Don Ciotti: "Non uccidiamoli una seconda volta" In 150mila nel corteo di Libera contro le mafie

DALLA REPUBBLICA.IT

Il silenzio interrotto solo dalla voce che scandisce i nomi, uno per uno. E poi fiori di carta colorati, bandiere, striscioni. "Chi non lotta ha già perso", "Bisogna ricordare cos'è la bellezza, imparare a riconoscerla e a difenderla", "No alla camorra, sì alla vita libera". Un corteo composto e colorato, quello organizzato da Libera, centocinquantamla persone che hanno sfilato tra le strade di Firenze nella Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. In testa la dignità composta dei familiari delle 900 vittime di mafia, camorra e 'ndrangheta, seguiti da una lunga bandiera della pace e dai gonfaloni di decine di Comuni e Province di tutta Italia.
"Non uccidiamoli una seconda volta con il nostro silenzio e con la nostra indifferenza" dice don Luigi Ciotti dal palco. Ci sono i familiari delle vittime venute con i cartelli o con le fotografie dei loro cari: giudici, poliziotti, carabinieri, politici, amministratori, gente qualunque finita in qualche modo a dare fastidio agli interessi della crimininalità. "Ho partecipato a tutte le manifestazioni - ricorda il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli - ma questa è la più importante per il momento politico che stiamo vivendo".
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  1. "Non uccidiamoli una seconda volta con il nostro silenzio e con la nostra indifferenza" don Luigi Ciotti

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