Sanità Piemonte: Monferino ora “vende” pure gli ospizi

DALLO SPIFFERO.IT

In gergo si chiama “contracting-out” e consiste nell’affidamento, mediante gara a soggetti privati o del cosiddetto terzo settore, di servizi finora interamente a carico dell’ente pubblico. Nella fattispecie si tratta di passare a imprese e cooperative la gestione delle strutture residenziali (Rsa) di proprietà delle aziende sanitarie locali: case di cura per anziani e non autosufficienti, ricoveri di lungodegenza, ospizi.
Per Eleonora Artesio, oggi capogruppo della Federazione della Sinistra a Palazzo Lascaris, il provvedimento è «la prima prova del fondo immobiliare sanitarie». Sebbene la Regione ribadisca che la funzione istituzionale dell’assistenza alle persone rimane in capo alle Asl - «nemmeno l’onnipotente Monferino può ancora cambiare le leggi nazionali sui livelli essenziali di assistenza (Lea) e negare i compiti di cura» - non convincono le modalità di questa riorganizzazione.
Di comportamento schizofrenico parla il democratico Mauro Laus, peraltro non pregiudizialmente contrario alle esternalizzazioni: «Mentre le case di riposo del privato convenzionato si accingono a far saltare le convenzioni con le Asl e a mettere sul conto dei pazienti le rette, a causa dei ritardi nei pagamenti delle quote regionali, l’assessore Monferino offre nuove opportunità di lavoro agli stessi operatori, proponendo loro di accollarsi parte della gestione delle Rsa.
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