E i saggi dissero: la via maestra è lo sviluppo economico equo e sostenibile

DAL SITO DI GREENREPORT.IT

Sui "saggi" scelti da Napolitano per trovare una soluzione all'impasse derivato dalle (non)elezioni del governo si è detto molto. Poco di positivo, molto di negativo. Greenreport.it segnalò solo la presenza di Giovannini, presidente dell'Istat, come speranza che dal brainstorming dei dieci uscisse almeno un gancio alla sostenibilità grazie alla sua cultura in materia, che lo rende una delle menti più brillanti in materia dell'intero Paese..
Più nel dettaglio, sfogliando il risultato del lavoro dei saggi, ossia L'agenda possibile - Relazione del gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea, già al primo punto si esprime in maniera molto chiara quali siano le priorità. «Le misure di politica economico-sociale qui suggerite, anche quelle limitate alle urgenze, si inscrivono in due obiettivi di fondo: riavviare lo sviluppo economico, renderlo più equo e sostenibile. Lo sviluppo deve portare un aumento del benessere, non risolversi in un mero accumulo di beni materiali. Nei paesi avanzati esso si traduce nell'accrescimento qualitativo dei beni e servizi disponibili ai cittadini, che fa aumentare il prodotto interno lordo (Pil) reale, e in una migliore qualità della vita [...] I governi possono e debbono incanalare lo sviluppo su binari di sostenibilità ambientale e sociale, di equità fra generazioni, fra donne e uomini, fra ceti e territori diversi».
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