I guai di chi disturba il manovratore. I casi Eni ed Enel

DAL SITO DI QUALENERGIA.IT

Un classico caso di scuola italica: basta una critica o il mettere in discussione l’operato di una grande azienda che arriva puntuale la querela o la richiesta di risarcimento danni. Un modus operandi che il più delle volte ha il sapore dell’intimidazione. Le risposte, quelle reazioni di cui parliamo, sono quelle venute recentemente da Eni ed Enel.
Il primo caso è quello di Report, il programma di Milena Gabanelli, puntata di domenica 16 dicembre a cura di Paolo Mondani, dal titolo “Ritardi con Eni”. Per “l’incredibile attacco a Eni”, la multinazionale partecipata al 30% dallo Stato ha chiesto 25 milioni di euro di danni alla conduttrice.
Come scrive Stefano Corradino nel suo blog de ilfattoquotidiano.it siamo di fronte alla “cosiddette ‘querele temerarie’: se un’inchiesta giornalistica dà fastidio al potente di turno, politico, economico o religioso che sia, scatta la querela. Con richiesta milionaria di risarcimento. E così, il più delle volte, l’autore smette di proseguire il suo lavoro di documentazione intimorito dal procedimento legale”. Eppure il nostro codice penale prevederebbe anche una sanzione per chi procede con una lite strumentale o temeraria, che però nei fatti questa non viene mai applicata.
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