Biocombustibili: menzogne e volute omissioni

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Una delle più grandi truffe ambientali giocate ai danni della Terra e dei poveri della Terra dal capitalismo in questi decenni è quella dei biocombustibili.
Sponsorizzati dallo stesso protocollo di Kyoto per ridurre le omissioni di CO2 nell’atmosfera, ed utilizzati essenzialmente per la sostituzione totale o parziale di benzina e gasolio nei motori delle automobili (specie in Sudamerica e soprattutto in Brasile), in realtà essi producono molto più danni che vantaggi.
Innanzitutto, quello che non si dice è che per produrre biocombustibili, in molte parti del mondo si procede alla deforestazione. Appunto in Brasile, dal 200 al 2007, più di 154.312 chilometri quadrati di foresta sono andati perduti: un’area pari alla superficie della Grecia. E gran parte di ciò è avvenuto per fare spazio proprio a coltivazioni di biocarburanti.
Nel 2006 gli Stati Uniti hanno utilizzato ben il 20% del loro raccolto di mais per produrre cinque miliardi di galloni di etanolo (che non sostituisce peraltro la benzina, ma viene aggiunto ad essa), da soli sufficienti a sostituire appena l’1% del consumo di petrolio.
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