La crisi non è cieca, e in Italia fa male ai poveri 6 volte più che ai ricchi

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

l'Ocse, con un nuovo dataset che analizza l'impatto sociale della crisi: «Le famiglie più povere - avvertono dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - tendono a perdere di più o guadagnare di meno delle famiglie più ricche».
Studiando l'evoluzione della disuguaglianza di reddito nei primi anni di questa crisi (dal 2007 al 2010), tenendo sempre conto dell'impatto delle tasse e dei trasferimenti, l'Organizzazione precisa che l'impatto medio varia non solo in base al reddito, ma anche a seconda della fascia d'età. «Tra il 2007 e il 2010, la povertà relativa del reddito medio nei paesi Ocse è aumentata dal 13 al 14% tra i bambini e dal 12 al 14% tra i giovani, ma è passata dal 15 al 12% tra gli anziani», sebbene in molti paesi - tra cui l'Italia - il numero di pensionati che non arrivano a fine mese sia cospicuo.
Guardando in dettaglio lo Stivale, in questi tre anni «il reddito disponibile dei 5 milioni di italiani che costituiscono il 10% più ricco del Paese si è ridotto dell'1% l'anno. Ma per i 5 milioni di italiani del 10% più povero del Paese, dove la carne viva del bilancio familiare è già esposta, il reddito si è ridotto del 6%. Sono riduzioni anno per anno, non cumulate - sottolinea la Repubblica - Questo significa che, in quei tre anni, nelle famiglie ricche il reddito si è ridotto del 3% [...] Ma per i più poveri, nello stesso periodo, sfiora il 20%», una differenza abissale.
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