DAL SITO CLIMALTERANTI.IT
Due anni fa su Climalteranti abbiamo discusso dei preoccupanti dati del ghiaccio marino artico, e dell’ipotesi dell’Artico privo di ghiaccio estivo. Era il periodo in cui, alcuni lo ricorderanno, il gruppetto dei soliti noti cercava di far credere in un recupero dell’estensione del ghiaccio artico dopo l’annus horribilis del 2007.
Dopo il 2007 che ha lasciato tutti di stucco, sappiamo oggi che il fantomatico recupero non si è verificato. Non solo, ci siamo ritrovati davanti ad un annus più horribilis del precedente. Il 2012 ha battuto praticamente tutti i record negativi possibili: area, estensione, volume, a luglio ed anche a settembre, e quello della minima estensione giornaliera assoluta, e non di poco.
Detto altrimenti, l’analisi dei dati ci mostra che non esistono anni particolarmente “sfortunati” per il ghiaccio artico. Esiste solo una variabilità naturale sovrapposta ad un trend di decrescita in accelerazione. È quest’ultimo ad essere davvero orribile ed è ciò che ci ha portato qui:il risultato di calcoli ci dice che la riduzione del volume del ghiaccio artico è stata molto più rapida dell’estensione. Il ghiaccio, oltre a ridursi in estensione, si è andato progressivamente assottigliando tanto che il minimo annuale del volume si è ridotto da circa 16 a 4 migliaia di Km3, cioè ne rimane solo il 25%, cosa che non lascia ben sperare sul futuro di quello che alcuni chiamano il “frigorifero della Terra” per il ruolo fondamentale che ha nel bilancio energetico planetario.
Per saperne di più leggi l'articolo: 2012, annus horribilis del ghiaccio artico?
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