DAL SITO DI GREENREPORT.IT
Le cifre del rapporto "Scopri il marchio" di Oxfam rivelano quanto pesi sull'economia, l'ambiente, la salute e l'intera società la globalizzazione del cibo e delle merci. «Fermati a pensare per un momento - scrive l'associazione - in tutto il mondo le persone bevono più di 4.000 bicchieri di Nescafé ogni secondo e consumano 1,7 miliardi di volte al giorno prodotti della Coca Cola. Tre aziende controllano il 30% del mercato globale del cacao, e Nestlé nel 2010 ha registrato introiti maggiori del prodotto interno lordo (Pil) del Guatemala o dello Yemen. Le 10 più grandi aziende dell'alimentare - Associated British Foods (Abf), Coca-Cola, Danone, General Mills, Kellogg's, Mars, Mondelez International (ex Kraft Foods), Nestlé, PepsiCo e Unilever - generano collettivamente entrate superiori a 1,1 miliardi di dollari al giorno e impiegano, direttamente e indirettamente, milioni di persone nella produzione, trasformazione, distribuzione e vendita dei loro prodotti. Oggi queste aziende fanno parte di un settore il cui giro d'affari è stimato intorno ai 7.000 miliardi,18 volte superiore perfino al settore dell'energia e che rappresenta all'incirca il 10% dell'economia globale.
Tra le principali lacune riscontrate nelle politiche delle multinazionali dell'alimentare il rapporto individua: la poca trasparenza delle informazioni relative alle catene di approvvigionamento delle aziende in agricoltura, che rende le dichiarazioni di ‘sostenibilità' e la "responsabilità sociale" delle aziende stesse difficili da verificare; la mancata adozione, da parte delle 10 più grandi aziende, di politiche che proteggano le comunità locali da fenomeni di accaparramento di terre e acqua lungo la filiera di produzione; l'insufficienza delle misure di riduzione nel settore agricolo delle ingenti emissioni di gas a effetto serra, responsabili del cambiamento climatico che sta già avendo un impatto sugli agricoltori; la mancanza di misure, in molte di queste aziende, che diano ai piccoli produttori parità di accesso alla filiera.
Per saperne di più leggi l'articolo: Ecco cosa (non) fanno le più grandi multinazionali del cibo per la giustizia alimentare e la sostenibilità.
Tra le principali lacune riscontrate nelle politiche delle multinazionali dell'alimentare il rapporto individua: la poca trasparenza delle informazioni relative alle catene di approvvigionamento delle aziende in agricoltura, che rende le dichiarazioni di ‘sostenibilità' e la "responsabilità sociale" delle aziende stesse difficili da verificare; la mancata adozione, da parte delle 10 più grandi aziende, di politiche che proteggano le comunità locali da fenomeni di accaparramento di terre e acqua lungo la filiera di produzione; l'insufficienza delle misure di riduzione nel settore agricolo delle ingenti emissioni di gas a effetto serra, responsabili del cambiamento climatico che sta già avendo un impatto sugli agricoltori; la mancanza di misure, in molte di queste aziende, che diano ai piccoli produttori parità di accesso alla filiera.
Per saperne di più leggi l'articolo: Ecco cosa (non) fanno le più grandi multinazionali del cibo per la giustizia alimentare e la sostenibilità.
Dati incredibili!!!!
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