Dalla Francia agli Usa, passando dalla Germania: il debito pubblico delle scorie nucleari torna a far paura

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Dalla Francia agli Stati Uniti: Bernard Nicolas, un giornalista investigativo, rivela l'avventurismo politico (sulla base di una conoscenza tecnica che nessuno fino ad oggi possiede) sullo smantellamento in corso, nonostante le rassicurazioni da parte delle autorità e dei dirigenti dell'industria nucleare. Infatti anche il nuovo "Piano nazionale per la gestione dei materiali e dei rifiuti radioattivi" in Francia, pubblicato lo scorso 25 aprile, risulta alquanto vago in quanto continua a spostare in avanti le scadenze sulle decisioni da prendere (e sugli investimenti da fare).
La CEA (Commissariato per l'Energia Atomica e Energie Alternative) ha fatto recentemente il punto circa il progetto di smantellamento dei suoi sei impianti nucleari a Grenoble (decisione presa già nel 1990). Una bonifica del sito che illustra la delicata gestione dei rifiuti radioattivi associati all'operazione. Tra i problemi tecnici più volte citati, il rischio permanente di contaminazione per l'uomo e per l'ambiente, l'impossibilità di stoccare in modo sicuro le scorie nucleari, ma soprattutto il giornalista insiste sul costo esorbitante di smantellamento, totalmente sottovalutato. Lo smantellamento della sola centrale nucleare di Brennilis in Bretagna, un impianto da 70 MW, è già costato circa 480 milioni di euro (20 volte i costi stimati), ed è ancora incompleto dopo 20 anni.
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1 commento:

  1. Nuclear decommissioning un prezzo che nessuno ci ha mai detto quanto costa, sia in termini economici sia in termini di vite umane

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