Il fiume «invisibile» che ha devastato mezza Sardegna

DAL SITO DEL CORRIERE.IT

L’acqua non dimentica. Puoi cercare di costringerla, la puoi deviare, ci puoi costruire sopra le case e le strade, ma prima o poi ritorna. È la lezione principale che ci viene dagli ultimi, terribili, fatti sardi.
Un fiume che si credeva morto, il Mogoro, e per questo motivo, aveva visto crescere sul suo letto, case, scuole, perfino la Asl locale, è improvvisamente risorto travolgendo tutto quello che l’uomo aveva osato costruirgli sopra e intorno.


Siamo risaliti alle sorgenti di questo rio, come si chiama in sardo. E l’abbiamo disceso fino a valle. E abbiamo visto come progressivamente l’uomo abbia violentato la natura: l’uomo di oggi però, non quello di ieri.
È l’espansione indiscriminata degli ultimi cinquant’anni, insieme alla cronica noncuranza di chi dovrebbe invece sovrintendere alla sicurezza del sistema idrogeologico, ad avere gettato le basi del disastro di novembre
Per saperne di più leggi il volantino: Il fiume «invisibile» che ha devastato mezza Sardegna

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