DALL'ECO DALLE CITTA'
I promotori del referendum in Val D'Aosta considerano il successo
come "storico" perchè ottenuto su una formula di referendum propositivo e contro un impianto più avanzato degl inceneritori classici. I favorevoli alll'impianto avevano invitato a disertare le urne, ma il quorum era del 45% e la partecipazone ha sfiorato il 49% soprattutto grazie alle donne, tra le quali ha superato di un pelo il 50%.
Impossibile negare l’esistenza di rischi per la salute.
Nel corso della campagna referendaria alcuni medici si sono schierati contro il Pirogassificatore, mentre altri, recentemente, si sono dichiarati favorevoli al progetto. Capiamo quindi come possa risultare difficile per i cittadini comprendere chi abbia ragione.
In conclusione, i nuovi inceneritori emettono in atmosfera sostanze (diossine, furani, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, particolato fine, ultrafine e nanoparticelle) simili a quelle prodotte dagli inceneritori di vecchia generazione. Esse sono associate in vario modo a gravi malattie (cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie e neurodegenerative, infertilità alterazioni fetali, etc.,)3. Non potendo escludere questi rischi, riteniamo fondamentale adottare il principio di precauzione4 e indicare il trattamento a freddo dei rifiuti come unica alternativa praticabile per la salute dei cittadini, considerati gli aspetti critici delle tecnologie a caldo sopra menzionati.
Per saperne di più leggi l'articolo: In Val d'Aosta vince il referendum contro qualunque modo di bruciare i rifiuti
Impossibile negare l’esistenza di rischi per la salute.
Nel corso della campagna referendaria alcuni medici si sono schierati contro il Pirogassificatore, mentre altri, recentemente, si sono dichiarati favorevoli al progetto. Capiamo quindi come possa risultare difficile per i cittadini comprendere chi abbia ragione.
In conclusione, i nuovi inceneritori emettono in atmosfera sostanze (diossine, furani, metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici, particolato fine, ultrafine e nanoparticelle) simili a quelle prodotte dagli inceneritori di vecchia generazione. Esse sono associate in vario modo a gravi malattie (cancro, malattie cardiovascolari e respiratorie e neurodegenerative, infertilità alterazioni fetali, etc.,)3. Non potendo escludere questi rischi, riteniamo fondamentale adottare il principio di precauzione4 e indicare il trattamento a freddo dei rifiuti come unica alternativa praticabile per la salute dei cittadini, considerati gli aspetti critici delle tecnologie a caldo sopra menzionati.
Per saperne di più leggi l'articolo: In Val d'Aosta vince il referendum contro qualunque modo di bruciare i rifiuti
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