DAL FATTO QUOTIDIANO.IT
Per Bruno Ferrante, presidente dell’Ilva, non c’è nessuna emergenza sanitaria a Taranto. Ma, al contrario, i dati dimostrano che la situazione si sta aggravando sempre di più. Nel primo semestre 2012 si è registrato infatti un drastico aumento di ricoveri per tumore in tutta la Asl tarantina, inclusi i quartieri a rischio più vicini allo stabilimento siderurgico, pari a un +50 per cento rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Quest’anno, sempre rispetto alle patologie oncologiche, si registra anche un aumento del 60 per cento di day hospital e del 40 di accessi ambulatoriali.
A Taranto e in alcuni quartieri in particolare, spiega Moscogiuri, “registriamo un notevole aumento di patologie croniche, e la spesa farmaceutica è più alta rispetto alla media nazionale, con un’alta percentuale di farmaci oncologici ma anche per patologie respiratorie”. La Asl ha avviato un progetto di monitoraggio che mette a confronto la città di Taranto con altre Asl in Abruzzo, Veneto e Toscana equiparabili per popolazione, riscontrando altri dati inquietanti, seppure in corso di validazione: ad esempio a Taranto il 3,3 per cento della popolazione soffre di Bpco, una grave malattia respiratoria cronica, contro l’1,8 per cento di Verona e il 2,3 di Teramo.
i lavoratori hanno detto di essere dipendenti Ilva da tempo, di aver notato passi avanti e investimenti fatti negli anni per migliorare le condizioni complessive dello stabilimento, e di ritenere l’Autorizzazione integrata ambientale che il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, si appresta a rilasciare un passo importante “da farsi però salvaguardando i diversi aspetti in gioco e tutelando sia la salute che il lavoro”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Taranto, Ilva: primo semestre 2012, aumentati del 50% i ricoveri per tumore
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