Londra, il risparmio su approvvigionamenti vale il rischio sismico dello shale gas

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Lo shale gas britannico è di nuovo realtà. Con una decisione a lungo meditata, il Ministero dell’energia del Regno Unito ha infatti posto fine a una moratoria in vigore da un anno e mezzo restituendo alla compagnia privata Cuadrilla Resources il permesso di effettuare esplorazioni nella regione del Lancashire, nell’Inghilterra nord-occidentale. La Cuadrilla, l’unica società britannica e detenere l’autorizzazione per una simile attività, aveva dovuto fermare gli impianti circa 18 mesi fa quando i dintorni della cittadina di Blackpool erano stati investiti da una serie di scosse sismiche provocate dalle operazioni di ricerca ed estrazione. Un evento, quest’ultimo, che aveva scatenato le proteste degli ambientalisti, da sempre molto scettici circa la “sostenibilità” delle attività estrattive di questo particolare tipo di risorsa.
Secondo quanto annunciato dal Committee on Climate Change del governo britannico, ripreso ieri dal Telegraph, se il Regno Unito dovesse continuare a puntare sul gas (tradizionale e shale) i costi delle bollette per ciascuna famiglia dovrebbero aumentare di 600 sterline entro il 2050. Se gli investimenti principali fossero diretti al contrario sulle rinnovabili e sul nucleare, gli aumenti potrebbero essere di appena 100 sterline entro il 2020 e di 200 entro il 2050. Nello scenario più ottimistico, riferisce ancora il quotidiano, lo shale potrebbe compensare appena il 10% della domanda di gas entro il 2030.
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