Alessandro, il ragazzo che a Taranto gridava ‘noi vogliamo aria pulita’

DAL FATTO QUOTIDIANO.IT

17 febbraio 2012, sulla ringhiera
A febbraio dell’anno scorso Alessandro si era arrampicato su una ringhiera davanti alla Procura di Taranto. Ritmava lo slogan: “Noi-vo-glia-mo-a-ria-puli-ta”.
Alessandro era lì a manifestare a sostegno dei magistrati con tanti ragazzi. Una folla aveva pacificamente accerchiato il tribunale perché cominciava il procedimento penale sull’inquinamento dell‘Ilva di Taranto.
Il suo non era solo uno slogan. Alessandro era affetto da fibrosi cistica, una malattia polmonare. Le persone affette da questa patologia di tipo infiammatorio sono predisposte a sviluppare, in seguito ad esposizione alle polveri sottili, un rilevante aggravamento. Fino a soffocare.
25 luglio 2012, l’ordinanza
Il 25 luglio dello scorso anno il Gip Patrizia Todisco dava l’ordine di spegnere gli impianti inquinanti dell’Ilva dichiarando che “la gestione del siderurgico di Taranto è sempre stata caratterizzata da una totale noncuranza dei gravissimi danni che il suo ciclo di lavorazione e produzione provoca all’ambiente e alla salute delle persone”.
2 settembre 2012, la morte
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