Joint venture Cina-Russia per costruire centrali nucleari galleggianti, in barba alla sicurezza

DAL SITO DI GREENREPORT

Il disastro di Fukushima Daiichi del 2011 sembra già un ricordo sbiadito, visto che alla vigilia dell'anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl Djomart Aliev, direttore generale di Rusatom Overseas, ha pensato bene di celebralo annunciando che la Cina ha proposto alla Russia di creare una joint venture per costruire e sfruttare le centrali nucleari galleggianti. «Abbiamo ricevuto un progetto di messa in opera di una joint venture russo-cinese che beneficerà di investimenti dei due Paesi - ha detto Aliev - Questa società produrrebbe e gestirebbe una flotta speciale. Si tratta di una joint venture di produzione e sfruttamento delle centrali nucleari galleggianti. I nostri colleghi cinesi hanno fatto questa proposta e noi non la abbiamo respinta. L'idea è buona dal punto di vista commerciale».
Comunque i russi, che pensavano di piazzare questi pericolosi attrezzi nucleari galleggianti a qualche Paese africano e sudamericano con smanie nucleariste, dal 2010 si sono trovati di fronte all'interesse di un mercato molto più ricco e con molto più potenziale: la Cina, che deve sfamare a qualsiasi costo di energia la sua crescita.
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