La terra (e il cielo) dei fuochi nel Nord Italia

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

Non ci sono i fuochi, ma c’è comunque l’inquinamento che nel Nord Italia unisce come mastice terra e cielo. Non c’è la camorra e suoi sporchi affari, ma c’è la colpevole mano dell’uomo e, in alcuni casi, la silenziosa complicità delle Istituzioni. Poche settimane fa l’allarme dell’associazione MeglioMilano sulla qualità dell’acqua in città: 2 pozzi su 10 sono chiusi perché inquinati. Poi c’è il monito, finora inascoltato, del sindaco di Brescia Emilio Del Bono che paragona l’impatto distruttivo e letale dell’azienda Caffaro all’Ilva di Taranto. Stesso discorso tra Pioltello e Rodano dove l’azienda chimica Sisas avrebbe lasciato sotto terra almeno 1.500 fusti di sostanze tossiche. E poi c’è l’Asl di Mantova che continua a sfornare report (letti?) sull’inquinamento nei laghi mantovani; senza dimenticare l’area lagunare di Marano e Grado in Friuli.
Qualcuno ricordi agli autotrasportatori travestiti da forconi che se le merci si muovono su ferro (e non su gomma) costano meno e si inquina meno. Ma in Italia non c’è nessuno disposto a fare un blocco stradale per la tutela della salute pubblica.
Per saperne di più leggi il volantino: La terra (e il cielo) dei fuochi nel Nord Italia

1 commento:

  1. ...anche al Nord.... Mettiamoci anche i campi inquinati nel saluzzese dal Carfluff

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