Perché tutelare l’ambiente quando distruggerlo crea occupazione?

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Del resto, è altresì vero che nelle classifiche più disparate l’ambiente oggi non emerge più tra le preoccupazioni della gente, ben distanziato da quelle preoccupazioni economiche che sono ai primi posti. E non è neppure un caso che invece l’ambiente fosse ai primi posti nell’epoca craxiana, in cui sembrava che l’Italia fosse il paese del bengodi. E le preoccupazioni sul posto di lavoro erano di là da venire.
Insomma, c’è una crasi tra lavoro ed ambiente. Quasi che di ambiente te ne puoi preoccupare se hai la pancia ben piena. Ma dirò di più, addirittura, ormai, nella mente atrofizzata delle persone, tanta è la preoccupazione economica, che si ha la convinzione che si può ben distruggere l’ambiente, purché vi sia occupazione, purché il degrado crei occupazione. E dunque, ben venga!
Ricordo quando ci fu l’alluvione del Tanaro che Beppe Grillo entrò a piedi giunti in una trasmissione in diretta Tv e disse che l’alluvione avrebbe fatto aumentare il Pil. Era l’altra faccia della medaglia, ma era vera anche questa. L’aria irrespirabile, la “chimica lebbra” (come la definiva il grande Bertoli), il dissesto idrogeologico creano posti di lavoro: almeno nella sanità, nell’edilizia. La Tav distrugge, ma crea occupazione. L’Ilva di Taranto inquina, ma tanti vi lavorano.
A ben vedere non c’è molta differenza tra il lavoratore che giustifica la distruzione dell’ambiente purché vi sia lavoro ed il padrone che distrugge per creare capitale. Sono due facce della stessa medaglia. Ambedue sbagliate.
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1 commento:

  1. Pensare che tutelare l’ambiente porti un danno per l'occupazione è, nel 2012, in tempo di crisi, una stupidaggine. Il problema è che molte persone continuano a pensare con gli stessi criteri industriali del secolo scorso. Il BLOG "Con auto più efficienti oltre 100mila posti di lavoro in Europa" vale più di tante parole. Il mondo sta cambiando e anche le opportunità di lavoro stanno cambiando.

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