Agli Stati Generali della green economy un ministro del secolo scorso

DAL SITO QUALENERGIA.IT

C'è infatti un solo aggettivo per commentare l'intervento con cui Zanonato ha concluso gli Stati generali della green economy: sconcertante.


Per citarne solo alcuni passaggi, il ministro ha affermato che "se non ripartono crescita e sviluppo altre ipotesi di uscita dalla crisi sono non realistiche; suggestive, ma non realistiche" e ha ripescato a piene mani nel repertorio dei conservatori del mondo dell'energia che ben conosciamo: parlando dell'elevato costo dell’energia, sminuendo il ruolo delle rinnovabili, che “pesano nella soddisfazione della richiesta di nazionale per 'appena' 92 terawattora su circa 300 di fabbisogno”, mettendo l'accento sul fatto che l'aiuto ai settori low carbon deve essere cost-effective.
Parole talmente lontane dagli argomenti trattati da vanificare la buona impressione che aveva lasciato il ministro dell'Ambiente Orlando il giorno prima. Sembra di essere come spesso è avvenuto in presenza di buone intenzioni espresse da chi siede al ministero dell'Ambiente che poi non trovano sostanza nelle politiche di governo, perché le scelte concrete si scontrano con un'attitudine del ministero dello Sviluppo Economico che da Romani a Passera per arrivare a Zanonato, è ben più attento alla conservazione che non all'innovazione.
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1 commento:

  1. Tanta buona volontà da parte del Ministro Orlando, ma se chi caccia veramente il grano pensa come Zanonato che la produzione da fonte low-carbon 92 terawattora su circa 300 sia solo seggesione...

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