente: Cruello

Osservazioni al Piano Regolatore di Luserna San Giovanni

COMUNICATO STAMPA LEGAMBIENTE VALPELLICE


Luserna s. Giovanni, 13/1/2014                                                             Comunicato stampa

Osservazioni e suggerimenti alla Proposta Tecnica Di Progetto Preliminare del nuovo  piano regolatore generale  comunale del Comune di LUSERNA S. GIOVANNI

Il Circolo della Val Pellice di LEGAMBIENTE, esaminati gli elaborati, il 13/1/2014 ha inoltrato, nel pubblico interesse, le osservazioni alla variante generale del piano regolatore.
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Innanzitutto Legambiente prende atto che il piano, rispetto alla proposta degli anni precedenti risulta migliorato per l’approfondimento delle indagini, per l’attenzione verso il territorio rurale inteso anche come patrimonio della comunità locale, per le buone intenzioni rispetto ai nuclei storici e tradizionali e rispetto agli elementi del paesaggio naturale;
ritiene tuttavia che nella sua formazione non ci sia stato un coinvolgimento preliminare dei cittadini per condividere un piano propositivo e progettuale che sia coerente con la concezione del territorio inteso come “bene comune”; invece il piano, maturato in un contesto più circoscritto e meno stimolato, ha finito per ridursi a banale regolazione di richieste edilizie private.
Nelle osservazioni e nella Conferenza di Pianificazione del 15/1/2014 Legambiente:
- ha evidenziato l’indifferenza del piano verso il patrimonio urbanistico ed edilizio storico e più recente, pregiudicando quindi l’efficacia del recupero e riuso e compromettendo la conservazione e innovazione delle caratteristiche architettoniche locali;
- ha segnalato il rischio che con la carenza di disciplina e progettualità del piano, continueranno a proliferare villette dozzinali, standardizzate e avulse dal contesto dei luoghi.
- ha denunciato l’irresponsabile previsione di nuova edilizia, dovuta a richieste private, in presenza di un enorme offerta abitativa artificiosamente nascosta;
- ha ritenuto grave che, attraverso l’uso acritico di complessi meccanismi contabili e astratte metodologie valutative, si sia tentato di dimostrare l’esigenza di nuove case e soprattutto di nascondere l’entità delle nuove costruzioni previste che occupano suoli agricoli o naturali pari a ben 42 campi di calcio;
- ha ritenuto estremamente grave che parte di questa occupazione riguardi lottizzazioni che alterano ambiti di valore paesistico e rappresentativi della storia locale (borgata Malan, Appia, Jallà) o zone esterne agli insediamenti in atto (via Boschetti) e quindi contrarie allo sviluppo corretto e sostenibile, come richiesto dai principi comunitari, regionali e provinciali; irresponsabile appare anche la scelta di edificare nei prati e stagni del parco di Villa Bauer pregiudicando per sempre il suggestivo scenario con i campi e le ville Olanda, Moravia e Bauer;
- ha ritenuto sconcertanti gli ampliamenti produttivi vicino ai Pecoul e la nuova viabilità industriale che si sovrappone a quella storica-turistica verso S. Giovanni in quanto insistono sulle ultime zone ancora naturali del fondovalle e comportano la cementificazione del rio Gambrero;
- ha chiesto quindi lo stralcio delle aree legate a queste previsioni.

Per saperne leggi le osservazioni: Piano Regolatore

Scuola, rischiamo altri Darwin

DAL SITO DELLO SPIFFERO.IT

Peggiorano le condizioni degli edifici scolastici piemontesi: vetustà delle strutture, tagli degli investimenti, scarsa manutenzione.


Il problema, come sempre in Italia, è che piangiamo sempre dopo». E’ questa la prima reazione del presidente della Provincia di Torino e dell’Upi Antonio Saitta,
Tre edifici su quattro in Piemonte sono stati realizzati prima del 1975 (oltre il 30 per cento addirittura prima del 1940), è chiaro che senza manutenzione i tetti crollano, come quello del Darwin di Rivoli che nel novembre 2008 uccise il 17enne Vito Scafidi mentre rientrava in classe dall’intervallo assieme ai suoi compagni. «Dal 2005 al 2012 i governi nazionali hanno messo zero sull’edilizia scolastica – attacca ancora Saitta, che di Rivoli fu sindaco negli anni precedenti l'incidente.
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Binari roventi tra Piemonte e Liguria

DAL SITO DELLO SPIFFERO.IT

Alla vigilia del vertice tra Cota e Burlando l'assessore ligure attacca piazza Castello sul problema delle linee ferroviarie che collegano le due regioni


Questione tutt’altro che di rilevanza marginale, visto che si gioca sulla pelle di migliaia di pendolari, penalizzati da tagli dei treni già effettuati e allarmati da altri che potrebbero arrivare e che sul tavolo vede una posta parecchi milioni di euro: “Per sopperire a quanto non fatto dal Piemonte solo per la linea Cuneo-XX Miglia di milioni ne spendiamo dieci” spiega Vesco.
Ma in ballo non c’è solo la Cuneo-Ventimiglia, ma pure la Genova-Acqui Terme e altre linee ancora, come la Torino-Savona, per esempio. Pendolari che, ormai, hanno oltrepassato l’orlo della crisi di nervi, un sistema di comunicazione interregionale che – sotto i tagli – penalizza sempre più l’economia di una vasta area: insomma, sui binari che uniscono (sempre meno) il Piemonte alla Liguria lo scontro istituzionale è un rischio concreto.
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La Svizzera si offre di pagare l’alta velocità all’Italia in ritardo... ma non stiamo parlando di Torino - Lione

DAL SITO DEL CORRIERE.IT

Il governo svizzero si è detto pronto a finanziare, se sarà il caso anche a fondo perduto, la linea ferroviaria ad alta velocità che, una volta sbucata a sud delle Alpi proveniente da Zurigo, dovrà proseguire a sud, nel territorio delle penisola. Berna considera di vitale importanza l’attivazione di questo collegamento ed è disposta a pagarla di tasca propria, purché l’Italia garantisca il completamento dei cantieri .


Berna vuole spostare sui binari il suo traffico merci, togliendo dalle strade entro il 2020 ben 70mila camion all’anno. Già oggi il 75 per cento dei container che corre sui treni segue quella strada.
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Stop sussidi alle fonti fossili, dossier

DAL SITO DI LEGAMBIENTE

Dal ciclone nelle Filippine alla Sardegna, fino ai tornado in Illinois e Michigan dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia fragile l’equilibrio climatico del Pianeta e quanto sia urgente un cambiamento.
Un modello energetico fondato su efficienza e rinnovabili che riduca drasticamente il consumo di petrolio, carbone, gas è una assoluta priorità. Paradossalmente le fonti fossili continuano a beneficiare di sussidi che hanno superato nel mondo i 544 miliardi di dollari.


In Italia dispensiamo 4,4 miliardi di euro di sussidi diretti, distribuiti ad autotrasportatori, centrali da fonti fossili e imprese energivore. Più 7,7 miliardi di sussidi indiretti tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, sconti e regali per le trivellazioni. Totale 12,1 miliardi di Euro a petrolio, carbone e altri fonti che inquinano l'aria, danneggiano la salute, determinano l'incremento di CO2 in atmosfera.

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2014 anno Ue della Green economy, Realacci: «Straordinaria occasione e vi spiego perché»

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Come aveva annunciato il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik, Il 2014 sarà “l’Anno europeo della green economy”:
«Voglio che l’economia sia il tema della Settimana verde dell’anno prossimo e dedicheremo tutto il 2014 alla green economy, per rendere la nostra un’economia circolare, che vive in armonia con la natura. Se si usano le risorse in una maniera più efficiente si po’ anche ridurre l’inquinamento dell’aria. ‘E’ tutto collegato e la natura produce, usa e riutilizza, funziona in maniera circolare e niente viene sprecato: la green economy è questo».


Realacci sottolinea che «Le nostre realtà green sono quelle più competitive, quelle che esportano di più ed innovano di più. Ma non solo. Sono anche le imprese che offrono più speranza ai giovani: il 36% delle assunzioni programmate nel 2013 dalle imprese green sono rivolte ad under 30 contro il 30% delle imprese non green.
Dando segnali positivi anche sul fronte dei diritti: se guardiamo ai green jobs, tra le assunzioni a carattere non stagionale, l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato è del 52%, mentre scende al 40,5% per le figure non connesse al settore green».
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La “terra dei fuochi” cinese è grande come il Belgio

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Secondo il viceministro cinese del territorio e delle risorse, Wang Shiyuan, in Cina circa 3,33 milioni di ettari di terreni agricoli sono ormai troppo inquinati per poterli coltivare. In una conferenza stampa Wang ha spiegato che l’agricoltura sarà vietata su terreni ormai troppo contaminati che si estendono su una superficie che è più o meno quella del Belgio che verranno «Bonificati al fine di garantire la sicurezza alimentare».


Dopo i dati record di smog e particolato atmosferico nella capitale e nelle megalopoli del nord-est, lo scorso ottobre l’inquinamento atmosferico ha bloccato Harbin, a dicembre a Shangai vecchi e bambini non sono potuti uscire di casa per 7 giorni di fila e più tardi sempre in quel mese, Sichuan Provence, nel sud-ovest della Cina, ha aperto la prima clinica specializzata nella cura delle vittime dello smog.
Per il governo cinese la bonifica delle regioni rurali potrebbe essere una sfida ancora più grande di quella della riparazione dei danni fatti da anni di violenta e indiscriminata crescita urbana e industriale.
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Uruguay Paese dell’anno: anche impegno ambientalista in difesa del pianeta

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Premiando Mujica e l’Uruguay, l’Economist premia in certa misura tutta l’America Latina, e questo è tanto più significativo perché si tratta del continente dove più avanzate sono le critiche e le alternative al neoliberismo dominante.
Come affermato da Mujica nel suo importante intervento alle Nazioni Unite il problema fondamentale è quello se vogliamo che sia la globalizzazione a governare l’uomo o l’uomo a governare la globalizzazione
Nel nome dei poveri del suo Paese e del pianeta che Mujica ha scelto da moltissimo tempo di difendere e rappresentare, alternando, nel corso della sua vita lunga e valorosa, strumenti diversi, dal mitra alla scheda elettorale. Ma Mujica non è solo povertà francescana, in significativa sintonia con il Papa argentino, ma anche impegno ambientalista alla difesa del pianeta, contro il consumismo esasperato dell’Occidente e avversione profonda alla competizione spietata tipica del capitalismo.

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Emorragia di pendolari in Piemonte: i tagli lasciano a piedi 27 mila viaggiatori al giorno

DOSSIER PENDOLARIA 2013 DI LEGAMBIENTE

I dati del rapporto Pendolaria di Legambiente parlano chiaro: in Piemonte è in corso un’emorragia di pendolari. Nell’ultimo anno la regione ha perso ben 27 mila pendolari al giorno. I tagli al servizio sono infatti pari a circa il 10% a fronte di un aumento del costo dei biglietti che non ha eguali nel resto d’Italia (+47,3% in soli tre anni ). A salvarsi è soltanto il nodo di Torino con il nuovo Servizio Ferroviario Metropolitano che con le sue 8 linee e un orario cadenzato costituisce finalmente una valida alternativa al mezzo privato per chi ogni giorno si sposta verso Torino o al suo interno.

Proprio in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando, bisognerebbe occuparsi di un fenomeno sociale di queste dimensioni, perché è anche la crisi a portare tante persone a spostarsi sui mezzi pubblici per risparmiare.
Servono treni moderni e più capienti, in particolare nelle aree urbane, e bisogna recuperare il “progetto 1000 treni per i pendolari” lanciato nel 2007 perché l ’affollamento dei convogli causa sempre più ritardi per la difficoltà di accesso alle carrozze e di chiusura delle porte. Inoltre, i treni pendolari italiani sono i più lenti d’Europa. La media è di 35,9 km/h sulle linee di collegamento con le grandi città, mentre è di 51 in Spagna, 48,1 in Germania, 46,6 in Francia

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Carbone del Sulcis: quanto costa ad imprese e cittadini?

COMUNICATO STAMPA GREENITALIA

ENERGIA; FERRANTE (GREEN ITALIA): QUANDO LA “MARCHETTA” AL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE RIESCE COSTA CARA A IMPRESE E CITTADINI. 

1,2 MLD DI EURO PER IL CARBONE DEL SULCIS E SUBITO 435 MLN DI EURO ALL'ANNO DI ONERI IMPROPRI , TUTTI A GRAVARE NELLE BOLLETTE ELETTRICHE DEGLI ITALIANI

“Se col decreto 'Salva Roma' l'assalto alla diligenza è stato così smaccato da costringere il Presidente Napolitano a richiamare il premier Letta altre volte la 'marchetta' invece riesce: è il caso del decreto Destinazione Italia, approdato in Gazzetta a ridosso del 25 dicembre e in cui una 'manina' ha all'ultimo minuto inserito un incredibile aiuto di stato per fare una centrale a carbone nel Sulcis, che ci costerà 60 milioni di euro per venti anni.
Un totale di 1,2 miliardi di euro, che il ministro Zanonato ha deciso di prelevare dalle bollette elettrichedi cittadini e imprese”
Lo dichiara Francesco Ferrante, esponente di Green Italia.

“Ostinarsi a utilizzare il carbone di quell'area – continua Ferrante - che tutti gli esperti definiscono di pessima qualità e dunque poco conveniente, piuttosto che puntare a una vera riconversione industriale è un' insopportabile presa in giro nei confronti dei cittadini, quelli sardi in primis.
Zanonato e il governo delle larghe intese comunque hanno trovato nelle bollette dei cittadini un bel salvadanaio cui attingere, perchè ricordiamo che ci sono anche I 300 milioni, che nell’assurda vicenda dell’abrogazione dell’IMU e della relativa copertura,il DL Fare di Letta aveva stabilito venissero presi proprio dalle bollette elettriche dei consumatori.
E per completare la presa in giro il Governo non ha emanato il decreto attuativo con cui avrebbe dovuto dettagliare il modo in cui avrebbe usato l’aumento della Robin Tax (che aveva colpito anche le rinnovabili) per ridurre i costi dello smantellamento del vecchio nucleare ancora presente in bolletta”.

“Dimenticanza – conclude Ferrante - che si traduce in altri 135 milioni da prelevare dalle bollette. Totale: 435 milioni da pagare tutti e subito. Altro che riduzioni!”.