DAL SITO DI QUALENERGIA
Stufe e caldaie a pellett d'altra parte godono anche di diversi incentivi. La facilitazione più usata sono le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, attualmente al 50%, che valgono anche per l'acquisto ex novo e danno diritto a vedersi rimborsata la percentuale di spesa sotto forma di detrazione Irpef (in 10 rate di pari importo su 10 anni).
A ottobre 2013, una tonnellata viene venduta a circa 320 euro e il consumatore va a pagare un sacco da 15 kg tra 4,8 e 5,5 euro, molto più caro di quanto costava nello stesso periodo del 2012: circa 250-290 euro a tonnellata e 3,6-4 euro a sacco (in media).
La convenienza comunque resta. Basta guardare il grafico qui sotto che mostra il costo a MWh dei vari carburanti, calcolato da AIEL in base ai prezzi aggiornati:
Il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg, ossia circa 16 MegaJoule. Cifre più alte sono false.
Ma la qualità del pellet si può capire a una semplice ispezione visiva? La nota distinzione tra pellet chiaro e pellet scuro, scopriamo, “non ha fondamento: può dipendere dal tipo di essicatoio, quello a tamburo tende a tostare leggermente il pellet, dandogli un colore più scuro”. “La cosa importante – consiglia Paniz - è prendere in mano il sacco e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono: deve essere compatto, molti residui indicano pellet di scarsa qualità e che ha subito lunghi spostamenti”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Pellet, quanto fa risparmiare e come sceglierlo
A ottobre 2013, una tonnellata viene venduta a circa 320 euro e il consumatore va a pagare un sacco da 15 kg tra 4,8 e 5,5 euro, molto più caro di quanto costava nello stesso periodo del 2012: circa 250-290 euro a tonnellata e 3,6-4 euro a sacco (in media).
La convenienza comunque resta. Basta guardare il grafico qui sotto che mostra il costo a MWh dei vari carburanti, calcolato da AIEL in base ai prezzi aggiornati:
Il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg, ossia circa 16 MegaJoule. Cifre più alte sono false.
Ma la qualità del pellet si può capire a una semplice ispezione visiva? La nota distinzione tra pellet chiaro e pellet scuro, scopriamo, “non ha fondamento: può dipendere dal tipo di essicatoio, quello a tamburo tende a tostare leggermente il pellet, dandogli un colore più scuro”. “La cosa importante – consiglia Paniz - è prendere in mano il sacco e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono: deve essere compatto, molti residui indicano pellet di scarsa qualità e che ha subito lunghi spostamenti”.
Per saperne di più leggi l'articolo: Pellet, quanto fa risparmiare e come sceglierlo
Nessun commento:
Posta un commento