Portovesme, “Qui è come Taranto. Vogliamo una bonifica immediata”

DAL SITO DEL MOVIMENTO DECRESCITA FELICE

Fumi di acciaieria, gas velenosi, fanghi tossici, scorie radioattive: a Portovesme, piccola Taranto del SulcisIglesiente, al polo industriale e al business dei rifiuti vengono sacrificati agricoltura, turismo e salute. Poco importa se a Carloforte, comune a 9 km di distanza sull’isola di San Pietro, nell’acqua piovana i valori di cadmio, piombo e alluminio sono fino a 60 volte oltre i limiti di legge. E se il 40 per cento dei bambini ha malattie alla tiroide. “Solo due settimane fa”, denuncia Salvatore Casanova del comitato Carlofortini Preoccupati, “a Portovesme è arrivata da uno scalo greco una nave carica di scorie radioattive, contaminate da Cesio 137”. La società ellenica che ha dato il via libera è stata sospesa dal trasporto, ma nel piccolo porto sardo i materiali di scarto destinati ad essere trasformati in materie prime secondarie continuano ad arrivare.
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