La Shell rinuncia alle trivellazioni offshore nell'Artico. Moratoria per il 2013

DAL SITO GREENREPORT.IT

La multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell ha annunciato che sospenderà per tutto il 2013 le sue attività di trivellazione petrolifera offshore nei mari di Beaufort in Alaska e nel Mar Chukchi «Per preparare attrezzature e piani per una ripresa dell'attività in una fase successiva».
Nel comunicato che annuncia la moratoria di un anno la Shell non cita mai i continui incidenti ma sottolinea che «L'Alaska possiede importanti risorse energetiche. Allo stesso tempo, garantire l'accesso a tali risorse richiede competenze specifiche, tecnologia e una profonda conoscenza delle sensibilità ambientali e sociali uniche della regione. Shell è uno dei leader dell'industria che partecipa all'esplorazione offshore dell'Artico. La company continua a utilizzare la sua vasta esperienza negli ambienti artici e sub-artici per prepararsi per le attività di sicurezza in Alaska. Nel lungo periodo, l'Alaska rimane un settore ad alto potenziale per Shell e la company si è impegnata a produrre di nuovo in futuro. Se l'esplorazione avrà successo, ci vorranno anni per sviluppare le risorse».
Gli ambientalisti statunitensi sanno però che dietro questa prudente sicumera della Shell si nasconde la presa d'atto di un anno di fallimenti e incidenti imbarazzanti. Il direttore esecutivo di Sierra Club, Michael Brune, ha sottolineato: «E' incoraggiante che sia stata data una tregua all'incontaminato Artico americano e siamo felici che Shell abbia ormai ufficialmente riconosciuto che non possono tranquillamente trafficare nella regione artica.
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