DALLA STAMPA - SPECCHIO DEI TEMPI
«Due giorni fa, il 28 marzo, alle 7,45 mi trovavo, insieme a una decina di persone, alla fermata di Bricherasio della linea di bus che, provenendo da Torre Pellice, raggiunge la stazione Fs di Pinerolo per consentire la coincidenza con il treno per Torino. Il bus compare all’orizzonte, ci prepariamo a salire, segnalando all’autista la nostra intenzione, ma il veicolo non rallenta neppure e prosegue per Pinerolo lasciandoci allibiti. Insieme a me ci sono persone che lavorano a Torino, studenti universitari, studenti del liceo classico di Pinerolo. Da questi ultimi partono le telefonate verso i compagni che abitualmente usano quel mezzo e scopriamo che dopo Luserna S.G. il bus non ha più effettuato fermate, lasciando molti passeggeri a terra, essendo tutti i posti a sedere occupati. Vorrei far notare che quasi tutti gli utenti sono abbonati e quindi hanno pagato in anticipo un servizio che poi viene loro rifiutato. Che chi è giunto in grave ritardo a Torino sul lavoro non potrà fruire di nessun risarcimento. Che era già accaduto nei giorni precedenti di dover viaggiare in piedi, essendo quella corsa molto frequentata, e quindi la situazione era ben nota a chi gestisce il trasporto. Qualcuno, in quella circostanza ha commentato: “sembra di essere nel terzo mondo”. No, rispondo io, poiché nel terzo mondo quando l’autobus è pieno ti fanno viaggiare sul tetto, e non lasciano nessuno a terra!».
La vita grama del pendolare e dello studente della Valpellice. Come Comitato Treno Vivo stiamo continuando a tener traccia di tutte le segnalazioni...
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