DAL SITO DI GREENREPORT.IT
Arrivano brutte notizie da Fukushima. Dopo la morte per cancro all’esofago di Masao Yoshida, l’ex capo della centrale nucleare, che rimase al suo posto e decise di contravvenire agli ordini usando acqua di mare per raffreddare i reattori danneggiati dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, la Tepco – la società che gestisce il nucleare nipponico, e che si è affrettata a smentire ogni collegamento tra il cancro di Yoshida e l’incidente di Fukushima – ha reso noto che le concentrazioni nell’area di Cesio 134 sono salite da 9 mila a 11 mila Bq/l e quelle di Cesio 137 da 18 a 22 mila Bq/l.
«La Tepco dovrebbe usare tutte le sue risorse per impedire che questo accada – commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto».
Per saperne di più: Fukushima, fari puntati sul disastro nucleare: l’aumento della radioattività non si ferma
«La Tepco dovrebbe usare tutte le sue risorse per impedire che questo accada – commenta Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto».
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Vi ricordate quando ante Fukushima un ministro italiano per convincerci che le radiazioni non erano pericolose diceva che le avrebbe tenute a casa propria sotto il letto e che i sanpietrini delle strade di Roma (ancorchè effettivamente radioattivi) erano più pericolosi?
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