A un anno dal terremoto, la rinascita emiliana in un Paese in crisi

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Ad una anno dal terremoto di magnitudo 5.9 che alle 4.03 del 20 maggio 2012 colpì brutalmente la ricca pianura tra Mantova e l'Emilia e che svelò un'altra "inaspettata" fragilità di un territorio che si credeva immune e di un'economia di altissimo livello che in pochi conoscevano, fatta di piccole eccellenze e di grandi impegni, molto è stato fatto e moltissimo resta da fare. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, che è anche commissario delegato alla ricostruzione, ha detto che è stato «Un anno in cui c'è stata una reazione straordinaria, frutto di una cultura profonda, di un grande lavoro di comunità. Un anno in cui è stato creato un impianto solido e flessibile, definita su una pagina bianca una gestione delle emergenze per molti versi inedita. Un anno in cui molto è stato fatto senza nascondere i problemi ma sempre tenendo ferma una priorità: le richieste dei cittadini e delle imprese terremotate sono dei diritti e come tali vanno rispettati. Ora si va avanti continuando non a porsi delle scadenze ma degli obiettivi di qualità, per uscire dal dramma del sisma più efficienti e rinnovati di prima».
Come dice giustamente oggi Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente territorio e lavori pubblici della Camera, «In occasione del primo anniversario del terremoto in Emilia Romagna è necessario prestare la massima attenzione non solo alla ricostruzione, ma anche alle politiche di prevenzione, troppo spesso annunciate e mai realizzate.
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1 commento:

  1. Prima di tutto non dimenticare, poi cominciare serie politiche di prevenzione per il dissesto idrogeologico

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